Ogni essere umano è stato dotato della scintilla divina alla nascita, dalla fonte divina, e porta dentro di sé una parte di questa fonte.
E' quella parte che gli permette di sapere che è mortale. Le persone morenti sono i migliori insegnanti, se si dedica loro del tempo, perché attraversano le fasi della paura, della rabbia, della disperazione e del "perché io". Passano attraverso la depressione e infine raggiungono uno stato di accettazione attraverso il legame con i parenti più stretti e i sentimenti religiosi.
Anche i pazienti con dolore e infermità si rilassano poco prima della morte e irradiano una calma solenne. Il dolore è improvvisamente cessato. Subito dopo il trapasso, i tratti del viso del morente assumono un'espressione di pace ed equilibrio.
La morte è una transizione in un'altra forma di un'altra vita su un'altra frequenza. Il momento della morte è un'esperienza unica, bella e liberatoria per la persona che sta morendo.
Il modo calmo e comprensivo delle persone che hanno familiarità con la morte e che sono in grado di affrontarla è di grande aiuto per la persona che sta morendo e anche per i suoi familiari. Questo vale sia per i rituali religiosi di morte che per il dialogo con tutte le persone coinvolte. I morenti e i loro parenti spesso si sentono sostenuti quando permettono di esprimere, condividere e accettare i loro sentimenti. Parlano con i loro assistenti di questioni aperte e irrisolte, perché l'apertura con tatto ha un effetto di redenzione.
Se una persona non vuole parlarne, questo deve essere rispettato. Spetta poi alla persona morente decidere come affrontare la morte imminente. Altri temi importanti sono l'organizzazione della cerimonia di addio, il tipo di funerale e la lapide.

Ci raccomandiamo per l'accompagnamento e l'aiuto in tutte le formalità necessarie quando una persona cara si avvicina alla morte o dopo che il decesso è avvenuto. Prestiamo attenzione ai suoi desideri molto speciali con riverenza ed empatia.