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Municipio di Lamone

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
Via al Casello 3, 6814 Lamone
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IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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Municipio di Magliaso

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Municipio di Magliaso

Via Cantonale 25, 6983 Magliaso
Il Municipio di Magliaso

Il Comune di Magliaso si estende su una superficie di circa 1'100'000 mq. A forma di triangolo confina con i Comuni di Agno e di Neggio a nord, con Caslano a sud e ad ovest, avendo il lago quale confine naturale ad est. L'80% del territorio è pianeggiante, per lo più di formazione alluvionale dovuta al fiume Magliasina, che scorre sul confine tra Magliaso e Caslano per sfociare nel lago Ceresio. In un colpo d'occhio i nostri servizi: Affari Militari http://www.magliaso.ch/Responsabile-comunale-degli-affari-militari-1e1d7a00 Agenzia Comunale http://www.magliaso.ch/Agenzia-comunale-AVS-e2db7600 Amministrazione http://www.magliaso.ch/Amministrazione-429e2300 Azienda Acqua Potabile http://www.magliaso.ch/Azienda-Acqua-Potabile-34a92100 Cancelleria http://www.magliaso.ch/Cancelleria-04399800 Ufficio Controllo Abitanti http://www.magliaso.ch/Ufficio-controllo-abitanti-861f7d00 Finanze e Contabilità http://www.magliaso.ch/Finanze-e-contabilita-fcc18300 Istruzione http://www.magliaso.ch/Istruzione-e0000600 Polizia http://www.magliaso.ch/Polizia-e9d85100 Raccolta rifiuti http://www.magliaso.ch/Raccolta-rifiuti-a3a12900 Servizio Sociale Comunale http://www.magliaso.ch/Servizio-sociale-comunale-a8789a00 Stato Civile http://www.magliaso.ch/Stato-civile-e5590100 Ufficio Contribuzioni http://www.magliaso.ch/Ufficio-contribuzioni-6e7d7900 Ufficio Tecnico Comunale http://www.magliaso.ch/Ufficio-tecnico-comunale-aa549600

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La P&V Property & Valuation Sagl nasce allo scopo di assistere e fornire consulenza ai clienti in campo immobiliare. Siamo specializzati nel ramo della mediazione per la compravendita e locazione di proprietà site in Svizzera, ci occupiamo inoltre di valutazioni e dell'analisi di investimenti immobiliari, così come nella consulenza di analisi e rischio del mercato immobiliare. Ci contraddistinguiamo sul mercato per l'ampia conoscenza della legislazione, sia Federale che Cantonale, che ci permette di approfondire le tematiche più complesse riguardanti tutto il settore immobiliare. Assistiamo i nostri clienti in materia di finanziamento grazie al supporto di un'importante rete di contatti con specialisti di comprovato valore e forniamo assistenza con le difficoltose pratiche notarili. Efficienza, garanzia di riservatezza e flessibilità contraddistinguono lo spirito di tutti i collaboratori della nostra azienda. Offriamo ad ogni nostro cliente una consulenza personalizzata e adeguata alle sue necessità. Ci troviamo a Lugano, in via S. Balestra n. 2 CONTATTACI : visita il nostro sito: https://www.propertyvaluation.ch/ scrivici a info@propertyvaluation.ch chiamaci +41 91 913 70 70 Seguici sui nostri canali social: Instagram , Facebook and Linkedin .

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Via San Nicolao 21, 6598 Tenero
L'auto d'epoca elegante dei vostri sogni

Auto d'epoca per Sposi è nata dalla grande passione per le auto storiche. Dopo un po' di tempo passato con questa elegante vettura, mi sono deciso per offrire a voi un ottimo servizio. Ogni volta é un emozione nuova, trovarmi con voi sposi, nel giorno più bello della vostra vita. Nella coreografia del matrimonio il mezzo di trasporto degli sposi ricopre un ruolo importante. La Citroën Traction Avant, saprà onorare il Vostro giorno più importante, con eleganza! Una scelta eccellente per chi cerca un veicolo diverso per i più svariati tipi di eventi. Il servizio della vettura d'epoca può essere anche un' idea regalo da parte di amici, parenti e testimoni degli sposi. La nostra auto è in perfette condizioni e viene controllata con estrema cura, prima di ogni evento. Il noleggio auto d'epoca per Sposi é sinonimo di serietà. Ci trovate a Tenero; disponibilità per il Ticino, Mesolcina e dintorni a prezzi vantaggiosi e a dipendenza del servizio richiesto. Il nostro servizio Prima di ogni uscita, viene effettuato un controllo dell'auto, pulito l'interno, lavata e cerata la carrozzeria. Alla partenza della nostra autorimessa, la vettura sarà portata, presso il vostro fiorista per l'addobbo, in seguito a prendere la sposa e il suo accompagnatore per accompagnarli nel luogo della cerimonia. Al termine della funzione civile o religiosa, l'auto da cerimonia, resterà a disposizione degli sposi per il servizio video-fotografico e l'accompagnamento al ristorante, dove avrà termine il nostro servizio Le possibili variazioni si concordano al momento della prenotazione. Solo su richiesta, la Citroen Traction Avant potrà essere disponibile fino alla conclusione del banchetto con rientro al proprio domicilio degli sposi (con sovraprezzo da concordare). È possbile pesonalizzare e adattare il noleggio, anche per altre esigenze: anniversari, nozze d'argento, nozze d'oro, cerimonie e gite panoramiche. Il servizio da me offerto è un full service riguardante il noleggio dell'auto, ma non solo, alla base vi è la collaborazione con i fotografi, wedding e fioristi per rendere tutto speciale e quindi una giornata al top compresa l'auto anch'essa speciale e elegante. La cortesia e la disponibilità del titolare vi permettono di organizzare il servizio in base alle vostre esigenze, a prezzi adeguati e con la sicurezza di essere assistiti. Gli addobbi saranno a carico del cliente (su richiesta possono essere inclusi nel prezzo). I costi si calcolano in base al percorso da eseguire e il tempo a disposizione. Sono sempre compresi di autista (senza non si noleggia). Se si prenota l'auto con largo anticipo si può avere una piccola riduzione. Vengono comunicati subito dopo la domanda, da eseguire tramite il tagliando nella pagina contatti oppure contattare tramite telefono 079 5668645. Nella domanda aggiungete: • il percorso da eseguire (fiorista, casa, municipio/chiesa e ristorante). • orari • la data del matrimonio o evento. • nome, cognome, E-mail, numero di telefono Decorazioni Floreali Dopo aver scelto l'auto per il vostro matrimonio, il tocco finale sarà quello di decorarla con degli addobbi floreali in sintonia con la cerimonia e, naturalmente, con il modello di veicolo prescelto. Nel giorno delle nozze l’auto da cerimonia verrà utilizzata dalla sposa prima e da entrambi gli sposi poi. In genere l’addobbo floreale viene realizzato per ornare il cofano o il lunotto posteriore, insieme ad alcuni nastri per la decorazione esterna. Particolarmente d’effetto sono anche le piccole composizioni che possono essere applicate al tergicristallo, agli specchietti esterni e alle maniglie delle porte. In questi casi la fantasia non ha limiti. E’ meglio che ad ornare la vettura sia la stessa persona che si è occupata di addobbare la chiesa, in modo che ne segua lo stile ed eventualmente scelga lo stesso genere di fiori. Un altro consiglio di buon gusto: non esagerate nell’addobbo esterno, in particolare nelle dimensioni, poiché correrete il rischio di oscurare la vista per chi guida.

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MatrimoniNoleggio
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Auto d'epoca per Sposi è nata dalla grande passione per le auto storiche. Dopo un po' di tempo passato con questa elegante vettura, mi sono deciso per offrire a voi un ottimo servizio. Ogni volta é un emozione nuova, trovarmi con voi sposi, nel giorno più bello della vostra vita. Nella coreografia del matrimonio il mezzo di trasporto degli sposi ricopre un ruolo importante. La Citroën Traction Avant, saprà onorare il Vostro giorno più importante, con eleganza! Una scelta eccellente per chi cerca un veicolo diverso per i più svariati tipi di eventi. Il servizio della vettura d'epoca può essere anche un' idea regalo da parte di amici, parenti e testimoni degli sposi. La nostra auto è in perfette condizioni e viene controllata con estrema cura, prima di ogni evento. Il noleggio auto d'epoca per Sposi é sinonimo di serietà. Ci trovate a Tenero; disponibilità per il Ticino, Mesolcina e dintorni a prezzi vantaggiosi e a dipendenza del servizio richiesto. Il nostro servizio Prima di ogni uscita, viene effettuato un controllo dell'auto, pulito l'interno, lavata e cerata la carrozzeria. Alla partenza della nostra autorimessa, la vettura sarà portata, presso il vostro fiorista per l'addobbo, in seguito a prendere la sposa e il suo accompagnatore per accompagnarli nel luogo della cerimonia. Al termine della funzione civile o religiosa, l'auto da cerimonia, resterà a disposizione degli sposi per il servizio video-fotografico e l'accompagnamento al ristorante, dove avrà termine il nostro servizio Le possibili variazioni si concordano al momento della prenotazione. Solo su richiesta, la Citroen Traction Avant potrà essere disponibile fino alla conclusione del banchetto con rientro al proprio domicilio degli sposi (con sovraprezzo da concordare). È possbile pesonalizzare e adattare il noleggio, anche per altre esigenze: anniversari, nozze d'argento, nozze d'oro, cerimonie e gite panoramiche. Il servizio da me offerto è un full service riguardante il noleggio dell'auto, ma non solo, alla base vi è la collaborazione con i fotografi, wedding e fioristi per rendere tutto speciale e quindi una giornata al top compresa l'auto anch'essa speciale e elegante. La cortesia e la disponibilità del titolare vi permettono di organizzare il servizio in base alle vostre esigenze, a prezzi adeguati e con la sicurezza di essere assistiti. Gli addobbi saranno a carico del cliente (su richiesta possono essere inclusi nel prezzo). I costi si calcolano in base al percorso da eseguire e il tempo a disposizione. Sono sempre compresi di autista (senza non si noleggia). Se si prenota l'auto con largo anticipo si può avere una piccola riduzione. Vengono comunicati subito dopo la domanda, da eseguire tramite il tagliando nella pagina contatti oppure contattare tramite telefono 079 5668645. Nella domanda aggiungete: • il percorso da eseguire (fiorista, casa, municipio/chiesa e ristorante). • orari • la data del matrimonio o evento. • nome, cognome, E-mail, numero di telefono Decorazioni Floreali Dopo aver scelto l'auto per il vostro matrimonio, il tocco finale sarà quello di decorarla con degli addobbi floreali in sintonia con la cerimonia e, naturalmente, con il modello di veicolo prescelto. Nel giorno delle nozze l’auto da cerimonia verrà utilizzata dalla sposa prima e da entrambi gli sposi poi. In genere l’addobbo floreale viene realizzato per ornare il cofano o il lunotto posteriore, insieme ad alcuni nastri per la decorazione esterna. Particolarmente d’effetto sono anche le piccole composizioni che possono essere applicate al tergicristallo, agli specchietti esterni e alle maniglie delle porte. In questi casi la fantasia non ha limiti. E’ meglio che ad ornare la vettura sia la stessa persona che si è occupata di addobbare la chiesa, in modo che ne segua lo stile ed eventualmente scelga lo stesso genere di fiori. Un altro consiglio di buon gusto: non esagerate nell’addobbo esterno, in particolare nelle dimensioni, poiché correrete il rischio di oscurare la vista per chi guida.

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municipio a agno

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Municipio di Lamone

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
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IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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Municipio di Magliaso

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Municipio di Magliaso

Via Cantonale 25, 6983 Magliaso
Il Municipio di Magliaso

Il Comune di Magliaso si estende su una superficie di circa 1'100'000 mq. A forma di triangolo confina con i Comuni di Agno e di Neggio a nord, con Caslano a sud e ad ovest, avendo il lago quale confine naturale ad est. L'80% del territorio è pianeggiante, per lo più di formazione alluvionale dovuta al fiume Magliasina, che scorre sul confine tra Magliaso e Caslano per sfociare nel lago Ceresio. In un colpo d'occhio i nostri servizi: Affari Militari http://www.magliaso.ch/Responsabile-comunale-degli-affari-militari-1e1d7a00 Agenzia Comunale http://www.magliaso.ch/Agenzia-comunale-AVS-e2db7600 Amministrazione http://www.magliaso.ch/Amministrazione-429e2300 Azienda Acqua Potabile http://www.magliaso.ch/Azienda-Acqua-Potabile-34a92100 Cancelleria http://www.magliaso.ch/Cancelleria-04399800 Ufficio Controllo Abitanti http://www.magliaso.ch/Ufficio-controllo-abitanti-861f7d00 Finanze e Contabilità http://www.magliaso.ch/Finanze-e-contabilita-fcc18300 Istruzione http://www.magliaso.ch/Istruzione-e0000600 Polizia http://www.magliaso.ch/Polizia-e9d85100 Raccolta rifiuti http://www.magliaso.ch/Raccolta-rifiuti-a3a12900 Servizio Sociale Comunale http://www.magliaso.ch/Servizio-sociale-comunale-a8789a00 Stato Civile http://www.magliaso.ch/Stato-civile-e5590100 Ufficio Contribuzioni http://www.magliaso.ch/Ufficio-contribuzioni-6e7d7900 Ufficio Tecnico Comunale http://www.magliaso.ch/Ufficio-tecnico-comunale-aa549600

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MunicipioComuneScuola pubblica
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Il Municipio di Magliaso

Il Comune di Magliaso si estende su una superficie di circa 1'100'000 mq. A forma di triangolo confina con i Comuni di Agno e di Neggio a nord, con Caslano a sud e ad ovest, avendo il lago quale confine naturale ad est. L'80% del territorio è pianeggiante, per lo più di formazione alluvionale dovuta al fiume Magliasina, che scorre sul confine tra Magliaso e Caslano per sfociare nel lago Ceresio. In un colpo d'occhio i nostri servizi: Affari Militari http://www.magliaso.ch/Responsabile-comunale-degli-affari-militari-1e1d7a00 Agenzia Comunale http://www.magliaso.ch/Agenzia-comunale-AVS-e2db7600 Amministrazione http://www.magliaso.ch/Amministrazione-429e2300 Azienda Acqua Potabile http://www.magliaso.ch/Azienda-Acqua-Potabile-34a92100 Cancelleria http://www.magliaso.ch/Cancelleria-04399800 Ufficio Controllo Abitanti http://www.magliaso.ch/Ufficio-controllo-abitanti-861f7d00 Finanze e Contabilità http://www.magliaso.ch/Finanze-e-contabilita-fcc18300 Istruzione http://www.magliaso.ch/Istruzione-e0000600 Polizia http://www.magliaso.ch/Polizia-e9d85100 Raccolta rifiuti http://www.magliaso.ch/Raccolta-rifiuti-a3a12900 Servizio Sociale Comunale http://www.magliaso.ch/Servizio-sociale-comunale-a8789a00 Stato Civile http://www.magliaso.ch/Stato-civile-e5590100 Ufficio Contribuzioni http://www.magliaso.ch/Ufficio-contribuzioni-6e7d7900 Ufficio Tecnico Comunale http://www.magliaso.ch/Ufficio-tecnico-comunale-aa549600

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 2 valutazioni

 Chiuso fino a domani alle 08:30
 Aperto su appuntamento fino a 18:30
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Via Serafino Balestra 2, 6900 LuganoCasella postale, 6901 Lugano
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La P&V Property & Valuation Sagl nasce allo scopo di assistere e fornire consulenza ai clienti in campo immobiliare. Siamo specializzati nel ramo della mediazione per la compravendita e locazione di proprietà site in Svizzera, ci occupiamo inoltre di valutazioni e dell'analisi di investimenti immobiliari, così come nella consulenza di analisi e rischio del mercato immobiliare. Ci contraddistinguiamo sul mercato per l'ampia conoscenza della legislazione, sia Federale che Cantonale, che ci permette di approfondire le tematiche più complesse riguardanti tutto il settore immobiliare. Assistiamo i nostri clienti in materia di finanziamento grazie al supporto di un'importante rete di contatti con specialisti di comprovato valore e forniamo assistenza con le difficoltose pratiche notarili. Efficienza, garanzia di riservatezza e flessibilità contraddistinguono lo spirito di tutti i collaboratori della nostra azienda. Offriamo ad ogni nostro cliente una consulenza personalizzata e adeguata alle sue necessità. Ci troviamo a Lugano, in via S. Balestra n. 2 CONTATTACI : visita il nostro sito: https://www.propertyvaluation.ch/ scrivici a info@propertyvaluation.ch chiamaci +41 91 913 70 70 Seguici sui nostri canali social: Instagram , Facebook and Linkedin .

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Noleggio auto d'epoca per matrimoni e anniversari
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Via San Nicolao 21, 6598 Tenero
L'auto d'epoca elegante dei vostri sogni

Auto d'epoca per Sposi è nata dalla grande passione per le auto storiche. Dopo un po' di tempo passato con questa elegante vettura, mi sono deciso per offrire a voi un ottimo servizio. Ogni volta é un emozione nuova, trovarmi con voi sposi, nel giorno più bello della vostra vita. Nella coreografia del matrimonio il mezzo di trasporto degli sposi ricopre un ruolo importante. La Citroën Traction Avant, saprà onorare il Vostro giorno più importante, con eleganza! Una scelta eccellente per chi cerca un veicolo diverso per i più svariati tipi di eventi. Il servizio della vettura d'epoca può essere anche un' idea regalo da parte di amici, parenti e testimoni degli sposi. La nostra auto è in perfette condizioni e viene controllata con estrema cura, prima di ogni evento. Il noleggio auto d'epoca per Sposi é sinonimo di serietà. Ci trovate a Tenero; disponibilità per il Ticino, Mesolcina e dintorni a prezzi vantaggiosi e a dipendenza del servizio richiesto. Il nostro servizio Prima di ogni uscita, viene effettuato un controllo dell'auto, pulito l'interno, lavata e cerata la carrozzeria. Alla partenza della nostra autorimessa, la vettura sarà portata, presso il vostro fiorista per l'addobbo, in seguito a prendere la sposa e il suo accompagnatore per accompagnarli nel luogo della cerimonia. Al termine della funzione civile o religiosa, l'auto da cerimonia, resterà a disposizione degli sposi per il servizio video-fotografico e l'accompagnamento al ristorante, dove avrà termine il nostro servizio Le possibili variazioni si concordano al momento della prenotazione. Solo su richiesta, la Citroen Traction Avant potrà essere disponibile fino alla conclusione del banchetto con rientro al proprio domicilio degli sposi (con sovraprezzo da concordare). È possbile pesonalizzare e adattare il noleggio, anche per altre esigenze: anniversari, nozze d'argento, nozze d'oro, cerimonie e gite panoramiche. Il servizio da me offerto è un full service riguardante il noleggio dell'auto, ma non solo, alla base vi è la collaborazione con i fotografi, wedding e fioristi per rendere tutto speciale e quindi una giornata al top compresa l'auto anch'essa speciale e elegante. La cortesia e la disponibilità del titolare vi permettono di organizzare il servizio in base alle vostre esigenze, a prezzi adeguati e con la sicurezza di essere assistiti. Gli addobbi saranno a carico del cliente (su richiesta possono essere inclusi nel prezzo). I costi si calcolano in base al percorso da eseguire e il tempo a disposizione. Sono sempre compresi di autista (senza non si noleggia). Se si prenota l'auto con largo anticipo si può avere una piccola riduzione. Vengono comunicati subito dopo la domanda, da eseguire tramite il tagliando nella pagina contatti oppure contattare tramite telefono 079 5668645. Nella domanda aggiungete: • il percorso da eseguire (fiorista, casa, municipio/chiesa e ristorante). • orari • la data del matrimonio o evento. • nome, cognome, E-mail, numero di telefono Decorazioni Floreali Dopo aver scelto l'auto per il vostro matrimonio, il tocco finale sarà quello di decorarla con degli addobbi floreali in sintonia con la cerimonia e, naturalmente, con il modello di veicolo prescelto. Nel giorno delle nozze l’auto da cerimonia verrà utilizzata dalla sposa prima e da entrambi gli sposi poi. In genere l’addobbo floreale viene realizzato per ornare il cofano o il lunotto posteriore, insieme ad alcuni nastri per la decorazione esterna. Particolarmente d’effetto sono anche le piccole composizioni che possono essere applicate al tergicristallo, agli specchietti esterni e alle maniglie delle porte. In questi casi la fantasia non ha limiti. E’ meglio che ad ornare la vettura sia la stessa persona che si è occupata di addobbare la chiesa, in modo che ne segua lo stile ed eventualmente scelga lo stesso genere di fiori. Un altro consiglio di buon gusto: non esagerate nell’addobbo esterno, in particolare nelle dimensioni, poiché correrete il rischio di oscurare la vista per chi guida.

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