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Scuola d'arte a Luganese (Regione)

: 12 Iscrizioni
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Antimo Bertolino

Valutazione 5 di 5 stelle su una valutazione

Antimo Bertolino

Via Luigi Lavizzari 10, 6900 Lugano
ANTIMO BERTOLINO passione, creatività e competenza

La tecnica consapevole ed impeccabile nelle tavole di legno intagliate e poi dipinte con colori acrilici è frutto del percorso da autodidatta che vede coesistere nelle opere di Antimo Bertolino il lavoro di restauratore a quello dell'artista, ricongiungendo la produzione artistica contemporanea a quella delle grandi botteghe del passato. Di maestri Antimo ne ha avuti diversi e provenienti da ambiti artistici lontani fra loro; ne risulta una contaminazione certamente riconducibile all' Art Nouveau, appresa con le tecniche di restauro dei mobili antichi o nella produzione orafa, come anche da correnti artistiche più moderne: Spazialismo, Op Art e Minimalismo sono tutti presenti nelle sculture dell'artista. Le opere sembrano a prima vista dei quadri, data la loro fattura su tavole in legno; prendendo del tempo per osservare le onde intagliate al loro interno, però, si aprono all'osservatore nuovi percorsi. A partire dalla sperimentazione fisica, veicolata dal senso della vista, la mente si placa e con essa ogni tentativo di concettualizzare l'opera. Ci si lascia trasportare dal godimento sensuale dato dal movimento del colore monocromo, reso vivo e cangiante dagli intagli che rifrangono la luce e dallo spazio interiore che improvvisamente si trova allineato e parte di quello esteriore. L'opera è dunque uno specchio che amplifica e riverbera il mondo fisico e mentale di chi osserva i frattali, le onde, le luci ed i colori delle tavole che da oggetti bidimensionali si trasformano in vere e proprie sculture; in esse è presente non solo la terza dimensione ( la profondità) ma anche la quarta ( il tempo) e la dimensione dell'altro, cioè dell'osservatore, protagonista insieme all'opera del proprio mondo percepibile e di quello percepito.

Galleria d'arteOggetti d'arte, commercioCornici incorniciature e doratureAntichitàQuadri, commercioMusei e pinacotecheArtista pittore
Antimo Bertolino

Antimo Bertolino

Via Luigi Lavizzari 10, 6900 Lugano
Galleria d'arteOggetti d'arte, commercioCornici incorniciature e doratureAntichitàQuadri, commercioMusei e pinacotecheArtista pittore
ANTIMO BERTOLINO passione, creatività e competenza

La tecnica consapevole ed impeccabile nelle tavole di legno intagliate e poi dipinte con colori acrilici è frutto del percorso da autodidatta che vede coesistere nelle opere di Antimo Bertolino il lavoro di restauratore a quello dell'artista, ricongiungendo la produzione artistica contemporanea a quella delle grandi botteghe del passato. Di maestri Antimo ne ha avuti diversi e provenienti da ambiti artistici lontani fra loro; ne risulta una contaminazione certamente riconducibile all' Art Nouveau, appresa con le tecniche di restauro dei mobili antichi o nella produzione orafa, come anche da correnti artistiche più moderne: Spazialismo, Op Art e Minimalismo sono tutti presenti nelle sculture dell'artista. Le opere sembrano a prima vista dei quadri, data la loro fattura su tavole in legno; prendendo del tempo per osservare le onde intagliate al loro interno, però, si aprono all'osservatore nuovi percorsi. A partire dalla sperimentazione fisica, veicolata dal senso della vista, la mente si placa e con essa ogni tentativo di concettualizzare l'opera. Ci si lascia trasportare dal godimento sensuale dato dal movimento del colore monocromo, reso vivo e cangiante dagli intagli che rifrangono la luce e dallo spazio interiore che improvvisamente si trova allineato e parte di quello esteriore. L'opera è dunque uno specchio che amplifica e riverbera il mondo fisico e mentale di chi osserva i frattali, le onde, le luci ed i colori delle tavole che da oggetti bidimensionali si trasformano in vere e proprie sculture; in esse è presente non solo la terza dimensione ( la profondità) ma anche la quarta ( il tempo) e la dimensione dell'altro, cioè dell'osservatore, protagonista insieme all'opera del proprio mondo percepibile e di quello percepito.

Valutazione 5 di 5 stelle su una valutazione

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Asilo nido la casa di pinocchio
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Asilo nido la casa di pinocchio

Piazza Stazione 4, 6934 Bioggio

Il nido Convenzionato con l’Opera Nazionale Montessori è un servizio educativo che accoglie 53 bambini di età compresa fra i 4 mesi e i 6 anni di età divisi tra asilo nido e casa dei bambini. L’asilo nido ha come obiettivo quello di creare un rapporto di fiducia, collaborazione e armonia nel reciproco riconscimento di competenze specifiche per la cura del bambino. La struttura è dotata di locali ampi e luminosi ma caratterizzati da piccoli angoli pensati e strutturati a misura del bambino per favorire la libera scelta, la possibilità di «fare da solo», costruire l’indipendenza e rafforzare la fiducia in sè stesso. Altrettanto accoglienti sono il locale del benvenuto, la camera della nanna e la cucina dove si preparano cibi freschi ogni giorno. Al fine di migliorare la comunicazione, la collaborazione, la presa di contatto con l’educatrice del proprio bambino e con l’ambiente nella quale il bambino vivrà la quotidianità, ci saranno degli incontri per informare i genitori sul metodo utilizzato e sulla vita quotidiana del bambino al nido. La collaborazione fra nido e famiglia è indispensable al fine di poter seguire un progetto educativo studiato a misura di ogni bambino rispettando le proprie esigenze, i propri ritmi e le proprie abitudini. Le educatrici sono sempre disponibili per offrire ai genitori la possibilità di visitare il nido, così da poter conoscere e valutare l’ambiente e gli spazi in cui il proprio bimbo trascorrerà le giornate e per dare tutte le informazioni necessaire. • Corsi di musica • Laboratorio di botanica • Laboratorio di pittura • Laboratorio d’arte • Laboratorio stem • Corsi lingua inglese • Menu per bambini

Asilo nido
Asilo nido la casa di pinocchio

Asilo nido la casa di pinocchio

Piazza Stazione 4, 6934 Bioggio
Asilo nido

Il nido Convenzionato con l’Opera Nazionale Montessori è un servizio educativo che accoglie 53 bambini di età compresa fra i 4 mesi e i 6 anni di età divisi tra asilo nido e casa dei bambini. L’asilo nido ha come obiettivo quello di creare un rapporto di fiducia, collaborazione e armonia nel reciproco riconscimento di competenze specifiche per la cura del bambino. La struttura è dotata di locali ampi e luminosi ma caratterizzati da piccoli angoli pensati e strutturati a misura del bambino per favorire la libera scelta, la possibilità di «fare da solo», costruire l’indipendenza e rafforzare la fiducia in sè stesso. Altrettanto accoglienti sono il locale del benvenuto, la camera della nanna e la cucina dove si preparano cibi freschi ogni giorno. Al fine di migliorare la comunicazione, la collaborazione, la presa di contatto con l’educatrice del proprio bambino e con l’ambiente nella quale il bambino vivrà la quotidianità, ci saranno degli incontri per informare i genitori sul metodo utilizzato e sulla vita quotidiana del bambino al nido. La collaborazione fra nido e famiglia è indispensable al fine di poter seguire un progetto educativo studiato a misura di ogni bambino rispettando le proprie esigenze, i propri ritmi e le proprie abitudini. Le educatrici sono sempre disponibili per offrire ai genitori la possibilità di visitare il nido, così da poter conoscere e valutare l’ambiente e gli spazi in cui il proprio bimbo trascorrerà le giornate e per dare tutte le informazioni necessaire. • Corsi di musica • Laboratorio di botanica • Laboratorio di pittura • Laboratorio d’arte • Laboratorio stem • Corsi lingua inglese • Menu per bambini

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Knupfer
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Knupfer

Via al Chioso 30, 6900 Lugano

Chi Siamo La ditta Knupfer nasce nel 1964 su iniziativa di mio padre Giuseppe Knupfer il quale dopo diversi anni di esperienza nel settore e dopo il conseguimento della maestria federale quale tapezziere-decoratore decide di iniziare un’attività in proprio. L’attività di allora si concentrava nella confezione di tendaggi di ogni tipo, nell’esecuzione e rifacimento di mobili imbottiti e posa di tappezzerie murali tessili e moquette. Nel 1986 intraprendo l’apprendistato di decoratore d’interni e dopo un ulteriore formazione quale disegnatore d’arredamenti spinto da un crescente bisogno di ampliare i miei orizzonti frequento la Scuola Superiore di Arte Applicata sezione Architettura d’interni a Lugano conseguendone il diploma nel 1996. Dopo un’esperienza lavorativa all’estero inizio, parallelamente al lavoro svolto nell’azienda di mio padre, la mia attività di architetto d’interni. Nel 2001 rilevo definitivamente l’azienda paterna inglobando la mia attività di architetto d’interni e iniziando un processo di trasformazione dell’offerta dei prodotti e dei servizi. Questo processo oltre a modificare completamente l’aspetto dello showroom e ufficio in via al Chioso 30 in due tappe(2001 e 2004) introduce come novità l’esposizione e la vendita di mobili, la posa di pavimenti in legno e l’ampliamento in generale dell’offerta a tutti gli ambiti dell’interior design. Questo processo che è in continua evoluzione mi ha spinto a investire in questo sito per illustrare al meglio la nostra attività e far scoprire le nostre potenzialità ad un pubblico sempre più vasto. Richard Knupfer

Architettura d'interniArredamento di interniTende
Knupfer

Knupfer

Via al Chioso 30, 6900 Lugano
Architettura d'interniArredamento di interniTende

Chi Siamo La ditta Knupfer nasce nel 1964 su iniziativa di mio padre Giuseppe Knupfer il quale dopo diversi anni di esperienza nel settore e dopo il conseguimento della maestria federale quale tapezziere-decoratore decide di iniziare un’attività in proprio. L’attività di allora si concentrava nella confezione di tendaggi di ogni tipo, nell’esecuzione e rifacimento di mobili imbottiti e posa di tappezzerie murali tessili e moquette. Nel 1986 intraprendo l’apprendistato di decoratore d’interni e dopo un ulteriore formazione quale disegnatore d’arredamenti spinto da un crescente bisogno di ampliare i miei orizzonti frequento la Scuola Superiore di Arte Applicata sezione Architettura d’interni a Lugano conseguendone il diploma nel 1996. Dopo un’esperienza lavorativa all’estero inizio, parallelamente al lavoro svolto nell’azienda di mio padre, la mia attività di architetto d’interni. Nel 2001 rilevo definitivamente l’azienda paterna inglobando la mia attività di architetto d’interni e iniziando un processo di trasformazione dell’offerta dei prodotti e dei servizi. Questo processo oltre a modificare completamente l’aspetto dello showroom e ufficio in via al Chioso 30 in due tappe(2001 e 2004) introduce come novità l’esposizione e la vendita di mobili, la posa di pavimenti in legno e l’ampliamento in generale dell’offerta a tutti gli ambiti dell’interior design. Questo processo che è in continua evoluzione mi ha spinto a investire in questo sito per illustrare al meglio la nostra attività e far scoprire le nostre potenzialità ad un pubblico sempre più vasto. Richard Knupfer

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Inches Geleta Architetti Sagl

Valutazione 5 di 5 stelle su 2 valutazioni

Inches Geleta Architetti Sagl

Via della Pace 1B, 6600 Locarno
Inches Geleta Architetti

Il contesto in cui operiamo influenza in modo decisivo il nostro approccio al progetto. Per formulare ipotesi progettuali corrette, riteniamo fondamentale confrontarci con il tessuto costruito e con le proprietà morfologiche del paesaggio. Ancorandoci a modelli architettonici del passato, intesi quali riferimenti tipologici per le proposte formali e compositive, definiamo un filo conduttore tra il contesto e il nostro intervento. L’idea fondante il nostro operato risulta dall’interpretazione di un modo di vivere e sperimentare lo spazio in un determinato contesto, dal profilo fisico e delle interazioni sociali. Partners Matteo Inches dipl. usi sia otia reg a bsa/fas dal 2019 . Membro comitato BSA / FAS, sezione Ticino dal 2018 . Membro BSA / FAS , Federazione Architetti Svizzeri dal 2017 . Titolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2013/19 . Collaboratore scientifico presso Dipartimento del Territorio, Cantone Ticino 2011/13 . Assistente di progettazione USI, Accademia di Mendrisio dal 2010 . Attività indipendente, titolare studio inches architettura 2009/11 . Architetto presso BuzzieBuzzi architetti, Locarno nel 2009 . Diploma di architetto 10/10, Accademia Architettura Mendrisio Nastasja Geleta dipl. supsi vsi asai dal 2017 . Contitolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2015/2016 . Assistente di progettazione SUPSI, Dipartimento ambiente costruzione e design 2014/2015 . Membro junior comitato VSI ASAI Svizzera italiana dal 2014 . Partner presso studio inches architettura nel 2014 . Diploma architetto d’interni (premio Talenthesis), Scuola universitaria professionale Svizzera italiana Lista collaboratori Marta Mascheroni . Alfonso Di Sabato . Matteo Lorenzini . Perica Kovac . Tommaso Pareschi Luca Suriano . Tommaso Fantini . Emilio Trevisiol . Alberto Rossi . Giovanni Lazzareschi Premi Premio SIA Ticino 2024 Menzione under40 . Mensa scolastica Viganello Premio >> best architect 23 << . Casa Zanini Porta Premio d’architettura BETON21 Förderpreis . Palazzo Pioda Premio >> best architect 19 << . Palazzo Pioda Die Besten 2018 . nominato . Palazzo Pioda Premio >> best architect 18 << . Museo MeCrì Swiss Art Award 2017 . finalista A+ Award 2017 . distinzione . Museo MeCrì Der Best Umbau 2016 . finalista . Casa Rizza A+ Award 2014 . finalista . Casa Rizza mandato di studio Lungolago e Centro . Lugano . 2021 . 1° posto concorso Ampliamento Casa anziani . Balerna . 2019 . 1° premio mandato di studio Comparto Ex Macello Ex Gas . Locarno . 2019 . 1° posto concorso Ampliamento Scuola elementare . Melano . 2018 . 1° premio concorso Mensa scolastica . Viganello . 2017 . 1° premio concorso Ampliamento Ospedale Civico EOC . Lugano . 2016 . 3° premio concorso Centro polivalente per anziani . Losone . 2014 . 6° premio concorso Centrale d’allarme cantonale . Bellinzona 2012 . 4° premio concorso Oratorio parrocchiale . Giubiasco . 2012 . 6° premio concorso Ampliamento scuola elementare . Savosa . 2011 . 3° premio Mostre “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Fakultät für Architektur . München “Schweizweit” . arc en rêve centre d’architecture . 14.12.2017 – 15.04.2018 . Bordeaux “Schweizweit” . Architetture recenti in Svizzera . 07.07.2017 – 29.07.2017 . Lugano “Swiss Art Award 2017” . Messe Basel, Hall 3 . 13.06.2017 – 18.06.2017 . Basel “Schweizweit” . SAM Architecture Museum Basel . 18.11.2016 – 07.05.2017 . Basel “Architektur0.16” . Maag Hallen. 28.10.2016 – 30.10.2016 . Zürich Conferenze “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Facoltà di Architettura . München “Serata Ticinese” . 28.09.2022 . Architekturforum Zürich “Inches Geleta” . 07.09.2022 . Architekturforum Thun “Struttura: tra territorio e tettonica” . 03.11.2021 . Università di Ferrara “Frame Work” . 13.04.2021 . Syracuse University Florence “Sino-Swiss dialogue on Architecture and Structure”12.09.2020 . Evento Web . Teatro Power Station of Arts . Shanghai “Inches Geleta” . 28.05.2020 . Mantova Architettura 2020 “Inches Geleta” . 04.12.2019 . Form & Structure . Technischen Universität Nürnberg “Inches Geleta 2009-2019” . 29.11.2019 . Ordine Architetti Como . Novocomum . Como “Das Bild als Referenz” . 21.09.2019 . Swisness Applied Exhibition . Kunsthaus Glarus “Inches Geleta” . 24.06.2019 . Facoltà di architettura . Technischen Universität München “Inches Geleta” . 16.05.2019 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Ghilotti . Piacenza “Inches Geleta” . 04.05.2018 . Nomad Hotel . WarmUp-Open House Basel 2018. Basilea “Continuum” . 25.10.2017 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Scaramellini . Milano “Trasformazioni” . 1.11.2016 . Accademia di architettura di Mendrisio . Atelier Botta . prof. Canevascini “Metropoli Ticino?” . 23.06.2016 . Istituto i2a . Lugano “Il Piano direttore cantonale” . 02.02.2014 . USI – Accademia di architettura . Mendrisio

ArchitettoArchitettura d'interni
Inches Geleta Architetti Sagl

Inches Geleta Architetti Sagl

Via della Pace 1B, 6600 Locarno
ArchitettoArchitettura d'interni
Inches Geleta Architetti

Il contesto in cui operiamo influenza in modo decisivo il nostro approccio al progetto. Per formulare ipotesi progettuali corrette, riteniamo fondamentale confrontarci con il tessuto costruito e con le proprietà morfologiche del paesaggio. Ancorandoci a modelli architettonici del passato, intesi quali riferimenti tipologici per le proposte formali e compositive, definiamo un filo conduttore tra il contesto e il nostro intervento. L’idea fondante il nostro operato risulta dall’interpretazione di un modo di vivere e sperimentare lo spazio in un determinato contesto, dal profilo fisico e delle interazioni sociali. Partners Matteo Inches dipl. usi sia otia reg a bsa/fas dal 2019 . Membro comitato BSA / FAS, sezione Ticino dal 2018 . Membro BSA / FAS , Federazione Architetti Svizzeri dal 2017 . Titolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2013/19 . Collaboratore scientifico presso Dipartimento del Territorio, Cantone Ticino 2011/13 . Assistente di progettazione USI, Accademia di Mendrisio dal 2010 . Attività indipendente, titolare studio inches architettura 2009/11 . Architetto presso BuzzieBuzzi architetti, Locarno nel 2009 . Diploma di architetto 10/10, Accademia Architettura Mendrisio Nastasja Geleta dipl. supsi vsi asai dal 2017 . Contitolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2015/2016 . Assistente di progettazione SUPSI, Dipartimento ambiente costruzione e design 2014/2015 . Membro junior comitato VSI ASAI Svizzera italiana dal 2014 . Partner presso studio inches architettura nel 2014 . Diploma architetto d’interni (premio Talenthesis), Scuola universitaria professionale Svizzera italiana Lista collaboratori Marta Mascheroni . Alfonso Di Sabato . Matteo Lorenzini . Perica Kovac . Tommaso Pareschi Luca Suriano . Tommaso Fantini . Emilio Trevisiol . Alberto Rossi . Giovanni Lazzareschi Premi Premio SIA Ticino 2024 Menzione under40 . Mensa scolastica Viganello Premio >> best architect 23 << . Casa Zanini Porta Premio d’architettura BETON21 Förderpreis . Palazzo Pioda Premio >> best architect 19 << . Palazzo Pioda Die Besten 2018 . nominato . Palazzo Pioda Premio >> best architect 18 << . Museo MeCrì Swiss Art Award 2017 . finalista A+ Award 2017 . distinzione . Museo MeCrì Der Best Umbau 2016 . finalista . Casa Rizza A+ Award 2014 . finalista . Casa Rizza mandato di studio Lungolago e Centro . Lugano . 2021 . 1° posto concorso Ampliamento Casa anziani . Balerna . 2019 . 1° premio mandato di studio Comparto Ex Macello Ex Gas . Locarno . 2019 . 1° posto concorso Ampliamento Scuola elementare . Melano . 2018 . 1° premio concorso Mensa scolastica . Viganello . 2017 . 1° premio concorso Ampliamento Ospedale Civico EOC . Lugano . 2016 . 3° premio concorso Centro polivalente per anziani . Losone . 2014 . 6° premio concorso Centrale d’allarme cantonale . Bellinzona 2012 . 4° premio concorso Oratorio parrocchiale . Giubiasco . 2012 . 6° premio concorso Ampliamento scuola elementare . Savosa . 2011 . 3° premio Mostre “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Fakultät für Architektur . München “Schweizweit” . arc en rêve centre d’architecture . 14.12.2017 – 15.04.2018 . Bordeaux “Schweizweit” . Architetture recenti in Svizzera . 07.07.2017 – 29.07.2017 . Lugano “Swiss Art Award 2017” . Messe Basel, Hall 3 . 13.06.2017 – 18.06.2017 . Basel “Schweizweit” . SAM Architecture Museum Basel . 18.11.2016 – 07.05.2017 . Basel “Architektur0.16” . Maag Hallen. 28.10.2016 – 30.10.2016 . Zürich Conferenze “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Facoltà di Architettura . München “Serata Ticinese” . 28.09.2022 . Architekturforum Zürich “Inches Geleta” . 07.09.2022 . Architekturforum Thun “Struttura: tra territorio e tettonica” . 03.11.2021 . Università di Ferrara “Frame Work” . 13.04.2021 . Syracuse University Florence “Sino-Swiss dialogue on Architecture and Structure”12.09.2020 . Evento Web . Teatro Power Station of Arts . Shanghai “Inches Geleta” . 28.05.2020 . Mantova Architettura 2020 “Inches Geleta” . 04.12.2019 . Form & Structure . Technischen Universität Nürnberg “Inches Geleta 2009-2019” . 29.11.2019 . Ordine Architetti Como . Novocomum . Como “Das Bild als Referenz” . 21.09.2019 . Swisness Applied Exhibition . Kunsthaus Glarus “Inches Geleta” . 24.06.2019 . Facoltà di architettura . Technischen Universität München “Inches Geleta” . 16.05.2019 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Ghilotti . Piacenza “Inches Geleta” . 04.05.2018 . Nomad Hotel . WarmUp-Open House Basel 2018. Basilea “Continuum” . 25.10.2017 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Scaramellini . Milano “Trasformazioni” . 1.11.2016 . Accademia di architettura di Mendrisio . Atelier Botta . prof. Canevascini “Metropoli Ticino?” . 23.06.2016 . Istituto i2a . Lugano “Il Piano direttore cantonale” . 02.02.2014 . USI – Accademia di architettura . Mendrisio

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ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

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ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

Via Giovan Antonio Orelli 29, 6600 Locarno

Nella sua attività la casa editrice di Armando Dadò ha pubblicato più di mille libri. Il catalogo, che è andato componendosi dal 1961 ad oggi, comprende opere riguardanti i più diversi settori: dalla letteratura all'arte, dalla storia alla politica, dal costume all'etnografia, dall'attualità alle scienze naturali. Molti dei volumi pubblicati, in particolare negli scorsi anni, sono legati alla realtà regionale, indagata nei suoi vari aspetti; una realtà che la casa locarnese ha cercato e cerca di promuovere non solo all'interno dei confini regionali e cantonali ma anche al loro esterno, facendo conoscere oltre Gottardo e in Italia le specificità delle nostre terre. Per ritrovare le origini dell'azienda bisogna riandare all'estate del 1961, quando un gruppo di amici decide di riunire forze e fondi necessari per dar vita a Locarno a una nuova tipografia. Ufficialmente essa nasce il 22 luglio di quell'anno, giorno di costituzione di una società anonima che dichiara un capitale sociale di 150 mila franchi e che annovera nel suo Consiglio d'amministrazione anche Plinio Martini, scrittore valmaggese che qualche anno più tardi animerà la scena letteraria della Svizzera italiana. Prudente l'esordio: nei primi anni l'attività è essenzialmente quella di una piccola tipografia che impiega meno di una mezza dozzina di collaboratori. L'azienda è insediata in un paio di locali del vecchio Palazzo Pax di Muralto, proprio di fronte alla Stazione FFS (è in virtù di questa vicinanza che le si darà il nome di Tipografia Stazione). I primi lavori sono stampati commerciali, composti al piombo e impressi secondo i metodi di una tradizione che oggi è ormai tramontata. Al titolare però la sola attività di stampatore non basta: scopre la passione per i libri. Armando Dadò arriva all'editoria per il tramite di una conoscenza che si trasformerà in seguito in fertile amicizia: quella con il poeta e incisore Giovanni Bianconi, che gli propone di pubblicare un suo libro di etnografia regionale. La gratificazione provata nel 1965 all'uscita di Artigianati scomparsi conforta il giovane tipografo valmaggese nelle sue speranze e lo persuade a imboccare una strada certo difficile, irta di insidie e difficoltà, ma fatta anche di vive soddisfazioni, di contatti umani e di intime comunanze. Di fondamentale importanza sarà l'incontro con Piero Bianconi, fratello di Giovanni: i suoi Occhi sul Ticino e Ticino com'era sono opere che – al di là del successo di vendite quasi insperato – confermeranno Dadò nei suoi intendimenti culturali. Attività culturale, impegno civile Nel corso degli anni Settanta gli indirizzi della casa editrice si precisano, tanto che alcuni temi specifici segnano buona parte della produzione libraria di quegli anni. C'è soprattutto la partecipazione al dibattito civile di quel periodo, quando i ticinesi si accorgono delle «ferite» inferte alle loro terre da quasi trent'anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, di urbanizzazione selvaggia, di svendita del territorio. È nelle opere di Piero Bianconi, e di altri autori, che appare evidente la necessità di ricuperare e difendere un patrimonio di civiltà contadina messo in pericolo (se non già largamente compromesso) da deleterie dinamiche economiche e sociali innescatesi in Ticino a partire dal secondo dopoguerra. L'interesse per la storia, le vicende e gli aspetti del passato è confermato dal successo editoriale di diverse altre opere che appaiono in quegli anni: basti citare la Storia del Cantone Ticino di Giulio Rossi ed Eligio Pometta e le sue ventimila copie vendute. In quel periodo la casa locarnese ha ormai fissato solide radici. Parallelamente, il settore tipografico conosce una vera e propria rivoluzione tecnologica che porta alla soppressione del piombo per far posto a nuove tecniche di fotoriproduzione e, soprattutto, all'avvento dell'informatica. L'attività editoriale può così rafforzarsi e le pubblicazioni iniziano a ordinarsi in un programma coerente con gli indirizzi della casa. È così che al principio degli anni Ottanta vengono avviate le collane de «Il Castagno» e de «L'Officina» : nella prima trovano posto testimonianze di autori del passato, mentre la seconda è riservata a studi condotti secondo i più moderni criteri di ricerca. In particolare ne «Il Castagno» Dadò inizia sin da subito a proporre opere di autori come Karl Viktor von Bonstetten, Hans Rudolf Schinz e Otto Weiss, la cui traduzione e pubblicazione darà un contributo fondamentale alla storiografia cantonale. Gli orizzonti si ampliano A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta cresce l'impegno nel campo delle traduzioni e ciò apre nuove interessanti prospettive alla casa editrice locarnese: pur continuando nell'opera di valorizzazione del patrimonio culturale della Svizzera italiana, Dadò rivolge l'attenzione anche alla storia e alle letterature nazionali. Lo spettro quindi si allarga, tanto che a temi di interesse regionale si sovrappongono opere di portata più ampia, che riescono a guadagnarsi l'attenzione anche della stampa e del pubblico italiano. Gli anni Novanta sono stati segnati da una serie di iniziative che hanno profilato ancor maggiormente gli indirizzi culturali di Dadò: tra queste si può senz'altro citare la collaborazione con la Pro Grigioni Italiano che ha portato alla nascita dell'omonima collana, la pubblicazione dei tre volumi dell' Introduzione al paesaggio naturale e dei nove dell' Atlante dell'edilizia rurale - in co-edizione con il Museo cantonale di storia naturale, rispettivamente con la Scuola tecnica superiore del Cantone Ticino - che risultano fra le opere più importanti apparse in Ticino in questi ultimi anni. Nel corso del decennio hanno visto la luce diverse nuove collane. Quella de «I Classici» , diretta da Carlo Carena, vanta già in catalogo una decina di capolavori della nostra civiltà: citiamo il Libro di Giobbe , il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, il Lamento della Pace di Erasmo da Rotterdam, la Storia della Colonna Infame del Manzoni, nonché la nuova traduzione de I Vangeli , curata da un gruppo di insigni specialisti italiani, edizione che ha suscitato vasta e positiva eco anche nel mondo culturale italiano. Attenzione e interesse suscita pure la collana «Alea» , nella quale sono confluite raccolte di poeti di indiscusso valore come Piero Bigongiari, Jacques Dupin, Neuro Bonifazi, Fabio Muggiasca, Dubravko Pusek, Gilberto Isella, Ismail Kadaré e Giovanni Bonalumi. In particolare le raccolte di questi ultimi due autori hanno ottenuto significativi riconoscimenti dalla critica italiana: Kadaré con l'opera Le spiagge d'inverno , che ha vinto il Premio Regione Brianza nel 1996; Bonalumi con La traversata del Gottardo , una serie di traduzioni poetiche dal francese e dal tedesco che è pure stata insignita del Premio Città di Monselice; un riconoscimento che, per quanto riguarda la traduzione, è il più prestigioso dell'intera area italiana. Ma l'accresciuto impegno editoriale si è concretizzato in diverse altre iniziative: è il caso della collana «Il Cardellino» – dove si ospitano opere letterarie di autori svizzeri e stranieri scelti secondo i criteri della varietà e dell'originalità – e quella de «I Sottili» che raccoglie testi in minore per quanto riguarda la forma editoriale ma di acuto e penetrante spessore intellettuale. Nel 1998, in occasione del 150° anniversario della costituzione dello Stato federale, è poi stata inaugurata la collana intitolata «I Cristalli - Helvetia nobilis» , destinata ad opere di narrativa e di saggistica, mai tradotte finora o non più disponibili, di scrittori in prevalenza svizzeri di lingua tedesca, francese e romancia. Ai lettori italofoni sono stati finora proposti o sono in fase di preparazione capolavori come La Svizzera. Storia di un popolo felice di Denis de Rougemont e Il Santo di Conrad Ferdinand Meyer, Il dolore dei contadini di Corinna Bille, Adamo ed Eva di Charles-Ferdinand Ramuz, Dal Diario berlinese di Max Frisch e testi di molti altri scrittori di grande spessore letterario come Walser, Chappaz, Muschg, Tocqueville, Gotthelf, Jung, Dürrenmatt, Zweig, Mme de Staël e altri. Con La Svizzera tra origini e progresso di Peter von Matt, la collana ha raggiunto il traguardo dei cinquanta titoli pubblicati, e da allora l’attività prosegue con rinnovato vigore. L'intendimento è che questi testi contribuiscano a una riflessione sull'identità elvetica e sul lungo cammino che ha portato al formarsi dello Stato attuale. Tra le ultime nate due collane che stanno portando grandi soddisfazioni all’editore. Una è «La Rondine» , che raccoglie i migliori frutti della narrativa svizzero-italiana dell'Otto e Novecento, avviata nel 2000 con una nuova edizione del Signore dei poveri morti di Felice Filippini poi proseguita con l'uscita di Lungo la strada , originale raccolta di prose di Anna Gnesa, del Requiem per zia Domenica di Plinio Martini e da La cava della sabbia di Pio Ortelli come pure le nuove edizioni di Albero genealogico di Piero Bianconi e La voce del padre di Ugo Canonica, e l’inedito di Remo Beretta I giorni e la morte . La seconda nasce nel 2008 con La baronessa delle isole , di Daniela Calastri-Winzenried. È «La Betulla» che, sull'esempio di questa pianta pioniera, dà la possibilità a scrittori non ancora affermati di proporsi al pubblico dei lettori. Recentissimo è il varo della collana «Le Sfide della Svizzera» , curata dal politologo Oscar Mazzoleni, che vuole riflettere sulla realtà elvetica partendo da contributi di specialisti del settore. Non solo libri La diversificazione dell'attività editoriale ha portato Dadò ad entrare anche nel mondo della stampa periodica. Lo ha fatto dando il via alla pubblicazione di due periodici regionali: La Rivista del Locarnese e valli nel 1994 e Il Mendrisiotto nel 1999, che con gli anni si sono ampiamente affermate nel tessuto sociale locale, acquisendo una loro identità e autorevolezza. Sulla scia del successo delle due riviste, gli ultimi anni hanno visto nascere due nuove pubblicazioni, La Turrita , destinata ai lettori del Bellinzonese e del piano di Magadino, e Il Ceresio , periodico del Luganese. Presente e futuro Nel ristretto mercato dell'editoria ticinese la produzione libraria della casa editrice Dadò è da considerarsi per molti versi eccezionale: oggi sono quasi una trentina i volumi che escono ogni anno con il suo marchio. Un marchio che è garanzia di qualità, sia per il livello culturale delle pubblicazioni, sia per quel che riguarda l'eccellenza grafica del prodotto. Non è un caso che alcune delle opere pubblicate a Locarno sono state insignite del «Premio Lago Maggiore» e che altre hanno vinto il concorso indetto dalla giuria de «I più bei libri svizzeri dell'anno», patrocinato dal Dipartimento federale dell'interno. Ma altri riconoscimenti hanno gratificato l'attività di Dadò: nel 1991, in occasione del 700° della Confederazione, l'editore locarnese si è visto assegnare la stampa e la pubblicazione del Dizionario delle letterature svizzere ; e ancor maggior prestigio ha portato alla casa l'edizione italiana del Dizionario Storico della Svizzera , monumentale opera di ricerca che è partita nel 2002 e si è conclusa nel 2014 con il tredicesimo volume. Un'operazione, questa, che ha sottoposto la casa editrice a un impegno non indifferente, tanto nella preparazione e nella stampa dei volumi, quanto nella promozione e diffusione. Ormai superato il mezzo secolo di vita, la casa editrice locarnese si ritrova in un momento che, se paragonato alla vita di un uomo, corrisponde alla maturità. Momento in cui l'esperienza e l'ormai piena coscienza della propria identità inducono a profondere le migliori energie. Un obiettivo e una sfida. È quanto si proporrà di fare la casa editrice nei prossimi anni: continuando ad offrire ai lettori delle opere di valore e qualità, cogliendo le voci più importanti della narrativa e della saggistica della Svizzera italiana, proponendo in traduzione quelle altrettanto significative delle altre culture nazionali, promuovendo infine le nostre specificità culturali anche di là dei limiti regionali, in Italia e in Europa. Servizi offerti Da oltre 50 anni la Tipografia Stazione SA è attiva nel Locarnese. Grazie ai macchinari più moderni e al personale formato e competente siamo in grado di soddisfare anche le esigenze più particolari dei nostri clienti. Fra i servizi più richiesti: • Prospetti e depliant • Riviste • Fascicoli e libri • Buste e carta da lettere • Biglietti da visita • Bloc notes Se hai un’idea ma non sai come realizzarla, i nostri grafici sono a disposizione per dar forma alla tua creatività!

EditoriGiornali e rivisteTipografiaStampa digitale
ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

Via Giovan Antonio Orelli 29, 6600 Locarno
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Nella sua attività la casa editrice di Armando Dadò ha pubblicato più di mille libri. Il catalogo, che è andato componendosi dal 1961 ad oggi, comprende opere riguardanti i più diversi settori: dalla letteratura all'arte, dalla storia alla politica, dal costume all'etnografia, dall'attualità alle scienze naturali. Molti dei volumi pubblicati, in particolare negli scorsi anni, sono legati alla realtà regionale, indagata nei suoi vari aspetti; una realtà che la casa locarnese ha cercato e cerca di promuovere non solo all'interno dei confini regionali e cantonali ma anche al loro esterno, facendo conoscere oltre Gottardo e in Italia le specificità delle nostre terre. Per ritrovare le origini dell'azienda bisogna riandare all'estate del 1961, quando un gruppo di amici decide di riunire forze e fondi necessari per dar vita a Locarno a una nuova tipografia. Ufficialmente essa nasce il 22 luglio di quell'anno, giorno di costituzione di una società anonima che dichiara un capitale sociale di 150 mila franchi e che annovera nel suo Consiglio d'amministrazione anche Plinio Martini, scrittore valmaggese che qualche anno più tardi animerà la scena letteraria della Svizzera italiana. Prudente l'esordio: nei primi anni l'attività è essenzialmente quella di una piccola tipografia che impiega meno di una mezza dozzina di collaboratori. L'azienda è insediata in un paio di locali del vecchio Palazzo Pax di Muralto, proprio di fronte alla Stazione FFS (è in virtù di questa vicinanza che le si darà il nome di Tipografia Stazione). I primi lavori sono stampati commerciali, composti al piombo e impressi secondo i metodi di una tradizione che oggi è ormai tramontata. Al titolare però la sola attività di stampatore non basta: scopre la passione per i libri. Armando Dadò arriva all'editoria per il tramite di una conoscenza che si trasformerà in seguito in fertile amicizia: quella con il poeta e incisore Giovanni Bianconi, che gli propone di pubblicare un suo libro di etnografia regionale. La gratificazione provata nel 1965 all'uscita di Artigianati scomparsi conforta il giovane tipografo valmaggese nelle sue speranze e lo persuade a imboccare una strada certo difficile, irta di insidie e difficoltà, ma fatta anche di vive soddisfazioni, di contatti umani e di intime comunanze. Di fondamentale importanza sarà l'incontro con Piero Bianconi, fratello di Giovanni: i suoi Occhi sul Ticino e Ticino com'era sono opere che – al di là del successo di vendite quasi insperato – confermeranno Dadò nei suoi intendimenti culturali. Attività culturale, impegno civile Nel corso degli anni Settanta gli indirizzi della casa editrice si precisano, tanto che alcuni temi specifici segnano buona parte della produzione libraria di quegli anni. C'è soprattutto la partecipazione al dibattito civile di quel periodo, quando i ticinesi si accorgono delle «ferite» inferte alle loro terre da quasi trent'anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, di urbanizzazione selvaggia, di svendita del territorio. È nelle opere di Piero Bianconi, e di altri autori, che appare evidente la necessità di ricuperare e difendere un patrimonio di civiltà contadina messo in pericolo (se non già largamente compromesso) da deleterie dinamiche economiche e sociali innescatesi in Ticino a partire dal secondo dopoguerra. L'interesse per la storia, le vicende e gli aspetti del passato è confermato dal successo editoriale di diverse altre opere che appaiono in quegli anni: basti citare la Storia del Cantone Ticino di Giulio Rossi ed Eligio Pometta e le sue ventimila copie vendute. In quel periodo la casa locarnese ha ormai fissato solide radici. Parallelamente, il settore tipografico conosce una vera e propria rivoluzione tecnologica che porta alla soppressione del piombo per far posto a nuove tecniche di fotoriproduzione e, soprattutto, all'avvento dell'informatica. L'attività editoriale può così rafforzarsi e le pubblicazioni iniziano a ordinarsi in un programma coerente con gli indirizzi della casa. È così che al principio degli anni Ottanta vengono avviate le collane de «Il Castagno» e de «L'Officina» : nella prima trovano posto testimonianze di autori del passato, mentre la seconda è riservata a studi condotti secondo i più moderni criteri di ricerca. In particolare ne «Il Castagno» Dadò inizia sin da subito a proporre opere di autori come Karl Viktor von Bonstetten, Hans Rudolf Schinz e Otto Weiss, la cui traduzione e pubblicazione darà un contributo fondamentale alla storiografia cantonale. Gli orizzonti si ampliano A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta cresce l'impegno nel campo delle traduzioni e ciò apre nuove interessanti prospettive alla casa editrice locarnese: pur continuando nell'opera di valorizzazione del patrimonio culturale della Svizzera italiana, Dadò rivolge l'attenzione anche alla storia e alle letterature nazionali. Lo spettro quindi si allarga, tanto che a temi di interesse regionale si sovrappongono opere di portata più ampia, che riescono a guadagnarsi l'attenzione anche della stampa e del pubblico italiano. Gli anni Novanta sono stati segnati da una serie di iniziative che hanno profilato ancor maggiormente gli indirizzi culturali di Dadò: tra queste si può senz'altro citare la collaborazione con la Pro Grigioni Italiano che ha portato alla nascita dell'omonima collana, la pubblicazione dei tre volumi dell' Introduzione al paesaggio naturale e dei nove dell' Atlante dell'edilizia rurale - in co-edizione con il Museo cantonale di storia naturale, rispettivamente con la Scuola tecnica superiore del Cantone Ticino - che risultano fra le opere più importanti apparse in Ticino in questi ultimi anni. Nel corso del decennio hanno visto la luce diverse nuove collane. Quella de «I Classici» , diretta da Carlo Carena, vanta già in catalogo una decina di capolavori della nostra civiltà: citiamo il Libro di Giobbe , il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, il Lamento della Pace di Erasmo da Rotterdam, la Storia della Colonna Infame del Manzoni, nonché la nuova traduzione de I Vangeli , curata da un gruppo di insigni specialisti italiani, edizione che ha suscitato vasta e positiva eco anche nel mondo culturale italiano. Attenzione e interesse suscita pure la collana «Alea» , nella quale sono confluite raccolte di poeti di indiscusso valore come Piero Bigongiari, Jacques Dupin, Neuro Bonifazi, Fabio Muggiasca, Dubravko Pusek, Gilberto Isella, Ismail Kadaré e Giovanni Bonalumi. In particolare le raccolte di questi ultimi due autori hanno ottenuto significativi riconoscimenti dalla critica italiana: Kadaré con l'opera Le spiagge d'inverno , che ha vinto il Premio Regione Brianza nel 1996; Bonalumi con La traversata del Gottardo , una serie di traduzioni poetiche dal francese e dal tedesco che è pure stata insignita del Premio Città di Monselice; un riconoscimento che, per quanto riguarda la traduzione, è il più prestigioso dell'intera area italiana. Ma l'accresciuto impegno editoriale si è concretizzato in diverse altre iniziative: è il caso della collana «Il Cardellino» – dove si ospitano opere letterarie di autori svizzeri e stranieri scelti secondo i criteri della varietà e dell'originalità – e quella de «I Sottili» che raccoglie testi in minore per quanto riguarda la forma editoriale ma di acuto e penetrante spessore intellettuale. Nel 1998, in occasione del 150° anniversario della costituzione dello Stato federale, è poi stata inaugurata la collana intitolata «I Cristalli - Helvetia nobilis» , destinata ad opere di narrativa e di saggistica, mai tradotte finora o non più disponibili, di scrittori in prevalenza svizzeri di lingua tedesca, francese e romancia. Ai lettori italofoni sono stati finora proposti o sono in fase di preparazione capolavori come La Svizzera. Storia di un popolo felice di Denis de Rougemont e Il Santo di Conrad Ferdinand Meyer, Il dolore dei contadini di Corinna Bille, Adamo ed Eva di Charles-Ferdinand Ramuz, Dal Diario berlinese di Max Frisch e testi di molti altri scrittori di grande spessore letterario come Walser, Chappaz, Muschg, Tocqueville, Gotthelf, Jung, Dürrenmatt, Zweig, Mme de Staël e altri. Con La Svizzera tra origini e progresso di Peter von Matt, la collana ha raggiunto il traguardo dei cinquanta titoli pubblicati, e da allora l’attività prosegue con rinnovato vigore. L'intendimento è che questi testi contribuiscano a una riflessione sull'identità elvetica e sul lungo cammino che ha portato al formarsi dello Stato attuale. Tra le ultime nate due collane che stanno portando grandi soddisfazioni all’editore. Una è «La Rondine» , che raccoglie i migliori frutti della narrativa svizzero-italiana dell'Otto e Novecento, avviata nel 2000 con una nuova edizione del Signore dei poveri morti di Felice Filippini poi proseguita con l'uscita di Lungo la strada , originale raccolta di prose di Anna Gnesa, del Requiem per zia Domenica di Plinio Martini e da La cava della sabbia di Pio Ortelli come pure le nuove edizioni di Albero genealogico di Piero Bianconi e La voce del padre di Ugo Canonica, e l’inedito di Remo Beretta I giorni e la morte . La seconda nasce nel 2008 con La baronessa delle isole , di Daniela Calastri-Winzenried. È «La Betulla» che, sull'esempio di questa pianta pioniera, dà la possibilità a scrittori non ancora affermati di proporsi al pubblico dei lettori. Recentissimo è il varo della collana «Le Sfide della Svizzera» , curata dal politologo Oscar Mazzoleni, che vuole riflettere sulla realtà elvetica partendo da contributi di specialisti del settore. Non solo libri La diversificazione dell'attività editoriale ha portato Dadò ad entrare anche nel mondo della stampa periodica. Lo ha fatto dando il via alla pubblicazione di due periodici regionali: La Rivista del Locarnese e valli nel 1994 e Il Mendrisiotto nel 1999, che con gli anni si sono ampiamente affermate nel tessuto sociale locale, acquisendo una loro identità e autorevolezza. Sulla scia del successo delle due riviste, gli ultimi anni hanno visto nascere due nuove pubblicazioni, La Turrita , destinata ai lettori del Bellinzonese e del piano di Magadino, e Il Ceresio , periodico del Luganese. Presente e futuro Nel ristretto mercato dell'editoria ticinese la produzione libraria della casa editrice Dadò è da considerarsi per molti versi eccezionale: oggi sono quasi una trentina i volumi che escono ogni anno con il suo marchio. Un marchio che è garanzia di qualità, sia per il livello culturale delle pubblicazioni, sia per quel che riguarda l'eccellenza grafica del prodotto. Non è un caso che alcune delle opere pubblicate a Locarno sono state insignite del «Premio Lago Maggiore» e che altre hanno vinto il concorso indetto dalla giuria de «I più bei libri svizzeri dell'anno», patrocinato dal Dipartimento federale dell'interno. Ma altri riconoscimenti hanno gratificato l'attività di Dadò: nel 1991, in occasione del 700° della Confederazione, l'editore locarnese si è visto assegnare la stampa e la pubblicazione del Dizionario delle letterature svizzere ; e ancor maggior prestigio ha portato alla casa l'edizione italiana del Dizionario Storico della Svizzera , monumentale opera di ricerca che è partita nel 2002 e si è conclusa nel 2014 con il tredicesimo volume. Un'operazione, questa, che ha sottoposto la casa editrice a un impegno non indifferente, tanto nella preparazione e nella stampa dei volumi, quanto nella promozione e diffusione. Ormai superato il mezzo secolo di vita, la casa editrice locarnese si ritrova in un momento che, se paragonato alla vita di un uomo, corrisponde alla maturità. Momento in cui l'esperienza e l'ormai piena coscienza della propria identità inducono a profondere le migliori energie. Un obiettivo e una sfida. È quanto si proporrà di fare la casa editrice nei prossimi anni: continuando ad offrire ai lettori delle opere di valore e qualità, cogliendo le voci più importanti della narrativa e della saggistica della Svizzera italiana, proponendo in traduzione quelle altrettanto significative delle altre culture nazionali, promuovendo infine le nostre specificità culturali anche di là dei limiti regionali, in Italia e in Europa. Servizi offerti Da oltre 50 anni la Tipografia Stazione SA è attiva nel Locarnese. Grazie ai macchinari più moderni e al personale formato e competente siamo in grado di soddisfare anche le esigenze più particolari dei nostri clienti. Fra i servizi più richiesti: • Prospetti e depliant • Riviste • Fascicoli e libri • Buste e carta da lettere • Biglietti da visita • Bloc notes Se hai un’idea ma non sai come realizzarla, i nostri grafici sono a disposizione per dar forma alla tua creatività!

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Dr. Marco Bellezza
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Dr. Marco Bellezza

Via Ponte Vecchio 7, 6527 Lodrino
Studio medico medicina generale

Lo studio medico di medicina generale guidato dal dottor Marco Bellezza ha una solida esperienza nel campo, operando con dedizione dal 2011. La missione principale del suo servizio è la salute a 360° della persona. Il dottor Bellezza offre una vasta gamma di competenze, oltre alla medicina generale. Si dedica anche alla medicina psicosomatica e psicosociale, apportando una prospettiva integrativa per affrontare le questioni legate alla mente e al corpo. Inoltre, il suo approccio comprende la psicanalisi freudiana , offrendo supporto psicologico approfondito anche grazie al team della Scuola di psicanalisi freudiana di Milano . Oltre a questi servizi, il dottor Bellezza è esperto in medicina di urgenza, garantendo una risposta rapida e professionale alle situazioni mediche critiche. Inoltre, offre opzioni avanzate come la medicina estetica, l'ozonoterapia e l'agopuntura, questa ultima basata sulla medicina tradizionale cinese, per affrontare una vasta gamma di esigenze mediche e benessere. L'approccio olistico del dottor Bellezza si traduce in una cura completa per i suoi pazienti, contribuendo a migliorare la loro salute fisica e mentale. • medicina generale e d'urgenza • psicanalisi classica freudiana • medicina psicosomatica e psicosociale • medicina estetica • ozonoterapia • agopuntura (medicina tradizionale cinese)

Studio medicoServizio medico d'urgenzaAmbulatorio medico, permanenzaPsicoterapiaOzonoterapiaMediciPsicoterapia (Psicoterapisti psicologi)
Dr. Marco Bellezza

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Via Ponte Vecchio 7, 6527 Lodrino
Studio medicoServizio medico d'urgenzaAmbulatorio medico, permanenzaPsicoterapiaOzonoterapiaMediciPsicoterapia (Psicoterapisti psicologi)
Studio medico medicina generale

Lo studio medico di medicina generale guidato dal dottor Marco Bellezza ha una solida esperienza nel campo, operando con dedizione dal 2011. La missione principale del suo servizio è la salute a 360° della persona. Il dottor Bellezza offre una vasta gamma di competenze, oltre alla medicina generale. Si dedica anche alla medicina psicosomatica e psicosociale, apportando una prospettiva integrativa per affrontare le questioni legate alla mente e al corpo. Inoltre, il suo approccio comprende la psicanalisi freudiana , offrendo supporto psicologico approfondito anche grazie al team della Scuola di psicanalisi freudiana di Milano . Oltre a questi servizi, il dottor Bellezza è esperto in medicina di urgenza, garantendo una risposta rapida e professionale alle situazioni mediche critiche. Inoltre, offre opzioni avanzate come la medicina estetica, l'ozonoterapia e l'agopuntura, questa ultima basata sulla medicina tradizionale cinese, per affrontare una vasta gamma di esigenze mediche e benessere. L'approccio olistico del dottor Bellezza si traduce in una cura completa per i suoi pazienti, contribuendo a migliorare la loro salute fisica e mentale. • medicina generale e d'urgenza • psicanalisi classica freudiana • medicina psicosomatica e psicosociale • medicina estetica • ozonoterapia • agopuntura (medicina tradizionale cinese)

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Scuola d'arte a Luganese (Regione)

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Antimo Bertolino

Valutazione 5 di 5 stelle su una valutazione

Antimo Bertolino

Via Luigi Lavizzari 10, 6900 Lugano
ANTIMO BERTOLINO passione, creatività e competenza

La tecnica consapevole ed impeccabile nelle tavole di legno intagliate e poi dipinte con colori acrilici è frutto del percorso da autodidatta che vede coesistere nelle opere di Antimo Bertolino il lavoro di restauratore a quello dell'artista, ricongiungendo la produzione artistica contemporanea a quella delle grandi botteghe del passato. Di maestri Antimo ne ha avuti diversi e provenienti da ambiti artistici lontani fra loro; ne risulta una contaminazione certamente riconducibile all' Art Nouveau, appresa con le tecniche di restauro dei mobili antichi o nella produzione orafa, come anche da correnti artistiche più moderne: Spazialismo, Op Art e Minimalismo sono tutti presenti nelle sculture dell'artista. Le opere sembrano a prima vista dei quadri, data la loro fattura su tavole in legno; prendendo del tempo per osservare le onde intagliate al loro interno, però, si aprono all'osservatore nuovi percorsi. A partire dalla sperimentazione fisica, veicolata dal senso della vista, la mente si placa e con essa ogni tentativo di concettualizzare l'opera. Ci si lascia trasportare dal godimento sensuale dato dal movimento del colore monocromo, reso vivo e cangiante dagli intagli che rifrangono la luce e dallo spazio interiore che improvvisamente si trova allineato e parte di quello esteriore. L'opera è dunque uno specchio che amplifica e riverbera il mondo fisico e mentale di chi osserva i frattali, le onde, le luci ed i colori delle tavole che da oggetti bidimensionali si trasformano in vere e proprie sculture; in esse è presente non solo la terza dimensione ( la profondità) ma anche la quarta ( il tempo) e la dimensione dell'altro, cioè dell'osservatore, protagonista insieme all'opera del proprio mondo percepibile e di quello percepito.

Galleria d'arteOggetti d'arte, commercioCornici incorniciature e doratureAntichitàQuadri, commercioMusei e pinacotecheArtista pittore
Antimo Bertolino

Antimo Bertolino

Via Luigi Lavizzari 10, 6900 Lugano
Galleria d'arteOggetti d'arte, commercioCornici incorniciature e doratureAntichitàQuadri, commercioMusei e pinacotecheArtista pittore
ANTIMO BERTOLINO passione, creatività e competenza

La tecnica consapevole ed impeccabile nelle tavole di legno intagliate e poi dipinte con colori acrilici è frutto del percorso da autodidatta che vede coesistere nelle opere di Antimo Bertolino il lavoro di restauratore a quello dell'artista, ricongiungendo la produzione artistica contemporanea a quella delle grandi botteghe del passato. Di maestri Antimo ne ha avuti diversi e provenienti da ambiti artistici lontani fra loro; ne risulta una contaminazione certamente riconducibile all' Art Nouveau, appresa con le tecniche di restauro dei mobili antichi o nella produzione orafa, come anche da correnti artistiche più moderne: Spazialismo, Op Art e Minimalismo sono tutti presenti nelle sculture dell'artista. Le opere sembrano a prima vista dei quadri, data la loro fattura su tavole in legno; prendendo del tempo per osservare le onde intagliate al loro interno, però, si aprono all'osservatore nuovi percorsi. A partire dalla sperimentazione fisica, veicolata dal senso della vista, la mente si placa e con essa ogni tentativo di concettualizzare l'opera. Ci si lascia trasportare dal godimento sensuale dato dal movimento del colore monocromo, reso vivo e cangiante dagli intagli che rifrangono la luce e dallo spazio interiore che improvvisamente si trova allineato e parte di quello esteriore. L'opera è dunque uno specchio che amplifica e riverbera il mondo fisico e mentale di chi osserva i frattali, le onde, le luci ed i colori delle tavole che da oggetti bidimensionali si trasformano in vere e proprie sculture; in esse è presente non solo la terza dimensione ( la profondità) ma anche la quarta ( il tempo) e la dimensione dell'altro, cioè dell'osservatore, protagonista insieme all'opera del proprio mondo percepibile e di quello percepito.

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Asilo nido la casa di pinocchio
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Asilo nido la casa di pinocchio

Piazza Stazione 4, 6934 Bioggio

Il nido Convenzionato con l’Opera Nazionale Montessori è un servizio educativo che accoglie 53 bambini di età compresa fra i 4 mesi e i 6 anni di età divisi tra asilo nido e casa dei bambini. L’asilo nido ha come obiettivo quello di creare un rapporto di fiducia, collaborazione e armonia nel reciproco riconscimento di competenze specifiche per la cura del bambino. La struttura è dotata di locali ampi e luminosi ma caratterizzati da piccoli angoli pensati e strutturati a misura del bambino per favorire la libera scelta, la possibilità di «fare da solo», costruire l’indipendenza e rafforzare la fiducia in sè stesso. Altrettanto accoglienti sono il locale del benvenuto, la camera della nanna e la cucina dove si preparano cibi freschi ogni giorno. Al fine di migliorare la comunicazione, la collaborazione, la presa di contatto con l’educatrice del proprio bambino e con l’ambiente nella quale il bambino vivrà la quotidianità, ci saranno degli incontri per informare i genitori sul metodo utilizzato e sulla vita quotidiana del bambino al nido. La collaborazione fra nido e famiglia è indispensable al fine di poter seguire un progetto educativo studiato a misura di ogni bambino rispettando le proprie esigenze, i propri ritmi e le proprie abitudini. Le educatrici sono sempre disponibili per offrire ai genitori la possibilità di visitare il nido, così da poter conoscere e valutare l’ambiente e gli spazi in cui il proprio bimbo trascorrerà le giornate e per dare tutte le informazioni necessaire. • Corsi di musica • Laboratorio di botanica • Laboratorio di pittura • Laboratorio d’arte • Laboratorio stem • Corsi lingua inglese • Menu per bambini

Asilo nido
Asilo nido la casa di pinocchio

Asilo nido la casa di pinocchio

Piazza Stazione 4, 6934 Bioggio
Asilo nido

Il nido Convenzionato con l’Opera Nazionale Montessori è un servizio educativo che accoglie 53 bambini di età compresa fra i 4 mesi e i 6 anni di età divisi tra asilo nido e casa dei bambini. L’asilo nido ha come obiettivo quello di creare un rapporto di fiducia, collaborazione e armonia nel reciproco riconscimento di competenze specifiche per la cura del bambino. La struttura è dotata di locali ampi e luminosi ma caratterizzati da piccoli angoli pensati e strutturati a misura del bambino per favorire la libera scelta, la possibilità di «fare da solo», costruire l’indipendenza e rafforzare la fiducia in sè stesso. Altrettanto accoglienti sono il locale del benvenuto, la camera della nanna e la cucina dove si preparano cibi freschi ogni giorno. Al fine di migliorare la comunicazione, la collaborazione, la presa di contatto con l’educatrice del proprio bambino e con l’ambiente nella quale il bambino vivrà la quotidianità, ci saranno degli incontri per informare i genitori sul metodo utilizzato e sulla vita quotidiana del bambino al nido. La collaborazione fra nido e famiglia è indispensable al fine di poter seguire un progetto educativo studiato a misura di ogni bambino rispettando le proprie esigenze, i propri ritmi e le proprie abitudini. Le educatrici sono sempre disponibili per offrire ai genitori la possibilità di visitare il nido, così da poter conoscere e valutare l’ambiente e gli spazi in cui il proprio bimbo trascorrerà le giornate e per dare tutte le informazioni necessaire. • Corsi di musica • Laboratorio di botanica • Laboratorio di pittura • Laboratorio d’arte • Laboratorio stem • Corsi lingua inglese • Menu per bambini

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Knupfer
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Knupfer

Via al Chioso 30, 6900 Lugano

Chi Siamo La ditta Knupfer nasce nel 1964 su iniziativa di mio padre Giuseppe Knupfer il quale dopo diversi anni di esperienza nel settore e dopo il conseguimento della maestria federale quale tapezziere-decoratore decide di iniziare un’attività in proprio. L’attività di allora si concentrava nella confezione di tendaggi di ogni tipo, nell’esecuzione e rifacimento di mobili imbottiti e posa di tappezzerie murali tessili e moquette. Nel 1986 intraprendo l’apprendistato di decoratore d’interni e dopo un ulteriore formazione quale disegnatore d’arredamenti spinto da un crescente bisogno di ampliare i miei orizzonti frequento la Scuola Superiore di Arte Applicata sezione Architettura d’interni a Lugano conseguendone il diploma nel 1996. Dopo un’esperienza lavorativa all’estero inizio, parallelamente al lavoro svolto nell’azienda di mio padre, la mia attività di architetto d’interni. Nel 2001 rilevo definitivamente l’azienda paterna inglobando la mia attività di architetto d’interni e iniziando un processo di trasformazione dell’offerta dei prodotti e dei servizi. Questo processo oltre a modificare completamente l’aspetto dello showroom e ufficio in via al Chioso 30 in due tappe(2001 e 2004) introduce come novità l’esposizione e la vendita di mobili, la posa di pavimenti in legno e l’ampliamento in generale dell’offerta a tutti gli ambiti dell’interior design. Questo processo che è in continua evoluzione mi ha spinto a investire in questo sito per illustrare al meglio la nostra attività e far scoprire le nostre potenzialità ad un pubblico sempre più vasto. Richard Knupfer

Architettura d'interniArredamento di interniTende
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Chi Siamo La ditta Knupfer nasce nel 1964 su iniziativa di mio padre Giuseppe Knupfer il quale dopo diversi anni di esperienza nel settore e dopo il conseguimento della maestria federale quale tapezziere-decoratore decide di iniziare un’attività in proprio. L’attività di allora si concentrava nella confezione di tendaggi di ogni tipo, nell’esecuzione e rifacimento di mobili imbottiti e posa di tappezzerie murali tessili e moquette. Nel 1986 intraprendo l’apprendistato di decoratore d’interni e dopo un ulteriore formazione quale disegnatore d’arredamenti spinto da un crescente bisogno di ampliare i miei orizzonti frequento la Scuola Superiore di Arte Applicata sezione Architettura d’interni a Lugano conseguendone il diploma nel 1996. Dopo un’esperienza lavorativa all’estero inizio, parallelamente al lavoro svolto nell’azienda di mio padre, la mia attività di architetto d’interni. Nel 2001 rilevo definitivamente l’azienda paterna inglobando la mia attività di architetto d’interni e iniziando un processo di trasformazione dell’offerta dei prodotti e dei servizi. Questo processo oltre a modificare completamente l’aspetto dello showroom e ufficio in via al Chioso 30 in due tappe(2001 e 2004) introduce come novità l’esposizione e la vendita di mobili, la posa di pavimenti in legno e l’ampliamento in generale dell’offerta a tutti gli ambiti dell’interior design. Questo processo che è in continua evoluzione mi ha spinto a investire in questo sito per illustrare al meglio la nostra attività e far scoprire le nostre potenzialità ad un pubblico sempre più vasto. Richard Knupfer

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Il contesto in cui operiamo influenza in modo decisivo il nostro approccio al progetto. Per formulare ipotesi progettuali corrette, riteniamo fondamentale confrontarci con il tessuto costruito e con le proprietà morfologiche del paesaggio. Ancorandoci a modelli architettonici del passato, intesi quali riferimenti tipologici per le proposte formali e compositive, definiamo un filo conduttore tra il contesto e il nostro intervento. L’idea fondante il nostro operato risulta dall’interpretazione di un modo di vivere e sperimentare lo spazio in un determinato contesto, dal profilo fisico e delle interazioni sociali. Partners Matteo Inches dipl. usi sia otia reg a bsa/fas dal 2019 . Membro comitato BSA / FAS, sezione Ticino dal 2018 . Membro BSA / FAS , Federazione Architetti Svizzeri dal 2017 . Titolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2013/19 . Collaboratore scientifico presso Dipartimento del Territorio, Cantone Ticino 2011/13 . Assistente di progettazione USI, Accademia di Mendrisio dal 2010 . Attività indipendente, titolare studio inches architettura 2009/11 . Architetto presso BuzzieBuzzi architetti, Locarno nel 2009 . Diploma di architetto 10/10, Accademia Architettura Mendrisio Nastasja Geleta dipl. supsi vsi asai dal 2017 . Contitolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2015/2016 . Assistente di progettazione SUPSI, Dipartimento ambiente costruzione e design 2014/2015 . Membro junior comitato VSI ASAI Svizzera italiana dal 2014 . Partner presso studio inches architettura nel 2014 . Diploma architetto d’interni (premio Talenthesis), Scuola universitaria professionale Svizzera italiana Lista collaboratori Marta Mascheroni . Alfonso Di Sabato . Matteo Lorenzini . Perica Kovac . Tommaso Pareschi Luca Suriano . Tommaso Fantini . Emilio Trevisiol . Alberto Rossi . Giovanni Lazzareschi Premi Premio SIA Ticino 2024 Menzione under40 . Mensa scolastica Viganello Premio >> best architect 23 << . Casa Zanini Porta Premio d’architettura BETON21 Förderpreis . Palazzo Pioda Premio >> best architect 19 << . Palazzo Pioda Die Besten 2018 . nominato . Palazzo Pioda Premio >> best architect 18 << . Museo MeCrì Swiss Art Award 2017 . finalista A+ Award 2017 . distinzione . Museo MeCrì Der Best Umbau 2016 . finalista . Casa Rizza A+ Award 2014 . finalista . Casa Rizza mandato di studio Lungolago e Centro . Lugano . 2021 . 1° posto concorso Ampliamento Casa anziani . Balerna . 2019 . 1° premio mandato di studio Comparto Ex Macello Ex Gas . Locarno . 2019 . 1° posto concorso Ampliamento Scuola elementare . Melano . 2018 . 1° premio concorso Mensa scolastica . Viganello . 2017 . 1° premio concorso Ampliamento Ospedale Civico EOC . Lugano . 2016 . 3° premio concorso Centro polivalente per anziani . Losone . 2014 . 6° premio concorso Centrale d’allarme cantonale . Bellinzona 2012 . 4° premio concorso Oratorio parrocchiale . Giubiasco . 2012 . 6° premio concorso Ampliamento scuola elementare . Savosa . 2011 . 3° premio Mostre “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Fakultät für Architektur . München “Schweizweit” . arc en rêve centre d’architecture . 14.12.2017 – 15.04.2018 . Bordeaux “Schweizweit” . Architetture recenti in Svizzera . 07.07.2017 – 29.07.2017 . Lugano “Swiss Art Award 2017” . Messe Basel, Hall 3 . 13.06.2017 – 18.06.2017 . Basel “Schweizweit” . SAM Architecture Museum Basel . 18.11.2016 – 07.05.2017 . Basel “Architektur0.16” . Maag Hallen. 28.10.2016 – 30.10.2016 . Zürich Conferenze “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Facoltà di Architettura . München “Serata Ticinese” . 28.09.2022 . Architekturforum Zürich “Inches Geleta” . 07.09.2022 . Architekturforum Thun “Struttura: tra territorio e tettonica” . 03.11.2021 . Università di Ferrara “Frame Work” . 13.04.2021 . Syracuse University Florence “Sino-Swiss dialogue on Architecture and Structure”12.09.2020 . Evento Web . Teatro Power Station of Arts . Shanghai “Inches Geleta” . 28.05.2020 . Mantova Architettura 2020 “Inches Geleta” . 04.12.2019 . Form & Structure . Technischen Universität Nürnberg “Inches Geleta 2009-2019” . 29.11.2019 . Ordine Architetti Como . Novocomum . Como “Das Bild als Referenz” . 21.09.2019 . Swisness Applied Exhibition . Kunsthaus Glarus “Inches Geleta” . 24.06.2019 . Facoltà di architettura . Technischen Universität München “Inches Geleta” . 16.05.2019 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Ghilotti . Piacenza “Inches Geleta” . 04.05.2018 . Nomad Hotel . WarmUp-Open House Basel 2018. Basilea “Continuum” . 25.10.2017 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Scaramellini . Milano “Trasformazioni” . 1.11.2016 . Accademia di architettura di Mendrisio . Atelier Botta . prof. Canevascini “Metropoli Ticino?” . 23.06.2016 . Istituto i2a . Lugano “Il Piano direttore cantonale” . 02.02.2014 . USI – Accademia di architettura . Mendrisio

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Il contesto in cui operiamo influenza in modo decisivo il nostro approccio al progetto. Per formulare ipotesi progettuali corrette, riteniamo fondamentale confrontarci con il tessuto costruito e con le proprietà morfologiche del paesaggio. Ancorandoci a modelli architettonici del passato, intesi quali riferimenti tipologici per le proposte formali e compositive, definiamo un filo conduttore tra il contesto e il nostro intervento. L’idea fondante il nostro operato risulta dall’interpretazione di un modo di vivere e sperimentare lo spazio in un determinato contesto, dal profilo fisico e delle interazioni sociali. Partners Matteo Inches dipl. usi sia otia reg a bsa/fas dal 2019 . Membro comitato BSA / FAS, sezione Ticino dal 2018 . Membro BSA / FAS , Federazione Architetti Svizzeri dal 2017 . Titolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2013/19 . Collaboratore scientifico presso Dipartimento del Territorio, Cantone Ticino 2011/13 . Assistente di progettazione USI, Accademia di Mendrisio dal 2010 . Attività indipendente, titolare studio inches architettura 2009/11 . Architetto presso BuzzieBuzzi architetti, Locarno nel 2009 . Diploma di architetto 10/10, Accademia Architettura Mendrisio Nastasja Geleta dipl. supsi vsi asai dal 2017 . Contitolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2015/2016 . Assistente di progettazione SUPSI, Dipartimento ambiente costruzione e design 2014/2015 . Membro junior comitato VSI ASAI Svizzera italiana dal 2014 . Partner presso studio inches architettura nel 2014 . Diploma architetto d’interni (premio Talenthesis), Scuola universitaria professionale Svizzera italiana Lista collaboratori Marta Mascheroni . Alfonso Di Sabato . Matteo Lorenzini . Perica Kovac . Tommaso Pareschi Luca Suriano . Tommaso Fantini . Emilio Trevisiol . Alberto Rossi . Giovanni Lazzareschi Premi Premio SIA Ticino 2024 Menzione under40 . Mensa scolastica Viganello Premio >> best architect 23 << . Casa Zanini Porta Premio d’architettura BETON21 Förderpreis . Palazzo Pioda Premio >> best architect 19 << . Palazzo Pioda Die Besten 2018 . nominato . Palazzo Pioda Premio >> best architect 18 << . Museo MeCrì Swiss Art Award 2017 . finalista A+ Award 2017 . distinzione . Museo MeCrì Der Best Umbau 2016 . finalista . Casa Rizza A+ Award 2014 . finalista . Casa Rizza mandato di studio Lungolago e Centro . Lugano . 2021 . 1° posto concorso Ampliamento Casa anziani . Balerna . 2019 . 1° premio mandato di studio Comparto Ex Macello Ex Gas . Locarno . 2019 . 1° posto concorso Ampliamento Scuola elementare . Melano . 2018 . 1° premio concorso Mensa scolastica . Viganello . 2017 . 1° premio concorso Ampliamento Ospedale Civico EOC . Lugano . 2016 . 3° premio concorso Centro polivalente per anziani . Losone . 2014 . 6° premio concorso Centrale d’allarme cantonale . Bellinzona 2012 . 4° premio concorso Oratorio parrocchiale . Giubiasco . 2012 . 6° premio concorso Ampliamento scuola elementare . Savosa . 2011 . 3° premio Mostre “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Fakultät für Architektur . München “Schweizweit” . arc en rêve centre d’architecture . 14.12.2017 – 15.04.2018 . Bordeaux “Schweizweit” . Architetture recenti in Svizzera . 07.07.2017 – 29.07.2017 . Lugano “Swiss Art Award 2017” . Messe Basel, Hall 3 . 13.06.2017 – 18.06.2017 . Basel “Schweizweit” . SAM Architecture Museum Basel . 18.11.2016 – 07.05.2017 . Basel “Architektur0.16” . Maag Hallen. 28.10.2016 – 30.10.2016 . Zürich Conferenze “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Facoltà di Architettura . München “Serata Ticinese” . 28.09.2022 . Architekturforum Zürich “Inches Geleta” . 07.09.2022 . Architekturforum Thun “Struttura: tra territorio e tettonica” . 03.11.2021 . Università di Ferrara “Frame Work” . 13.04.2021 . Syracuse University Florence “Sino-Swiss dialogue on Architecture and Structure”12.09.2020 . Evento Web . Teatro Power Station of Arts . Shanghai “Inches Geleta” . 28.05.2020 . Mantova Architettura 2020 “Inches Geleta” . 04.12.2019 . Form & Structure . Technischen Universität Nürnberg “Inches Geleta 2009-2019” . 29.11.2019 . Ordine Architetti Como . Novocomum . Como “Das Bild als Referenz” . 21.09.2019 . Swisness Applied Exhibition . Kunsthaus Glarus “Inches Geleta” . 24.06.2019 . Facoltà di architettura . Technischen Universität München “Inches Geleta” . 16.05.2019 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Ghilotti . Piacenza “Inches Geleta” . 04.05.2018 . Nomad Hotel . WarmUp-Open House Basel 2018. Basilea “Continuum” . 25.10.2017 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Scaramellini . Milano “Trasformazioni” . 1.11.2016 . Accademia di architettura di Mendrisio . Atelier Botta . prof. Canevascini “Metropoli Ticino?” . 23.06.2016 . Istituto i2a . Lugano “Il Piano direttore cantonale” . 02.02.2014 . USI – Accademia di architettura . Mendrisio

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ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

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ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

Via Giovan Antonio Orelli 29, 6600 Locarno

Nella sua attività la casa editrice di Armando Dadò ha pubblicato più di mille libri. Il catalogo, che è andato componendosi dal 1961 ad oggi, comprende opere riguardanti i più diversi settori: dalla letteratura all'arte, dalla storia alla politica, dal costume all'etnografia, dall'attualità alle scienze naturali. Molti dei volumi pubblicati, in particolare negli scorsi anni, sono legati alla realtà regionale, indagata nei suoi vari aspetti; una realtà che la casa locarnese ha cercato e cerca di promuovere non solo all'interno dei confini regionali e cantonali ma anche al loro esterno, facendo conoscere oltre Gottardo e in Italia le specificità delle nostre terre. Per ritrovare le origini dell'azienda bisogna riandare all'estate del 1961, quando un gruppo di amici decide di riunire forze e fondi necessari per dar vita a Locarno a una nuova tipografia. Ufficialmente essa nasce il 22 luglio di quell'anno, giorno di costituzione di una società anonima che dichiara un capitale sociale di 150 mila franchi e che annovera nel suo Consiglio d'amministrazione anche Plinio Martini, scrittore valmaggese che qualche anno più tardi animerà la scena letteraria della Svizzera italiana. Prudente l'esordio: nei primi anni l'attività è essenzialmente quella di una piccola tipografia che impiega meno di una mezza dozzina di collaboratori. L'azienda è insediata in un paio di locali del vecchio Palazzo Pax di Muralto, proprio di fronte alla Stazione FFS (è in virtù di questa vicinanza che le si darà il nome di Tipografia Stazione). I primi lavori sono stampati commerciali, composti al piombo e impressi secondo i metodi di una tradizione che oggi è ormai tramontata. Al titolare però la sola attività di stampatore non basta: scopre la passione per i libri. Armando Dadò arriva all'editoria per il tramite di una conoscenza che si trasformerà in seguito in fertile amicizia: quella con il poeta e incisore Giovanni Bianconi, che gli propone di pubblicare un suo libro di etnografia regionale. La gratificazione provata nel 1965 all'uscita di Artigianati scomparsi conforta il giovane tipografo valmaggese nelle sue speranze e lo persuade a imboccare una strada certo difficile, irta di insidie e difficoltà, ma fatta anche di vive soddisfazioni, di contatti umani e di intime comunanze. Di fondamentale importanza sarà l'incontro con Piero Bianconi, fratello di Giovanni: i suoi Occhi sul Ticino e Ticino com'era sono opere che – al di là del successo di vendite quasi insperato – confermeranno Dadò nei suoi intendimenti culturali. Attività culturale, impegno civile Nel corso degli anni Settanta gli indirizzi della casa editrice si precisano, tanto che alcuni temi specifici segnano buona parte della produzione libraria di quegli anni. C'è soprattutto la partecipazione al dibattito civile di quel periodo, quando i ticinesi si accorgono delle «ferite» inferte alle loro terre da quasi trent'anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, di urbanizzazione selvaggia, di svendita del territorio. È nelle opere di Piero Bianconi, e di altri autori, che appare evidente la necessità di ricuperare e difendere un patrimonio di civiltà contadina messo in pericolo (se non già largamente compromesso) da deleterie dinamiche economiche e sociali innescatesi in Ticino a partire dal secondo dopoguerra. L'interesse per la storia, le vicende e gli aspetti del passato è confermato dal successo editoriale di diverse altre opere che appaiono in quegli anni: basti citare la Storia del Cantone Ticino di Giulio Rossi ed Eligio Pometta e le sue ventimila copie vendute. In quel periodo la casa locarnese ha ormai fissato solide radici. Parallelamente, il settore tipografico conosce una vera e propria rivoluzione tecnologica che porta alla soppressione del piombo per far posto a nuove tecniche di fotoriproduzione e, soprattutto, all'avvento dell'informatica. L'attività editoriale può così rafforzarsi e le pubblicazioni iniziano a ordinarsi in un programma coerente con gli indirizzi della casa. È così che al principio degli anni Ottanta vengono avviate le collane de «Il Castagno» e de «L'Officina» : nella prima trovano posto testimonianze di autori del passato, mentre la seconda è riservata a studi condotti secondo i più moderni criteri di ricerca. In particolare ne «Il Castagno» Dadò inizia sin da subito a proporre opere di autori come Karl Viktor von Bonstetten, Hans Rudolf Schinz e Otto Weiss, la cui traduzione e pubblicazione darà un contributo fondamentale alla storiografia cantonale. Gli orizzonti si ampliano A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta cresce l'impegno nel campo delle traduzioni e ciò apre nuove interessanti prospettive alla casa editrice locarnese: pur continuando nell'opera di valorizzazione del patrimonio culturale della Svizzera italiana, Dadò rivolge l'attenzione anche alla storia e alle letterature nazionali. Lo spettro quindi si allarga, tanto che a temi di interesse regionale si sovrappongono opere di portata più ampia, che riescono a guadagnarsi l'attenzione anche della stampa e del pubblico italiano. Gli anni Novanta sono stati segnati da una serie di iniziative che hanno profilato ancor maggiormente gli indirizzi culturali di Dadò: tra queste si può senz'altro citare la collaborazione con la Pro Grigioni Italiano che ha portato alla nascita dell'omonima collana, la pubblicazione dei tre volumi dell' Introduzione al paesaggio naturale e dei nove dell' Atlante dell'edilizia rurale - in co-edizione con il Museo cantonale di storia naturale, rispettivamente con la Scuola tecnica superiore del Cantone Ticino - che risultano fra le opere più importanti apparse in Ticino in questi ultimi anni. Nel corso del decennio hanno visto la luce diverse nuove collane. Quella de «I Classici» , diretta da Carlo Carena, vanta già in catalogo una decina di capolavori della nostra civiltà: citiamo il Libro di Giobbe , il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, il Lamento della Pace di Erasmo da Rotterdam, la Storia della Colonna Infame del Manzoni, nonché la nuova traduzione de I Vangeli , curata da un gruppo di insigni specialisti italiani, edizione che ha suscitato vasta e positiva eco anche nel mondo culturale italiano. Attenzione e interesse suscita pure la collana «Alea» , nella quale sono confluite raccolte di poeti di indiscusso valore come Piero Bigongiari, Jacques Dupin, Neuro Bonifazi, Fabio Muggiasca, Dubravko Pusek, Gilberto Isella, Ismail Kadaré e Giovanni Bonalumi. In particolare le raccolte di questi ultimi due autori hanno ottenuto significativi riconoscimenti dalla critica italiana: Kadaré con l'opera Le spiagge d'inverno , che ha vinto il Premio Regione Brianza nel 1996; Bonalumi con La traversata del Gottardo , una serie di traduzioni poetiche dal francese e dal tedesco che è pure stata insignita del Premio Città di Monselice; un riconoscimento che, per quanto riguarda la traduzione, è il più prestigioso dell'intera area italiana. Ma l'accresciuto impegno editoriale si è concretizzato in diverse altre iniziative: è il caso della collana «Il Cardellino» – dove si ospitano opere letterarie di autori svizzeri e stranieri scelti secondo i criteri della varietà e dell'originalità – e quella de «I Sottili» che raccoglie testi in minore per quanto riguarda la forma editoriale ma di acuto e penetrante spessore intellettuale. Nel 1998, in occasione del 150° anniversario della costituzione dello Stato federale, è poi stata inaugurata la collana intitolata «I Cristalli - Helvetia nobilis» , destinata ad opere di narrativa e di saggistica, mai tradotte finora o non più disponibili, di scrittori in prevalenza svizzeri di lingua tedesca, francese e romancia. Ai lettori italofoni sono stati finora proposti o sono in fase di preparazione capolavori come La Svizzera. Storia di un popolo felice di Denis de Rougemont e Il Santo di Conrad Ferdinand Meyer, Il dolore dei contadini di Corinna Bille, Adamo ed Eva di Charles-Ferdinand Ramuz, Dal Diario berlinese di Max Frisch e testi di molti altri scrittori di grande spessore letterario come Walser, Chappaz, Muschg, Tocqueville, Gotthelf, Jung, Dürrenmatt, Zweig, Mme de Staël e altri. Con La Svizzera tra origini e progresso di Peter von Matt, la collana ha raggiunto il traguardo dei cinquanta titoli pubblicati, e da allora l’attività prosegue con rinnovato vigore. L'intendimento è che questi testi contribuiscano a una riflessione sull'identità elvetica e sul lungo cammino che ha portato al formarsi dello Stato attuale. Tra le ultime nate due collane che stanno portando grandi soddisfazioni all’editore. Una è «La Rondine» , che raccoglie i migliori frutti della narrativa svizzero-italiana dell'Otto e Novecento, avviata nel 2000 con una nuova edizione del Signore dei poveri morti di Felice Filippini poi proseguita con l'uscita di Lungo la strada , originale raccolta di prose di Anna Gnesa, del Requiem per zia Domenica di Plinio Martini e da La cava della sabbia di Pio Ortelli come pure le nuove edizioni di Albero genealogico di Piero Bianconi e La voce del padre di Ugo Canonica, e l’inedito di Remo Beretta I giorni e la morte . La seconda nasce nel 2008 con La baronessa delle isole , di Daniela Calastri-Winzenried. È «La Betulla» che, sull'esempio di questa pianta pioniera, dà la possibilità a scrittori non ancora affermati di proporsi al pubblico dei lettori. Recentissimo è il varo della collana «Le Sfide della Svizzera» , curata dal politologo Oscar Mazzoleni, che vuole riflettere sulla realtà elvetica partendo da contributi di specialisti del settore. Non solo libri La diversificazione dell'attività editoriale ha portato Dadò ad entrare anche nel mondo della stampa periodica. Lo ha fatto dando il via alla pubblicazione di due periodici regionali: La Rivista del Locarnese e valli nel 1994 e Il Mendrisiotto nel 1999, che con gli anni si sono ampiamente affermate nel tessuto sociale locale, acquisendo una loro identità e autorevolezza. Sulla scia del successo delle due riviste, gli ultimi anni hanno visto nascere due nuove pubblicazioni, La Turrita , destinata ai lettori del Bellinzonese e del piano di Magadino, e Il Ceresio , periodico del Luganese. Presente e futuro Nel ristretto mercato dell'editoria ticinese la produzione libraria della casa editrice Dadò è da considerarsi per molti versi eccezionale: oggi sono quasi una trentina i volumi che escono ogni anno con il suo marchio. Un marchio che è garanzia di qualità, sia per il livello culturale delle pubblicazioni, sia per quel che riguarda l'eccellenza grafica del prodotto. Non è un caso che alcune delle opere pubblicate a Locarno sono state insignite del «Premio Lago Maggiore» e che altre hanno vinto il concorso indetto dalla giuria de «I più bei libri svizzeri dell'anno», patrocinato dal Dipartimento federale dell'interno. Ma altri riconoscimenti hanno gratificato l'attività di Dadò: nel 1991, in occasione del 700° della Confederazione, l'editore locarnese si è visto assegnare la stampa e la pubblicazione del Dizionario delle letterature svizzere ; e ancor maggior prestigio ha portato alla casa l'edizione italiana del Dizionario Storico della Svizzera , monumentale opera di ricerca che è partita nel 2002 e si è conclusa nel 2014 con il tredicesimo volume. Un'operazione, questa, che ha sottoposto la casa editrice a un impegno non indifferente, tanto nella preparazione e nella stampa dei volumi, quanto nella promozione e diffusione. Ormai superato il mezzo secolo di vita, la casa editrice locarnese si ritrova in un momento che, se paragonato alla vita di un uomo, corrisponde alla maturità. Momento in cui l'esperienza e l'ormai piena coscienza della propria identità inducono a profondere le migliori energie. Un obiettivo e una sfida. È quanto si proporrà di fare la casa editrice nei prossimi anni: continuando ad offrire ai lettori delle opere di valore e qualità, cogliendo le voci più importanti della narrativa e della saggistica della Svizzera italiana, proponendo in traduzione quelle altrettanto significative delle altre culture nazionali, promuovendo infine le nostre specificità culturali anche di là dei limiti regionali, in Italia e in Europa. Servizi offerti Da oltre 50 anni la Tipografia Stazione SA è attiva nel Locarnese. Grazie ai macchinari più moderni e al personale formato e competente siamo in grado di soddisfare anche le esigenze più particolari dei nostri clienti. Fra i servizi più richiesti: • Prospetti e depliant • Riviste • Fascicoli e libri • Buste e carta da lettere • Biglietti da visita • Bloc notes Se hai un’idea ma non sai come realizzarla, i nostri grafici sono a disposizione per dar forma alla tua creatività!

EditoriGiornali e rivisteTipografiaStampa digitale
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Nella sua attività la casa editrice di Armando Dadò ha pubblicato più di mille libri. Il catalogo, che è andato componendosi dal 1961 ad oggi, comprende opere riguardanti i più diversi settori: dalla letteratura all'arte, dalla storia alla politica, dal costume all'etnografia, dall'attualità alle scienze naturali. Molti dei volumi pubblicati, in particolare negli scorsi anni, sono legati alla realtà regionale, indagata nei suoi vari aspetti; una realtà che la casa locarnese ha cercato e cerca di promuovere non solo all'interno dei confini regionali e cantonali ma anche al loro esterno, facendo conoscere oltre Gottardo e in Italia le specificità delle nostre terre. Per ritrovare le origini dell'azienda bisogna riandare all'estate del 1961, quando un gruppo di amici decide di riunire forze e fondi necessari per dar vita a Locarno a una nuova tipografia. Ufficialmente essa nasce il 22 luglio di quell'anno, giorno di costituzione di una società anonima che dichiara un capitale sociale di 150 mila franchi e che annovera nel suo Consiglio d'amministrazione anche Plinio Martini, scrittore valmaggese che qualche anno più tardi animerà la scena letteraria della Svizzera italiana. Prudente l'esordio: nei primi anni l'attività è essenzialmente quella di una piccola tipografia che impiega meno di una mezza dozzina di collaboratori. L'azienda è insediata in un paio di locali del vecchio Palazzo Pax di Muralto, proprio di fronte alla Stazione FFS (è in virtù di questa vicinanza che le si darà il nome di Tipografia Stazione). I primi lavori sono stampati commerciali, composti al piombo e impressi secondo i metodi di una tradizione che oggi è ormai tramontata. Al titolare però la sola attività di stampatore non basta: scopre la passione per i libri. Armando Dadò arriva all'editoria per il tramite di una conoscenza che si trasformerà in seguito in fertile amicizia: quella con il poeta e incisore Giovanni Bianconi, che gli propone di pubblicare un suo libro di etnografia regionale. La gratificazione provata nel 1965 all'uscita di Artigianati scomparsi conforta il giovane tipografo valmaggese nelle sue speranze e lo persuade a imboccare una strada certo difficile, irta di insidie e difficoltà, ma fatta anche di vive soddisfazioni, di contatti umani e di intime comunanze. Di fondamentale importanza sarà l'incontro con Piero Bianconi, fratello di Giovanni: i suoi Occhi sul Ticino e Ticino com'era sono opere che – al di là del successo di vendite quasi insperato – confermeranno Dadò nei suoi intendimenti culturali. Attività culturale, impegno civile Nel corso degli anni Settanta gli indirizzi della casa editrice si precisano, tanto che alcuni temi specifici segnano buona parte della produzione libraria di quegli anni. C'è soprattutto la partecipazione al dibattito civile di quel periodo, quando i ticinesi si accorgono delle «ferite» inferte alle loro terre da quasi trent'anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, di urbanizzazione selvaggia, di svendita del territorio. È nelle opere di Piero Bianconi, e di altri autori, che appare evidente la necessità di ricuperare e difendere un patrimonio di civiltà contadina messo in pericolo (se non già largamente compromesso) da deleterie dinamiche economiche e sociali innescatesi in Ticino a partire dal secondo dopoguerra. L'interesse per la storia, le vicende e gli aspetti del passato è confermato dal successo editoriale di diverse altre opere che appaiono in quegli anni: basti citare la Storia del Cantone Ticino di Giulio Rossi ed Eligio Pometta e le sue ventimila copie vendute. In quel periodo la casa locarnese ha ormai fissato solide radici. Parallelamente, il settore tipografico conosce una vera e propria rivoluzione tecnologica che porta alla soppressione del piombo per far posto a nuove tecniche di fotoriproduzione e, soprattutto, all'avvento dell'informatica. L'attività editoriale può così rafforzarsi e le pubblicazioni iniziano a ordinarsi in un programma coerente con gli indirizzi della casa. È così che al principio degli anni Ottanta vengono avviate le collane de «Il Castagno» e de «L'Officina» : nella prima trovano posto testimonianze di autori del passato, mentre la seconda è riservata a studi condotti secondo i più moderni criteri di ricerca. In particolare ne «Il Castagno» Dadò inizia sin da subito a proporre opere di autori come Karl Viktor von Bonstetten, Hans Rudolf Schinz e Otto Weiss, la cui traduzione e pubblicazione darà un contributo fondamentale alla storiografia cantonale. Gli orizzonti si ampliano A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta cresce l'impegno nel campo delle traduzioni e ciò apre nuove interessanti prospettive alla casa editrice locarnese: pur continuando nell'opera di valorizzazione del patrimonio culturale della Svizzera italiana, Dadò rivolge l'attenzione anche alla storia e alle letterature nazionali. Lo spettro quindi si allarga, tanto che a temi di interesse regionale si sovrappongono opere di portata più ampia, che riescono a guadagnarsi l'attenzione anche della stampa e del pubblico italiano. Gli anni Novanta sono stati segnati da una serie di iniziative che hanno profilato ancor maggiormente gli indirizzi culturali di Dadò: tra queste si può senz'altro citare la collaborazione con la Pro Grigioni Italiano che ha portato alla nascita dell'omonima collana, la pubblicazione dei tre volumi dell' Introduzione al paesaggio naturale e dei nove dell' Atlante dell'edilizia rurale - in co-edizione con il Museo cantonale di storia naturale, rispettivamente con la Scuola tecnica superiore del Cantone Ticino - che risultano fra le opere più importanti apparse in Ticino in questi ultimi anni. Nel corso del decennio hanno visto la luce diverse nuove collane. Quella de «I Classici» , diretta da Carlo Carena, vanta già in catalogo una decina di capolavori della nostra civiltà: citiamo il Libro di Giobbe , il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, il Lamento della Pace di Erasmo da Rotterdam, la Storia della Colonna Infame del Manzoni, nonché la nuova traduzione de I Vangeli , curata da un gruppo di insigni specialisti italiani, edizione che ha suscitato vasta e positiva eco anche nel mondo culturale italiano. Attenzione e interesse suscita pure la collana «Alea» , nella quale sono confluite raccolte di poeti di indiscusso valore come Piero Bigongiari, Jacques Dupin, Neuro Bonifazi, Fabio Muggiasca, Dubravko Pusek, Gilberto Isella, Ismail Kadaré e Giovanni Bonalumi. In particolare le raccolte di questi ultimi due autori hanno ottenuto significativi riconoscimenti dalla critica italiana: Kadaré con l'opera Le spiagge d'inverno , che ha vinto il Premio Regione Brianza nel 1996; Bonalumi con La traversata del Gottardo , una serie di traduzioni poetiche dal francese e dal tedesco che è pure stata insignita del Premio Città di Monselice; un riconoscimento che, per quanto riguarda la traduzione, è il più prestigioso dell'intera area italiana. Ma l'accresciuto impegno editoriale si è concretizzato in diverse altre iniziative: è il caso della collana «Il Cardellino» – dove si ospitano opere letterarie di autori svizzeri e stranieri scelti secondo i criteri della varietà e dell'originalità – e quella de «I Sottili» che raccoglie testi in minore per quanto riguarda la forma editoriale ma di acuto e penetrante spessore intellettuale. Nel 1998, in occasione del 150° anniversario della costituzione dello Stato federale, è poi stata inaugurata la collana intitolata «I Cristalli - Helvetia nobilis» , destinata ad opere di narrativa e di saggistica, mai tradotte finora o non più disponibili, di scrittori in prevalenza svizzeri di lingua tedesca, francese e romancia. Ai lettori italofoni sono stati finora proposti o sono in fase di preparazione capolavori come La Svizzera. Storia di un popolo felice di Denis de Rougemont e Il Santo di Conrad Ferdinand Meyer, Il dolore dei contadini di Corinna Bille, Adamo ed Eva di Charles-Ferdinand Ramuz, Dal Diario berlinese di Max Frisch e testi di molti altri scrittori di grande spessore letterario come Walser, Chappaz, Muschg, Tocqueville, Gotthelf, Jung, Dürrenmatt, Zweig, Mme de Staël e altri. Con La Svizzera tra origini e progresso di Peter von Matt, la collana ha raggiunto il traguardo dei cinquanta titoli pubblicati, e da allora l’attività prosegue con rinnovato vigore. L'intendimento è che questi testi contribuiscano a una riflessione sull'identità elvetica e sul lungo cammino che ha portato al formarsi dello Stato attuale. Tra le ultime nate due collane che stanno portando grandi soddisfazioni all’editore. Una è «La Rondine» , che raccoglie i migliori frutti della narrativa svizzero-italiana dell'Otto e Novecento, avviata nel 2000 con una nuova edizione del Signore dei poveri morti di Felice Filippini poi proseguita con l'uscita di Lungo la strada , originale raccolta di prose di Anna Gnesa, del Requiem per zia Domenica di Plinio Martini e da La cava della sabbia di Pio Ortelli come pure le nuove edizioni di Albero genealogico di Piero Bianconi e La voce del padre di Ugo Canonica, e l’inedito di Remo Beretta I giorni e la morte . La seconda nasce nel 2008 con La baronessa delle isole , di Daniela Calastri-Winzenried. È «La Betulla» che, sull'esempio di questa pianta pioniera, dà la possibilità a scrittori non ancora affermati di proporsi al pubblico dei lettori. Recentissimo è il varo della collana «Le Sfide della Svizzera» , curata dal politologo Oscar Mazzoleni, che vuole riflettere sulla realtà elvetica partendo da contributi di specialisti del settore. Non solo libri La diversificazione dell'attività editoriale ha portato Dadò ad entrare anche nel mondo della stampa periodica. Lo ha fatto dando il via alla pubblicazione di due periodici regionali: La Rivista del Locarnese e valli nel 1994 e Il Mendrisiotto nel 1999, che con gli anni si sono ampiamente affermate nel tessuto sociale locale, acquisendo una loro identità e autorevolezza. Sulla scia del successo delle due riviste, gli ultimi anni hanno visto nascere due nuove pubblicazioni, La Turrita , destinata ai lettori del Bellinzonese e del piano di Magadino, e Il Ceresio , periodico del Luganese. Presente e futuro Nel ristretto mercato dell'editoria ticinese la produzione libraria della casa editrice Dadò è da considerarsi per molti versi eccezionale: oggi sono quasi una trentina i volumi che escono ogni anno con il suo marchio. Un marchio che è garanzia di qualità, sia per il livello culturale delle pubblicazioni, sia per quel che riguarda l'eccellenza grafica del prodotto. Non è un caso che alcune delle opere pubblicate a Locarno sono state insignite del «Premio Lago Maggiore» e che altre hanno vinto il concorso indetto dalla giuria de «I più bei libri svizzeri dell'anno», patrocinato dal Dipartimento federale dell'interno. Ma altri riconoscimenti hanno gratificato l'attività di Dadò: nel 1991, in occasione del 700° della Confederazione, l'editore locarnese si è visto assegnare la stampa e la pubblicazione del Dizionario delle letterature svizzere ; e ancor maggior prestigio ha portato alla casa l'edizione italiana del Dizionario Storico della Svizzera , monumentale opera di ricerca che è partita nel 2002 e si è conclusa nel 2014 con il tredicesimo volume. Un'operazione, questa, che ha sottoposto la casa editrice a un impegno non indifferente, tanto nella preparazione e nella stampa dei volumi, quanto nella promozione e diffusione. Ormai superato il mezzo secolo di vita, la casa editrice locarnese si ritrova in un momento che, se paragonato alla vita di un uomo, corrisponde alla maturità. Momento in cui l'esperienza e l'ormai piena coscienza della propria identità inducono a profondere le migliori energie. Un obiettivo e una sfida. È quanto si proporrà di fare la casa editrice nei prossimi anni: continuando ad offrire ai lettori delle opere di valore e qualità, cogliendo le voci più importanti della narrativa e della saggistica della Svizzera italiana, proponendo in traduzione quelle altrettanto significative delle altre culture nazionali, promuovendo infine le nostre specificità culturali anche di là dei limiti regionali, in Italia e in Europa. Servizi offerti Da oltre 50 anni la Tipografia Stazione SA è attiva nel Locarnese. Grazie ai macchinari più moderni e al personale formato e competente siamo in grado di soddisfare anche le esigenze più particolari dei nostri clienti. Fra i servizi più richiesti: • Prospetti e depliant • Riviste • Fascicoli e libri • Buste e carta da lettere • Biglietti da visita • Bloc notes Se hai un’idea ma non sai come realizzarla, i nostri grafici sono a disposizione per dar forma alla tua creatività!

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Dr. Marco Bellezza
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Dr. Marco Bellezza

Via Ponte Vecchio 7, 6527 Lodrino
Studio medico medicina generale

Lo studio medico di medicina generale guidato dal dottor Marco Bellezza ha una solida esperienza nel campo, operando con dedizione dal 2011. La missione principale del suo servizio è la salute a 360° della persona. Il dottor Bellezza offre una vasta gamma di competenze, oltre alla medicina generale. Si dedica anche alla medicina psicosomatica e psicosociale, apportando una prospettiva integrativa per affrontare le questioni legate alla mente e al corpo. Inoltre, il suo approccio comprende la psicanalisi freudiana , offrendo supporto psicologico approfondito anche grazie al team della Scuola di psicanalisi freudiana di Milano . Oltre a questi servizi, il dottor Bellezza è esperto in medicina di urgenza, garantendo una risposta rapida e professionale alle situazioni mediche critiche. Inoltre, offre opzioni avanzate come la medicina estetica, l'ozonoterapia e l'agopuntura, questa ultima basata sulla medicina tradizionale cinese, per affrontare una vasta gamma di esigenze mediche e benessere. L'approccio olistico del dottor Bellezza si traduce in una cura completa per i suoi pazienti, contribuendo a migliorare la loro salute fisica e mentale. • medicina generale e d'urgenza • psicanalisi classica freudiana • medicina psicosomatica e psicosociale • medicina estetica • ozonoterapia • agopuntura (medicina tradizionale cinese)

Studio medicoServizio medico d'urgenzaAmbulatorio medico, permanenzaPsicoterapiaOzonoterapiaMediciPsicoterapia (Psicoterapisti psicologi)
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