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Chiesa a Ticino (Cantone)

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Municipio di Lamone

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
Via al Casello 3, 6814 Lamone
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Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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Roberto Roffi - Psicanalista C.G. Jung-Institut Zurigo e Consulente spirituale
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Roberto Roffi - Psicanalista C.G. Jung-Institut Zurigo e Consulente spirituale

Strada di Pregassona 8, 6963 Pregassona
Roberto Roffi - Psicanalista e consulente spirituale

“L’essere umano possiede una propensione innata alla realizzazione di sé” (I. Yalom, Il dono della terapia ) Le mie sedute non vengono rimborsate dalla cassa malati. La psicanalisi o la consulenza spirituale non sono per persone malate. Sono per chi cerca il significato della vita e vuole riconciliarsi con la propria storia. Lavorare per la propria crescita personale e guarigione interiore è impegnativo ma è un investimento che porta frutti in ogni ambito della vita. Essere più consapevoli, per vivere meglio e sentirsi più liberi, è impagabile. La prima seduta di conoscenza è gratuita. I sintomi più diffusi oggi nella nostra società sono spesso espressione d’un conflitto interiore profondo che si sta svolgendo dentro di noi: stress, insoddisfazione, mancanza di motivazione, tristezza, depressione; ansia, attacchi di panico, eccessi di rabbia, fobie, ossessioni. Sono i problemi e i drammi della vita, che non si risolvono con delle medicine – anche se a volte sono delle stampelle indispensabili – ma chiedono di fermarsi e di prendersi finalmente cura di sé, riconoscendo quali sono i nostri bisogni più veri e quali le ferite bisognose di guarigione. I sogni sono uno strumento privilegiato per cogliere i nostri movimenti interiori. La spiritualità e la religiosità sono una grande risorsa per la nostra sanità psichica e mentale. Lingue: Italiano, Francese, Inglese e Tedesco. Formazione: Candidato al diploma di Psicanalista C.G. Jung Institute, Zürich (fine formazione gennaio 2024) Certificate of Advanced Studies in Cure Palliative, SUPSI (2013) Dottorato in Teologia, FTL (2008) Licenza in Storia contemporanea e Economia politica, Fribourg (1995) Biografia: Sono nato a Lugano nel 1969. In seguito ad alcune esperienze dolorose, sin dagli anni del liceo la questione se fosse veramente possibile essere felice ha assorbito tutte le mie energie. Urgeva l’esigenza di trovare un senso alla vita e una soddisfazione piena in quello che facevo. Ho studiato economia e storia e durante gli anni dell’università ho sentito la chiamata a diventare sacerdote nella Chiesa cattolica. Il ministero pastorale è stato un’esperienza di vita molto intensa e ricca ma dopo doversi anni ho dovuto riconoscere che in quella veste non riuscivo ad essere pienamente me stesso. Nel 2017 ho lasciato il ministero sacerdotale e l’anno seguente ho iniziato la formazione presso l’Istituto C.G. Jung di Zurigo per diventare psicanalista. Dopo due anni d’intenso lavoro come consulente spirituale nella Clinica di Cure palliative e di supporto del EOC (2020-2022) ho deciso di dedicarmi a tempo pieno alla mia attività privata di psicanalista e consulente spirituale. Dal febbraio del 2022 collaboro con l’IMD-International Institute di Losanna, dove lavoro come psicanalista con giovani uomini e donne che vogliono fare un importante salto di qualità nella loro carriera professionale frequentando un MBA in Management.

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PsicoanalistaPsicanalisiGuarigione spiritualeCoachingCounselingPsicoterapia (Psicoterapisti psicologi)
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“L’essere umano possiede una propensione innata alla realizzazione di sé” (I. Yalom, Il dono della terapia ) Le mie sedute non vengono rimborsate dalla cassa malati. La psicanalisi o la consulenza spirituale non sono per persone malate. Sono per chi cerca il significato della vita e vuole riconciliarsi con la propria storia. Lavorare per la propria crescita personale e guarigione interiore è impegnativo ma è un investimento che porta frutti in ogni ambito della vita. Essere più consapevoli, per vivere meglio e sentirsi più liberi, è impagabile. La prima seduta di conoscenza è gratuita. I sintomi più diffusi oggi nella nostra società sono spesso espressione d’un conflitto interiore profondo che si sta svolgendo dentro di noi: stress, insoddisfazione, mancanza di motivazione, tristezza, depressione; ansia, attacchi di panico, eccessi di rabbia, fobie, ossessioni. Sono i problemi e i drammi della vita, che non si risolvono con delle medicine – anche se a volte sono delle stampelle indispensabili – ma chiedono di fermarsi e di prendersi finalmente cura di sé, riconoscendo quali sono i nostri bisogni più veri e quali le ferite bisognose di guarigione. I sogni sono uno strumento privilegiato per cogliere i nostri movimenti interiori. La spiritualità e la religiosità sono una grande risorsa per la nostra sanità psichica e mentale. Lingue: Italiano, Francese, Inglese e Tedesco. Formazione: Candidato al diploma di Psicanalista C.G. Jung Institute, Zürich (fine formazione gennaio 2024) Certificate of Advanced Studies in Cure Palliative, SUPSI (2013) Dottorato in Teologia, FTL (2008) Licenza in Storia contemporanea e Economia politica, Fribourg (1995) Biografia: Sono nato a Lugano nel 1969. In seguito ad alcune esperienze dolorose, sin dagli anni del liceo la questione se fosse veramente possibile essere felice ha assorbito tutte le mie energie. Urgeva l’esigenza di trovare un senso alla vita e una soddisfazione piena in quello che facevo. Ho studiato economia e storia e durante gli anni dell’università ho sentito la chiamata a diventare sacerdote nella Chiesa cattolica. Il ministero pastorale è stato un’esperienza di vita molto intensa e ricca ma dopo doversi anni ho dovuto riconoscere che in quella veste non riuscivo ad essere pienamente me stesso. Nel 2017 ho lasciato il ministero sacerdotale e l’anno seguente ho iniziato la formazione presso l’Istituto C.G. Jung di Zurigo per diventare psicanalista. Dopo due anni d’intenso lavoro come consulente spirituale nella Clinica di Cure palliative e di supporto del EOC (2020-2022) ho deciso di dedicarmi a tempo pieno alla mia attività privata di psicanalista e consulente spirituale. Dal febbraio del 2022 collaboro con l’IMD-International Institute di Losanna, dove lavoro come psicanalista con giovani uomini e donne che vogliono fare un importante salto di qualità nella loro carriera professionale frequentando un MBA in Management.

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We Physio
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Via Antonio Fusoni 4, 6900 Lugano
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Lo studio di fisioterapia We Physio opera, in continuità con l'attività pluridecennale di Jeanine Biato, nell'ambito della riabilitazione con professionalità, competenza ed impegno. I trattamenti vengono eseguiti dai nostri fisioterapisti in via Fusoni 4 a Lugano (nei pressi dell'università USI e della chiesa del Sacro Cuore). Il nostro studio è costituito da tre sale indipendenti fra loro per trattamenti manuali, una palestra e una piccola palestrina per svolgere esercizi a corpo libero e con l'utilizzo di resistenze. Effettuiamo inoltre trattamenti a domicilio . Teniamo regolarmente corsi in studio e fuori sede di: - Ginnastica dolce per anziani, in collaborazione con la Lega Ticinese contro i reumatismi - Ginnastica correttiva per bambini ed adolescenti - Ginnastica propriocettiva - Rinforzo globale - Ricondizionamento del gesto sportivo nel post acuto Il nostro staff è composto da fisioterapisti riconosciuti dalla Croce Rossa Svizzera che periodicamente partecipa a corsi di aggiornamento. La filosofia del centro è quella di seguire le evidenze scientifiche nel campo fisioterapico ed è ormai chiaro il ruolo chiave che ha il movimento nella riabilitazione. Le nostre specializzazioni sono: - Riabilitazione muscolo-scheletrica - Riabilitazione del pavimento pelvico - Riabilitazione neurologica - Riabilitazione ortopedica - Riabilitazione cardio-respiratoria Da utilizzare come coadiuvante al trattamento, abbiamo a disposizione delle terapie fisiche strumentali come: - Tecar - TENS - Elettrostimolazione - Ultrasuoni - Ionoforesi - Termoterapia Il nostro staff collabora anche per offrire degli orari di apertura flessibili e soddisfare le richieste di tutti i clienti. Offriamo inoltre un servizio di fisioterapia di urgenza con possibilità di trattamenti antalgici anche nel finesettimana. Siamo facilmente raggiungibili mediante i trasporti pubblici (fermata "Sacro Cuore" o "Via Balestra" mediante la Linea 5 dei bus). Le lingue da noi parlate sono Italiano, Inglese e Francese. Siamo riconosciuti da tutte le Casse Malati e dalle assicurazioni complementari .

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WE PHYSIO - STUDIO DI FISIOTERAPIA

Lo studio di fisioterapia We Physio opera, in continuità con l'attività pluridecennale di Jeanine Biato, nell'ambito della riabilitazione con professionalità, competenza ed impegno. I trattamenti vengono eseguiti dai nostri fisioterapisti in via Fusoni 4 a Lugano (nei pressi dell'università USI e della chiesa del Sacro Cuore). Il nostro studio è costituito da tre sale indipendenti fra loro per trattamenti manuali, una palestra e una piccola palestrina per svolgere esercizi a corpo libero e con l'utilizzo di resistenze. Effettuiamo inoltre trattamenti a domicilio . Teniamo regolarmente corsi in studio e fuori sede di: - Ginnastica dolce per anziani, in collaborazione con la Lega Ticinese contro i reumatismi - Ginnastica correttiva per bambini ed adolescenti - Ginnastica propriocettiva - Rinforzo globale - Ricondizionamento del gesto sportivo nel post acuto Il nostro staff è composto da fisioterapisti riconosciuti dalla Croce Rossa Svizzera che periodicamente partecipa a corsi di aggiornamento. La filosofia del centro è quella di seguire le evidenze scientifiche nel campo fisioterapico ed è ormai chiaro il ruolo chiave che ha il movimento nella riabilitazione. Le nostre specializzazioni sono: - Riabilitazione muscolo-scheletrica - Riabilitazione del pavimento pelvico - Riabilitazione neurologica - Riabilitazione ortopedica - Riabilitazione cardio-respiratoria Da utilizzare come coadiuvante al trattamento, abbiamo a disposizione delle terapie fisiche strumentali come: - Tecar - TENS - Elettrostimolazione - Ultrasuoni - Ionoforesi - Termoterapia Il nostro staff collabora anche per offrire degli orari di apertura flessibili e soddisfare le richieste di tutti i clienti. Offriamo inoltre un servizio di fisioterapia di urgenza con possibilità di trattamenti antalgici anche nel finesettimana. Siamo facilmente raggiungibili mediante i trasporti pubblici (fermata "Sacro Cuore" o "Via Balestra" mediante la Linea 5 dei bus). Le lingue da noi parlate sono Italiano, Inglese e Francese. Siamo riconosciuti da tutte le Casse Malati e dalle assicurazioni complementari .

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 Chiuso fino a tomorrow at 8:00 AM
 Chiuso fino a tomorrow at 10:00 AM
Comune di Blenio

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Comune di Blenio

Via Chiesa San Martino 1, 6718 Olivone
DESCRIZIONE

Il Comune di Blenio è nato il 22 ottobre 2006 con le elezioni del Municipio e del Consiglio Comunale dopo che l'aggregazione dei 5 Comuni di Aquila, Campo Blenio, Ghirone, Olivone e Torre è stata decretata dal Gran Consiglio in data 25 gennaio 2005. Nome del comune Blenio (6718 Olivone) Cantone Ticino Distretto Blenio Circolo Olivone Quartieri Torre (frazioni: Grumo) Aquila (frazioni: Dangio, Grumarone, Degro, Cresedo, Ponto Aquilesco, Pinaderio) Olivone (frazioni: Sallo, Solario, Chiesa, Marzano, Lavorceno, Scona, Sommascona;) Ghirone (frazioni: Aquilesco, Baselga, Cozzera) Campo Blenio Superficie 22'215 ettari Superficie edificabile 606 ettari (3%) Altitudine da 591 s/m Grumo-Torre a 3402 s/m Cima dell'Adula Popolazione ca. 1800 al 01.01.2017 Confini territoriali Comuni Valle di Blenio: Acquarossa, Malvaglia Comuni Valle Leventina: Calpiogna, Campello, Faido, Osco, Mairengo, Quinto Comuni Canton Grigioni: Hinterrein, Medel (Lucmagn), Vals, Vrin Lo stemma del Comune è di sfondo rosso, rappresenta al centro il fiume di colore blu, elemento presente in tutti i cinque ex Comuni, e ai lati cinque cerchi di colore giallo che fungono da simbolo dei Comuni aggregati nel 2006. Dati statistici www.ti.ch/dfe/ustat/dati_comuni SEGRETARIO COMUNALE Il Segretario comunale è responsabile della Cancelleria e dell'Amministrazione generale: dirige, sorveglia, coordina i lavori amministrativi che gli competono per legge, secondo il Regolamento comunale o su richiesta del Municipio o del Sindaco. È Segretario e protocollista delle sedute degli Organi Esecutivi e Legislativi. A lui ci si rivolge per tutte le questioni inerenti i rapporti tra cittadino ed autorità comunale

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ComuneMunicipioCancelleria comunaleScuola pubblica
Via Chiesa San Martino 1, 6718 Olivone
ComuneMunicipioCancelleria comunaleScuola pubblica
DESCRIZIONE

Il Comune di Blenio è nato il 22 ottobre 2006 con le elezioni del Municipio e del Consiglio Comunale dopo che l'aggregazione dei 5 Comuni di Aquila, Campo Blenio, Ghirone, Olivone e Torre è stata decretata dal Gran Consiglio in data 25 gennaio 2005. Nome del comune Blenio (6718 Olivone) Cantone Ticino Distretto Blenio Circolo Olivone Quartieri Torre (frazioni: Grumo) Aquila (frazioni: Dangio, Grumarone, Degro, Cresedo, Ponto Aquilesco, Pinaderio) Olivone (frazioni: Sallo, Solario, Chiesa, Marzano, Lavorceno, Scona, Sommascona;) Ghirone (frazioni: Aquilesco, Baselga, Cozzera) Campo Blenio Superficie 22'215 ettari Superficie edificabile 606 ettari (3%) Altitudine da 591 s/m Grumo-Torre a 3402 s/m Cima dell'Adula Popolazione ca. 1800 al 01.01.2017 Confini territoriali Comuni Valle di Blenio: Acquarossa, Malvaglia Comuni Valle Leventina: Calpiogna, Campello, Faido, Osco, Mairengo, Quinto Comuni Canton Grigioni: Hinterrein, Medel (Lucmagn), Vals, Vrin Lo stemma del Comune è di sfondo rosso, rappresenta al centro il fiume di colore blu, elemento presente in tutti i cinque ex Comuni, e ai lati cinque cerchi di colore giallo che fungono da simbolo dei Comuni aggregati nel 2006. Dati statistici www.ti.ch/dfe/ustat/dati_comuni SEGRETARIO COMUNALE Il Segretario comunale è responsabile della Cancelleria e dell'Amministrazione generale: dirige, sorveglia, coordina i lavori amministrativi che gli competono per legge, secondo il Regolamento comunale o su richiesta del Municipio o del Sindaco. È Segretario e protocollista delle sedute degli Organi Esecutivi e Legislativi. A lui ci si rivolge per tutte le questioni inerenti i rapporti tra cittadino ed autorità comunale

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Caritas Ticino
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Caritas Ticino

Via Ponte Laveggio 11, 6853 Ligornetto

Caritas Ticino è una Associazione ispirata ai principi della dottrina sociale della Chiesa cattolica , con il mandato di affrontare il tema della povertà nelle sue forme storiche, con gli strumenti che di volta in volta ritiene più opportuni ad affrontarlo. Suo obiettivo fondamentale è la promozione di una società solidale , in cui i singoli, le famiglie, le comunità, possano essere gli attori di questo processo. Tale obiettivo si è articolato, in risposta ai bisogni emergenti, manifestandosi in concreti servizi, progetti e informazioni . Caritas Ticino, nata nel 1942 con una caratteristica di autonomia e di appartenenza diocesana, è cresciuta nel corso di questi 70 anni, sviluppando strategie proprie in relazione al territorio, ai cambiamenti strutturali della società, ma soprattutto alla visione dettata dalla filosofia statutaria che implica un'adesione al Magistero ecclesiale, la sua attualizzazione nell' esercizio della pastorale della Carità adeguata alle esigenze della diocesi e nel servizio evangelico agli "Ultimi", in obbedienza alle indicazioni del Vescovo. (vedi: Un po' di Storia) In queste pagine, oltre a capire cosa è Caritas Ticino, presentiamo le attività e i servizi con i quali Caritas Ticino risponde, oggi, alle nuove povertà, sempre fedele al suo mandato e consapevole che "l'uomo è più grande del suo bisogno " come ci ricordava dieci anni fa il Vescovo Eugenio in occasione del cinquantesimo di Caritas Ticino. " Qualunque dovesse essere la natura e il settore dei suoi interventi in campo sociale, la Caritas è chiamata, con urgenza sempre più grande, ad esprimere nella società due valori specifici del cristianesimo, la cui rilevanza sociale non è misurabile con criteri puramente razionali. Il primo è la gratuità verso l'uomo in difficoltà, poiché è stata gratuita anche la redenzione offertaci da Cristo. Il secondo è quello dell'eccedenza, poiché eccedente è l'amore di Cristo verso di noi. La carità non ha come misura il bisogno dell'altro, ma la ricchezza dell'amore di Dio . È infatti limitante guardare all'uomo e valutarlo a partire dal suo bisogno, poiché l'uomo è di più del suo bisogno" . (vedi: Eugenio Corecco in "Diocesi di Lugano e Carità: dalla storia uno sguardo al futuro" pag. 206) In particolare (dagli statuti art. 3) Caritas Ticino si impegna: 1. Informare e sensibilizzare l'opinione pubblica presentando, con ogni mezzo di comunicazione sociale, i fondamenti evangelici della diaconia, della carità e della dimensione sociale della fede. 2. Realizzare, in collaborazione con enti e organizzazioni diversi, studi, ricerche sulle diverse forme di povertà, di emarginazione e di bisogno. 3. Istituire e gestire un servizio sociale polivalente per assicurare, in collaborazione con gli Enti Assistenziali pubblici e privati e particolarmente con gli enti cattolici, l'assistenza morale e materiale ai bisogni del Ticino ed anche altrove, senza distinzione alcuna, in ogni forma richiesta dalla necessità e limitatamente alle proprie disponibilità. 4. Collaborare al coordinamento delle iniziative e delle opere assistenziali di ispirazione cristiana soggetta alla responsabilità della diocesi. 5. Promuovere il volontariato sociale, la formazione professionale, morale e spirituale degli operatori sociali e di ispirazione cristiana impegnati nei servizi sociali e nella pastorale. 6. Contribuire in forme diverse ad azioni, iniziative e progetti in favore delle popolazioni povere dei Paesi in via di sviluppo. 7. Creare e gestire ogni tipo di attività e strutture che facilitino la realizzazione degli obiettivi di Caritas Ticino.

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AssociazioneRottami smaltimento e riciclaggio
Via Ponte Laveggio 11, 6853 Ligornetto
AssociazioneRottami smaltimento e riciclaggio

Caritas Ticino è una Associazione ispirata ai principi della dottrina sociale della Chiesa cattolica , con il mandato di affrontare il tema della povertà nelle sue forme storiche, con gli strumenti che di volta in volta ritiene più opportuni ad affrontarlo. Suo obiettivo fondamentale è la promozione di una società solidale , in cui i singoli, le famiglie, le comunità, possano essere gli attori di questo processo. Tale obiettivo si è articolato, in risposta ai bisogni emergenti, manifestandosi in concreti servizi, progetti e informazioni . Caritas Ticino, nata nel 1942 con una caratteristica di autonomia e di appartenenza diocesana, è cresciuta nel corso di questi 70 anni, sviluppando strategie proprie in relazione al territorio, ai cambiamenti strutturali della società, ma soprattutto alla visione dettata dalla filosofia statutaria che implica un'adesione al Magistero ecclesiale, la sua attualizzazione nell' esercizio della pastorale della Carità adeguata alle esigenze della diocesi e nel servizio evangelico agli "Ultimi", in obbedienza alle indicazioni del Vescovo. (vedi: Un po' di Storia) In queste pagine, oltre a capire cosa è Caritas Ticino, presentiamo le attività e i servizi con i quali Caritas Ticino risponde, oggi, alle nuove povertà, sempre fedele al suo mandato e consapevole che "l'uomo è più grande del suo bisogno " come ci ricordava dieci anni fa il Vescovo Eugenio in occasione del cinquantesimo di Caritas Ticino. " Qualunque dovesse essere la natura e il settore dei suoi interventi in campo sociale, la Caritas è chiamata, con urgenza sempre più grande, ad esprimere nella società due valori specifici del cristianesimo, la cui rilevanza sociale non è misurabile con criteri puramente razionali. Il primo è la gratuità verso l'uomo in difficoltà, poiché è stata gratuita anche la redenzione offertaci da Cristo. Il secondo è quello dell'eccedenza, poiché eccedente è l'amore di Cristo verso di noi. La carità non ha come misura il bisogno dell'altro, ma la ricchezza dell'amore di Dio . È infatti limitante guardare all'uomo e valutarlo a partire dal suo bisogno, poiché l'uomo è di più del suo bisogno" . (vedi: Eugenio Corecco in "Diocesi di Lugano e Carità: dalla storia uno sguardo al futuro" pag. 206) In particolare (dagli statuti art. 3) Caritas Ticino si impegna: 1. Informare e sensibilizzare l'opinione pubblica presentando, con ogni mezzo di comunicazione sociale, i fondamenti evangelici della diaconia, della carità e della dimensione sociale della fede. 2. Realizzare, in collaborazione con enti e organizzazioni diversi, studi, ricerche sulle diverse forme di povertà, di emarginazione e di bisogno. 3. Istituire e gestire un servizio sociale polivalente per assicurare, in collaborazione con gli Enti Assistenziali pubblici e privati e particolarmente con gli enti cattolici, l'assistenza morale e materiale ai bisogni del Ticino ed anche altrove, senza distinzione alcuna, in ogni forma richiesta dalla necessità e limitatamente alle proprie disponibilità. 4. Collaborare al coordinamento delle iniziative e delle opere assistenziali di ispirazione cristiana soggetta alla responsabilità della diocesi. 5. Promuovere il volontariato sociale, la formazione professionale, morale e spirituale degli operatori sociali e di ispirazione cristiana impegnati nei servizi sociali e nella pastorale. 6. Contribuire in forme diverse ad azioni, iniziative e progetti in favore delle popolazioni povere dei Paesi in via di sviluppo. 7. Creare e gestire ogni tipo di attività e strutture che facilitino la realizzazione degli obiettivi di Caritas Ticino.

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Castel S. Pietro

Valutazione 4.5 di 5 stelle su 2 valutazioni

Castel S. Pietro

Via alla Chiesa 10, 6874 Castel San Pietro
Cultura

Come già brevemente accennato nella pagina di Presentazione e dei cenni storici , il nostro Comune deve il suo nome al castello (Castellum Sancti Petri) che fu eretto attorno al 1100 D.C. e che fu distrutto agli inizi del 1500 D.C. durante la guerra tra i Confederati e Milano. Questo castello si erigeva a strapiombo sul fiume Breggia. Nelle immediate vicinanze delle mura del castello, nel 1343 fu costruita una chiesa, l’attuale Chiesa di San Pietro (più conosciuta con il nome di “Chiesa Rossa”). Questa chiesa, con i suoi dipinti murali, si colloca tra i beni nazionali protetti. La Chiesa Rossa non è però il solo edificio religioso presente sul nostro territorio. La Chiesa Parrocchiale (Chiesa di sant’Eusebio) per esempio, con il suo immenso patrimonio artistico, è una delle chiese più belle di tutta la nostra regione e una testimonianza viva di quell’emigrazione di artisti locali (i Bernasconi, i Carabelli, i Fontana, i Magni, i Pozzi e altri ancora) che attorno al 1600 D.C. emigrarono all’estero in cerca di fortuna, soprattutto in Italia e in Germania. Quando ritornavano in patria, sovente durante la stagione invernale, si dedicavano con passione e verve alla decorazione dell’interno della chiesa. Un patrimonio artistico d’indubbio valore. Ma tutto il nostro territorio comunale, dal centro paese, alle singole frazioni e anche i singoli paesini della sponda destra della Valle di Muggio, è ricco di chiese, oratori e cappelle. Luoghi di culto che rendono bene l’idea di quanto la fede fosse una componente importante e ben radicata nella popolazione. Le opere che oggi vediamo ed ammiriamo in questi luoghi, ne sono viva testimonianza per la nostra generazione e per quelle future. Ma Castel San Pietro e il suo splendido e variegato territorio, che si estende dal Parco delle Gole della Breggia sino alla vetta del Monte Generoso, offre al visitatore anche un’innumerevole quantità di itinerari e passeggiate culturali/paesaggistiche al di fuori dai luoghi di culto. Ogni angolo, dal più vicino al centro paese al più discosto, nasconde in sé una storia di cultura o semplicemente storie di gente del passato che tra mille fatiche hanno modellato e lasciato a noi questo splendido territorio. A volte risulta veramente difficile scindere tra storia, cultura e tradizione. A testimonianza di tutto ciò basta dire che parecchi libri sono stati scritti sul nostro Comune, sul suo territorio, la sua gente e le sue tradizioni. Il tempo che ... ” un tempo correva lento ”, era foriero e ci aiutava a soffermarci e ad apprezzare le bellezze culturali e paesaggistiche che ci circondano. Oggigiorno egli “ corre più veloce … troppo veloce” e purtroppo questo non aiuta a soffermarci quanto invece si dovrebbe (o vorremmo). L’invito che vi facciamo è dunque quello di “prendervi del tempo” per tuffarvi nel nostro territorio ed ammirarne ed apprezzarne tutte le sue peculiarità.

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Municipio
Via alla Chiesa 10, 6874 Castel San Pietro
Municipio
Cultura

Come già brevemente accennato nella pagina di Presentazione e dei cenni storici , il nostro Comune deve il suo nome al castello (Castellum Sancti Petri) che fu eretto attorno al 1100 D.C. e che fu distrutto agli inizi del 1500 D.C. durante la guerra tra i Confederati e Milano. Questo castello si erigeva a strapiombo sul fiume Breggia. Nelle immediate vicinanze delle mura del castello, nel 1343 fu costruita una chiesa, l’attuale Chiesa di San Pietro (più conosciuta con il nome di “Chiesa Rossa”). Questa chiesa, con i suoi dipinti murali, si colloca tra i beni nazionali protetti. La Chiesa Rossa non è però il solo edificio religioso presente sul nostro territorio. La Chiesa Parrocchiale (Chiesa di sant’Eusebio) per esempio, con il suo immenso patrimonio artistico, è una delle chiese più belle di tutta la nostra regione e una testimonianza viva di quell’emigrazione di artisti locali (i Bernasconi, i Carabelli, i Fontana, i Magni, i Pozzi e altri ancora) che attorno al 1600 D.C. emigrarono all’estero in cerca di fortuna, soprattutto in Italia e in Germania. Quando ritornavano in patria, sovente durante la stagione invernale, si dedicavano con passione e verve alla decorazione dell’interno della chiesa. Un patrimonio artistico d’indubbio valore. Ma tutto il nostro territorio comunale, dal centro paese, alle singole frazioni e anche i singoli paesini della sponda destra della Valle di Muggio, è ricco di chiese, oratori e cappelle. Luoghi di culto che rendono bene l’idea di quanto la fede fosse una componente importante e ben radicata nella popolazione. Le opere che oggi vediamo ed ammiriamo in questi luoghi, ne sono viva testimonianza per la nostra generazione e per quelle future. Ma Castel San Pietro e il suo splendido e variegato territorio, che si estende dal Parco delle Gole della Breggia sino alla vetta del Monte Generoso, offre al visitatore anche un’innumerevole quantità di itinerari e passeggiate culturali/paesaggistiche al di fuori dai luoghi di culto. Ogni angolo, dal più vicino al centro paese al più discosto, nasconde in sé una storia di cultura o semplicemente storie di gente del passato che tra mille fatiche hanno modellato e lasciato a noi questo splendido territorio. A volte risulta veramente difficile scindere tra storia, cultura e tradizione. A testimonianza di tutto ciò basta dire che parecchi libri sono stati scritti sul nostro Comune, sul suo territorio, la sua gente e le sue tradizioni. Il tempo che ... ” un tempo correva lento ”, era foriero e ci aiutava a soffermarci e ad apprezzare le bellezze culturali e paesaggistiche che ci circondano. Oggigiorno egli “ corre più veloce … troppo veloce” e purtroppo questo non aiuta a soffermarci quanto invece si dovrebbe (o vorremmo). L’invito che vi facciamo è dunque quello di “prendervi del tempo” per tuffarvi nel nostro territorio ed ammirarne ed apprezzarne tutte le sue peculiarità.

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 Chiuso fino a tomorrow at 8:30 AM
 Chiuso fino a tomorrow at 7:30 AM
Collegio Papio

Valutazione 4.3 di 5 stelle su 4 valutazioni

Collegio Papio

Via delle Cappelle 1, 6612 Ascona

Il Collegio Papio è stato fondato nel 1584 da san Carlo Borromeo, grazie ad un lascito di Bartolomeo Papio ed ha avuto in seguito una storia abbastanza movimentata. Le origini dell’attuale impostazioni possiamo invece farle risalire agli anni 20 del secolo scorso, quando i padri benedettini di Einsiedeln riuscirono a ottenere l’organizzazione dell’Esame federale di maturità a locarno Oggi il Collegio Papio di Ascona offre una Scuola Media parificata e un Liceo (preparazione all’Esame svizzero di maturità). Le offerte educative, formative, culturali, sportive e ricreative odierne sono molteplici: • Maturtià bilingue italiano/inglese • Preparazione per gli esami passerella maturità professionale – scuole universitarie • Curricoli di formazione individualizzati per sportivi d’élite ed artisti • Inglese precoce: corso facoltativo di inglese già a partire dal primo anno di Scuola Media • Studio assistito ogni giorno, durante l’orario giornaliero e a fine giornata («dopo scuola») • Tutoring: gruppi ristretti di studenti liceali possono contare su un docente di riferimento • Ottenimento di certificati linguistici internazionalmente riconosciuti (francese, tedesco e inglese) • Gite e soggiorni di studio, culturali, ricreative e sportive pianificate per ogni anno di studio • Programma per soggiorni di scambi linguistici tra studenti • Introduzione allo studio: lezioni specifiche per comprendere le metodologie di studio • Consiglio di cooperazione: ora di classe settimanale nella Scuola Media • Aggiornamento costante del corpo insegnante • Internato maschile e femminile gestito da un o staff di educatori qualificati (lu-ve / lu –do) • Servizio mensa gestito da due cuochi diplomati • Laboratori scientifici • Laboratori tecnici • Aule informatiche • Biblioteca privata • Centro sportivo privato (palestra, piscina e campi da gioco) • Attività extra scolastiche: gruppo di teatro, coro, gruppo musicale (band), scherma, rugby • Applicazione di un regolamento di comportamento nato dalla volontà degli studenti • Implementazione progressiva di nuove tecnologie (lavagne interattive, piattaforme di comunicazione docenti/allievi e scuola/famiglia) La lunga esperienza nel campo educativo e formativo permette alla direzione del Collegio Papio di poter dare garanzie di successo. I risultati ottenuti dagli studenti, in particolar modo per quanto attiene l’ottenimento della maturità, conferma la validità del metodo applicato e del corpo insegnante. Oltre al Collegio dei docenti che si riunisce più volte durante l’anno scolastico, vengono definiti dalla Direzione ogni anno i Docenti di classe ed i Tutors. Tutti i docenti fanno parte dei rispettivi gruppi di materia per la supervisione e condivisione dei contenuti didattici delle varie discipline scolastiche. La Direzione del Collegio Papio è composta da un Ufficio di direzione (rettore, vice rettori e direttore amministrativo) e da un Consiglio di direzione (Ufficio di direzione, 3 docenti di Scuola Media e 3 di Liceo). Il Comitato Studenti del Collegio Papio è attivo, propositivo e collabora con la Direzione per la gestione di attività di vario genere (lezioni private, incontri informativi,…) La Fondazione Collegio Papio ha creato alcune commissioni interne per ottimizzare il proprio mandato . Esiste un Comitato di fondazione, una «Commissione finanze», una «Commissione pedagogica» e una «Commissione borse di studio». In particolare quest’ultima gestisce delle risorse economiche generosamente messe a disposizione da enti esterni, affinché la frequentazione del Collegio Papio non sia preclusa a nessuno per questioni economiche. L’amministrazione del Collegio non si limita naturalmente alle questioni educative e formative. L’aspetto gestionale delle strutture viene portato avanti parallelamente. A partire dal 2011 sono in corso importanti progetti di ampliamento dell’immobile (nuovo edificio per cucine, mensa e centrale termica) e di modernizzazione degli impianti (impianto geotermico e fotovoltaico). La vita del Collegio Papio, grazie anche alla presenza sul proprio sedime della rinomata Chiesa di S.Maria della Misericordia, è particolarmente animata durante tutto l’anno, ospitando importanti concerti, seminari e serate pubbliche. Non mancano certamente le numerose cerimonie religiose (matrimoni e battesimi) per approfittare del magnifico chiostro e del prezioso giardino urbano medievale che offrono una particolare cornice a questi eventi. Ad aggiungersi a ciò, grazie alla professionalità dello staff di cucina, il Collegio Papio è in grado di fornire un servizio catering curato e di qualità. Viene offerta ospitalità e logistica all’annuale manifestazione JazzAscona e all’organizzazione di corsi estivi di lingue École Suisse de Langues (ESL), oltre che a varie società sportive e alle scuole comunali presso il centro sportivo. www.collegiopapio.ch

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CollegiScuola privata
Via delle Cappelle 1, 6612 Ascona
CollegiScuola privata

Il Collegio Papio è stato fondato nel 1584 da san Carlo Borromeo, grazie ad un lascito di Bartolomeo Papio ed ha avuto in seguito una storia abbastanza movimentata. Le origini dell’attuale impostazioni possiamo invece farle risalire agli anni 20 del secolo scorso, quando i padri benedettini di Einsiedeln riuscirono a ottenere l’organizzazione dell’Esame federale di maturità a locarno Oggi il Collegio Papio di Ascona offre una Scuola Media parificata e un Liceo (preparazione all’Esame svizzero di maturità). Le offerte educative, formative, culturali, sportive e ricreative odierne sono molteplici: • Maturtià bilingue italiano/inglese • Preparazione per gli esami passerella maturità professionale – scuole universitarie • Curricoli di formazione individualizzati per sportivi d’élite ed artisti • Inglese precoce: corso facoltativo di inglese già a partire dal primo anno di Scuola Media • Studio assistito ogni giorno, durante l’orario giornaliero e a fine giornata («dopo scuola») • Tutoring: gruppi ristretti di studenti liceali possono contare su un docente di riferimento • Ottenimento di certificati linguistici internazionalmente riconosciuti (francese, tedesco e inglese) • Gite e soggiorni di studio, culturali, ricreative e sportive pianificate per ogni anno di studio • Programma per soggiorni di scambi linguistici tra studenti • Introduzione allo studio: lezioni specifiche per comprendere le metodologie di studio • Consiglio di cooperazione: ora di classe settimanale nella Scuola Media • Aggiornamento costante del corpo insegnante • Internato maschile e femminile gestito da un o staff di educatori qualificati (lu-ve / lu –do) • Servizio mensa gestito da due cuochi diplomati • Laboratori scientifici • Laboratori tecnici • Aule informatiche • Biblioteca privata • Centro sportivo privato (palestra, piscina e campi da gioco) • Attività extra scolastiche: gruppo di teatro, coro, gruppo musicale (band), scherma, rugby • Applicazione di un regolamento di comportamento nato dalla volontà degli studenti • Implementazione progressiva di nuove tecnologie (lavagne interattive, piattaforme di comunicazione docenti/allievi e scuola/famiglia) La lunga esperienza nel campo educativo e formativo permette alla direzione del Collegio Papio di poter dare garanzie di successo. I risultati ottenuti dagli studenti, in particolar modo per quanto attiene l’ottenimento della maturità, conferma la validità del metodo applicato e del corpo insegnante. Oltre al Collegio dei docenti che si riunisce più volte durante l’anno scolastico, vengono definiti dalla Direzione ogni anno i Docenti di classe ed i Tutors. Tutti i docenti fanno parte dei rispettivi gruppi di materia per la supervisione e condivisione dei contenuti didattici delle varie discipline scolastiche. La Direzione del Collegio Papio è composta da un Ufficio di direzione (rettore, vice rettori e direttore amministrativo) e da un Consiglio di direzione (Ufficio di direzione, 3 docenti di Scuola Media e 3 di Liceo). Il Comitato Studenti del Collegio Papio è attivo, propositivo e collabora con la Direzione per la gestione di attività di vario genere (lezioni private, incontri informativi,…) La Fondazione Collegio Papio ha creato alcune commissioni interne per ottimizzare il proprio mandato . Esiste un Comitato di fondazione, una «Commissione finanze», una «Commissione pedagogica» e una «Commissione borse di studio». In particolare quest’ultima gestisce delle risorse economiche generosamente messe a disposizione da enti esterni, affinché la frequentazione del Collegio Papio non sia preclusa a nessuno per questioni economiche. L’amministrazione del Collegio non si limita naturalmente alle questioni educative e formative. L’aspetto gestionale delle strutture viene portato avanti parallelamente. A partire dal 2011 sono in corso importanti progetti di ampliamento dell’immobile (nuovo edificio per cucine, mensa e centrale termica) e di modernizzazione degli impianti (impianto geotermico e fotovoltaico). La vita del Collegio Papio, grazie anche alla presenza sul proprio sedime della rinomata Chiesa di S.Maria della Misericordia, è particolarmente animata durante tutto l’anno, ospitando importanti concerti, seminari e serate pubbliche. Non mancano certamente le numerose cerimonie religiose (matrimoni e battesimi) per approfittare del magnifico chiostro e del prezioso giardino urbano medievale che offrono una particolare cornice a questi eventi. Ad aggiungersi a ciò, grazie alla professionalità dello staff di cucina, il Collegio Papio è in grado di fornire un servizio catering curato e di qualità. Viene offerta ospitalità e logistica all’annuale manifestazione JazzAscona e all’organizzazione di corsi estivi di lingue École Suisse de Langues (ESL), oltre che a varie società sportive e alle scuole comunali presso il centro sportivo. www.collegiopapio.ch

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Mignami Pittura Sagl
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Mignami Pittura Sagl

Via alla Chiesa 26, 6516 Cugnasco
Dai Colore alla Tua Vita con Mignami Pittura - Il Top nel Cuore del Bellinzonese

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PittoreRinnovazioneFacciateIsolazioniColori, design
Via alla Chiesa 26, 6516 Cugnasco
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Dai Colore alla Tua Vita con Mignami Pittura - Il Top nel Cuore del Bellinzonese

🎨 Stai cercando un imbianchino esperto, affidabile e onesto per trasformare la tua casa in un'oasi di freschezza e colore? Affida il tuo progetto a Mignami Pittura, la scelta di eccellenza nel Bellinzonese! ✨ Competenza che Si Vede: Con anni di esperienza nel settore, Mignami Pittura garantisce lavori di pittura di alta qualità. Ogni pennello è maneggiato con maestria per portare nuova vita ai tuoi interni ed esterni. GUARDA 🛠️ Affidabilità al Primo Posto: Da Mignami Pittura, comprendiamo l'importanza di un servizio affidabile. Rispettiamo i tempi concordati e lavoriamo con precisione, garantendo risultati che superano le tue aspettative. 💼 Trasparenza e Onestà: I nostri prezzi sono chiari e onesti fin dall'inizio. Nessuna sorpresa alla fine del lavoro. Con Mignami Pittura, puoi goderti la tranquillità di un preventivo trasparente e senza costi nascosti. CHIEDI UN PREVENTIVO 🏡 Il Bellinzonese è la Nostra Casa: Siamo orgogliosi di servire la comunità del Bellinzonese. La nostra dedizione al nostro territorio si riflette nella cura e nell'amore che mettiamo in ogni progetto. La tua soddisfazione è la nostra priorità. 📞 Contattaci Oggi: Per un servizio di pittura eccezionale nel Bellinzonese, non cercare oltre. Chiama Mignami Pittura per trasformare la tua casa in un capolavoro di colore e stile! +41 79 423 73 38 📱 mignamipittura@hotmail.com 📧 Mignami Pittura Sagl (digitalone.site) 💻 Con Mignami Pittura, il tuo sogno di una casa vibrante diventa realtà!

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Chiesa a Ticino (Cantone)

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Municipio di Lamone

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Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
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Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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Roberto Roffi - Psicanalista C.G. Jung-Institut Zurigo e Consulente spirituale
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Strada di Pregassona 8, 6963 Pregassona
Roberto Roffi - Psicanalista e consulente spirituale

“L’essere umano possiede una propensione innata alla realizzazione di sé” (I. Yalom, Il dono della terapia ) Le mie sedute non vengono rimborsate dalla cassa malati. La psicanalisi o la consulenza spirituale non sono per persone malate. Sono per chi cerca il significato della vita e vuole riconciliarsi con la propria storia. Lavorare per la propria crescita personale e guarigione interiore è impegnativo ma è un investimento che porta frutti in ogni ambito della vita. Essere più consapevoli, per vivere meglio e sentirsi più liberi, è impagabile. La prima seduta di conoscenza è gratuita. I sintomi più diffusi oggi nella nostra società sono spesso espressione d’un conflitto interiore profondo che si sta svolgendo dentro di noi: stress, insoddisfazione, mancanza di motivazione, tristezza, depressione; ansia, attacchi di panico, eccessi di rabbia, fobie, ossessioni. Sono i problemi e i drammi della vita, che non si risolvono con delle medicine – anche se a volte sono delle stampelle indispensabili – ma chiedono di fermarsi e di prendersi finalmente cura di sé, riconoscendo quali sono i nostri bisogni più veri e quali le ferite bisognose di guarigione. I sogni sono uno strumento privilegiato per cogliere i nostri movimenti interiori. La spiritualità e la religiosità sono una grande risorsa per la nostra sanità psichica e mentale. Lingue: Italiano, Francese, Inglese e Tedesco. Formazione: Candidato al diploma di Psicanalista C.G. Jung Institute, Zürich (fine formazione gennaio 2024) Certificate of Advanced Studies in Cure Palliative, SUPSI (2013) Dottorato in Teologia, FTL (2008) Licenza in Storia contemporanea e Economia politica, Fribourg (1995) Biografia: Sono nato a Lugano nel 1969. In seguito ad alcune esperienze dolorose, sin dagli anni del liceo la questione se fosse veramente possibile essere felice ha assorbito tutte le mie energie. Urgeva l’esigenza di trovare un senso alla vita e una soddisfazione piena in quello che facevo. Ho studiato economia e storia e durante gli anni dell’università ho sentito la chiamata a diventare sacerdote nella Chiesa cattolica. Il ministero pastorale è stato un’esperienza di vita molto intensa e ricca ma dopo doversi anni ho dovuto riconoscere che in quella veste non riuscivo ad essere pienamente me stesso. Nel 2017 ho lasciato il ministero sacerdotale e l’anno seguente ho iniziato la formazione presso l’Istituto C.G. Jung di Zurigo per diventare psicanalista. Dopo due anni d’intenso lavoro come consulente spirituale nella Clinica di Cure palliative e di supporto del EOC (2020-2022) ho deciso di dedicarmi a tempo pieno alla mia attività privata di psicanalista e consulente spirituale. Dal febbraio del 2022 collaboro con l’IMD-International Institute di Losanna, dove lavoro come psicanalista con giovani uomini e donne che vogliono fare un importante salto di qualità nella loro carriera professionale frequentando un MBA in Management.

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PsicoanalistaPsicanalisiGuarigione spiritualeCoachingCounselingPsicoterapia (Psicoterapisti psicologi)
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Roberto Roffi - Psicanalista e consulente spirituale

“L’essere umano possiede una propensione innata alla realizzazione di sé” (I. Yalom, Il dono della terapia ) Le mie sedute non vengono rimborsate dalla cassa malati. La psicanalisi o la consulenza spirituale non sono per persone malate. Sono per chi cerca il significato della vita e vuole riconciliarsi con la propria storia. Lavorare per la propria crescita personale e guarigione interiore è impegnativo ma è un investimento che porta frutti in ogni ambito della vita. Essere più consapevoli, per vivere meglio e sentirsi più liberi, è impagabile. La prima seduta di conoscenza è gratuita. I sintomi più diffusi oggi nella nostra società sono spesso espressione d’un conflitto interiore profondo che si sta svolgendo dentro di noi: stress, insoddisfazione, mancanza di motivazione, tristezza, depressione; ansia, attacchi di panico, eccessi di rabbia, fobie, ossessioni. Sono i problemi e i drammi della vita, che non si risolvono con delle medicine – anche se a volte sono delle stampelle indispensabili – ma chiedono di fermarsi e di prendersi finalmente cura di sé, riconoscendo quali sono i nostri bisogni più veri e quali le ferite bisognose di guarigione. I sogni sono uno strumento privilegiato per cogliere i nostri movimenti interiori. La spiritualità e la religiosità sono una grande risorsa per la nostra sanità psichica e mentale. Lingue: Italiano, Francese, Inglese e Tedesco. Formazione: Candidato al diploma di Psicanalista C.G. Jung Institute, Zürich (fine formazione gennaio 2024) Certificate of Advanced Studies in Cure Palliative, SUPSI (2013) Dottorato in Teologia, FTL (2008) Licenza in Storia contemporanea e Economia politica, Fribourg (1995) Biografia: Sono nato a Lugano nel 1969. In seguito ad alcune esperienze dolorose, sin dagli anni del liceo la questione se fosse veramente possibile essere felice ha assorbito tutte le mie energie. Urgeva l’esigenza di trovare un senso alla vita e una soddisfazione piena in quello che facevo. Ho studiato economia e storia e durante gli anni dell’università ho sentito la chiamata a diventare sacerdote nella Chiesa cattolica. Il ministero pastorale è stato un’esperienza di vita molto intensa e ricca ma dopo doversi anni ho dovuto riconoscere che in quella veste non riuscivo ad essere pienamente me stesso. Nel 2017 ho lasciato il ministero sacerdotale e l’anno seguente ho iniziato la formazione presso l’Istituto C.G. Jung di Zurigo per diventare psicanalista. Dopo due anni d’intenso lavoro come consulente spirituale nella Clinica di Cure palliative e di supporto del EOC (2020-2022) ho deciso di dedicarmi a tempo pieno alla mia attività privata di psicanalista e consulente spirituale. Dal febbraio del 2022 collaboro con l’IMD-International Institute di Losanna, dove lavoro come psicanalista con giovani uomini e donne che vogliono fare un importante salto di qualità nella loro carriera professionale frequentando un MBA in Management.

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We Physio
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Via Antonio Fusoni 4, 6900 Lugano
WE PHYSIO - STUDIO DI FISIOTERAPIA

Lo studio di fisioterapia We Physio opera, in continuità con l'attività pluridecennale di Jeanine Biato, nell'ambito della riabilitazione con professionalità, competenza ed impegno. I trattamenti vengono eseguiti dai nostri fisioterapisti in via Fusoni 4 a Lugano (nei pressi dell'università USI e della chiesa del Sacro Cuore). Il nostro studio è costituito da tre sale indipendenti fra loro per trattamenti manuali, una palestra e una piccola palestrina per svolgere esercizi a corpo libero e con l'utilizzo di resistenze. Effettuiamo inoltre trattamenti a domicilio . Teniamo regolarmente corsi in studio e fuori sede di: - Ginnastica dolce per anziani, in collaborazione con la Lega Ticinese contro i reumatismi - Ginnastica correttiva per bambini ed adolescenti - Ginnastica propriocettiva - Rinforzo globale - Ricondizionamento del gesto sportivo nel post acuto Il nostro staff è composto da fisioterapisti riconosciuti dalla Croce Rossa Svizzera che periodicamente partecipa a corsi di aggiornamento. La filosofia del centro è quella di seguire le evidenze scientifiche nel campo fisioterapico ed è ormai chiaro il ruolo chiave che ha il movimento nella riabilitazione. Le nostre specializzazioni sono: - Riabilitazione muscolo-scheletrica - Riabilitazione del pavimento pelvico - Riabilitazione neurologica - Riabilitazione ortopedica - Riabilitazione cardio-respiratoria Da utilizzare come coadiuvante al trattamento, abbiamo a disposizione delle terapie fisiche strumentali come: - Tecar - TENS - Elettrostimolazione - Ultrasuoni - Ionoforesi - Termoterapia Il nostro staff collabora anche per offrire degli orari di apertura flessibili e soddisfare le richieste di tutti i clienti. Offriamo inoltre un servizio di fisioterapia di urgenza con possibilità di trattamenti antalgici anche nel finesettimana. Siamo facilmente raggiungibili mediante i trasporti pubblici (fermata "Sacro Cuore" o "Via Balestra" mediante la Linea 5 dei bus). Le lingue da noi parlate sono Italiano, Inglese e Francese. Siamo riconosciuti da tutte le Casse Malati e dalle assicurazioni complementari .

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FisioterapiaMassaggioFitness-CenterRiabilitazioneTerapia manualeMassaggio medico
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Comune di Blenio

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Comune di Blenio

Via Chiesa San Martino 1, 6718 Olivone
DESCRIZIONE

Il Comune di Blenio è nato il 22 ottobre 2006 con le elezioni del Municipio e del Consiglio Comunale dopo che l'aggregazione dei 5 Comuni di Aquila, Campo Blenio, Ghirone, Olivone e Torre è stata decretata dal Gran Consiglio in data 25 gennaio 2005. Nome del comune Blenio (6718 Olivone) Cantone Ticino Distretto Blenio Circolo Olivone Quartieri Torre (frazioni: Grumo) Aquila (frazioni: Dangio, Grumarone, Degro, Cresedo, Ponto Aquilesco, Pinaderio) Olivone (frazioni: Sallo, Solario, Chiesa, Marzano, Lavorceno, Scona, Sommascona;) Ghirone (frazioni: Aquilesco, Baselga, Cozzera) Campo Blenio Superficie 22'215 ettari Superficie edificabile 606 ettari (3%) Altitudine da 591 s/m Grumo-Torre a 3402 s/m Cima dell'Adula Popolazione ca. 1800 al 01.01.2017 Confini territoriali Comuni Valle di Blenio: Acquarossa, Malvaglia Comuni Valle Leventina: Calpiogna, Campello, Faido, Osco, Mairengo, Quinto Comuni Canton Grigioni: Hinterrein, Medel (Lucmagn), Vals, Vrin Lo stemma del Comune è di sfondo rosso, rappresenta al centro il fiume di colore blu, elemento presente in tutti i cinque ex Comuni, e ai lati cinque cerchi di colore giallo che fungono da simbolo dei Comuni aggregati nel 2006. Dati statistici www.ti.ch/dfe/ustat/dati_comuni SEGRETARIO COMUNALE Il Segretario comunale è responsabile della Cancelleria e dell'Amministrazione generale: dirige, sorveglia, coordina i lavori amministrativi che gli competono per legge, secondo il Regolamento comunale o su richiesta del Municipio o del Sindaco. È Segretario e protocollista delle sedute degli Organi Esecutivi e Legislativi. A lui ci si rivolge per tutte le questioni inerenti i rapporti tra cittadino ed autorità comunale

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ComuneMunicipioCancelleria comunaleScuola pubblica
Via Chiesa San Martino 1, 6718 Olivone
ComuneMunicipioCancelleria comunaleScuola pubblica
DESCRIZIONE

Il Comune di Blenio è nato il 22 ottobre 2006 con le elezioni del Municipio e del Consiglio Comunale dopo che l'aggregazione dei 5 Comuni di Aquila, Campo Blenio, Ghirone, Olivone e Torre è stata decretata dal Gran Consiglio in data 25 gennaio 2005. Nome del comune Blenio (6718 Olivone) Cantone Ticino Distretto Blenio Circolo Olivone Quartieri Torre (frazioni: Grumo) Aquila (frazioni: Dangio, Grumarone, Degro, Cresedo, Ponto Aquilesco, Pinaderio) Olivone (frazioni: Sallo, Solario, Chiesa, Marzano, Lavorceno, Scona, Sommascona;) Ghirone (frazioni: Aquilesco, Baselga, Cozzera) Campo Blenio Superficie 22'215 ettari Superficie edificabile 606 ettari (3%) Altitudine da 591 s/m Grumo-Torre a 3402 s/m Cima dell'Adula Popolazione ca. 1800 al 01.01.2017 Confini territoriali Comuni Valle di Blenio: Acquarossa, Malvaglia Comuni Valle Leventina: Calpiogna, Campello, Faido, Osco, Mairengo, Quinto Comuni Canton Grigioni: Hinterrein, Medel (Lucmagn), Vals, Vrin Lo stemma del Comune è di sfondo rosso, rappresenta al centro il fiume di colore blu, elemento presente in tutti i cinque ex Comuni, e ai lati cinque cerchi di colore giallo che fungono da simbolo dei Comuni aggregati nel 2006. Dati statistici www.ti.ch/dfe/ustat/dati_comuni SEGRETARIO COMUNALE Il Segretario comunale è responsabile della Cancelleria e dell'Amministrazione generale: dirige, sorveglia, coordina i lavori amministrativi che gli competono per legge, secondo il Regolamento comunale o su richiesta del Municipio o del Sindaco. È Segretario e protocollista delle sedute degli Organi Esecutivi e Legislativi. A lui ci si rivolge per tutte le questioni inerenti i rapporti tra cittadino ed autorità comunale

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Caritas Ticino
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Caritas Ticino

Via Ponte Laveggio 11, 6853 Ligornetto

Caritas Ticino è una Associazione ispirata ai principi della dottrina sociale della Chiesa cattolica , con il mandato di affrontare il tema della povertà nelle sue forme storiche, con gli strumenti che di volta in volta ritiene più opportuni ad affrontarlo. Suo obiettivo fondamentale è la promozione di una società solidale , in cui i singoli, le famiglie, le comunità, possano essere gli attori di questo processo. Tale obiettivo si è articolato, in risposta ai bisogni emergenti, manifestandosi in concreti servizi, progetti e informazioni . Caritas Ticino, nata nel 1942 con una caratteristica di autonomia e di appartenenza diocesana, è cresciuta nel corso di questi 70 anni, sviluppando strategie proprie in relazione al territorio, ai cambiamenti strutturali della società, ma soprattutto alla visione dettata dalla filosofia statutaria che implica un'adesione al Magistero ecclesiale, la sua attualizzazione nell' esercizio della pastorale della Carità adeguata alle esigenze della diocesi e nel servizio evangelico agli "Ultimi", in obbedienza alle indicazioni del Vescovo. (vedi: Un po' di Storia) In queste pagine, oltre a capire cosa è Caritas Ticino, presentiamo le attività e i servizi con i quali Caritas Ticino risponde, oggi, alle nuove povertà, sempre fedele al suo mandato e consapevole che "l'uomo è più grande del suo bisogno " come ci ricordava dieci anni fa il Vescovo Eugenio in occasione del cinquantesimo di Caritas Ticino. " Qualunque dovesse essere la natura e il settore dei suoi interventi in campo sociale, la Caritas è chiamata, con urgenza sempre più grande, ad esprimere nella società due valori specifici del cristianesimo, la cui rilevanza sociale non è misurabile con criteri puramente razionali. Il primo è la gratuità verso l'uomo in difficoltà, poiché è stata gratuita anche la redenzione offertaci da Cristo. Il secondo è quello dell'eccedenza, poiché eccedente è l'amore di Cristo verso di noi. La carità non ha come misura il bisogno dell'altro, ma la ricchezza dell'amore di Dio . È infatti limitante guardare all'uomo e valutarlo a partire dal suo bisogno, poiché l'uomo è di più del suo bisogno" . (vedi: Eugenio Corecco in "Diocesi di Lugano e Carità: dalla storia uno sguardo al futuro" pag. 206) In particolare (dagli statuti art. 3) Caritas Ticino si impegna: 1. Informare e sensibilizzare l'opinione pubblica presentando, con ogni mezzo di comunicazione sociale, i fondamenti evangelici della diaconia, della carità e della dimensione sociale della fede. 2. Realizzare, in collaborazione con enti e organizzazioni diversi, studi, ricerche sulle diverse forme di povertà, di emarginazione e di bisogno. 3. Istituire e gestire un servizio sociale polivalente per assicurare, in collaborazione con gli Enti Assistenziali pubblici e privati e particolarmente con gli enti cattolici, l'assistenza morale e materiale ai bisogni del Ticino ed anche altrove, senza distinzione alcuna, in ogni forma richiesta dalla necessità e limitatamente alle proprie disponibilità. 4. Collaborare al coordinamento delle iniziative e delle opere assistenziali di ispirazione cristiana soggetta alla responsabilità della diocesi. 5. Promuovere il volontariato sociale, la formazione professionale, morale e spirituale degli operatori sociali e di ispirazione cristiana impegnati nei servizi sociali e nella pastorale. 6. Contribuire in forme diverse ad azioni, iniziative e progetti in favore delle popolazioni povere dei Paesi in via di sviluppo. 7. Creare e gestire ogni tipo di attività e strutture che facilitino la realizzazione degli obiettivi di Caritas Ticino.

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AssociazioneRottami smaltimento e riciclaggio
Via Ponte Laveggio 11, 6853 Ligornetto
AssociazioneRottami smaltimento e riciclaggio

Caritas Ticino è una Associazione ispirata ai principi della dottrina sociale della Chiesa cattolica , con il mandato di affrontare il tema della povertà nelle sue forme storiche, con gli strumenti che di volta in volta ritiene più opportuni ad affrontarlo. Suo obiettivo fondamentale è la promozione di una società solidale , in cui i singoli, le famiglie, le comunità, possano essere gli attori di questo processo. Tale obiettivo si è articolato, in risposta ai bisogni emergenti, manifestandosi in concreti servizi, progetti e informazioni . Caritas Ticino, nata nel 1942 con una caratteristica di autonomia e di appartenenza diocesana, è cresciuta nel corso di questi 70 anni, sviluppando strategie proprie in relazione al territorio, ai cambiamenti strutturali della società, ma soprattutto alla visione dettata dalla filosofia statutaria che implica un'adesione al Magistero ecclesiale, la sua attualizzazione nell' esercizio della pastorale della Carità adeguata alle esigenze della diocesi e nel servizio evangelico agli "Ultimi", in obbedienza alle indicazioni del Vescovo. (vedi: Un po' di Storia) In queste pagine, oltre a capire cosa è Caritas Ticino, presentiamo le attività e i servizi con i quali Caritas Ticino risponde, oggi, alle nuove povertà, sempre fedele al suo mandato e consapevole che "l'uomo è più grande del suo bisogno " come ci ricordava dieci anni fa il Vescovo Eugenio in occasione del cinquantesimo di Caritas Ticino. " Qualunque dovesse essere la natura e il settore dei suoi interventi in campo sociale, la Caritas è chiamata, con urgenza sempre più grande, ad esprimere nella società due valori specifici del cristianesimo, la cui rilevanza sociale non è misurabile con criteri puramente razionali. Il primo è la gratuità verso l'uomo in difficoltà, poiché è stata gratuita anche la redenzione offertaci da Cristo. Il secondo è quello dell'eccedenza, poiché eccedente è l'amore di Cristo verso di noi. La carità non ha come misura il bisogno dell'altro, ma la ricchezza dell'amore di Dio . È infatti limitante guardare all'uomo e valutarlo a partire dal suo bisogno, poiché l'uomo è di più del suo bisogno" . (vedi: Eugenio Corecco in "Diocesi di Lugano e Carità: dalla storia uno sguardo al futuro" pag. 206) In particolare (dagli statuti art. 3) Caritas Ticino si impegna: 1. Informare e sensibilizzare l'opinione pubblica presentando, con ogni mezzo di comunicazione sociale, i fondamenti evangelici della diaconia, della carità e della dimensione sociale della fede. 2. Realizzare, in collaborazione con enti e organizzazioni diversi, studi, ricerche sulle diverse forme di povertà, di emarginazione e di bisogno. 3. Istituire e gestire un servizio sociale polivalente per assicurare, in collaborazione con gli Enti Assistenziali pubblici e privati e particolarmente con gli enti cattolici, l'assistenza morale e materiale ai bisogni del Ticino ed anche altrove, senza distinzione alcuna, in ogni forma richiesta dalla necessità e limitatamente alle proprie disponibilità. 4. Collaborare al coordinamento delle iniziative e delle opere assistenziali di ispirazione cristiana soggetta alla responsabilità della diocesi. 5. Promuovere il volontariato sociale, la formazione professionale, morale e spirituale degli operatori sociali e di ispirazione cristiana impegnati nei servizi sociali e nella pastorale. 6. Contribuire in forme diverse ad azioni, iniziative e progetti in favore delle popolazioni povere dei Paesi in via di sviluppo. 7. Creare e gestire ogni tipo di attività e strutture che facilitino la realizzazione degli obiettivi di Caritas Ticino.

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 Chiuso fino a tomorrow at 8:30 AM
Castel S. Pietro

Valutazione 4.5 di 5 stelle su 2 valutazioni

Castel S. Pietro

Via alla Chiesa 10, 6874 Castel San Pietro
Cultura

Come già brevemente accennato nella pagina di Presentazione e dei cenni storici , il nostro Comune deve il suo nome al castello (Castellum Sancti Petri) che fu eretto attorno al 1100 D.C. e che fu distrutto agli inizi del 1500 D.C. durante la guerra tra i Confederati e Milano. Questo castello si erigeva a strapiombo sul fiume Breggia. Nelle immediate vicinanze delle mura del castello, nel 1343 fu costruita una chiesa, l’attuale Chiesa di San Pietro (più conosciuta con il nome di “Chiesa Rossa”). Questa chiesa, con i suoi dipinti murali, si colloca tra i beni nazionali protetti. La Chiesa Rossa non è però il solo edificio religioso presente sul nostro territorio. La Chiesa Parrocchiale (Chiesa di sant’Eusebio) per esempio, con il suo immenso patrimonio artistico, è una delle chiese più belle di tutta la nostra regione e una testimonianza viva di quell’emigrazione di artisti locali (i Bernasconi, i Carabelli, i Fontana, i Magni, i Pozzi e altri ancora) che attorno al 1600 D.C. emigrarono all’estero in cerca di fortuna, soprattutto in Italia e in Germania. Quando ritornavano in patria, sovente durante la stagione invernale, si dedicavano con passione e verve alla decorazione dell’interno della chiesa. Un patrimonio artistico d’indubbio valore. Ma tutto il nostro territorio comunale, dal centro paese, alle singole frazioni e anche i singoli paesini della sponda destra della Valle di Muggio, è ricco di chiese, oratori e cappelle. Luoghi di culto che rendono bene l’idea di quanto la fede fosse una componente importante e ben radicata nella popolazione. Le opere che oggi vediamo ed ammiriamo in questi luoghi, ne sono viva testimonianza per la nostra generazione e per quelle future. Ma Castel San Pietro e il suo splendido e variegato territorio, che si estende dal Parco delle Gole della Breggia sino alla vetta del Monte Generoso, offre al visitatore anche un’innumerevole quantità di itinerari e passeggiate culturali/paesaggistiche al di fuori dai luoghi di culto. Ogni angolo, dal più vicino al centro paese al più discosto, nasconde in sé una storia di cultura o semplicemente storie di gente del passato che tra mille fatiche hanno modellato e lasciato a noi questo splendido territorio. A volte risulta veramente difficile scindere tra storia, cultura e tradizione. A testimonianza di tutto ciò basta dire che parecchi libri sono stati scritti sul nostro Comune, sul suo territorio, la sua gente e le sue tradizioni. Il tempo che ... ” un tempo correva lento ”, era foriero e ci aiutava a soffermarci e ad apprezzare le bellezze culturali e paesaggistiche che ci circondano. Oggigiorno egli “ corre più veloce … troppo veloce” e purtroppo questo non aiuta a soffermarci quanto invece si dovrebbe (o vorremmo). L’invito che vi facciamo è dunque quello di “prendervi del tempo” per tuffarvi nel nostro territorio ed ammirarne ed apprezzarne tutte le sue peculiarità.

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Municipio
Via alla Chiesa 10, 6874 Castel San Pietro
Municipio
Cultura

Come già brevemente accennato nella pagina di Presentazione e dei cenni storici , il nostro Comune deve il suo nome al castello (Castellum Sancti Petri) che fu eretto attorno al 1100 D.C. e che fu distrutto agli inizi del 1500 D.C. durante la guerra tra i Confederati e Milano. Questo castello si erigeva a strapiombo sul fiume Breggia. Nelle immediate vicinanze delle mura del castello, nel 1343 fu costruita una chiesa, l’attuale Chiesa di San Pietro (più conosciuta con il nome di “Chiesa Rossa”). Questa chiesa, con i suoi dipinti murali, si colloca tra i beni nazionali protetti. La Chiesa Rossa non è però il solo edificio religioso presente sul nostro territorio. La Chiesa Parrocchiale (Chiesa di sant’Eusebio) per esempio, con il suo immenso patrimonio artistico, è una delle chiese più belle di tutta la nostra regione e una testimonianza viva di quell’emigrazione di artisti locali (i Bernasconi, i Carabelli, i Fontana, i Magni, i Pozzi e altri ancora) che attorno al 1600 D.C. emigrarono all’estero in cerca di fortuna, soprattutto in Italia e in Germania. Quando ritornavano in patria, sovente durante la stagione invernale, si dedicavano con passione e verve alla decorazione dell’interno della chiesa. Un patrimonio artistico d’indubbio valore. Ma tutto il nostro territorio comunale, dal centro paese, alle singole frazioni e anche i singoli paesini della sponda destra della Valle di Muggio, è ricco di chiese, oratori e cappelle. Luoghi di culto che rendono bene l’idea di quanto la fede fosse una componente importante e ben radicata nella popolazione. Le opere che oggi vediamo ed ammiriamo in questi luoghi, ne sono viva testimonianza per la nostra generazione e per quelle future. Ma Castel San Pietro e il suo splendido e variegato territorio, che si estende dal Parco delle Gole della Breggia sino alla vetta del Monte Generoso, offre al visitatore anche un’innumerevole quantità di itinerari e passeggiate culturali/paesaggistiche al di fuori dai luoghi di culto. Ogni angolo, dal più vicino al centro paese al più discosto, nasconde in sé una storia di cultura o semplicemente storie di gente del passato che tra mille fatiche hanno modellato e lasciato a noi questo splendido territorio. A volte risulta veramente difficile scindere tra storia, cultura e tradizione. A testimonianza di tutto ciò basta dire che parecchi libri sono stati scritti sul nostro Comune, sul suo territorio, la sua gente e le sue tradizioni. Il tempo che ... ” un tempo correva lento ”, era foriero e ci aiutava a soffermarci e ad apprezzare le bellezze culturali e paesaggistiche che ci circondano. Oggigiorno egli “ corre più veloce … troppo veloce” e purtroppo questo non aiuta a soffermarci quanto invece si dovrebbe (o vorremmo). L’invito che vi facciamo è dunque quello di “prendervi del tempo” per tuffarvi nel nostro territorio ed ammirarne ed apprezzarne tutte le sue peculiarità.

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 Chiuso fino a tomorrow at 8:30 AM
 Chiuso fino a tomorrow at 7:30 AM
Collegio Papio

Valutazione 4.3 di 5 stelle su 4 valutazioni

Collegio Papio

Via delle Cappelle 1, 6612 Ascona

Il Collegio Papio è stato fondato nel 1584 da san Carlo Borromeo, grazie ad un lascito di Bartolomeo Papio ed ha avuto in seguito una storia abbastanza movimentata. Le origini dell’attuale impostazioni possiamo invece farle risalire agli anni 20 del secolo scorso, quando i padri benedettini di Einsiedeln riuscirono a ottenere l’organizzazione dell’Esame federale di maturità a locarno Oggi il Collegio Papio di Ascona offre una Scuola Media parificata e un Liceo (preparazione all’Esame svizzero di maturità). Le offerte educative, formative, culturali, sportive e ricreative odierne sono molteplici: • Maturtià bilingue italiano/inglese • Preparazione per gli esami passerella maturità professionale – scuole universitarie • Curricoli di formazione individualizzati per sportivi d’élite ed artisti • Inglese precoce: corso facoltativo di inglese già a partire dal primo anno di Scuola Media • Studio assistito ogni giorno, durante l’orario giornaliero e a fine giornata («dopo scuola») • Tutoring: gruppi ristretti di studenti liceali possono contare su un docente di riferimento • Ottenimento di certificati linguistici internazionalmente riconosciuti (francese, tedesco e inglese) • Gite e soggiorni di studio, culturali, ricreative e sportive pianificate per ogni anno di studio • Programma per soggiorni di scambi linguistici tra studenti • Introduzione allo studio: lezioni specifiche per comprendere le metodologie di studio • Consiglio di cooperazione: ora di classe settimanale nella Scuola Media • Aggiornamento costante del corpo insegnante • Internato maschile e femminile gestito da un o staff di educatori qualificati (lu-ve / lu –do) • Servizio mensa gestito da due cuochi diplomati • Laboratori scientifici • Laboratori tecnici • Aule informatiche • Biblioteca privata • Centro sportivo privato (palestra, piscina e campi da gioco) • Attività extra scolastiche: gruppo di teatro, coro, gruppo musicale (band), scherma, rugby • Applicazione di un regolamento di comportamento nato dalla volontà degli studenti • Implementazione progressiva di nuove tecnologie (lavagne interattive, piattaforme di comunicazione docenti/allievi e scuola/famiglia) La lunga esperienza nel campo educativo e formativo permette alla direzione del Collegio Papio di poter dare garanzie di successo. I risultati ottenuti dagli studenti, in particolar modo per quanto attiene l’ottenimento della maturità, conferma la validità del metodo applicato e del corpo insegnante. Oltre al Collegio dei docenti che si riunisce più volte durante l’anno scolastico, vengono definiti dalla Direzione ogni anno i Docenti di classe ed i Tutors. Tutti i docenti fanno parte dei rispettivi gruppi di materia per la supervisione e condivisione dei contenuti didattici delle varie discipline scolastiche. La Direzione del Collegio Papio è composta da un Ufficio di direzione (rettore, vice rettori e direttore amministrativo) e da un Consiglio di direzione (Ufficio di direzione, 3 docenti di Scuola Media e 3 di Liceo). Il Comitato Studenti del Collegio Papio è attivo, propositivo e collabora con la Direzione per la gestione di attività di vario genere (lezioni private, incontri informativi,…) La Fondazione Collegio Papio ha creato alcune commissioni interne per ottimizzare il proprio mandato . Esiste un Comitato di fondazione, una «Commissione finanze», una «Commissione pedagogica» e una «Commissione borse di studio». In particolare quest’ultima gestisce delle risorse economiche generosamente messe a disposizione da enti esterni, affinché la frequentazione del Collegio Papio non sia preclusa a nessuno per questioni economiche. L’amministrazione del Collegio non si limita naturalmente alle questioni educative e formative. L’aspetto gestionale delle strutture viene portato avanti parallelamente. A partire dal 2011 sono in corso importanti progetti di ampliamento dell’immobile (nuovo edificio per cucine, mensa e centrale termica) e di modernizzazione degli impianti (impianto geotermico e fotovoltaico). La vita del Collegio Papio, grazie anche alla presenza sul proprio sedime della rinomata Chiesa di S.Maria della Misericordia, è particolarmente animata durante tutto l’anno, ospitando importanti concerti, seminari e serate pubbliche. Non mancano certamente le numerose cerimonie religiose (matrimoni e battesimi) per approfittare del magnifico chiostro e del prezioso giardino urbano medievale che offrono una particolare cornice a questi eventi. Ad aggiungersi a ciò, grazie alla professionalità dello staff di cucina, il Collegio Papio è in grado di fornire un servizio catering curato e di qualità. Viene offerta ospitalità e logistica all’annuale manifestazione JazzAscona e all’organizzazione di corsi estivi di lingue École Suisse de Langues (ESL), oltre che a varie società sportive e alle scuole comunali presso il centro sportivo. www.collegiopapio.ch

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CollegiScuola privata
Via delle Cappelle 1, 6612 Ascona
CollegiScuola privata

Il Collegio Papio è stato fondato nel 1584 da san Carlo Borromeo, grazie ad un lascito di Bartolomeo Papio ed ha avuto in seguito una storia abbastanza movimentata. Le origini dell’attuale impostazioni possiamo invece farle risalire agli anni 20 del secolo scorso, quando i padri benedettini di Einsiedeln riuscirono a ottenere l’organizzazione dell’Esame federale di maturità a locarno Oggi il Collegio Papio di Ascona offre una Scuola Media parificata e un Liceo (preparazione all’Esame svizzero di maturità). Le offerte educative, formative, culturali, sportive e ricreative odierne sono molteplici: • Maturtià bilingue italiano/inglese • Preparazione per gli esami passerella maturità professionale – scuole universitarie • Curricoli di formazione individualizzati per sportivi d’élite ed artisti • Inglese precoce: corso facoltativo di inglese già a partire dal primo anno di Scuola Media • Studio assistito ogni giorno, durante l’orario giornaliero e a fine giornata («dopo scuola») • Tutoring: gruppi ristretti di studenti liceali possono contare su un docente di riferimento • Ottenimento di certificati linguistici internazionalmente riconosciuti (francese, tedesco e inglese) • Gite e soggiorni di studio, culturali, ricreative e sportive pianificate per ogni anno di studio • Programma per soggiorni di scambi linguistici tra studenti • Introduzione allo studio: lezioni specifiche per comprendere le metodologie di studio • Consiglio di cooperazione: ora di classe settimanale nella Scuola Media • Aggiornamento costante del corpo insegnante • Internato maschile e femminile gestito da un o staff di educatori qualificati (lu-ve / lu –do) • Servizio mensa gestito da due cuochi diplomati • Laboratori scientifici • Laboratori tecnici • Aule informatiche • Biblioteca privata • Centro sportivo privato (palestra, piscina e campi da gioco) • Attività extra scolastiche: gruppo di teatro, coro, gruppo musicale (band), scherma, rugby • Applicazione di un regolamento di comportamento nato dalla volontà degli studenti • Implementazione progressiva di nuove tecnologie (lavagne interattive, piattaforme di comunicazione docenti/allievi e scuola/famiglia) La lunga esperienza nel campo educativo e formativo permette alla direzione del Collegio Papio di poter dare garanzie di successo. I risultati ottenuti dagli studenti, in particolar modo per quanto attiene l’ottenimento della maturità, conferma la validità del metodo applicato e del corpo insegnante. Oltre al Collegio dei docenti che si riunisce più volte durante l’anno scolastico, vengono definiti dalla Direzione ogni anno i Docenti di classe ed i Tutors. Tutti i docenti fanno parte dei rispettivi gruppi di materia per la supervisione e condivisione dei contenuti didattici delle varie discipline scolastiche. La Direzione del Collegio Papio è composta da un Ufficio di direzione (rettore, vice rettori e direttore amministrativo) e da un Consiglio di direzione (Ufficio di direzione, 3 docenti di Scuola Media e 3 di Liceo). Il Comitato Studenti del Collegio Papio è attivo, propositivo e collabora con la Direzione per la gestione di attività di vario genere (lezioni private, incontri informativi,…) La Fondazione Collegio Papio ha creato alcune commissioni interne per ottimizzare il proprio mandato . Esiste un Comitato di fondazione, una «Commissione finanze», una «Commissione pedagogica» e una «Commissione borse di studio». In particolare quest’ultima gestisce delle risorse economiche generosamente messe a disposizione da enti esterni, affinché la frequentazione del Collegio Papio non sia preclusa a nessuno per questioni economiche. L’amministrazione del Collegio non si limita naturalmente alle questioni educative e formative. L’aspetto gestionale delle strutture viene portato avanti parallelamente. A partire dal 2011 sono in corso importanti progetti di ampliamento dell’immobile (nuovo edificio per cucine, mensa e centrale termica) e di modernizzazione degli impianti (impianto geotermico e fotovoltaico). La vita del Collegio Papio, grazie anche alla presenza sul proprio sedime della rinomata Chiesa di S.Maria della Misericordia, è particolarmente animata durante tutto l’anno, ospitando importanti concerti, seminari e serate pubbliche. Non mancano certamente le numerose cerimonie religiose (matrimoni e battesimi) per approfittare del magnifico chiostro e del prezioso giardino urbano medievale che offrono una particolare cornice a questi eventi. Ad aggiungersi a ciò, grazie alla professionalità dello staff di cucina, il Collegio Papio è in grado di fornire un servizio catering curato e di qualità. Viene offerta ospitalità e logistica all’annuale manifestazione JazzAscona e all’organizzazione di corsi estivi di lingue École Suisse de Langues (ESL), oltre che a varie società sportive e alle scuole comunali presso il centro sportivo. www.collegiopapio.ch

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Mignami Pittura Sagl
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Mignami Pittura Sagl

Via alla Chiesa 26, 6516 Cugnasco
Dai Colore alla Tua Vita con Mignami Pittura - Il Top nel Cuore del Bellinzonese

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PittoreRinnovazioneFacciateIsolazioniColori, design
Via alla Chiesa 26, 6516 Cugnasco
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