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Ferrovia a Ticino (Cantone)

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Municipio di Lamone

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Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
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Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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OSTEOPATIA GUIDI
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OsteopataCentro pediatricoMassaggioMassaggio medicoDrenaggio linfatico
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Sciaroni-Tenconi architettura SA

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Sciaroni-Tenconi architettura SA

Via Parallela 13, 6710 Biasca
DA GENERAZIONI PROPONIAMO SOLUZIONI

Lo studio Raffaello Sciaroni SA è la continuazione di un esperienza nella progettazione da più generazioni. Già nel 1886 si certificava a C. Sciaroni un buon servizio da parte dell’ingegniere capo per le ottime prestazioni offerte per la costruzione della ferrovia PIREE ATENE. Esso è la continuazione della ditta individuale che da anni opera nel ramo edile. È membro dell’associazione studi d’ingegneria e di architettura Ticinesi ASIAT. SERVIZI DI QUALITA' La professionalità, la qualità dei progetti, l’innovazione tecnologica, sono i punti di forza da Sciaroni e Tenconi SA. La politica di qualità è quella di fornire ai clienti servizi professionali perfettamente conformi ai requisiti concordati e idonei a soddisfare le loro esigenze ponendo sempre grande attenzione alle reali necessità della nostra clientela. La qualità dei nostri servizi è sempre il risultato del nostro impegno e della capacità professionale che deve garantire sicurezza e affidabilità in ogni situazione. I nostri servizi in generale: • Consulenza personalizzata • Preventivi personalizzati • Progettazione • Valutazione e controllo dei costi • Disbrigo di ogni genere di pratica burocratica • Realizzazione e direzione lavori Nel dettaglio: • Progettazioni di nuove abitazioni e stabili abitativi e commerciali • Ristrutturazioni e ampliamenti di ogni genere di immobile • RisanamentI conservativi di vecchi stabili • Trasformazione e recupero di rustici • Inoltro domande di costruzioni e/o notifiche di piccoli interventi • Compilazione e presentazione di incarti per l’ottenimento delle licenze necessarie • Perizie e stime immobiliari per conto di privati o enti pubblici Il nostro personale è a vostra disposizione per l’allestimento dei piani esecutivi e di dettaglio, la messa a concorso degli appalti, la direzione lavori, le liquidazioni ed il consuntivo finale. Il tutto sempre in funzione delle esigenze e desideri dei clienti tenendo conto delle imposizioni urbanistiche. Lo studio persegue costantemente politiche di massimo rispetto per l’ambiente, assicurando: • Basso o nullo impatto ambientale • Continuo aggiornamento tecnico in materia ambientale • Adeguamento alle condizioni di massima tutela dell’ambiente • Prevenzione dell’inquinamento • Rispetto totale delle attuali normative riguardanti l’ambiente

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ArchitettoCostruzione, direzione lavoriCostruzione, consulenza per laRinnovazionePerizie immobiliari
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Conrad-Storz AG

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Conrad-Storz AG

Ala Munda 81, 6528 Camorino
Benvenuti da Conrad-Storz SA

CONRAD-STORZ SA è una società che ha per oggetto il commercio di prodotti combustibili e per il trasporto. Siamo attivi principalmente nel Canton Grigioni, nel settore dell’olio da riscaldamento e consegna ai distributori. Con servizi stoccaggio proprio a Pontresina, Ilanz e Arosa, oltre a una flotta propria di autocisterne, siamo in grado di pianificare una consegna esatta dei nostri prodotti alla clientela. Per noi sono importanti l’alto livello di qualità dei prodotti, l’assoluta pulizia e un’affidabilità assoluta. Puntiamo alla soddisfazione dei nostri clienti, e siamo consapevoli della responsabilità per il rispetto delle regole a tutela dell’ambiente. Pertanto trasportiamo i prodotti petroliferi sia con le nostre autocisterne che, dove possibile, con la Ferrovia Retica. Qui potete vedere una piccola ma non completa panoramica delle nostre offerte. • PREZZI & GRAFICI • INFORMAZIONI PRODOTTI • SERVIZI • PERSONE DI CONTATTO • GTL FUEL Combustibile a base di gas naturale - innovativo ed efficace. Shell GTL Fuel è un combustibile sintetico derivato dal gas naturale. Brucia più pulito del gasolio convenzionale, aiutando a ridurre le emissioni locali. Shell GTL Fuel è stato sottoposto a molti test sul campo ed è già ampiamente utilizzato nelle operazioni delle flotte commerciali. Conrad Storz AG è l'unico distributore ufficiale in Svizzera. Ulteriori informazioni sono disponibili sul nostro sito web .

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CombustibiliOlio da riscaldamento
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Tecnoterra SA

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Tecnoterra SA

La Monda 15, 6703 Osogna

Tecnoterra SA, società fondata nel 1987, si è affermata principalmente nel settore delle fondazioni speciali (paratie di palancole, pali vibrati, ecc.), collaborando alla costruzione dei raccordi autostradali della A2 e di alcuni lotti delle autostrade A5, A9 e A16. Essa ha pure partecipato ai lavori per Ferrovia 2000, AlpTransit, Raddoppio FLP e Ferrovia Mendrisio-Confine, oltre ad avere contribuito alla realizzazione di vari porti turistici, centri commerciali, stabili industriali, autosili, carceri, scuole ed opere di canalizzazione. Mantenendo una disponibilità a stock dei profili di palancole più attuali e dotandosi di attrezzature di ultima generazione (come i vibroinfissori ad alta frequenza e a modulazione variabile di frequenza), Tecnoterra SA è in grado di far fronte alle diverse problematiche, fornendo nel contempo le soluzioni più appropriate. ATTREZZATURA La nostra attrezzatura comprende autogru e gru cingolate a traliccio, camion gru, perforatrici, escavatori attrezzati per la posa di palancole, vibroinfissori, un'autogru idraulica utilizzabile per carichi e scarichi per conto terzi, sollevatori telescopici girevoli Merlo Roto disponibili per il noleggio. I vibroinfissori vanno dai modelli tradizionali a quelli ad alta frequenza variabile. Questi ultimi riducono sensibilmente i problemi di risonanza durante le fasi di avvio e di arresto della macchina, consentendo la posa di palancole nei pressi di fabbricati. Disponiamo inoltre di vari macchinari per il taglio ossiacetilenico, di motosaldatrici, di saldatrici a filo, di filtri per particolato e di pompe per calcestruzzo, spritzbeton e gunite. Autogru Immagine Gru cingolate Immagine Escavatori con vibroinfissore Immagine Camion gru Immagine Sollevatori telescopici Immagine Vibroinfissori HFV Immagine Vibroinfissori HF Immagine Vibroinfissori tradizionali Immagine Vibroinfissori elettrici Vibroinfissori MGF Immagine Perforatrici Immagine PROFILI METALLICI Tecnoterra SA dispone di un ampio magazzino di stoccaggio con circa 5'000 tonnellate di palancole di vari profili, con pezzi speciali e/o tee e con circa 1'000 tonnellate di profili HEB, IPE e UNP, disponibili anche per il noleggio. I profili ad U hanno un modulo di resistenza che va da 600 a 3'200 cm³. I profili a Z hanno un modulo di resistenza che va da 1'300 a 2'450 cm³. Il personale qualificato nell'esecuzione di ogni tipo di saldatura e l'assortimento di profili metallici di tipo H ed U consentono a Tecnoterra SA di offrire opere di carpenteria metallica per vari tipi di puntellatura. Palancole profili ad U Immagine Palancole profili a Z Immagine Puntellature Immagini

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Edilizia del soprassuolo e del sottosuoloMetalli prodotti metalliciProsciugamento per l'ediliziaIngegneria, studi
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Tecnoterra SA, società fondata nel 1987, si è affermata principalmente nel settore delle fondazioni speciali (paratie di palancole, pali vibrati, ecc.), collaborando alla costruzione dei raccordi autostradali della A2 e di alcuni lotti delle autostrade A5, A9 e A16. Essa ha pure partecipato ai lavori per Ferrovia 2000, AlpTransit, Raddoppio FLP e Ferrovia Mendrisio-Confine, oltre ad avere contribuito alla realizzazione di vari porti turistici, centri commerciali, stabili industriali, autosili, carceri, scuole ed opere di canalizzazione. Mantenendo una disponibilità a stock dei profili di palancole più attuali e dotandosi di attrezzature di ultima generazione (come i vibroinfissori ad alta frequenza e a modulazione variabile di frequenza), Tecnoterra SA è in grado di far fronte alle diverse problematiche, fornendo nel contempo le soluzioni più appropriate. ATTREZZATURA La nostra attrezzatura comprende autogru e gru cingolate a traliccio, camion gru, perforatrici, escavatori attrezzati per la posa di palancole, vibroinfissori, un'autogru idraulica utilizzabile per carichi e scarichi per conto terzi, sollevatori telescopici girevoli Merlo Roto disponibili per il noleggio. I vibroinfissori vanno dai modelli tradizionali a quelli ad alta frequenza variabile. Questi ultimi riducono sensibilmente i problemi di risonanza durante le fasi di avvio e di arresto della macchina, consentendo la posa di palancole nei pressi di fabbricati. Disponiamo inoltre di vari macchinari per il taglio ossiacetilenico, di motosaldatrici, di saldatrici a filo, di filtri per particolato e di pompe per calcestruzzo, spritzbeton e gunite. Autogru Immagine Gru cingolate Immagine Escavatori con vibroinfissore Immagine Camion gru Immagine Sollevatori telescopici Immagine Vibroinfissori HFV Immagine Vibroinfissori HF Immagine Vibroinfissori tradizionali Immagine Vibroinfissori elettrici Vibroinfissori MGF Immagine Perforatrici Immagine PROFILI METALLICI Tecnoterra SA dispone di un ampio magazzino di stoccaggio con circa 5'000 tonnellate di palancole di vari profili, con pezzi speciali e/o tee e con circa 1'000 tonnellate di profili HEB, IPE e UNP, disponibili anche per il noleggio. I profili ad U hanno un modulo di resistenza che va da 600 a 3'200 cm³. I profili a Z hanno un modulo di resistenza che va da 1'300 a 2'450 cm³. Il personale qualificato nell'esecuzione di ogni tipo di saldatura e l'assortimento di profili metallici di tipo H ed U consentono a Tecnoterra SA di offrire opere di carpenteria metallica per vari tipi di puntellatura. Palancole profili ad U Immagine Palancole profili a Z Immagine Puntellature Immagini

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Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
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Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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 Aperto fino a 17:30
Sciaroni-Tenconi architettura SA

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Sciaroni-Tenconi architettura SA

Via Parallela 13, 6710 Biasca
DA GENERAZIONI PROPONIAMO SOLUZIONI

Lo studio Raffaello Sciaroni SA è la continuazione di un esperienza nella progettazione da più generazioni. Già nel 1886 si certificava a C. Sciaroni un buon servizio da parte dell’ingegniere capo per le ottime prestazioni offerte per la costruzione della ferrovia PIREE ATENE. Esso è la continuazione della ditta individuale che da anni opera nel ramo edile. È membro dell’associazione studi d’ingegneria e di architettura Ticinesi ASIAT. SERVIZI DI QUALITA' La professionalità, la qualità dei progetti, l’innovazione tecnologica, sono i punti di forza da Sciaroni e Tenconi SA. La politica di qualità è quella di fornire ai clienti servizi professionali perfettamente conformi ai requisiti concordati e idonei a soddisfare le loro esigenze ponendo sempre grande attenzione alle reali necessità della nostra clientela. La qualità dei nostri servizi è sempre il risultato del nostro impegno e della capacità professionale che deve garantire sicurezza e affidabilità in ogni situazione. I nostri servizi in generale: • Consulenza personalizzata • Preventivi personalizzati • Progettazione • Valutazione e controllo dei costi • Disbrigo di ogni genere di pratica burocratica • Realizzazione e direzione lavori Nel dettaglio: • Progettazioni di nuove abitazioni e stabili abitativi e commerciali • Ristrutturazioni e ampliamenti di ogni genere di immobile • RisanamentI conservativi di vecchi stabili • Trasformazione e recupero di rustici • Inoltro domande di costruzioni e/o notifiche di piccoli interventi • Compilazione e presentazione di incarti per l’ottenimento delle licenze necessarie • Perizie e stime immobiliari per conto di privati o enti pubblici Il nostro personale è a vostra disposizione per l’allestimento dei piani esecutivi e di dettaglio, la messa a concorso degli appalti, la direzione lavori, le liquidazioni ed il consuntivo finale. Il tutto sempre in funzione delle esigenze e desideri dei clienti tenendo conto delle imposizioni urbanistiche. Lo studio persegue costantemente politiche di massimo rispetto per l’ambiente, assicurando: • Basso o nullo impatto ambientale • Continuo aggiornamento tecnico in materia ambientale • Adeguamento alle condizioni di massima tutela dell’ambiente • Prevenzione dell’inquinamento • Rispetto totale delle attuali normative riguardanti l’ambiente

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Lo studio Raffaello Sciaroni SA è la continuazione di un esperienza nella progettazione da più generazioni. Già nel 1886 si certificava a C. Sciaroni un buon servizio da parte dell’ingegniere capo per le ottime prestazioni offerte per la costruzione della ferrovia PIREE ATENE. Esso è la continuazione della ditta individuale che da anni opera nel ramo edile. È membro dell’associazione studi d’ingegneria e di architettura Ticinesi ASIAT. SERVIZI DI QUALITA' La professionalità, la qualità dei progetti, l’innovazione tecnologica, sono i punti di forza da Sciaroni e Tenconi SA. La politica di qualità è quella di fornire ai clienti servizi professionali perfettamente conformi ai requisiti concordati e idonei a soddisfare le loro esigenze ponendo sempre grande attenzione alle reali necessità della nostra clientela. La qualità dei nostri servizi è sempre il risultato del nostro impegno e della capacità professionale che deve garantire sicurezza e affidabilità in ogni situazione. I nostri servizi in generale: • Consulenza personalizzata • Preventivi personalizzati • Progettazione • Valutazione e controllo dei costi • Disbrigo di ogni genere di pratica burocratica • Realizzazione e direzione lavori Nel dettaglio: • Progettazioni di nuove abitazioni e stabili abitativi e commerciali • Ristrutturazioni e ampliamenti di ogni genere di immobile • RisanamentI conservativi di vecchi stabili • Trasformazione e recupero di rustici • Inoltro domande di costruzioni e/o notifiche di piccoli interventi • Compilazione e presentazione di incarti per l’ottenimento delle licenze necessarie • Perizie e stime immobiliari per conto di privati o enti pubblici Il nostro personale è a vostra disposizione per l’allestimento dei piani esecutivi e di dettaglio, la messa a concorso degli appalti, la direzione lavori, le liquidazioni ed il consuntivo finale. Il tutto sempre in funzione delle esigenze e desideri dei clienti tenendo conto delle imposizioni urbanistiche. Lo studio persegue costantemente politiche di massimo rispetto per l’ambiente, assicurando: • Basso o nullo impatto ambientale • Continuo aggiornamento tecnico in materia ambientale • Adeguamento alle condizioni di massima tutela dell’ambiente • Prevenzione dell’inquinamento • Rispetto totale delle attuali normative riguardanti l’ambiente

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 4 valutazioni

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Conrad-Storz AG

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Conrad-Storz AG

Ala Munda 81, 6528 Camorino
Benvenuti da Conrad-Storz SA

CONRAD-STORZ SA è una società che ha per oggetto il commercio di prodotti combustibili e per il trasporto. Siamo attivi principalmente nel Canton Grigioni, nel settore dell’olio da riscaldamento e consegna ai distributori. Con servizi stoccaggio proprio a Pontresina, Ilanz e Arosa, oltre a una flotta propria di autocisterne, siamo in grado di pianificare una consegna esatta dei nostri prodotti alla clientela. Per noi sono importanti l’alto livello di qualità dei prodotti, l’assoluta pulizia e un’affidabilità assoluta. Puntiamo alla soddisfazione dei nostri clienti, e siamo consapevoli della responsabilità per il rispetto delle regole a tutela dell’ambiente. Pertanto trasportiamo i prodotti petroliferi sia con le nostre autocisterne che, dove possibile, con la Ferrovia Retica. Qui potete vedere una piccola ma non completa panoramica delle nostre offerte. • PREZZI & GRAFICI • INFORMAZIONI PRODOTTI • SERVIZI • PERSONE DI CONTATTO • GTL FUEL Combustibile a base di gas naturale - innovativo ed efficace. Shell GTL Fuel è un combustibile sintetico derivato dal gas naturale. Brucia più pulito del gasolio convenzionale, aiutando a ridurre le emissioni locali. Shell GTL Fuel è stato sottoposto a molti test sul campo ed è già ampiamente utilizzato nelle operazioni delle flotte commerciali. Conrad Storz AG è l'unico distributore ufficiale in Svizzera. Ulteriori informazioni sono disponibili sul nostro sito web .

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CombustibiliOlio da riscaldamento
Ala Munda 81, 6528 Camorino
CombustibiliOlio da riscaldamento
Benvenuti da Conrad-Storz SA

CONRAD-STORZ SA è una società che ha per oggetto il commercio di prodotti combustibili e per il trasporto. Siamo attivi principalmente nel Canton Grigioni, nel settore dell’olio da riscaldamento e consegna ai distributori. Con servizi stoccaggio proprio a Pontresina, Ilanz e Arosa, oltre a una flotta propria di autocisterne, siamo in grado di pianificare una consegna esatta dei nostri prodotti alla clientela. Per noi sono importanti l’alto livello di qualità dei prodotti, l’assoluta pulizia e un’affidabilità assoluta. Puntiamo alla soddisfazione dei nostri clienti, e siamo consapevoli della responsabilità per il rispetto delle regole a tutela dell’ambiente. Pertanto trasportiamo i prodotti petroliferi sia con le nostre autocisterne che, dove possibile, con la Ferrovia Retica. Qui potete vedere una piccola ma non completa panoramica delle nostre offerte. • PREZZI & GRAFICI • INFORMAZIONI PRODOTTI • SERVIZI • PERSONE DI CONTATTO • GTL FUEL Combustibile a base di gas naturale - innovativo ed efficace. Shell GTL Fuel è un combustibile sintetico derivato dal gas naturale. Brucia più pulito del gasolio convenzionale, aiutando a ridurre le emissioni locali. Shell GTL Fuel è stato sottoposto a molti test sul campo ed è già ampiamente utilizzato nelle operazioni delle flotte commerciali. Conrad Storz AG è l'unico distributore ufficiale in Svizzera. Ulteriori informazioni sono disponibili sul nostro sito web .

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Tecnoterra SA

Valutazione 2.3 di 5 stelle su 3 valutazioni

Tecnoterra SA

La Monda 15, 6703 Osogna

Tecnoterra SA, società fondata nel 1987, si è affermata principalmente nel settore delle fondazioni speciali (paratie di palancole, pali vibrati, ecc.), collaborando alla costruzione dei raccordi autostradali della A2 e di alcuni lotti delle autostrade A5, A9 e A16. Essa ha pure partecipato ai lavori per Ferrovia 2000, AlpTransit, Raddoppio FLP e Ferrovia Mendrisio-Confine, oltre ad avere contribuito alla realizzazione di vari porti turistici, centri commerciali, stabili industriali, autosili, carceri, scuole ed opere di canalizzazione. Mantenendo una disponibilità a stock dei profili di palancole più attuali e dotandosi di attrezzature di ultima generazione (come i vibroinfissori ad alta frequenza e a modulazione variabile di frequenza), Tecnoterra SA è in grado di far fronte alle diverse problematiche, fornendo nel contempo le soluzioni più appropriate. ATTREZZATURA La nostra attrezzatura comprende autogru e gru cingolate a traliccio, camion gru, perforatrici, escavatori attrezzati per la posa di palancole, vibroinfissori, un'autogru idraulica utilizzabile per carichi e scarichi per conto terzi, sollevatori telescopici girevoli Merlo Roto disponibili per il noleggio. I vibroinfissori vanno dai modelli tradizionali a quelli ad alta frequenza variabile. Questi ultimi riducono sensibilmente i problemi di risonanza durante le fasi di avvio e di arresto della macchina, consentendo la posa di palancole nei pressi di fabbricati. Disponiamo inoltre di vari macchinari per il taglio ossiacetilenico, di motosaldatrici, di saldatrici a filo, di filtri per particolato e di pompe per calcestruzzo, spritzbeton e gunite. Autogru Immagine Gru cingolate Immagine Escavatori con vibroinfissore Immagine Camion gru Immagine Sollevatori telescopici Immagine Vibroinfissori HFV Immagine Vibroinfissori HF Immagine Vibroinfissori tradizionali Immagine Vibroinfissori elettrici Vibroinfissori MGF Immagine Perforatrici Immagine PROFILI METALLICI Tecnoterra SA dispone di un ampio magazzino di stoccaggio con circa 5'000 tonnellate di palancole di vari profili, con pezzi speciali e/o tee e con circa 1'000 tonnellate di profili HEB, IPE e UNP, disponibili anche per il noleggio. I profili ad U hanno un modulo di resistenza che va da 600 a 3'200 cm³. I profili a Z hanno un modulo di resistenza che va da 1'300 a 2'450 cm³. Il personale qualificato nell'esecuzione di ogni tipo di saldatura e l'assortimento di profili metallici di tipo H ed U consentono a Tecnoterra SA di offrire opere di carpenteria metallica per vari tipi di puntellatura. Palancole profili ad U Immagine Palancole profili a Z Immagine Puntellature Immagini

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Edilizia del soprassuolo e del sottosuoloMetalli prodotti metalliciProsciugamento per l'ediliziaIngegneria, studi
La Monda 15, 6703 Osogna
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Tecnoterra SA, società fondata nel 1987, si è affermata principalmente nel settore delle fondazioni speciali (paratie di palancole, pali vibrati, ecc.), collaborando alla costruzione dei raccordi autostradali della A2 e di alcuni lotti delle autostrade A5, A9 e A16. Essa ha pure partecipato ai lavori per Ferrovia 2000, AlpTransit, Raddoppio FLP e Ferrovia Mendrisio-Confine, oltre ad avere contribuito alla realizzazione di vari porti turistici, centri commerciali, stabili industriali, autosili, carceri, scuole ed opere di canalizzazione. Mantenendo una disponibilità a stock dei profili di palancole più attuali e dotandosi di attrezzature di ultima generazione (come i vibroinfissori ad alta frequenza e a modulazione variabile di frequenza), Tecnoterra SA è in grado di far fronte alle diverse problematiche, fornendo nel contempo le soluzioni più appropriate. ATTREZZATURA La nostra attrezzatura comprende autogru e gru cingolate a traliccio, camion gru, perforatrici, escavatori attrezzati per la posa di palancole, vibroinfissori, un'autogru idraulica utilizzabile per carichi e scarichi per conto terzi, sollevatori telescopici girevoli Merlo Roto disponibili per il noleggio. I vibroinfissori vanno dai modelli tradizionali a quelli ad alta frequenza variabile. Questi ultimi riducono sensibilmente i problemi di risonanza durante le fasi di avvio e di arresto della macchina, consentendo la posa di palancole nei pressi di fabbricati. Disponiamo inoltre di vari macchinari per il taglio ossiacetilenico, di motosaldatrici, di saldatrici a filo, di filtri per particolato e di pompe per calcestruzzo, spritzbeton e gunite. Autogru Immagine Gru cingolate Immagine Escavatori con vibroinfissore Immagine Camion gru Immagine Sollevatori telescopici Immagine Vibroinfissori HFV Immagine Vibroinfissori HF Immagine Vibroinfissori tradizionali Immagine Vibroinfissori elettrici Vibroinfissori MGF Immagine Perforatrici Immagine PROFILI METALLICI Tecnoterra SA dispone di un ampio magazzino di stoccaggio con circa 5'000 tonnellate di palancole di vari profili, con pezzi speciali e/o tee e con circa 1'000 tonnellate di profili HEB, IPE e UNP, disponibili anche per il noleggio. I profili ad U hanno un modulo di resistenza che va da 600 a 3'200 cm³. I profili a Z hanno un modulo di resistenza che va da 1'300 a 2'450 cm³. Il personale qualificato nell'esecuzione di ogni tipo di saldatura e l'assortimento di profili metallici di tipo H ed U consentono a Tecnoterra SA di offrire opere di carpenteria metallica per vari tipi di puntellatura. Palancole profili ad U Immagine Palancole profili a Z Immagine Puntellature Immagini

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