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Mulini a Vaud (Regione)

: 253 Iscrizioni
M

Mulina

7603 Vicosoprano
Campeggio
 Chiuso fino a domani alle 14:00
Municipio di Lamone

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
Via al Casello 3, 6814 Lamone
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IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

 Chiuso fino a domani alle 14:00
 Chiuso fino a domani alle 07:30
Energetika SA

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Energetika SA

Via Cantonale 88, 6705 Cresciano
☀️🔋⚡💡🏡 Energetika SA - www.energetika-sa.ch - 091 863 30 31 🏡💡⚡🔋☀️

🌞 Benvenuti in Energetika SA ! Siamo specializzati nella progettazione e installazione di impianti fotovoltaici 🔋, impegnandoci a offrire soluzioni ottimali in termini di rendimento e costi, per un futuro più sostenibile. 🏢 Le nostre sedi: Con due uffici, uno a Cresciano in Via Cantonale 88 e uno a Cadempino in Via al Mulino 21 , copriamo progetti in tutto il Ticino , pronti a realizzare soluzioni su misura per ogni cliente. 🔧 Progettazione e Installazione: La nostra azienda si dedica alla progettazione di impianti fotovoltaici personalizzati per ogni esigenza. 👷‍♂️ Il nostro team di esperti lavorerà a stretto contatto con voi per sviluppare un sistema che massimizzi l'efficienza energetica 🌍 e minimizzi i costi a lungo termine 💰. ⚡ Efficienza e Affidabilità: La nostra priorità è offrire soluzioni che abbiano un impatto positivo sull’ambiente e sul vostro portafoglio. Utilizziamo tecnologie all'avanguardia 🚀 e componenti di alta qualità per garantire il massimo rendimento e durata dei vostri impianti elettrici ⚙️. Che si tratti di piccoli o grandi progetti , assicuriamo sempre risultati eccellenti. 🔋 I nostri Servizi: Oltre agli impianti fotovoltaici , ci occupiamo di stazioni di ricarica 🚗, sistemi di stoccaggio per energia rinnovabile, e offriamo certificazioni elettriche 📜. Forniamo supporto anche per documenti e modulistica 📂, compresa la gestione delle pratiche per incentivi e sussidi cantonali e federali, assicurando che l'intero processo sia conforme alle normative vigenti. 💼 Competenza e Professionalità: Il nostro team è composto da professionisti altamente qualificati nel settore del solare ☀️. Restiamo aggiornati sulle ultime tecnologie e normative per garantire un servizio all'avanguardia. Ci occupiamo anche della gestione degli impianti elettrici e delle relative certificazioni elettriche (RASI), fornendo un servizio completo e affidabile. 🌍 La Nostra Missione: Siamo motivati dalla volontà di migliorare le condizioni per le generazioni future 👶. Crediamo che l'energia solare sia una delle soluzioni più efficaci per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre l'impatto ambientale 🌎. Con il nostro lavoro nel fotovoltaico, contribuiamo a costruire un futuro più sostenibile per tutti. 📞 Contattateci oggi stesso per scoprire come possiamo realizzare il vostro impianto fotovoltaico ideale. Siamo pronti ad accompagnarvi in ogni fase del percorso, offrendo soluzioni personalizzate e di alta qualità. Insieme, possiamo fare la differenza per il pianeta e per le generazioni future 🌱🌞!

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Fotovoltaico, impianto/Pannello solareTecnologia solare impianti solariEnergia solareElettricistaEnergie rinnovabili
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 Chiuso fino a domani alle 07:30
 Orario continuato
Osteria Manciana con alloggio

Valutazione 4.9 di 5 stelle su 8 valutazioni

Osteria Manciana con alloggio

Via Cantonale 95, 6838 Muggio
Osteria Manciana con alloggio - Scudellate - Valle di Muggio -

Mantenendo vive le tradizioni, la cucina propone il sempre richiestissimo ossobuco della Piera con la polenta del Mulino di Bruzella, come pure il brasato e i formaggini alti e bassi prodotti in Valle. Sempre dai pendii del Monte Generoso si potranno gustare Formaggi e Formaggelle a Km zero, senza dimenticare gli insaccati nostrani da gustarsi con l’ottimo pane fatto in Valle e i vini del Mendrisiotto, inoltre Simona e il suo staff avranno il piacere di allietare il vostro palato con ricette e piatti stagionali e regionali usando prodotti sempre locali. Il nome dell’osteria fa riferimento al cognome di famiglia Manciana che era da nubile la nonna Agnese, gerente fin dagli anni `50. Lei aveva ripreso l’attività di sua madre Giuditta la quale aveva iniziato negli anni `30. Dal 1970 ad oggi sua nuora Piera ha contribuito, prima alla conduzione e in seguito alla gestione dell’osteria, cucinando per migliaia di clienti, ospitando ogni avventore sempre con il sorriso sulle labbra. Famoso resta indubbiamente “l’osso buco con polenta della Piera”, piatto e ricetta che restano segreti e vengono riportati oramai da quattro generazioni. Ora con la ristrutturazione in atto, Simona (nuora di Piera), riprende il testimone nella gestione della Manciana, mantenendo il fil-rouge e le tradizioni che negli anni hanno caratterizzato quest’osteria storica della regione Valle di Muggio e del Monte Generoso. L’osteria dal 2021 potrà offrire ai suoi avventori una grande sala per 40 persone e per c/a 15 persone le due terrazze, di cui una nuova con vista sulla valle. L’Osteria Manciana è una tipica osteria di montagna che negli anni si è adattata al mondo che avanza e al cambiamento delle genti che la frequentano, ma è rimasta quel ritrovo giornaliero di gente comune della Valle di Muggio e delle genti di passaggio. Infatti, è stata sempre frequentata da contadini, muratori, villeggianti escursionisti e dopo la Seconda guerra mondiale da emigranti di ritorno dalla stagione lavorativa in svizzera interna, da guardie di confine che abitavano in paese e soldati in tempo di guerra. Poi negli anni 60 dal passaggio di uomini che trasportavano le “bricolle” (sacchi di juta piene di sigarette) in Italia. Ancora oggi si raccontano le avventure degli “spalloni” che evitavano le guardie di confine per portare in salvo la “bricolla”. La Manciana è stata per quasi cento anni il punto di riferimento del paese e degli avventori che transitavano per ragioni commerciali (una volta) e turistiche (oggi) tra la Svizzera e ltalia, tra i laghi di Como (Italia) e Lugano (Svizzera). L’ospitalità e la tolleranza sono stati e saranno sempre le caratteristiche della Manciana e dei suoi avventori.

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HotelRistoranteBarCucina svizzeraBed and Breakfast
Via Cantonale 95, 6838 Muggio
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Osteria Manciana con alloggio - Scudellate - Valle di Muggio -

Mantenendo vive le tradizioni, la cucina propone il sempre richiestissimo ossobuco della Piera con la polenta del Mulino di Bruzella, come pure il brasato e i formaggini alti e bassi prodotti in Valle. Sempre dai pendii del Monte Generoso si potranno gustare Formaggi e Formaggelle a Km zero, senza dimenticare gli insaccati nostrani da gustarsi con l’ottimo pane fatto in Valle e i vini del Mendrisiotto, inoltre Simona e il suo staff avranno il piacere di allietare il vostro palato con ricette e piatti stagionali e regionali usando prodotti sempre locali. Il nome dell’osteria fa riferimento al cognome di famiglia Manciana che era da nubile la nonna Agnese, gerente fin dagli anni `50. Lei aveva ripreso l’attività di sua madre Giuditta la quale aveva iniziato negli anni `30. Dal 1970 ad oggi sua nuora Piera ha contribuito, prima alla conduzione e in seguito alla gestione dell’osteria, cucinando per migliaia di clienti, ospitando ogni avventore sempre con il sorriso sulle labbra. Famoso resta indubbiamente “l’osso buco con polenta della Piera”, piatto e ricetta che restano segreti e vengono riportati oramai da quattro generazioni. Ora con la ristrutturazione in atto, Simona (nuora di Piera), riprende il testimone nella gestione della Manciana, mantenendo il fil-rouge e le tradizioni che negli anni hanno caratterizzato quest’osteria storica della regione Valle di Muggio e del Monte Generoso. L’osteria dal 2021 potrà offrire ai suoi avventori una grande sala per 40 persone e per c/a 15 persone le due terrazze, di cui una nuova con vista sulla valle. L’Osteria Manciana è una tipica osteria di montagna che negli anni si è adattata al mondo che avanza e al cambiamento delle genti che la frequentano, ma è rimasta quel ritrovo giornaliero di gente comune della Valle di Muggio e delle genti di passaggio. Infatti, è stata sempre frequentata da contadini, muratori, villeggianti escursionisti e dopo la Seconda guerra mondiale da emigranti di ritorno dalla stagione lavorativa in svizzera interna, da guardie di confine che abitavano in paese e soldati in tempo di guerra. Poi negli anni 60 dal passaggio di uomini che trasportavano le “bricolle” (sacchi di juta piene di sigarette) in Italia. Ancora oggi si raccontano le avventure degli “spalloni” che evitavano le guardie di confine per portare in salvo la “bricolla”. La Manciana è stata per quasi cento anni il punto di riferimento del paese e degli avventori che transitavano per ragioni commerciali (una volta) e turistiche (oggi) tra la Svizzera e ltalia, tra i laghi di Como (Italia) e Lugano (Svizzera). L’ospitalità e la tolleranza sono stati e saranno sempre le caratteristiche della Manciana e dei suoi avventori.

Valutazione 4.9 di 5 stelle su 8 valutazioni

 Orario continuato
 Chiuso fino a sabato alle 08:00
Hofladen s' Chrättli - Ihr Dorfladen in der Region Brugg Spezialitäten vom Bauernhof

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 3 valutazioni

Hofladen s' Chrättli - Ihr Dorfladen in der Region Brugg Spezialitäten vom Bauernhof

Hauptstrasse 12, 5235 Rüfenach AG

S'Chrättli Specialità della Fattoria Vino di Rütiberger e Delizie Fatte in Casa Le nostre vigne crescono rigogliose sui pendii soleggiati del Geissberg, il Rütiberg, che dà il nome al nostro vino. Dalla primavera all'autunno, l'uva matura in questa posizione protetta, dove molta cura e lavoro manuale vengono dedicati alla produzione di frutti di alta qualità. Dopo la vendemmia, Jürg Wetzel a Ennetbaden vinifica attentamente l'uva per creare vini di alta qualità. I vini Blauburgunder del Rütiberg sono conosciuti e apprezzati ben oltre la regione, e la selezione in botte di rovere è un vero gioiello della nostra gamma. Venite a trovarci a Rüfenach vicino a Brugg, degustate un bicchiere del nostro vino e scoprite la varietà che offriamo. Vino Estivo: Rütiberger Blanc de Noir Il nostro Blanc de Noir è il vino estivo ideale. Con le sue note di Blauburgunder e i suoi aromi complessi, è perfetto come aperitivo o in abbinamento a piatti leggeri estivi. Un vero piacere per gli amanti del vino durante i mesi caldi. Pane Cotto nel Forno a Legna e Zopf Nel nostro panificio tradizionale, dotato di un grande forno a legna, cuociamo più di 15 tipi di pane diversi. La farina proviene dai nostri cereali, che vengono macinati al mulino Mühlebach a Würenlingen. I nostri pani fatti in casa includono, tra gli altri, il pane rustico di farro, il nostro speciale Chrättlibrot, la treccia dorata, oltre a panini di pretzel, integrali e alle noci. Realizziamo anche pani festivi su misura per le vostre esigenze. Per i golosi, offriamo deliziosi coni, millefoglie o una irresistibile torta Foresta Nera—perfetti per ogni occasione. Verdura Fresca dalla Fattoria Nel nostro negozio di fattoria a Rüfenach, troverete verdure fresche tutto l'anno, integrate da prodotti regionali. La nostra stagione delle verdure inizia in primavera con la lattuga fresca della serra. Offriamo poi una vasta gamma di verdure coltivate in casa come cetrioli, pomodori, zucchine, peperoni e persino meloni. In estate, raccogliamo anche piselli, fagioli e taccole. A partire da luglio, pomodori succosi e meloni arricchiscono la nostra selezione, e in autunno le zucche segnano l'inizio della raccolta della famosa insalata di songino, che ci accompagna fino alla primavera. Offerte al Mercato di Turgi Oltre al nostro negozio di fattoria, ci trovate ogni venerdì dalle 08:00 alle 12:00 al mercato settimanale di Turgi. Venite a scoprire le nostre specialità fatte in casa, come verdure fresche, vino, pane cotto nel forno a legna, treccia, frutta e deliziose marmellate—tutto fatto in casa e direttamente dalla nostra fattoria!

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Spacci fattorieFrutta e verduraViticolturaVini, commercioProdotti regionali
Hauptstrasse 12, 5235 Rüfenach AG
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S'Chrättli Specialità della Fattoria Vino di Rütiberger e Delizie Fatte in Casa Le nostre vigne crescono rigogliose sui pendii soleggiati del Geissberg, il Rütiberg, che dà il nome al nostro vino. Dalla primavera all'autunno, l'uva matura in questa posizione protetta, dove molta cura e lavoro manuale vengono dedicati alla produzione di frutti di alta qualità. Dopo la vendemmia, Jürg Wetzel a Ennetbaden vinifica attentamente l'uva per creare vini di alta qualità. I vini Blauburgunder del Rütiberg sono conosciuti e apprezzati ben oltre la regione, e la selezione in botte di rovere è un vero gioiello della nostra gamma. Venite a trovarci a Rüfenach vicino a Brugg, degustate un bicchiere del nostro vino e scoprite la varietà che offriamo. Vino Estivo: Rütiberger Blanc de Noir Il nostro Blanc de Noir è il vino estivo ideale. Con le sue note di Blauburgunder e i suoi aromi complessi, è perfetto come aperitivo o in abbinamento a piatti leggeri estivi. Un vero piacere per gli amanti del vino durante i mesi caldi. Pane Cotto nel Forno a Legna e Zopf Nel nostro panificio tradizionale, dotato di un grande forno a legna, cuociamo più di 15 tipi di pane diversi. La farina proviene dai nostri cereali, che vengono macinati al mulino Mühlebach a Würenlingen. I nostri pani fatti in casa includono, tra gli altri, il pane rustico di farro, il nostro speciale Chrättlibrot, la treccia dorata, oltre a panini di pretzel, integrali e alle noci. Realizziamo anche pani festivi su misura per le vostre esigenze. Per i golosi, offriamo deliziosi coni, millefoglie o una irresistibile torta Foresta Nera—perfetti per ogni occasione. Verdura Fresca dalla Fattoria Nel nostro negozio di fattoria a Rüfenach, troverete verdure fresche tutto l'anno, integrate da prodotti regionali. La nostra stagione delle verdure inizia in primavera con la lattuga fresca della serra. Offriamo poi una vasta gamma di verdure coltivate in casa come cetrioli, pomodori, zucchine, peperoni e persino meloni. In estate, raccogliamo anche piselli, fagioli e taccole. A partire da luglio, pomodori succosi e meloni arricchiscono la nostra selezione, e in autunno le zucche segnano l'inizio della raccolta della famosa insalata di songino, che ci accompagna fino alla primavera. Offerte al Mercato di Turgi Oltre al nostro negozio di fattoria, ci trovate ogni venerdì dalle 08:00 alle 12:00 al mercato settimanale di Turgi. Venite a scoprire le nostre specialità fatte in casa, come verdure fresche, vino, pane cotto nel forno a legna, treccia, frutta e deliziose marmellate—tutto fatto in casa e direttamente dalla nostra fattoria!

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 3 valutazioni

 Chiuso fino a sabato alle 08:00
 Aperto fino a 22:00
Osteria Manciana Ristorante

Osteria Manciana Ristorante

Via Cantonale 95, 6838 Muggio
Osteria Manciana con alloggio - Scudellate - Valle di Muggio -

Mantenendo vive le tradizioni, la cucina propone il sempre richiestissimo ossobuco della Piera con la polenta del Mulino di Bruzella, come pure il brasato e i formaggini alti e bassi prodotti in Valle. Sempre dai pendii del Monte Generoso si potranno gustare Formaggi e Formaggelle a Km zero, senza dimenticare gli insaccati nostrani da gustarsi con l’ottimo pane fatto in Valle e i vini del Mendrisiotto, inoltre Simona e il suo staff avranno il piacere di allietare il vostro palato con ricette e piatti stagionali e regionali usando prodotti sempre locali. Il nome dell’osteria fa riferimento al cognome di famiglia Manciana che era da nubile la nonna Agnese, gerente fin dagli anni `50. Lei aveva ripreso l’attività di sua madre Giuditta la quale aveva iniziato negli anni `30. Dal 1970 ad oggi sua nuora Piera ha contribuito, prima alla conduzione e in seguito alla gestione dell’osteria, cucinando per migliaia di clienti, ospitando ogni avventore sempre con il sorriso sulle labbra. Famoso resta indubbiamente “l’osso buco con polenta della Piera”, piatto e ricetta che restano segreti e vengono riportati oramai da quattro generazioni. Ora con la ristrutturazione in atto, Simona (nuora di Piera), riprende il testimone nella gestione della Manciana, mantenendo il fil-rouge e le tradizioni che negli anni hanno caratterizzato quest’osteria storica della regione Valle di Muggio e del Monte Generoso. L’osteria dal 2021 potrà offrire ai suoi avventori una grande sala per 40 persone e per c/a 15 persone le due terrazze, di cui una nuova con vista sulla valle. L’Osteria Manciana è una tipica osteria di montagna che negli anni si è adattata al mondo che avanza e al cambiamento delle genti che la frequentano, ma è rimasta quel ritrovo giornaliero di gente comune della Valle di Muggio e delle genti di passaggio. Infatti, è stata sempre frequentata da contadini, muratori, villeggianti escursionisti e dopo la Seconda guerra mondiale da emigranti di ritorno dalla stagione lavorativa in svizzera interna, da guardie di confine che abitavano in paese e soldati in tempo di guerra. Poi negli anni 60 dal passaggio di uomini che trasportavano le “bricolle” (sacchi di juta piene di sigarette) in Italia. Ancora oggi si raccontano le avventure degli “spalloni” che evitavano le guardie di confine per portare in salvo la “bricolla”. La Manciana è stata per quasi cento anni il punto di riferimento del paese e degli avventori che transitavano per ragioni commerciali (una volta) e turistiche (oggi) tra la Svizzera e ltalia, tra i laghi di Como (Italia) e Lugano (Svizzera). L’ospitalità e la tolleranza sono stati e saranno sempre le caratteristiche della Manciana e dei suoi avventori.

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RistoranteBarCucina svizzeraCucina italianaBanchetti
Via Cantonale 95, 6838 Muggio
RistoranteBarCucina svizzeraCucina italianaBanchetti
Osteria Manciana con alloggio - Scudellate - Valle di Muggio -

Mantenendo vive le tradizioni, la cucina propone il sempre richiestissimo ossobuco della Piera con la polenta del Mulino di Bruzella, come pure il brasato e i formaggini alti e bassi prodotti in Valle. Sempre dai pendii del Monte Generoso si potranno gustare Formaggi e Formaggelle a Km zero, senza dimenticare gli insaccati nostrani da gustarsi con l’ottimo pane fatto in Valle e i vini del Mendrisiotto, inoltre Simona e il suo staff avranno il piacere di allietare il vostro palato con ricette e piatti stagionali e regionali usando prodotti sempre locali. Il nome dell’osteria fa riferimento al cognome di famiglia Manciana che era da nubile la nonna Agnese, gerente fin dagli anni `50. Lei aveva ripreso l’attività di sua madre Giuditta la quale aveva iniziato negli anni `30. Dal 1970 ad oggi sua nuora Piera ha contribuito, prima alla conduzione e in seguito alla gestione dell’osteria, cucinando per migliaia di clienti, ospitando ogni avventore sempre con il sorriso sulle labbra. Famoso resta indubbiamente “l’osso buco con polenta della Piera”, piatto e ricetta che restano segreti e vengono riportati oramai da quattro generazioni. Ora con la ristrutturazione in atto, Simona (nuora di Piera), riprende il testimone nella gestione della Manciana, mantenendo il fil-rouge e le tradizioni che negli anni hanno caratterizzato quest’osteria storica della regione Valle di Muggio e del Monte Generoso. L’osteria dal 2021 potrà offrire ai suoi avventori una grande sala per 40 persone e per c/a 15 persone le due terrazze, di cui una nuova con vista sulla valle. L’Osteria Manciana è una tipica osteria di montagna che negli anni si è adattata al mondo che avanza e al cambiamento delle genti che la frequentano, ma è rimasta quel ritrovo giornaliero di gente comune della Valle di Muggio e delle genti di passaggio. Infatti, è stata sempre frequentata da contadini, muratori, villeggianti escursionisti e dopo la Seconda guerra mondiale da emigranti di ritorno dalla stagione lavorativa in svizzera interna, da guardie di confine che abitavano in paese e soldati in tempo di guerra. Poi negli anni 60 dal passaggio di uomini che trasportavano le “bricolle” (sacchi di juta piene di sigarette) in Italia. Ancora oggi si raccontano le avventure degli “spalloni” che evitavano le guardie di confine per portare in salvo la “bricolla”. La Manciana è stata per quasi cento anni il punto di riferimento del paese e degli avventori che transitavano per ragioni commerciali (una volta) e turistiche (oggi) tra la Svizzera e ltalia, tra i laghi di Como (Italia) e Lugano (Svizzera). L’ospitalità e la tolleranza sono stati e saranno sempre le caratteristiche della Manciana e dei suoi avventori.

 Aperto fino a 22:00
 Chiuso fino a domani alle 08:00
GV

Galante Vadilonga

Via Mulini 26, 6883 Novazzano
PsicoterapiaPsicoterapia (Psicoterapisti psicologi)
* Nessun materiale pubblicitario

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Mulini a Vaud (Regione)

: 253 Iscrizioni
M

Mulina

7603 Vicosoprano
Campeggio
 Chiuso fino a domani alle 14:00
Municipio di Lamone

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
Via al Casello 3, 6814 Lamone
MunicipioScuola pubblicaPolizia
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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☀️🔋⚡💡🏡 Energetika SA - www.energetika-sa.ch - 091 863 30 31 🏡💡⚡🔋☀️

🌞 Benvenuti in Energetika SA ! Siamo specializzati nella progettazione e installazione di impianti fotovoltaici 🔋, impegnandoci a offrire soluzioni ottimali in termini di rendimento e costi, per un futuro più sostenibile. 🏢 Le nostre sedi: Con due uffici, uno a Cresciano in Via Cantonale 88 e uno a Cadempino in Via al Mulino 21 , copriamo progetti in tutto il Ticino , pronti a realizzare soluzioni su misura per ogni cliente. 🔧 Progettazione e Installazione: La nostra azienda si dedica alla progettazione di impianti fotovoltaici personalizzati per ogni esigenza. 👷‍♂️ Il nostro team di esperti lavorerà a stretto contatto con voi per sviluppare un sistema che massimizzi l'efficienza energetica 🌍 e minimizzi i costi a lungo termine 💰. ⚡ Efficienza e Affidabilità: La nostra priorità è offrire soluzioni che abbiano un impatto positivo sull’ambiente e sul vostro portafoglio. Utilizziamo tecnologie all'avanguardia 🚀 e componenti di alta qualità per garantire il massimo rendimento e durata dei vostri impianti elettrici ⚙️. Che si tratti di piccoli o grandi progetti , assicuriamo sempre risultati eccellenti. 🔋 I nostri Servizi: Oltre agli impianti fotovoltaici , ci occupiamo di stazioni di ricarica 🚗, sistemi di stoccaggio per energia rinnovabile, e offriamo certificazioni elettriche 📜. Forniamo supporto anche per documenti e modulistica 📂, compresa la gestione delle pratiche per incentivi e sussidi cantonali e federali, assicurando che l'intero processo sia conforme alle normative vigenti. 💼 Competenza e Professionalità: Il nostro team è composto da professionisti altamente qualificati nel settore del solare ☀️. Restiamo aggiornati sulle ultime tecnologie e normative per garantire un servizio all'avanguardia. Ci occupiamo anche della gestione degli impianti elettrici e delle relative certificazioni elettriche (RASI), fornendo un servizio completo e affidabile. 🌍 La Nostra Missione: Siamo motivati dalla volontà di migliorare le condizioni per le generazioni future 👶. Crediamo che l'energia solare sia una delle soluzioni più efficaci per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre l'impatto ambientale 🌎. Con il nostro lavoro nel fotovoltaico, contribuiamo a costruire un futuro più sostenibile per tutti. 📞 Contattateci oggi stesso per scoprire come possiamo realizzare il vostro impianto fotovoltaico ideale. Siamo pronti ad accompagnarvi in ogni fase del percorso, offrendo soluzioni personalizzate e di alta qualità. Insieme, possiamo fare la differenza per il pianeta e per le generazioni future 🌱🌞!

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Fotovoltaico, impianto/Pannello solareTecnologia solare impianti solariEnergia solareElettricistaEnergie rinnovabili
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Osteria Manciana con alloggio

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Osteria Manciana con alloggio

Via Cantonale 95, 6838 Muggio
Osteria Manciana con alloggio - Scudellate - Valle di Muggio -

Mantenendo vive le tradizioni, la cucina propone il sempre richiestissimo ossobuco della Piera con la polenta del Mulino di Bruzella, come pure il brasato e i formaggini alti e bassi prodotti in Valle. Sempre dai pendii del Monte Generoso si potranno gustare Formaggi e Formaggelle a Km zero, senza dimenticare gli insaccati nostrani da gustarsi con l’ottimo pane fatto in Valle e i vini del Mendrisiotto, inoltre Simona e il suo staff avranno il piacere di allietare il vostro palato con ricette e piatti stagionali e regionali usando prodotti sempre locali. Il nome dell’osteria fa riferimento al cognome di famiglia Manciana che era da nubile la nonna Agnese, gerente fin dagli anni `50. Lei aveva ripreso l’attività di sua madre Giuditta la quale aveva iniziato negli anni `30. Dal 1970 ad oggi sua nuora Piera ha contribuito, prima alla conduzione e in seguito alla gestione dell’osteria, cucinando per migliaia di clienti, ospitando ogni avventore sempre con il sorriso sulle labbra. Famoso resta indubbiamente “l’osso buco con polenta della Piera”, piatto e ricetta che restano segreti e vengono riportati oramai da quattro generazioni. Ora con la ristrutturazione in atto, Simona (nuora di Piera), riprende il testimone nella gestione della Manciana, mantenendo il fil-rouge e le tradizioni che negli anni hanno caratterizzato quest’osteria storica della regione Valle di Muggio e del Monte Generoso. L’osteria dal 2021 potrà offrire ai suoi avventori una grande sala per 40 persone e per c/a 15 persone le due terrazze, di cui una nuova con vista sulla valle. L’Osteria Manciana è una tipica osteria di montagna che negli anni si è adattata al mondo che avanza e al cambiamento delle genti che la frequentano, ma è rimasta quel ritrovo giornaliero di gente comune della Valle di Muggio e delle genti di passaggio. Infatti, è stata sempre frequentata da contadini, muratori, villeggianti escursionisti e dopo la Seconda guerra mondiale da emigranti di ritorno dalla stagione lavorativa in svizzera interna, da guardie di confine che abitavano in paese e soldati in tempo di guerra. Poi negli anni 60 dal passaggio di uomini che trasportavano le “bricolle” (sacchi di juta piene di sigarette) in Italia. Ancora oggi si raccontano le avventure degli “spalloni” che evitavano le guardie di confine per portare in salvo la “bricolla”. La Manciana è stata per quasi cento anni il punto di riferimento del paese e degli avventori che transitavano per ragioni commerciali (una volta) e turistiche (oggi) tra la Svizzera e ltalia, tra i laghi di Como (Italia) e Lugano (Svizzera). L’ospitalità e la tolleranza sono stati e saranno sempre le caratteristiche della Manciana e dei suoi avventori.

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HotelRistoranteBarCucina svizzeraBed and Breakfast
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Osteria Manciana con alloggio - Scudellate - Valle di Muggio -

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Hofladen s' Chrättli - Ihr Dorfladen in der Region Brugg Spezialitäten vom Bauernhof

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 3 valutazioni

Hofladen s' Chrättli - Ihr Dorfladen in der Region Brugg Spezialitäten vom Bauernhof

Hauptstrasse 12, 5235 Rüfenach AG

S'Chrättli Specialità della Fattoria Vino di Rütiberger e Delizie Fatte in Casa Le nostre vigne crescono rigogliose sui pendii soleggiati del Geissberg, il Rütiberg, che dà il nome al nostro vino. Dalla primavera all'autunno, l'uva matura in questa posizione protetta, dove molta cura e lavoro manuale vengono dedicati alla produzione di frutti di alta qualità. Dopo la vendemmia, Jürg Wetzel a Ennetbaden vinifica attentamente l'uva per creare vini di alta qualità. I vini Blauburgunder del Rütiberg sono conosciuti e apprezzati ben oltre la regione, e la selezione in botte di rovere è un vero gioiello della nostra gamma. Venite a trovarci a Rüfenach vicino a Brugg, degustate un bicchiere del nostro vino e scoprite la varietà che offriamo. Vino Estivo: Rütiberger Blanc de Noir Il nostro Blanc de Noir è il vino estivo ideale. Con le sue note di Blauburgunder e i suoi aromi complessi, è perfetto come aperitivo o in abbinamento a piatti leggeri estivi. Un vero piacere per gli amanti del vino durante i mesi caldi. Pane Cotto nel Forno a Legna e Zopf Nel nostro panificio tradizionale, dotato di un grande forno a legna, cuociamo più di 15 tipi di pane diversi. La farina proviene dai nostri cereali, che vengono macinati al mulino Mühlebach a Würenlingen. I nostri pani fatti in casa includono, tra gli altri, il pane rustico di farro, il nostro speciale Chrättlibrot, la treccia dorata, oltre a panini di pretzel, integrali e alle noci. Realizziamo anche pani festivi su misura per le vostre esigenze. Per i golosi, offriamo deliziosi coni, millefoglie o una irresistibile torta Foresta Nera—perfetti per ogni occasione. Verdura Fresca dalla Fattoria Nel nostro negozio di fattoria a Rüfenach, troverete verdure fresche tutto l'anno, integrate da prodotti regionali. La nostra stagione delle verdure inizia in primavera con la lattuga fresca della serra. Offriamo poi una vasta gamma di verdure coltivate in casa come cetrioli, pomodori, zucchine, peperoni e persino meloni. In estate, raccogliamo anche piselli, fagioli e taccole. A partire da luglio, pomodori succosi e meloni arricchiscono la nostra selezione, e in autunno le zucche segnano l'inizio della raccolta della famosa insalata di songino, che ci accompagna fino alla primavera. Offerte al Mercato di Turgi Oltre al nostro negozio di fattoria, ci trovate ogni venerdì dalle 08:00 alle 12:00 al mercato settimanale di Turgi. Venite a scoprire le nostre specialità fatte in casa, come verdure fresche, vino, pane cotto nel forno a legna, treccia, frutta e deliziose marmellate—tutto fatto in casa e direttamente dalla nostra fattoria!

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Spacci fattorieFrutta e verduraViticolturaVini, commercioProdotti regionali
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Osteria Manciana Ristorante

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RistoranteBarCucina svizzeraCucina italianaBanchetti
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 Aperto fino a 22:00
 Chiuso fino a domani alle 08:00
GV

Galante Vadilonga

Via Mulini 26, 6883 Novazzano
PsicoterapiaPsicoterapia (Psicoterapisti psicologi)
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