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Materiali da Costruzione a Ticino (Cantone)

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M.E.M. SWISS SAGL

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

M.E.M. SWISS SAGL

Via ai Crotti 13, 6830 Chiasso
Trasporti e sdoganamenti Ticino

Il mondo del commercio è in continua evoluzione e l'ottimizzazione dei trasporti su scala internazionale rappresenta una sfida per tutte le aziende che vogliono espandersi verso nuovi mercati. Per creare un sistema di distribuzione veloce ed efficiente occorre dunque l'aiuto di una consulenza professionale. La M.E.M. Swiss Sagl ha come principale obiettivo quello di operare con un elevato standard di qualità e professionalità nell’ambito delle operazioni doganali e delle spedizioni. Tra i nostri punti di forza vi è senza dubbio il contatto diretto con il cliente, ciò che ci permette di garantire un servizio personalizzato e mirato a soddisfare le particolari aspettative di ogni committente. La Nostra principale operatività è svolta sulla dogana di Chiasso, ma grazie ad una fitta rete di partner di fiducia abbiamo la possibilità di seguire in maniera ottimale lo svolgimento delle spedizioni e di tutte le operazioni anche sulle altre principali dogane di confine. La nostra sede sita in Chiasso dispone di magazzino DA, spazi adibiti al passaggio delle merci e successive rispedizioni, oltre all’eventuale possibilità stoccaggio. Disponiamo in oltre di depositi di appoggio in territorio italiano, sulla di confine. Questo ci permette di convogliare le merci e ottimizzare così le rispedizioni ,riuscendo in questo modo a offrire servizi rapidi e competitivi per ogni tipo di esigenza. Nel dettaglio vi possiamo offrire: OPERAZIONI DOGANALI • Operazioni doganali in Svizzera ed Italia • Traffici di perfezionamento attivi / passivi • Servizio Handling sulla piazza di Chiasso e Stabio • Consulenze doganali per la corretta imposizione di tasse e tributi, agevolazioni ed esenzioni che il genere di sdoganamento richiede. • Garantiamo l’archiviazione delle quietanze in formato XML come da nuove normative TRASPORTO • Carichi parziali e completi da e per la Svizzera • Servizio pacchi nazionale e internazionale • Servizi espressi nazionali ed internazionali • Servizio Via Mare dai principali porti Italiani • Servizio Via Aereo dai principali Aeroporti Italiani

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TrasportiTrasporti internazionaliServizi di trasportoDogana, agenzie e sdoganamentoMagazzino deposito
M.E.M. SWISS SAGL

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Il mondo del commercio è in continua evoluzione e l'ottimizzazione dei trasporti su scala internazionale rappresenta una sfida per tutte le aziende che vogliono espandersi verso nuovi mercati. Per creare un sistema di distribuzione veloce ed efficiente occorre dunque l'aiuto di una consulenza professionale. La M.E.M. Swiss Sagl ha come principale obiettivo quello di operare con un elevato standard di qualità e professionalità nell’ambito delle operazioni doganali e delle spedizioni. Tra i nostri punti di forza vi è senza dubbio il contatto diretto con il cliente, ciò che ci permette di garantire un servizio personalizzato e mirato a soddisfare le particolari aspettative di ogni committente. La Nostra principale operatività è svolta sulla dogana di Chiasso, ma grazie ad una fitta rete di partner di fiducia abbiamo la possibilità di seguire in maniera ottimale lo svolgimento delle spedizioni e di tutte le operazioni anche sulle altre principali dogane di confine. La nostra sede sita in Chiasso dispone di magazzino DA, spazi adibiti al passaggio delle merci e successive rispedizioni, oltre all’eventuale possibilità stoccaggio. Disponiamo in oltre di depositi di appoggio in territorio italiano, sulla di confine. Questo ci permette di convogliare le merci e ottimizzare così le rispedizioni ,riuscendo in questo modo a offrire servizi rapidi e competitivi per ogni tipo di esigenza. Nel dettaglio vi possiamo offrire: OPERAZIONI DOGANALI • Operazioni doganali in Svizzera ed Italia • Traffici di perfezionamento attivi / passivi • Servizio Handling sulla piazza di Chiasso e Stabio • Consulenze doganali per la corretta imposizione di tasse e tributi, agevolazioni ed esenzioni che il genere di sdoganamento richiede. • Garantiamo l’archiviazione delle quietanze in formato XML come da nuove normative TRASPORTO • Carichi parziali e completi da e per la Svizzera • Servizio pacchi nazionale e internazionale • Servizi espressi nazionali ed internazionali • Servizio Via Mare dai principali porti Italiani • Servizio Via Aereo dai principali Aeroporti Italiani

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

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Municipio di Lamone

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
Municipio di Lamone

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IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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Negretti Impianti Sanitari e Riscaldamenti SAGL

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Negretti Impianti Sanitari e Riscaldamenti SAGL

Via Chicherio 31, 6500 Bellinzona
Negretti Impianti Sanitari e Riscaldamenti Sagl – Bellinzona e Mesocco

Negretti Impianti Sanitari e Riscaldamenti Sagl, con sede a Bellinzona e filiale a Mesocco, è specializzata in impianti sanitari, idraulici, riscaldamenti, termopompe e soluzioni energetiche. Offriamo progettazione, fornitura, posa e riparazioni per bagni, cucine, climatizzazione, ventilazione, irrigazione e sistemi con energie alternative o convenzionali. Disponiamo anche di un servizio di picchetto 24/7 per emergenze. Membro Suissetec, garantiamo qualità, affidabilità e interventi rapidi in tutto il Ticino. Contattaci per un preventivo gratuito! Esperti in impianti sanitari, idraulici, riscaldamenti e termopompe in Ticino La NEGRETTI IMPIANTI SANITARI E RISCALDAMENTI SAGL , con sede a Bellinzona e filiale a Mesocco (Grigioni italiano), è un punto di riferimento nel settore degli impianti sanitari, idraulici e termici in Ticino. L’azienda è diretta da Marco Grassi ed è membro SUISSETEC , garanzia di qualità e professionalità. Offriamo un servizio completo di progettazione, fornitura, esecuzione e posa , oltre a un efficiente servizio di riparazione per: • Impianti sanitari per bagni, docce, cucine e spogliatoi • Impianti idraulici civili e industriali • Impianti di riscaldamento (tradizionali e a pavimento) • Sistemi di raffreddamento, climatizzazione e ventilazione • Installazione di termopompe ad alta efficienza • Sistemi di irrigazione per giardini e spazi verdi • Impianti a energia alternativa e convenzionale • Servizio di emergenza / picchetto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 La nostra azienda si distingue per l’utilizzo di tecnologie moderne , materiali di qualità e una particolare attenzione alla sostenibilità energetica . Che si tratti di una nuova costruzione , una ristrutturazione o un intervento urgente , il nostro team è pronto a fornire soluzioni su misura per ogni esigenza. Contattaci per un preventivo gratuito o per richiedere un intervento urgente.

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Impianti sanitariIdraulicoEnergie rinnovabiliPompe di caloreTecnologia solare impianti solari
Negretti Impianti Sanitari e Riscaldamenti SAGL

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Negretti Impianti Sanitari e Riscaldamenti Sagl, con sede a Bellinzona e filiale a Mesocco, è specializzata in impianti sanitari, idraulici, riscaldamenti, termopompe e soluzioni energetiche. Offriamo progettazione, fornitura, posa e riparazioni per bagni, cucine, climatizzazione, ventilazione, irrigazione e sistemi con energie alternative o convenzionali. Disponiamo anche di un servizio di picchetto 24/7 per emergenze. Membro Suissetec, garantiamo qualità, affidabilità e interventi rapidi in tutto il Ticino. Contattaci per un preventivo gratuito! Esperti in impianti sanitari, idraulici, riscaldamenti e termopompe in Ticino La NEGRETTI IMPIANTI SANITARI E RISCALDAMENTI SAGL , con sede a Bellinzona e filiale a Mesocco (Grigioni italiano), è un punto di riferimento nel settore degli impianti sanitari, idraulici e termici in Ticino. L’azienda è diretta da Marco Grassi ed è membro SUISSETEC , garanzia di qualità e professionalità. Offriamo un servizio completo di progettazione, fornitura, esecuzione e posa , oltre a un efficiente servizio di riparazione per: • Impianti sanitari per bagni, docce, cucine e spogliatoi • Impianti idraulici civili e industriali • Impianti di riscaldamento (tradizionali e a pavimento) • Sistemi di raffreddamento, climatizzazione e ventilazione • Installazione di termopompe ad alta efficienza • Sistemi di irrigazione per giardini e spazi verdi • Impianti a energia alternativa e convenzionale • Servizio di emergenza / picchetto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 La nostra azienda si distingue per l’utilizzo di tecnologie moderne , materiali di qualità e una particolare attenzione alla sostenibilità energetica . Che si tratti di una nuova costruzione , una ristrutturazione o un intervento urgente , il nostro team è pronto a fornire soluzioni su misura per ogni esigenza. Contattaci per un preventivo gratuito o per richiedere un intervento urgente.

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Nochifra Sagl

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Piazza S. Stefano, 6862 Rancate
Nochifra Sagl - soluzioni e servizi di ingegneria all’avanguardia

Nochifra Sagl offre anni di esperienza nel settore utensili per aspostazione truciolo meccanica e legno, sia costruzione che riaffilatura. Trattamenti di superfinitura su particolari metallici, con applicazione di rivestimenti antiusura PVD. Consolidata esperienza nel settore ingegneristico delle lavorazioni meccaniche di tornitura, fresatura e foratura. Nochifra è leader nella consulenza e fornitura di rivestimenti PVD e DLC, oltre che nichel chimico. Rivestimento DLC - Diamond-Like-Carbon Il nostro rivestimento DLC viene depositato secondo un processo brevettato a bassa temperatura (minore di 100° C ): durezza fino a 7000 HV, basso coefficiente d’attrito, elevata resistenza alla corrosione e all’usura Grazie al nostro brevetto il sottile strato di rivestimento DLC (da 0.2 a 1.5 micron) può essere applicato sulla maggior parte dei materiali metallici e su materiali non metallici come il PEEK. La tecnologia brevettata dropless® offre ulteriori qualità: maggiore percentuali di sp3, durezza fino a 7000 HV, minor rugosità, strato di DLC piu’ compatto. • Bassa temperatura di deposizione. Temperature di deposizione inferiori ai 100°C grazie al nostro processo brevettato.Il nostro DLC puo' essere depositato su quasi tutti i materiali metallici e non metallici come silicone, vetro, ceramiche, polimeri che resistano ad una temperatura di 80-100°C • Stato di rivestimento da 0,2 a 1,5 micron. Il sottile strato di rivestimento (da 0.2 a 1.5 micron) garantisce precisione e consistenza superficiale; su richiesta possiamo raggiungere 15 micron di spessore. • Elevata durezza • Basso coefficiente d'attrito • Resistenza all'usura Stabilità chimica • Biocompatibilità al 100% • Isolazione elettrica • Resistenza alla corrosione • Trasparenza ottica • Scorrevolezza Informazioni base sul Diamond-Like Carbon (DLC) Il DLC è carbonio amorfo che ha alcune delle preziose proprietà del diamante. È un sottile rivestimento a base di carbonio che può essere applicato su quasi tutti i materiali compatibili con il vuoto in cui viene solitamente prodotto. Ha proprietà uniche del diamante naturale come: • Basso coefficiente di attrito • Elevata durezza • Stabilità chimica • Elevata resistenza alla corrosione • Compatibilità biologica al 100% Il DLC esiste in 7 differenti configurazioni di carbonio amorfo; esse si differenziano per il contenuto di atomi di carbonio ibridizzati sp3.I rivestimenti DLC prodotti tramite il processo PVD ad arco filtrato di Argor-Aljba sono composti da bilanciate percentuali di carbonio, ottimizzate in funzione dei campi applicativi.La restante percentuale di carbonio migliora le proprietà di scorrimento. La bassa temperatura di deposizione del processo brevettato (al di sotto di 100° C) garantisce la costanza delle proprietà del rivestimento durante la sua vita applicativa. Questo è uno dei USP (unique selling proposition) del processo di rivestimento Argor-Aljba. La tecnologia brevettata dropless® • Maggior percentuale di diamante nel DLC (sp3>85%) • Durezza fino a 7000 HV • Bassissima percentuale di goccioline superficiali (< 4%) • Strato di DLC molto compatto Sistema di rivestimento brevettato dialong® e dianoir® sono ottenuti utilizzando un processo esclusivo, protetto da brevetto internazionale che si basa sul processo di deposizione PVD (Physical Vapour Deposition) ad arco filtrato Rispetto al processo CVD (Chemical Vapor Deposition) la nostra deposizione avviene ad una temperature molto bassa (<100 ° C) • Lavorazioni di foratura, fresatura, tornitura, taglio a velocità piu’ elevate con minori forze di taglio • Durata maggiore: riduzione dei costi in produzione, aumento della disponibilità degli impianti produttivi • Minor attrito: riduzione o eliminazione dell’utilizzo del lubrorefrigerante, minori costi in produzione e minor impatto ambientale • Strato di rivestimento personalizzato: viene preservata la forma e la taglienza dell’utensile I clienti confermano le proprietà superiori dei nostri rivestimenti. Aree applicative • Lavorazione materiali non metallici e legno (Frese, punti e inserti) • Rivestimento di stampi, punzoni e componenti di usura • Automotive a racing (ingranaggi, valvole, pistoni, ugelli per iniezione) • Componenti di pompe (giranti, diffusori, rotori) • Medicale (strumentazione medica, giunti e viti impiantabili, cateteri, strumenti chirurgici, packaging farmaceutici e immagazzinaggio di prodotti medici) • Ottico (protezione di vetro, plastica, specchi contro i graffi) • Computer (estine a nastro magnetico e disco rigido del computer) • Macchine automatiche (iniezione pleastica, alimentare, tessile, packaging, tipografia) • Moda (orologi, gioielli, braccialetti, piercings)

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Affilatura, levigaturaRivestimentiTrattamenti superficiali
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Nochifra Sagl offre anni di esperienza nel settore utensili per aspostazione truciolo meccanica e legno, sia costruzione che riaffilatura. Trattamenti di superfinitura su particolari metallici, con applicazione di rivestimenti antiusura PVD. Consolidata esperienza nel settore ingegneristico delle lavorazioni meccaniche di tornitura, fresatura e foratura. Nochifra è leader nella consulenza e fornitura di rivestimenti PVD e DLC, oltre che nichel chimico. Rivestimento DLC - Diamond-Like-Carbon Il nostro rivestimento DLC viene depositato secondo un processo brevettato a bassa temperatura (minore di 100° C ): durezza fino a 7000 HV, basso coefficiente d’attrito, elevata resistenza alla corrosione e all’usura Grazie al nostro brevetto il sottile strato di rivestimento DLC (da 0.2 a 1.5 micron) può essere applicato sulla maggior parte dei materiali metallici e su materiali non metallici come il PEEK. La tecnologia brevettata dropless® offre ulteriori qualità: maggiore percentuali di sp3, durezza fino a 7000 HV, minor rugosità, strato di DLC piu’ compatto. • Bassa temperatura di deposizione. Temperature di deposizione inferiori ai 100°C grazie al nostro processo brevettato.Il nostro DLC puo' essere depositato su quasi tutti i materiali metallici e non metallici come silicone, vetro, ceramiche, polimeri che resistano ad una temperatura di 80-100°C • Stato di rivestimento da 0,2 a 1,5 micron. Il sottile strato di rivestimento (da 0.2 a 1.5 micron) garantisce precisione e consistenza superficiale; su richiesta possiamo raggiungere 15 micron di spessore. • Elevata durezza • Basso coefficiente d'attrito • Resistenza all'usura Stabilità chimica • Biocompatibilità al 100% • Isolazione elettrica • Resistenza alla corrosione • Trasparenza ottica • Scorrevolezza Informazioni base sul Diamond-Like Carbon (DLC) Il DLC è carbonio amorfo che ha alcune delle preziose proprietà del diamante. È un sottile rivestimento a base di carbonio che può essere applicato su quasi tutti i materiali compatibili con il vuoto in cui viene solitamente prodotto. Ha proprietà uniche del diamante naturale come: • Basso coefficiente di attrito • Elevata durezza • Stabilità chimica • Elevata resistenza alla corrosione • Compatibilità biologica al 100% Il DLC esiste in 7 differenti configurazioni di carbonio amorfo; esse si differenziano per il contenuto di atomi di carbonio ibridizzati sp3.I rivestimenti DLC prodotti tramite il processo PVD ad arco filtrato di Argor-Aljba sono composti da bilanciate percentuali di carbonio, ottimizzate in funzione dei campi applicativi.La restante percentuale di carbonio migliora le proprietà di scorrimento. La bassa temperatura di deposizione del processo brevettato (al di sotto di 100° C) garantisce la costanza delle proprietà del rivestimento durante la sua vita applicativa. Questo è uno dei USP (unique selling proposition) del processo di rivestimento Argor-Aljba. La tecnologia brevettata dropless® • Maggior percentuale di diamante nel DLC (sp3>85%) • Durezza fino a 7000 HV • Bassissima percentuale di goccioline superficiali (< 4%) • Strato di DLC molto compatto Sistema di rivestimento brevettato dialong® e dianoir® sono ottenuti utilizzando un processo esclusivo, protetto da brevetto internazionale che si basa sul processo di deposizione PVD (Physical Vapour Deposition) ad arco filtrato Rispetto al processo CVD (Chemical Vapor Deposition) la nostra deposizione avviene ad una temperature molto bassa (<100 ° C) • Lavorazioni di foratura, fresatura, tornitura, taglio a velocità piu’ elevate con minori forze di taglio • Durata maggiore: riduzione dei costi in produzione, aumento della disponibilità degli impianti produttivi • Minor attrito: riduzione o eliminazione dell’utilizzo del lubrorefrigerante, minori costi in produzione e minor impatto ambientale • Strato di rivestimento personalizzato: viene preservata la forma e la taglienza dell’utensile I clienti confermano le proprietà superiori dei nostri rivestimenti. Aree applicative • Lavorazione materiali non metallici e legno (Frese, punti e inserti) • Rivestimento di stampi, punzoni e componenti di usura • Automotive a racing (ingranaggi, valvole, pistoni, ugelli per iniezione) • Componenti di pompe (giranti, diffusori, rotori) • Medicale (strumentazione medica, giunti e viti impiantabili, cateteri, strumenti chirurgici, packaging farmaceutici e immagazzinaggio di prodotti medici) • Ottico (protezione di vetro, plastica, specchi contro i graffi) • Computer (estine a nastro magnetico e disco rigido del computer) • Macchine automatiche (iniezione pleastica, alimentare, tessile, packaging, tipografia) • Moda (orologi, gioielli, braccialetti, piercings)

Valutazione 3.0 di 5 stelle su 2 valutazioni

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🛠️ 💦 🚿 🔧 Paolo Devittori 🔧🚿💦🛠️

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Via al Ramon 10, 6710 Biasca
🔧✨💦 Paolo Devittori - Esperienza e Qualità al Tuo Servizio 💦✨🔧

👨‍🏫 Un Professionista di Fiducia a Biasca Con oltre 25 anni di esperienza , Paolo Devittori è un punto di riferimento nel settore degli impianti sanitari e riscaldamenti . Insieme a suo figlio Timoty e a un team di professionisti esperti, offre servizi di installazione, vendita e riparazione con precisione e attenzione ai dettagli. 🛠 Servizi Offerti 🛠 🔧 Impianti sanitari & Riscaldamenti – Installazione e manutenzione di tubazioni, rubinetti, docce, bagni e impianti di riscaldamento come caldaie, radiatori e sistemi di climatizzazione . 🏡 Ristrutturazione bagni & cucine – Soluzioni su misura per rinnovare gli ambienti domestici con materiali di alta qualità. 🌈 Energie alternative – Soluzioni innovative per ridurre i consumi energetici, tra cui pannelli solari termici e pompe di calore . ❄️🌡️☀️ Serpentine & sistemi di riscaldamento/condizionamento – Installazione e manutenzione per garantire comfort ed efficienza. 🌟 Servizio riparazioni – Interventi rapidi ed efficienti per risolvere guasti e malfunzionamenti. 👨‍🏫 La Filosofia dell'Azienda L'azienda di Paolo Devittori si distingue per la qualità del servizio e la professionalità . Il team altamente qualificato offre soluzioni personalizzate per soddisfare ogni esigenza. L'attenzione ai dettagli e l'uso delle migliori tecnologie garantiscono efficienza, sicurezza e affidabilità nel tempo. 🚒 Copertura del Servizio Operiamo a Biasca e in tutto il sopraceneri , fornendo supporto a clienti privati e commerciali con interventi tempestivi e mirati. 👉 Affidati all'esperienza di Paolo Devittori per un servizio professionale, efficiente e duraturo! 💪

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Impianti sanitariIdraulicoSanitario, servizio di emergenzaRinnovamento sale da bagnoClimatizzazione, impianti
🛠️ 💦 🚿 🔧 Paolo Devittori 🔧🚿💦🛠️

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Pirazzi & Bignotti SA
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Pirazzi & Bignotti SA

Via alla Fontana 5, 6927 Agra
Da più’ di 75 anni nel mondo dei trasporti

Questo ditta che dispone di una flotta di 15 mezzi, offre trasporti nazionali e internazionali di qualsiasi tipo, con rimochi centinati e pianale. Dispone anche di un servizio di trasporto e sollevamento grazie a quattro camion gru, fino a 30 metri. Forniamo inerti certificati per il betume, e trasportiamo piante da giardino. Durante l’inverno disponiamo di un servizio di sgombero neve di strade e piazzali privati con il relativo insabbiamento. Forniture Inerti Forniamo inerti certificati per il betume, ghiaie lavate di ogni misura per tetti piani e scaricati direttamente grazie ai nostri camion gru più benna ad una distanza massima di metri 18. Inoltre forniamo anche terra vegetale e vagliata di prima qualità. Gru Speciali “Uno dei nostri punti di forza sono le gru” Effetuiamo montaggi con professionalità e precisione di capannoni, case Minergie, macchinari industriali e manifatti di cemento. Effettuiamo inoltre: • Tasporto di piante secolari da giardino. • Solleviamo pesi fino a 15 tn. • Carico e scarico di materiali terrosi e scarti vegetali. Le gru dei nostri veicoli hanno uno sbraccio di 30 metri. Servizi Invernali Servizi Invernali Urbani ed Extraurbani Pulizia neve da strade cumunali e private, piazzali con il relativo insalamento. Proponiamo abbonameti annuali per rendere piazzali e strade sempre accessibili. Trasporti a Distanza Trasporti nazionali ed internazionali, Trasporti a lunga o a media distanza Trasportiamo merce di ogni genere in Svizzera, Italia e Austria, grazie ai diversi tipi di semi-rimorchi, centinati, e scoperti. Trasporti Internazionali Trasportiamo merce di ogni genere in • Svizzera, • Italia, • Austria, Tutto questo grazie ai diversi tipi di semi-rimorchi, centinati, e scoperti.

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TrasportiGruTrasporti, attrezzi e impianti
Pirazzi & Bignotti SA

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Materiali da Costruzione a Ticino (Cantone)

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M.E.M. SWISS SAGL

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

M.E.M. SWISS SAGL

Via ai Crotti 13, 6830 Chiasso
Trasporti e sdoganamenti Ticino

Il mondo del commercio è in continua evoluzione e l'ottimizzazione dei trasporti su scala internazionale rappresenta una sfida per tutte le aziende che vogliono espandersi verso nuovi mercati. Per creare un sistema di distribuzione veloce ed efficiente occorre dunque l'aiuto di una consulenza professionale. La M.E.M. Swiss Sagl ha come principale obiettivo quello di operare con un elevato standard di qualità e professionalità nell’ambito delle operazioni doganali e delle spedizioni. Tra i nostri punti di forza vi è senza dubbio il contatto diretto con il cliente, ciò che ci permette di garantire un servizio personalizzato e mirato a soddisfare le particolari aspettative di ogni committente. La Nostra principale operatività è svolta sulla dogana di Chiasso, ma grazie ad una fitta rete di partner di fiducia abbiamo la possibilità di seguire in maniera ottimale lo svolgimento delle spedizioni e di tutte le operazioni anche sulle altre principali dogane di confine. La nostra sede sita in Chiasso dispone di magazzino DA, spazi adibiti al passaggio delle merci e successive rispedizioni, oltre all’eventuale possibilità stoccaggio. Disponiamo in oltre di depositi di appoggio in territorio italiano, sulla di confine. Questo ci permette di convogliare le merci e ottimizzare così le rispedizioni ,riuscendo in questo modo a offrire servizi rapidi e competitivi per ogni tipo di esigenza. Nel dettaglio vi possiamo offrire: OPERAZIONI DOGANALI • Operazioni doganali in Svizzera ed Italia • Traffici di perfezionamento attivi / passivi • Servizio Handling sulla piazza di Chiasso e Stabio • Consulenze doganali per la corretta imposizione di tasse e tributi, agevolazioni ed esenzioni che il genere di sdoganamento richiede. • Garantiamo l’archiviazione delle quietanze in formato XML come da nuove normative TRASPORTO • Carichi parziali e completi da e per la Svizzera • Servizio pacchi nazionale e internazionale • Servizi espressi nazionali ed internazionali • Servizio Via Mare dai principali porti Italiani • Servizio Via Aereo dai principali Aeroporti Italiani

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TrasportiTrasporti internazionaliServizi di trasportoDogana, agenzie e sdoganamentoMagazzino deposito
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Municipio di Lamone

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Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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Municipio di Lamone

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IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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Negretti Impianti Sanitari e Riscaldamenti Sagl, con sede a Bellinzona e filiale a Mesocco, è specializzata in impianti sanitari, idraulici, riscaldamenti, termopompe e soluzioni energetiche. Offriamo progettazione, fornitura, posa e riparazioni per bagni, cucine, climatizzazione, ventilazione, irrigazione e sistemi con energie alternative o convenzionali. Disponiamo anche di un servizio di picchetto 24/7 per emergenze. Membro Suissetec, garantiamo qualità, affidabilità e interventi rapidi in tutto il Ticino. Contattaci per un preventivo gratuito! Esperti in impianti sanitari, idraulici, riscaldamenti e termopompe in Ticino La NEGRETTI IMPIANTI SANITARI E RISCALDAMENTI SAGL , con sede a Bellinzona e filiale a Mesocco (Grigioni italiano), è un punto di riferimento nel settore degli impianti sanitari, idraulici e termici in Ticino. L’azienda è diretta da Marco Grassi ed è membro SUISSETEC , garanzia di qualità e professionalità. Offriamo un servizio completo di progettazione, fornitura, esecuzione e posa , oltre a un efficiente servizio di riparazione per: • Impianti sanitari per bagni, docce, cucine e spogliatoi • Impianti idraulici civili e industriali • Impianti di riscaldamento (tradizionali e a pavimento) • Sistemi di raffreddamento, climatizzazione e ventilazione • Installazione di termopompe ad alta efficienza • Sistemi di irrigazione per giardini e spazi verdi • Impianti a energia alternativa e convenzionale • Servizio di emergenza / picchetto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 La nostra azienda si distingue per l’utilizzo di tecnologie moderne , materiali di qualità e una particolare attenzione alla sostenibilità energetica . Che si tratti di una nuova costruzione , una ristrutturazione o un intervento urgente , il nostro team è pronto a fornire soluzioni su misura per ogni esigenza. Contattaci per un preventivo gratuito o per richiedere un intervento urgente.

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Nochifra Sagl offre anni di esperienza nel settore utensili per aspostazione truciolo meccanica e legno, sia costruzione che riaffilatura. Trattamenti di superfinitura su particolari metallici, con applicazione di rivestimenti antiusura PVD. Consolidata esperienza nel settore ingegneristico delle lavorazioni meccaniche di tornitura, fresatura e foratura. Nochifra è leader nella consulenza e fornitura di rivestimenti PVD e DLC, oltre che nichel chimico. Rivestimento DLC - Diamond-Like-Carbon Il nostro rivestimento DLC viene depositato secondo un processo brevettato a bassa temperatura (minore di 100° C ): durezza fino a 7000 HV, basso coefficiente d’attrito, elevata resistenza alla corrosione e all’usura Grazie al nostro brevetto il sottile strato di rivestimento DLC (da 0.2 a 1.5 micron) può essere applicato sulla maggior parte dei materiali metallici e su materiali non metallici come il PEEK. La tecnologia brevettata dropless® offre ulteriori qualità: maggiore percentuali di sp3, durezza fino a 7000 HV, minor rugosità, strato di DLC piu’ compatto. • Bassa temperatura di deposizione. Temperature di deposizione inferiori ai 100°C grazie al nostro processo brevettato.Il nostro DLC puo' essere depositato su quasi tutti i materiali metallici e non metallici come silicone, vetro, ceramiche, polimeri che resistano ad una temperatura di 80-100°C • Stato di rivestimento da 0,2 a 1,5 micron. Il sottile strato di rivestimento (da 0.2 a 1.5 micron) garantisce precisione e consistenza superficiale; su richiesta possiamo raggiungere 15 micron di spessore. • Elevata durezza • Basso coefficiente d'attrito • Resistenza all'usura Stabilità chimica • Biocompatibilità al 100% • Isolazione elettrica • Resistenza alla corrosione • Trasparenza ottica • Scorrevolezza Informazioni base sul Diamond-Like Carbon (DLC) Il DLC è carbonio amorfo che ha alcune delle preziose proprietà del diamante. È un sottile rivestimento a base di carbonio che può essere applicato su quasi tutti i materiali compatibili con il vuoto in cui viene solitamente prodotto. Ha proprietà uniche del diamante naturale come: • Basso coefficiente di attrito • Elevata durezza • Stabilità chimica • Elevata resistenza alla corrosione • Compatibilità biologica al 100% Il DLC esiste in 7 differenti configurazioni di carbonio amorfo; esse si differenziano per il contenuto di atomi di carbonio ibridizzati sp3.I rivestimenti DLC prodotti tramite il processo PVD ad arco filtrato di Argor-Aljba sono composti da bilanciate percentuali di carbonio, ottimizzate in funzione dei campi applicativi.La restante percentuale di carbonio migliora le proprietà di scorrimento. La bassa temperatura di deposizione del processo brevettato (al di sotto di 100° C) garantisce la costanza delle proprietà del rivestimento durante la sua vita applicativa. Questo è uno dei USP (unique selling proposition) del processo di rivestimento Argor-Aljba. La tecnologia brevettata dropless® • Maggior percentuale di diamante nel DLC (sp3>85%) • Durezza fino a 7000 HV • Bassissima percentuale di goccioline superficiali (< 4%) • Strato di DLC molto compatto Sistema di rivestimento brevettato dialong® e dianoir® sono ottenuti utilizzando un processo esclusivo, protetto da brevetto internazionale che si basa sul processo di deposizione PVD (Physical Vapour Deposition) ad arco filtrato Rispetto al processo CVD (Chemical Vapor Deposition) la nostra deposizione avviene ad una temperature molto bassa (<100 ° C) • Lavorazioni di foratura, fresatura, tornitura, taglio a velocità piu’ elevate con minori forze di taglio • Durata maggiore: riduzione dei costi in produzione, aumento della disponibilità degli impianti produttivi • Minor attrito: riduzione o eliminazione dell’utilizzo del lubrorefrigerante, minori costi in produzione e minor impatto ambientale • Strato di rivestimento personalizzato: viene preservata la forma e la taglienza dell’utensile I clienti confermano le proprietà superiori dei nostri rivestimenti. Aree applicative • Lavorazione materiali non metallici e legno (Frese, punti e inserti) • Rivestimento di stampi, punzoni e componenti di usura • Automotive a racing (ingranaggi, valvole, pistoni, ugelli per iniezione) • Componenti di pompe (giranti, diffusori, rotori) • Medicale (strumentazione medica, giunti e viti impiantabili, cateteri, strumenti chirurgici, packaging farmaceutici e immagazzinaggio di prodotti medici) • Ottico (protezione di vetro, plastica, specchi contro i graffi) • Computer (estine a nastro magnetico e disco rigido del computer) • Macchine automatiche (iniezione pleastica, alimentare, tessile, packaging, tipografia) • Moda (orologi, gioielli, braccialetti, piercings)

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👨‍🏫 Un Professionista di Fiducia a Biasca Con oltre 25 anni di esperienza , Paolo Devittori è un punto di riferimento nel settore degli impianti sanitari e riscaldamenti . Insieme a suo figlio Timoty e a un team di professionisti esperti, offre servizi di installazione, vendita e riparazione con precisione e attenzione ai dettagli. 🛠 Servizi Offerti 🛠 🔧 Impianti sanitari & Riscaldamenti – Installazione e manutenzione di tubazioni, rubinetti, docce, bagni e impianti di riscaldamento come caldaie, radiatori e sistemi di climatizzazione . 🏡 Ristrutturazione bagni & cucine – Soluzioni su misura per rinnovare gli ambienti domestici con materiali di alta qualità. 🌈 Energie alternative – Soluzioni innovative per ridurre i consumi energetici, tra cui pannelli solari termici e pompe di calore . ❄️🌡️☀️ Serpentine & sistemi di riscaldamento/condizionamento – Installazione e manutenzione per garantire comfort ed efficienza. 🌟 Servizio riparazioni – Interventi rapidi ed efficienti per risolvere guasti e malfunzionamenti. 👨‍🏫 La Filosofia dell'Azienda L'azienda di Paolo Devittori si distingue per la qualità del servizio e la professionalità . Il team altamente qualificato offre soluzioni personalizzate per soddisfare ogni esigenza. L'attenzione ai dettagli e l'uso delle migliori tecnologie garantiscono efficienza, sicurezza e affidabilità nel tempo. 🚒 Copertura del Servizio Operiamo a Biasca e in tutto il sopraceneri , fornendo supporto a clienti privati e commerciali con interventi tempestivi e mirati. 👉 Affidati all'esperienza di Paolo Devittori per un servizio professionale, efficiente e duraturo! 💪

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 2 valutazioni

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Pirazzi & Bignotti SA
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Via alla Fontana 5, 6927 Agra
Da più’ di 75 anni nel mondo dei trasporti

Questo ditta che dispone di una flotta di 15 mezzi, offre trasporti nazionali e internazionali di qualsiasi tipo, con rimochi centinati e pianale. Dispone anche di un servizio di trasporto e sollevamento grazie a quattro camion gru, fino a 30 metri. Forniamo inerti certificati per il betume, e trasportiamo piante da giardino. Durante l’inverno disponiamo di un servizio di sgombero neve di strade e piazzali privati con il relativo insabbiamento. Forniture Inerti Forniamo inerti certificati per il betume, ghiaie lavate di ogni misura per tetti piani e scaricati direttamente grazie ai nostri camion gru più benna ad una distanza massima di metri 18. Inoltre forniamo anche terra vegetale e vagliata di prima qualità. Gru Speciali “Uno dei nostri punti di forza sono le gru” Effetuiamo montaggi con professionalità e precisione di capannoni, case Minergie, macchinari industriali e manifatti di cemento. Effettuiamo inoltre: • Tasporto di piante secolari da giardino. • Solleviamo pesi fino a 15 tn. • Carico e scarico di materiali terrosi e scarti vegetali. Le gru dei nostri veicoli hanno uno sbraccio di 30 metri. Servizi Invernali Servizi Invernali Urbani ed Extraurbani Pulizia neve da strade cumunali e private, piazzali con il relativo insalamento. Proponiamo abbonameti annuali per rendere piazzali e strade sempre accessibili. Trasporti a Distanza Trasporti nazionali ed internazionali, Trasporti a lunga o a media distanza Trasportiamo merce di ogni genere in Svizzera, Italia e Austria, grazie ai diversi tipi di semi-rimorchi, centinati, e scoperti. Trasporti Internazionali Trasportiamo merce di ogni genere in • Svizzera, • Italia, • Austria, Tutto questo grazie ai diversi tipi di semi-rimorchi, centinati, e scoperti.

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TrasportiGruTrasporti, attrezzi e impianti
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