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scuola-cantonale a lugano

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 Chiuso fino a lunedì alle 07:30
ABACO Asilo Nido, Scuola dell'Infanzia e Centro Extrascolastico

Valutazione 4.0 di 5 stelle su 1 valutazione

ABACO Asilo Nido, Scuola dell'Infanzia e Centro Extrascolastico

Via delle Aie 1, 6900 Lugano
Asilo Nido-Scuola dell'infanzia e Centro Extrascolastico ABACO

L’asilo nido Abaco accoglie 39 bambini da tre mesi a tre anni e mezzo. Grazie al prezioso lavoro di educatori qualificati e specializzati nella pedagogia Montessori, offriamo ai piccoli un ambiente sereno e accogliente che risponde alle esigenze di ciascuna fascia di età. L'equipe, impegnata a costruire relazioni positive con ciascun bambino e con le famiglie, si pone al servizio dello sviluppo dei bambini e li accompagna nella costruzione delle loro conoscenze, consentendogli di fare in autonomia, di scegliere e sperimentare . Oltre alle attività e ai materiali Montessori proponiamo ai bambini laboratori motori, di musica e inglese. Il menu' e le merende sempre ricche di frutta e verdura di stagione, sono adatti alle esigenze di ciascun bambino, e approvati dalla Fourchette Verte ed ha ottenuto dal medico cantonale il marchio Capriola. Il nido dispone di un ampio terrazzo ed è autorizzato all'utilizzo del parco giochi attrezzato di via delle Aie. L'Asilo nido resta chiuso una settimana in estate e una settimana a natale. La Scuola dell'infanzia Abaco accoglie 20 bambini da 3 anni a 6 anni e segue il calendario scolastico cantonale. Gli educatori, specializzati nel metodo Montessori, accompagnano e guidano i bambini nel loro percorso di crescita, affinchè ciascuno possa esprimere al massimo le proprie potenzialità. Nel rispetto dei tempi e delle attitudini personali di ogni singolo bambino, attraverso la presentazione dei diversi materiali e attività, favoriamo la crescita armoniosa e il benessere psicofico di ogni bambino. Proponiamo diversi laboratori (motori, creativi e di lingue) che possono variare durante l'anno. Sono previste uscite nel bosco e in biblioteca. La scuola dispone di un giardino privato e di un parco giochi nelle immediate vicinanze. Il menu' e le merende sono approvati dal marchio Fourchette Verte. Il centro Extrascolastico Abaco pu o ' accogliere 25 bambini da 3 a 12 anni. Le iscrizioni sono aperte anche ai bambini che non frequentano la nostra scuola dell'infanzia.ORARI 7:00/9.00; 11:30/13.30 e 15:30/19:00. Il mercoledì 11:30/19.00 Durante l'estate, con apertura dalle 7.00 alle 19.00, offriamo un ricco campo estivo al quale ci si puo' iscrivere riservando le settimane di proprio interesse.

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Asilo nidoScuola d'infanziaAsilo, Asilo-nido privatoAsiliScuola privataCentro
ABACO Asilo Nido, Scuola dell'Infanzia e Centro Extrascolastico

ABACO Asilo Nido, Scuola dell'Infanzia e Centro Extrascolastico

Via delle Aie 1, 6900 Lugano
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Asilo Nido-Scuola dell'infanzia e Centro Extrascolastico ABACO

L’asilo nido Abaco accoglie 39 bambini da tre mesi a tre anni e mezzo. Grazie al prezioso lavoro di educatori qualificati e specializzati nella pedagogia Montessori, offriamo ai piccoli un ambiente sereno e accogliente che risponde alle esigenze di ciascuna fascia di età. L'equipe, impegnata a costruire relazioni positive con ciascun bambino e con le famiglie, si pone al servizio dello sviluppo dei bambini e li accompagna nella costruzione delle loro conoscenze, consentendogli di fare in autonomia, di scegliere e sperimentare . Oltre alle attività e ai materiali Montessori proponiamo ai bambini laboratori motori, di musica e inglese. Il menu' e le merende sempre ricche di frutta e verdura di stagione, sono adatti alle esigenze di ciascun bambino, e approvati dalla Fourchette Verte ed ha ottenuto dal medico cantonale il marchio Capriola. Il nido dispone di un ampio terrazzo ed è autorizzato all'utilizzo del parco giochi attrezzato di via delle Aie. L'Asilo nido resta chiuso una settimana in estate e una settimana a natale. La Scuola dell'infanzia Abaco accoglie 20 bambini da 3 anni a 6 anni e segue il calendario scolastico cantonale. Gli educatori, specializzati nel metodo Montessori, accompagnano e guidano i bambini nel loro percorso di crescita, affinchè ciascuno possa esprimere al massimo le proprie potenzialità. Nel rispetto dei tempi e delle attitudini personali di ogni singolo bambino, attraverso la presentazione dei diversi materiali e attività, favoriamo la crescita armoniosa e il benessere psicofico di ogni bambino. Proponiamo diversi laboratori (motori, creativi e di lingue) che possono variare durante l'anno. Sono previste uscite nel bosco e in biblioteca. La scuola dispone di un giardino privato e di un parco giochi nelle immediate vicinanze. Il menu' e le merende sono approvati dal marchio Fourchette Verte. Il centro Extrascolastico Abaco pu o ' accogliere 25 bambini da 3 a 12 anni. Le iscrizioni sono aperte anche ai bambini che non frequentano la nostra scuola dell'infanzia.ORARI 7:00/9.00; 11:30/13.30 e 15:30/19:00. Il mercoledì 11:30/19.00 Durante l'estate, con apertura dalle 7.00 alle 19.00, offriamo un ricco campo estivo al quale ci si puo' iscrivere riservando le settimane di proprio interesse.

Valutazione 4.0 di 5 stelle su 1 valutazione

 Chiuso fino a lunedì alle 07:30
 Chiuso fino a lunedì alle 07:45
Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco

Valutazione 4.3 di 5 stelle su 6 valutazioni

Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco

Via Luigi Canonica 15, 6900 Lugano
CHI SIAMO

Da oltre 100 anni , l’Istituto Elvetico dei Salesiani di Don Bosco è presente a Lugano con i suoi tre percorsi di studio: Scuola Elementare – parificata alle scuole comunali, della durata di 5 anni. Scuola Media – parificata alle scuole cantonali, della durata di 4 anni. Liceo Internazionale – parificato e con maturità italiana riconosciuta dalle università della Svizzera, della durata di 4 anni. Il nostro Liceo offre tre indirizzi di studio: liceo scientifico (con opzione scienze applicate), liceo linguistico e liceo delle scienze umane (con opzione economico-sociale). Il nostro Istituto Elvetico è aperto a tutti, senza alcuna distinzione di credo religioso, di appartenenza etnica e di ceto sociale. METODO SALESIANO (VALORI e PROGETTO EDUCATIVO) I NOSTRI VALORI Don Bosco chiamava l’avventura educativa del crescere insieme “Sistema Preventivo” e ne ha individuato gli aspetti più qualificanti attorno a quattro ambienti: la Scuola , la Casa , il Cortile e la Chiesa , spazi di vita nei quali condividere esperienze di crescita e formazione personale. L’esperienza della Scuola offre tutti gli strumenti necessari affinché ogni studente sviluppi capacità e attitudini fondamentali per la vita nella società, grazie allo sviluppo armonioso della sua personalità, di una coscienza critica e di una solida formazione culturale. L’esperienza della Casa genera un ambiente ricco di confidenza e familiarità e costituisce un elemento caratteristico della nostra pedagogia: l’ accoglienza incondizionata e l’esserci quando si ha bisogno di condividere ciò che si sta vivendo. L’esperienza del Cortile favorisce un ambiente spontaneo e informale, nel quale nascono e si consolidano rapporti di amicizia e di fiducia , nel rispetto reciproco e nella civica convivenza. L’esperienza spirituale dà spazio al desiderio di ognuno di noi di essere felici nel tempo e nell' eternità . Nel rispetto di ciascuno e partendo dal vissuto degli allievi, offriamo diverse occasioni per coltivare la propria dimensione interiore e scoprire il proprio progetto di vita. IL NOSTRO METODO L’allievo è da sempre al centro della pedagogia salesiana e delle sue scelte metodologiche. Ogni studente dell’Istituto Elvetico, con il suo profilo culturale, racchiude in sé un ampio orizzonte di valori e interessi, inclinazioni personali e bisogni educativi che ha appreso grazie alla sua famiglia. La nostra Scuola riconosce e si impegna a valorizzare questo orizzonte per favorire la piena realizzazione della persona . La condivisione del Progetto Educativo d’Istituto è il presupposto imprescindibile per avviare un percorso formativo chiamato a coinvolgere, con la dovuta gradualità e la necessaria chiarezza, la responsabilità di tutti: allievi e genitori, docenti ed educatori. A ciascun allievo/a è richiesto il rispetto , la disponibilità all’ ascolto e alla ricerca personale . All’Istituto Elvetico accompagniamo ciascun allievo e la sua famiglia nell’appassionata avventura dell’educazione costruendo un ambiente educativo sicuro e performante , assicurando relazioni che promuovano un confronto personale significativo tra allievi e adulti, superando così un approccio funzionale per costruire insieme rapporti improntati al rispetto e alla cura della persona. Favoriamo esperienze di gruppo per rispondere ai diversi interessi degli allievi attraverso l’apprendimento attivo, dove lo sperimentare in prima persona e l’essere protagonisti favorisce la ricerca personale e la possibilità di esprimere se stessi in nuove iniziative. Affianchiamo, inoltre, l’allievo nelle sue scelte più personali , incontrando ciascuno nella propria originalità, “a tu per tu”. Lo stile pedagogico di Don Bosco unisce lo stare insieme in cortile all’incontro con il singolo, favorendo così il cammino educativo attraverso la relazione personale.

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IstitutoScuola privataFondazione
Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco

Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco

Via Luigi Canonica 15, 6900 Lugano
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CHI SIAMO

Da oltre 100 anni , l’Istituto Elvetico dei Salesiani di Don Bosco è presente a Lugano con i suoi tre percorsi di studio: Scuola Elementare – parificata alle scuole comunali, della durata di 5 anni. Scuola Media – parificata alle scuole cantonali, della durata di 4 anni. Liceo Internazionale – parificato e con maturità italiana riconosciuta dalle università della Svizzera, della durata di 4 anni. Il nostro Liceo offre tre indirizzi di studio: liceo scientifico (con opzione scienze applicate), liceo linguistico e liceo delle scienze umane (con opzione economico-sociale). Il nostro Istituto Elvetico è aperto a tutti, senza alcuna distinzione di credo religioso, di appartenenza etnica e di ceto sociale. METODO SALESIANO (VALORI e PROGETTO EDUCATIVO) I NOSTRI VALORI Don Bosco chiamava l’avventura educativa del crescere insieme “Sistema Preventivo” e ne ha individuato gli aspetti più qualificanti attorno a quattro ambienti: la Scuola , la Casa , il Cortile e la Chiesa , spazi di vita nei quali condividere esperienze di crescita e formazione personale. L’esperienza della Scuola offre tutti gli strumenti necessari affinché ogni studente sviluppi capacità e attitudini fondamentali per la vita nella società, grazie allo sviluppo armonioso della sua personalità, di una coscienza critica e di una solida formazione culturale. L’esperienza della Casa genera un ambiente ricco di confidenza e familiarità e costituisce un elemento caratteristico della nostra pedagogia: l’ accoglienza incondizionata e l’esserci quando si ha bisogno di condividere ciò che si sta vivendo. L’esperienza del Cortile favorisce un ambiente spontaneo e informale, nel quale nascono e si consolidano rapporti di amicizia e di fiducia , nel rispetto reciproco e nella civica convivenza. L’esperienza spirituale dà spazio al desiderio di ognuno di noi di essere felici nel tempo e nell' eternità . Nel rispetto di ciascuno e partendo dal vissuto degli allievi, offriamo diverse occasioni per coltivare la propria dimensione interiore e scoprire il proprio progetto di vita. IL NOSTRO METODO L’allievo è da sempre al centro della pedagogia salesiana e delle sue scelte metodologiche. Ogni studente dell’Istituto Elvetico, con il suo profilo culturale, racchiude in sé un ampio orizzonte di valori e interessi, inclinazioni personali e bisogni educativi che ha appreso grazie alla sua famiglia. La nostra Scuola riconosce e si impegna a valorizzare questo orizzonte per favorire la piena realizzazione della persona . La condivisione del Progetto Educativo d’Istituto è il presupposto imprescindibile per avviare un percorso formativo chiamato a coinvolgere, con la dovuta gradualità e la necessaria chiarezza, la responsabilità di tutti: allievi e genitori, docenti ed educatori. A ciascun allievo/a è richiesto il rispetto , la disponibilità all’ ascolto e alla ricerca personale . All’Istituto Elvetico accompagniamo ciascun allievo e la sua famiglia nell’appassionata avventura dell’educazione costruendo un ambiente educativo sicuro e performante , assicurando relazioni che promuovano un confronto personale significativo tra allievi e adulti, superando così un approccio funzionale per costruire insieme rapporti improntati al rispetto e alla cura della persona. Favoriamo esperienze di gruppo per rispondere ai diversi interessi degli allievi attraverso l’apprendimento attivo, dove lo sperimentare in prima persona e l’essere protagonisti favorisce la ricerca personale e la possibilità di esprimere se stessi in nuove iniziative. Affianchiamo, inoltre, l’allievo nelle sue scelte più personali , incontrando ciascuno nella propria originalità, “a tu per tu”. Lo stile pedagogico di Don Bosco unisce lo stare insieme in cortile all’incontro con il singolo, favorendo così il cammino educativo attraverso la relazione personale.

Valutazione 4.3 di 5 stelle su 6 valutazioni

 Chiuso fino a lunedì alle 07:45
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Liceo Galileo Galilei

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Liceo Galileo Galilei

Via al Chioso 9, 6900 Lugano

Il Liceo Galileo Galilei, di indirizzo laico, è sorto nel 1994 per iniziativa di un gruppo di genitori animati dalla volontà di creare una scuola che consenta ai suoi studenti di lavorare con serietà e con profitto in un ambiente sereno e stimolante. Esso prepara alla maturità federale di tipo scientifico, linguistico ed economico. Esso prepara all'anno passarella Oltre alla finalità di carattere prettamente scolastico, il Liceo Galileo Galilei intende perseguire altri obiettivi : consentire agli studenti di assumere piena consapevolezza delle proprie aspirazioni, sviluppare le potenzialità insite in ogni ragazzo, creare un saldo rapporto di fiducia e di collaborazione tra docenti e allievi e tra gli studenti stessi. Grazie all'ambiente raccolto e famigliare e a un numero limitato di allievi per classe, la nostra struttura può garantire agli studenti un'assidua assistenza individualizzata anche al di fuori del normale orario di lezione. Sono inoltre previste sessioni di doposcuola, organizzate sulla base delle specifiche esigenze degli allievi, tenute dai docenti titolari. Gli insegnanti costituiscono un gruppo affiatato e competente, che lavora con collegialità, assicurando regolari contatti con i genitori. Gli allievi hanno la possibilità di usufruire di una mensa accogliente e di alloggiare presso l'istituto in camere doppie o singole. Durante questi 13 anni di attività la percentuale dei promossi è stata del 90% Il Liceo Galileo Galilei si trova a due passi dal centro città di Lugano ed è comodamente servito dai mezzi pubblici.

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Scuola privataScuola di lingueInglese
Liceo Galileo Galilei

Liceo Galileo Galilei

Via al Chioso 9, 6900 Lugano
Scuola privataScuola di lingueInglese

Il Liceo Galileo Galilei, di indirizzo laico, è sorto nel 1994 per iniziativa di un gruppo di genitori animati dalla volontà di creare una scuola che consenta ai suoi studenti di lavorare con serietà e con profitto in un ambiente sereno e stimolante. Esso prepara alla maturità federale di tipo scientifico, linguistico ed economico. Esso prepara all'anno passarella Oltre alla finalità di carattere prettamente scolastico, il Liceo Galileo Galilei intende perseguire altri obiettivi : consentire agli studenti di assumere piena consapevolezza delle proprie aspirazioni, sviluppare le potenzialità insite in ogni ragazzo, creare un saldo rapporto di fiducia e di collaborazione tra docenti e allievi e tra gli studenti stessi. Grazie all'ambiente raccolto e famigliare e a un numero limitato di allievi per classe, la nostra struttura può garantire agli studenti un'assidua assistenza individualizzata anche al di fuori del normale orario di lezione. Sono inoltre previste sessioni di doposcuola, organizzate sulla base delle specifiche esigenze degli allievi, tenute dai docenti titolari. Gli insegnanti costituiscono un gruppo affiatato e competente, che lavora con collegialità, assicurando regolari contatti con i genitori. Gli allievi hanno la possibilità di usufruire di una mensa accogliente e di alloggiare presso l'istituto in camere doppie o singole. Durante questi 13 anni di attività la percentuale dei promossi è stata del 90% Il Liceo Galileo Galilei si trova a due passi dal centro città di Lugano ed è comodamente servito dai mezzi pubblici.

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 Chiuso fino a lunedì alle 08:00
 Chiuso fino a lunedì alle 09:00
laltralingua soggiorni linguistici

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 8 valutazioni

laltralingua soggiorni linguistici

Via Giovan Battista Pioda 4, 6900 Lugano
laltralingua - soggiorni linguistici

Agenzia in Ticino scelta e selezionata dal Dipartimento Cantonale Educazione e Cultura LSE quale partner pubblico-privato per i corsi di lingua all'estero. I soggiorni studio laltralingua sono il metodo più efficace per imparare o perfezionare una lingua straniera, conseguire un diploma, completare la propria formazione professionale, entrare in un’università. Per la scelta delle scuole laltralingua tiene in considerazione la loro qualità e affidabilità piuttosto che la lusinga di prezzi eccezionali. Inoltre, per informarti al meglio anche nei dettagli, visita regolarmente tutti gli istituti rappresentati. Oltre all’insegnamento laltralingua controlla con cura i servizi delle scuole come le escursioni, l’organizzazione delle attività per il tempo libero, le attrezzature sportive e naturalmente le possibilità di alloggio. Quello che farai, quindi, laltralingua lo ha vissuto per te in prima persona, ed è per questo che è in grado di darti tutte le garanzie di qualità che cerchi. Oltre alle lingue più richieste come l’inglese, il tedesco, il francese e lo spagnolo, rappresentiamo scuole che ti possono insegnare il portoghese, il giapponese, il cinese, il russo e l'arabo. Chiedici un’offerta senza impegno! Perchè scegliere laltralingua? • Scelta delle scuole con giudizio imparziale, non legato al prezzo ma alla qualità dell’offerta • Pagamenti personalizzati • Assistenza personale nel luogo del soggiorno • Prezzi rigorosamente ufficiali delle scuole • Consulenze gratuite anche per l’ottenimento di un prestito di studio • Numero limitato di parlanti la stessa lingua in classe • Offerte speciali disponibili solo grazie a nostri accordi con le scuole

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Scuola di lingueSoggiorno linguisticoCorsi di lingue all'esteroIngleseCorsi
laltralingua soggiorni linguistici

laltralingua soggiorni linguistici

Via Giovan Battista Pioda 4, 6900 Lugano
Scuola di lingueSoggiorno linguisticoCorsi di lingue all'esteroIngleseCorsi
laltralingua - soggiorni linguistici

Agenzia in Ticino scelta e selezionata dal Dipartimento Cantonale Educazione e Cultura LSE quale partner pubblico-privato per i corsi di lingua all'estero. I soggiorni studio laltralingua sono il metodo più efficace per imparare o perfezionare una lingua straniera, conseguire un diploma, completare la propria formazione professionale, entrare in un’università. Per la scelta delle scuole laltralingua tiene in considerazione la loro qualità e affidabilità piuttosto che la lusinga di prezzi eccezionali. Inoltre, per informarti al meglio anche nei dettagli, visita regolarmente tutti gli istituti rappresentati. Oltre all’insegnamento laltralingua controlla con cura i servizi delle scuole come le escursioni, l’organizzazione delle attività per il tempo libero, le attrezzature sportive e naturalmente le possibilità di alloggio. Quello che farai, quindi, laltralingua lo ha vissuto per te in prima persona, ed è per questo che è in grado di darti tutte le garanzie di qualità che cerchi. Oltre alle lingue più richieste come l’inglese, il tedesco, il francese e lo spagnolo, rappresentiamo scuole che ti possono insegnare il portoghese, il giapponese, il cinese, il russo e l'arabo. Chiedici un’offerta senza impegno! Perchè scegliere laltralingua? • Scelta delle scuole con giudizio imparziale, non legato al prezzo ma alla qualità dell’offerta • Pagamenti personalizzati • Assistenza personale nel luogo del soggiorno • Prezzi rigorosamente ufficiali delle scuole • Consulenze gratuite anche per l’ottenimento di un prestito di studio • Numero limitato di parlanti la stessa lingua in classe • Offerte speciali disponibili solo grazie a nostri accordi con le scuole

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Koller Cornel

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Koller Cornel

Strada di Soragno 13B, 6964 Davesco-Soragno
IL METODO CHE TI RIDÀ LA FORMA - ROLFING- INTEGRAZIONE STRUTTURALE

Cornel Koller, certified advanced Rolfer, massaggiatore medico La costante e crescente passione per il funzionamento del corpo umano guida da 33 anni il mio percorso personale e professionale. Praticando diversi sport, come il trailrunning, lo sci, l’alpinismo, il triathlon, il ciclismo, l’allenamento con Sypoba® (stabilità, forza, equilibrio, coordinazione, condizione), ecc…, la mia curiosità del corpo umano e del suo funzionamento è cresciuta sempre di più. Il metodo Rol fing® abbinato alle mie ulteriori conoscenze e formazioni (vedi curriculum vitae) in ambito terapeutico sono alla base del mio lavoro. Le varie discipline vengono integrate al meglio per trovare le soluzioni più efficaci per il vostro benessere psicofisico. Mi piace costruire una relazione basata sulla “partecipazione responsabile” con i miei clienti, perché ritengo che il percorso di riequilibrio corporeo passi sempre dalla considerazione della persona nella sua totalità tramite il dialogo ed il confronto costante, fondamentali per il raggiungimento dei propri obiettivi. I 3 pilastri principali di lavoro/insegnamento: 1. lavoro posturale “rolfing” tramite una manipolazione manuale del tessuto connettivo atto ad equilibrare tensioni muscolari, sciogliere “nodi” nel tessuto connettivo, nelle viscere, nei nervi, nella circolazione sanguigna e linfatica 2. insegnare a trovare un modo di muoversi in maniera più funzionale, armonico e meno faticoso da applicare nei gesti che si compiono quotidianamente come camminare, alzarsi, sedersi, alzare pesi, mantenersi “dritti” senza sforzo, eseguire lavori domestici, fare sport,… 3. discutere, elaborare, consigliare temi come la salute, l’alimentazione sana e dei modi per raggiungere un buon equilibrio psicofisico. ROLFING ® - INTEGRAZIONE STRUTTURALE IL METODO CHE TI RIDÀ LA FORMA II rolfing® ha tre obiettivi principali: - migliorare l'equilibrio strutturale del corpo (postura) - aumentare l'ampiezza del movimento - raggiungere una postura ,,facile" Il rolfing® è un metodo terapeutico di ripristino dell’equilibrio delle strutture corporee (p.es. in presenza di difetti di portamento o tensioni) per mezzo di una forma particolare di massaggio. Il trattamento non riguarda tuttavia principalmente i muscoli, bensì i loro involucri, chiamati tessuti o fasce connettivali. Sono infatti le fasce connettivali ad avvolgere tutti i muscoli e gli organi, conferendo loro forma e stabilità. Se questo importante sostegno si «deforma» o «incolla» come conseguenza dello stress subìto nella vita quotidiana o in seguito a un incidente, ne derivano problemi di carattere strutturale nel corpo. A subirne l’influsso negativo non sarà quindi solo il portamento, ma l’intera statica corporea. Il rolfing® studia le dinamiche interne importanti per la corporatura (struttura) e per il movimento (funzione) dell’uomo. A chi si rivolge il rolfing® ? Mal di schiena e dolori cervicali, dolori alla colonna vertebrale, mal di testa, tensioni, problemi di portamento, limitazioni nei movimenti – ad esempio in seguito a incidenti o altro, possono essere positivamente trattati con il metodo rolfing®. Le sedute di rolfing® effettuate a titolo preventivo aiutano invece a migliorare la percezione del proprio corpo e il proprio benessere emozionale. Il metodo rolfing® è adatto per qualsiasi persona di qualsiasi fascia d’età, e si rivolge generalmente alle persone che si sentono inadeguate o registrano tensioni croniche, che sono esposte a grande stress in ambito professionale o che desiderano migliorare i propri movimenti e la percezione del proprio corpo (p.es. praticando sport, yoga, ballo, teatro, ecc.). Il tratto caratteristico del metodo Rolfing® è la capacità di mettere in relazione queste forze interne con una forza esterna, la forza di gravità. Come agisce il rolfing® ? È a questo punto che interviene il metodo rolfing® , per ripristinare un equilibrio della rete di fasce connettivali e per migliorarne nuovamente l’elasticità e flessibilità. Il Rolfing® è un metodo che sul lungo termine riesce a dare forma al corpo. Infatti, le fasce modellate manualmente sono adattabili, si estendono e aumentano la propria elasticità, flessibilità e strutturazione. Il metodo rolfing® è inoltre in grado di ottimizzare l’interazione tra le singole parti del corpo. Molti movimenti ne risultano pertanto più agevoli. La terapia rolfing® mette in moto all’interno del corpo un processo di strutturazione che prosegue anche dopo il trattamento. Ma non solo. Ottimizzando la struttura corporea si può conseguire un miglioramento complessivo della percezione di sé e del proprio benessere interiore che si traduce spesso in una forza espressiva più autentica. Come sono organizzate le sedute di rolfing® ? Il ciclo base di sedute del trattamento rolfing® comprende dieci sedute di durata pari a 60–80 minuti. Le applicazioni vengono eseguite sui clienti distesi, seduti, in piedi o in movimento. Il metodo rolfing® richiede una collaborazione attiva da parte del cliente e del rolfer. La disponibilità a indagare il proprio corpo e i relativi movimenti e di esplorare attivamente nuove possibilità di lavoro sul proprio corpo rappresentano i presupposti fondamentali per il successo della terapia. Ogni seduta si basa sistematicamente su quella precedente e, oltre alla nuova strutturazione della corporatura, persegue al contempo l’obiettivo di radicare e attuare concretamente nella vita quotidiana movimenti più efficaci. Si imparano ex novo movimenti della vita quotidiana come quello di sedersi, alzarsi, camminare, stare in piedi, sollevare oggetti ecc. o specifici del proprio campo d’attività: scrivere, suonare uno strumento, danzare, cantare, ecc. Le sedute possono aver luogo a distanza di una o più settimane, e in caso di necessità possono anche essere interrotte. Per approfondire quanto appreso, o su particolare richiesta personale, il ciclo di dieci sedute di base può essere prolungato e integrato. È inoltre possibile seguire in qualsiasi momento sedute di «manutenzione». Fu Ida P. Rolf (1896–1979) a sviluppare e insegnare il rolfing® quale metodo terapeutico. La D.ssa Rolf fu una delle prime donne degli Stati Uniti a conseguire, nel 1920, un titolo di dottorato in biochimica e fisiologia alla Columbia University di New York. Nel corso del lungo lavoro svolto alla ricerca di soluzioni per le malattie croniche, la D.ssa Rolf ebbe vari tipi di approccio, tutti incentrati sugli effetti della struttura del corpo e della propria funzione, tra cui lo yoga e l’osteopatia. Sviluppò il metodo dell’«Integrazione strutturale», basato sulla constatazione che la strutturazione del corpo umano e i suoi movimenti soggiacciono alle leggi della forza di gravità. Fritz Perls, il fondatore della «Gestalt Therapy», la invitò a insegnare il proprio metodo all’istituto Esalen in California, consentendole in tal modo di far conoscere meglio il proprio lavoro a un pubblico più ampio. All’inizio degli anni ‘70, Ida Rolf fondò un suo istituto in Colorado, dove insegnò attivamente sino alla sua morte, sopraggiunta nel 1979. La definizione del metodo terapeutico trae origine dal suo nome, ed è nota appunto come metodo rolfing® . Sciogliere dolcemente le cicatrici con ScarWork sviluppato di Sharon Wheeler ScarWork è una tecnica manuale – dolce e gentile – che reintegra le cicatrici nei tessuti fasciali che le circondano. Le cicatrici diventano più mobili, gli strati dei tessuti corporei sono ripristinati, le aderenze, i cordoni e gli avvallamenti sono eliminati o ridotti. Dopo ScarWork la cicatrice non interferisce più così profondamente con la nostra mobilità e ci si riappropria di un pezzo di sé, i movimenti o la respirazione possono trarne beneficio, uno schema posturale compensativo può sparire. La sensibilità tende a tornare normale. Ogni cicatrice, piccola o grande, profonda o superficiale, chirurgica o accidentale, recente o antica trattata con ScarWork può restituirci la parte di noi e del nostro benessere che sta trattenendo. ScarWork combina una serie di movimenti apparentemente casuali con un tocco privo di sforzo. L’approccio è gentile e gli effetti non tardano a manifestarsi. Le sessioni durano indicativamente 60 minuti e il numero di sessioni consigliate dipenderà dall’estensione e condizione della/e cicatrice/i. Il lavoro di Integrazione Strutturale può essere un complemento soprattutto in quei casi in cui la cicatrice ha interferito con la postura. CURRICULUM VITAE CORNEL KOLLER 2013-2020 - advanced concepts in lumbopelvic motor control: treatment of motor control dysfunction: Prof. Paul Hodges - diversi corsi con Sharon Wheeler: trattamento speciale per cicatrici e ossa + integrazione nella rete fasciale del corpo - osteopatia dell’apparato digestivo (interazione tra disbiosi e sistema immunitario) Dr. Bruno Donatini - Sypoba® Basic-Trainer - post advanced rolfing, Dr Peter Schwind - trattamento traumi meccanici cranio e torace , Jean-Pierre Barral D.O. - relazioni neurali e viscerali tra i nervi toracici e gli organi addominali , Olivier Bazin D.O. 2005 - 2012 div. aggiornamenti - concetto di Hubert Godard di movimento, relazione tra struttura e funzione e relative correzioni di disfunzioni anatomiche e posturali - manipolazione dei nervi periferici, dei nervi craniali e delle arterie (Jean-Pierre Barral D.O.div. corsi) - formazione di base del movimento (secondo Laban/Bartenieff) - manipolazione delle articolazioni (Jean-Pierre Barral D.O. div. corsi) - div. corsi di diagnosi e di concetto di lavoro ( Alain Croibier D.O. e Rolfing®) 1998 - 2004 Studio in proprio formazione ulteriore: - formazione advanced Rolfer - manipolazione viscerale (Didier Prat D.O.) /manipolazione urogenitale (Didier Prat) - lavoro con bebè e bambini (Rolfing®) - diversi corsi di manipolazione del tessuto connettivo (Rolfing®) - corso di movimento efficace secondo Dr. Hans Flury 1997 apertura studio in proprio ed impiego parziale presso Centro della Salute Esplanade, Minusio 1996 - 1997 formazione Rolfing® (European Rolfing® Assoc., München, Germany) 1992 - 1995 Clinica Vitasana, Breganzona (clinica biologica con medicina integrale): massaggio classico, linfodrenaggio, riflessologia del piede, massaggio del tessuto connettivo, trattamento “triggerpoint”, lavoro con respirazione, movimento e rilassamento con persone singole o con gruppi formazione ulteriore: - trattamento “triggerpoint” - massaggio manipolativo (secondo Dr. Terrier) - introduzione all’integrazione strutturale Rolfing® - linfodrenaggio manuale ed edematerapia secondo Földi 1990 - 1992 Clinica psichiatrica cantonale, Herisau (AR): massaggiatore medico e cinesiterapista (con persone singole o con gruppi) Formazione ulteriore: - tecniche di esame manuale delle articolazioni 1989 - 1990 Casa di cura Oberwaid, San Gallo: stage come massaggiatore medico Formazione ulteriore: - riflessologia del piede secondo Marquardt 1988-1989 scuola a tempo pieno per massaggiatore medico, San Gallo fra l’altro: massaggio classico, massaggio del tessuto connettivo, idroterapia, elettroterapia 1986 - 1987 viaggio in bicicletta nel mondo (18 mesi) 1984 viaggio in bicicletta nel mondo (9 mesi) 1982 - 1988 Banca di Credito di San Gallo: apprendista ed impiegato

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Integrazione strutturale RolfingMassaggio medicoTerapia craniosacrale
Koller Cornel

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IL METODO CHE TI RIDÀ LA FORMA - ROLFING- INTEGRAZIONE STRUTTURALE

Cornel Koller, certified advanced Rolfer, massaggiatore medico La costante e crescente passione per il funzionamento del corpo umano guida da 33 anni il mio percorso personale e professionale. Praticando diversi sport, come il trailrunning, lo sci, l’alpinismo, il triathlon, il ciclismo, l’allenamento con Sypoba® (stabilità, forza, equilibrio, coordinazione, condizione), ecc…, la mia curiosità del corpo umano e del suo funzionamento è cresciuta sempre di più. Il metodo Rol fing® abbinato alle mie ulteriori conoscenze e formazioni (vedi curriculum vitae) in ambito terapeutico sono alla base del mio lavoro. Le varie discipline vengono integrate al meglio per trovare le soluzioni più efficaci per il vostro benessere psicofisico. Mi piace costruire una relazione basata sulla “partecipazione responsabile” con i miei clienti, perché ritengo che il percorso di riequilibrio corporeo passi sempre dalla considerazione della persona nella sua totalità tramite il dialogo ed il confronto costante, fondamentali per il raggiungimento dei propri obiettivi. I 3 pilastri principali di lavoro/insegnamento: 1. lavoro posturale “rolfing” tramite una manipolazione manuale del tessuto connettivo atto ad equilibrare tensioni muscolari, sciogliere “nodi” nel tessuto connettivo, nelle viscere, nei nervi, nella circolazione sanguigna e linfatica 2. insegnare a trovare un modo di muoversi in maniera più funzionale, armonico e meno faticoso da applicare nei gesti che si compiono quotidianamente come camminare, alzarsi, sedersi, alzare pesi, mantenersi “dritti” senza sforzo, eseguire lavori domestici, fare sport,… 3. discutere, elaborare, consigliare temi come la salute, l’alimentazione sana e dei modi per raggiungere un buon equilibrio psicofisico. ROLFING ® - INTEGRAZIONE STRUTTURALE IL METODO CHE TI RIDÀ LA FORMA II rolfing® ha tre obiettivi principali: - migliorare l'equilibrio strutturale del corpo (postura) - aumentare l'ampiezza del movimento - raggiungere una postura ,,facile" Il rolfing® è un metodo terapeutico di ripristino dell’equilibrio delle strutture corporee (p.es. in presenza di difetti di portamento o tensioni) per mezzo di una forma particolare di massaggio. Il trattamento non riguarda tuttavia principalmente i muscoli, bensì i loro involucri, chiamati tessuti o fasce connettivali. Sono infatti le fasce connettivali ad avvolgere tutti i muscoli e gli organi, conferendo loro forma e stabilità. Se questo importante sostegno si «deforma» o «incolla» come conseguenza dello stress subìto nella vita quotidiana o in seguito a un incidente, ne derivano problemi di carattere strutturale nel corpo. A subirne l’influsso negativo non sarà quindi solo il portamento, ma l’intera statica corporea. Il rolfing® studia le dinamiche interne importanti per la corporatura (struttura) e per il movimento (funzione) dell’uomo. A chi si rivolge il rolfing® ? Mal di schiena e dolori cervicali, dolori alla colonna vertebrale, mal di testa, tensioni, problemi di portamento, limitazioni nei movimenti – ad esempio in seguito a incidenti o altro, possono essere positivamente trattati con il metodo rolfing®. Le sedute di rolfing® effettuate a titolo preventivo aiutano invece a migliorare la percezione del proprio corpo e il proprio benessere emozionale. Il metodo rolfing® è adatto per qualsiasi persona di qualsiasi fascia d’età, e si rivolge generalmente alle persone che si sentono inadeguate o registrano tensioni croniche, che sono esposte a grande stress in ambito professionale o che desiderano migliorare i propri movimenti e la percezione del proprio corpo (p.es. praticando sport, yoga, ballo, teatro, ecc.). Il tratto caratteristico del metodo Rolfing® è la capacità di mettere in relazione queste forze interne con una forza esterna, la forza di gravità. Come agisce il rolfing® ? È a questo punto che interviene il metodo rolfing® , per ripristinare un equilibrio della rete di fasce connettivali e per migliorarne nuovamente l’elasticità e flessibilità. Il Rolfing® è un metodo che sul lungo termine riesce a dare forma al corpo. Infatti, le fasce modellate manualmente sono adattabili, si estendono e aumentano la propria elasticità, flessibilità e strutturazione. Il metodo rolfing® è inoltre in grado di ottimizzare l’interazione tra le singole parti del corpo. Molti movimenti ne risultano pertanto più agevoli. La terapia rolfing® mette in moto all’interno del corpo un processo di strutturazione che prosegue anche dopo il trattamento. Ma non solo. Ottimizzando la struttura corporea si può conseguire un miglioramento complessivo della percezione di sé e del proprio benessere interiore che si traduce spesso in una forza espressiva più autentica. Come sono organizzate le sedute di rolfing® ? Il ciclo base di sedute del trattamento rolfing® comprende dieci sedute di durata pari a 60–80 minuti. Le applicazioni vengono eseguite sui clienti distesi, seduti, in piedi o in movimento. Il metodo rolfing® richiede una collaborazione attiva da parte del cliente e del rolfer. La disponibilità a indagare il proprio corpo e i relativi movimenti e di esplorare attivamente nuove possibilità di lavoro sul proprio corpo rappresentano i presupposti fondamentali per il successo della terapia. Ogni seduta si basa sistematicamente su quella precedente e, oltre alla nuova strutturazione della corporatura, persegue al contempo l’obiettivo di radicare e attuare concretamente nella vita quotidiana movimenti più efficaci. Si imparano ex novo movimenti della vita quotidiana come quello di sedersi, alzarsi, camminare, stare in piedi, sollevare oggetti ecc. o specifici del proprio campo d’attività: scrivere, suonare uno strumento, danzare, cantare, ecc. Le sedute possono aver luogo a distanza di una o più settimane, e in caso di necessità possono anche essere interrotte. Per approfondire quanto appreso, o su particolare richiesta personale, il ciclo di dieci sedute di base può essere prolungato e integrato. È inoltre possibile seguire in qualsiasi momento sedute di «manutenzione». Fu Ida P. Rolf (1896–1979) a sviluppare e insegnare il rolfing® quale metodo terapeutico. La D.ssa Rolf fu una delle prime donne degli Stati Uniti a conseguire, nel 1920, un titolo di dottorato in biochimica e fisiologia alla Columbia University di New York. Nel corso del lungo lavoro svolto alla ricerca di soluzioni per le malattie croniche, la D.ssa Rolf ebbe vari tipi di approccio, tutti incentrati sugli effetti della struttura del corpo e della propria funzione, tra cui lo yoga e l’osteopatia. Sviluppò il metodo dell’«Integrazione strutturale», basato sulla constatazione che la strutturazione del corpo umano e i suoi movimenti soggiacciono alle leggi della forza di gravità. Fritz Perls, il fondatore della «Gestalt Therapy», la invitò a insegnare il proprio metodo all’istituto Esalen in California, consentendole in tal modo di far conoscere meglio il proprio lavoro a un pubblico più ampio. All’inizio degli anni ‘70, Ida Rolf fondò un suo istituto in Colorado, dove insegnò attivamente sino alla sua morte, sopraggiunta nel 1979. La definizione del metodo terapeutico trae origine dal suo nome, ed è nota appunto come metodo rolfing® . Sciogliere dolcemente le cicatrici con ScarWork sviluppato di Sharon Wheeler ScarWork è una tecnica manuale – dolce e gentile – che reintegra le cicatrici nei tessuti fasciali che le circondano. Le cicatrici diventano più mobili, gli strati dei tessuti corporei sono ripristinati, le aderenze, i cordoni e gli avvallamenti sono eliminati o ridotti. Dopo ScarWork la cicatrice non interferisce più così profondamente con la nostra mobilità e ci si riappropria di un pezzo di sé, i movimenti o la respirazione possono trarne beneficio, uno schema posturale compensativo può sparire. La sensibilità tende a tornare normale. Ogni cicatrice, piccola o grande, profonda o superficiale, chirurgica o accidentale, recente o antica trattata con ScarWork può restituirci la parte di noi e del nostro benessere che sta trattenendo. ScarWork combina una serie di movimenti apparentemente casuali con un tocco privo di sforzo. L’approccio è gentile e gli effetti non tardano a manifestarsi. Le sessioni durano indicativamente 60 minuti e il numero di sessioni consigliate dipenderà dall’estensione e condizione della/e cicatrice/i. Il lavoro di Integrazione Strutturale può essere un complemento soprattutto in quei casi in cui la cicatrice ha interferito con la postura. CURRICULUM VITAE CORNEL KOLLER 2013-2020 - advanced concepts in lumbopelvic motor control: treatment of motor control dysfunction: Prof. Paul Hodges - diversi corsi con Sharon Wheeler: trattamento speciale per cicatrici e ossa + integrazione nella rete fasciale del corpo - osteopatia dell’apparato digestivo (interazione tra disbiosi e sistema immunitario) Dr. Bruno Donatini - Sypoba® Basic-Trainer - post advanced rolfing, Dr Peter Schwind - trattamento traumi meccanici cranio e torace , Jean-Pierre Barral D.O. - relazioni neurali e viscerali tra i nervi toracici e gli organi addominali , Olivier Bazin D.O. 2005 - 2012 div. aggiornamenti - concetto di Hubert Godard di movimento, relazione tra struttura e funzione e relative correzioni di disfunzioni anatomiche e posturali - manipolazione dei nervi periferici, dei nervi craniali e delle arterie (Jean-Pierre Barral D.O.div. corsi) - formazione di base del movimento (secondo Laban/Bartenieff) - manipolazione delle articolazioni (Jean-Pierre Barral D.O. div. corsi) - div. corsi di diagnosi e di concetto di lavoro ( Alain Croibier D.O. e Rolfing®) 1998 - 2004 Studio in proprio formazione ulteriore: - formazione advanced Rolfer - manipolazione viscerale (Didier Prat D.O.) /manipolazione urogenitale (Didier Prat) - lavoro con bebè e bambini (Rolfing®) - diversi corsi di manipolazione del tessuto connettivo (Rolfing®) - corso di movimento efficace secondo Dr. Hans Flury 1997 apertura studio in proprio ed impiego parziale presso Centro della Salute Esplanade, Minusio 1996 - 1997 formazione Rolfing® (European Rolfing® Assoc., München, Germany) 1992 - 1995 Clinica Vitasana, Breganzona (clinica biologica con medicina integrale): massaggio classico, linfodrenaggio, riflessologia del piede, massaggio del tessuto connettivo, trattamento “triggerpoint”, lavoro con respirazione, movimento e rilassamento con persone singole o con gruppi formazione ulteriore: - trattamento “triggerpoint” - massaggio manipolativo (secondo Dr. Terrier) - introduzione all’integrazione strutturale Rolfing® - linfodrenaggio manuale ed edematerapia secondo Földi 1990 - 1992 Clinica psichiatrica cantonale, Herisau (AR): massaggiatore medico e cinesiterapista (con persone singole o con gruppi) Formazione ulteriore: - tecniche di esame manuale delle articolazioni 1989 - 1990 Casa di cura Oberwaid, San Gallo: stage come massaggiatore medico Formazione ulteriore: - riflessologia del piede secondo Marquardt 1988-1989 scuola a tempo pieno per massaggiatore medico, San Gallo fra l’altro: massaggio classico, massaggio del tessuto connettivo, idroterapia, elettroterapia 1986 - 1987 viaggio in bicicletta nel mondo (18 mesi) 1984 viaggio in bicicletta nel mondo (9 mesi) 1982 - 1988 Banca di Credito di San Gallo: apprendista ed impiegato

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SuisseUp è una società di formazione nata nel febbraio del 2021, che mette al centro il Benessere e l'Empowerment della persona offrendo percorsi formativi, cosi di riqualifica professionale, workshop, lezioni e servizi a beneficio di tutti coloro che desiderano crescere o rinnovarsi nella vita personale, scolastica o professionale. I percorsi rivolti agli adulti si possono suddividere in 2 macroaree: CORSI E WORKSHOP PER L’ AREA AZIENDALE: - Workshop di crescita personale e professionale: public speaking, team building, gestione dei conflitti, comunicazione efficace … - Corsi di lingua per l’ottenimento delle certificazioni linguistiche o l’apprendimento di lingue settoriali; - Corsi per inserirsi nel mondo del lavoro, con formazioni per il conseguimento delle certificazioni cantonali di Contabilità di base e avanzata, Assistente HR in partnership con L’HRSE, corsi sull’uso del software banana, ecc. CORSI CON DIPLOMA PROFESSIONALIZZANTE – AREA BENESSERE: - Corso per diventare Coach della Nutrizione (130 ore) - Corso per diventare Consulente Mindfulness (90 ore) - Corso per diventare Insegnante Yoga per bambini e adolescenti (80 ore) - Corso per diventare Leader Yoga della Risata (19 ore) Tutti i corsi hanno materiali inediti creati e strutturati meticolosamente dai formatori al fine di rispondere alle aspettative di una formazione attenta e di qualità . I gruppi classe non sono molto numerosi in modo tale da creare un clima di condivisione e di risposta immediata ai dubbi e alle domande dei partecipanti. I servizi del MONDO SCUOLA rivolti agli STUDENTI di ogni ordine e grado scolastico sono invece i seguenti: - LEZIONI E RIPETIZIONI SCOLASTICHE IN OGNI MATERIA E OER OGNI LIVELLO - CORSI INDIVIDUALI E DI GRUPPO SUL METODO E LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO - CORSI INDIVIDUALI E DI GRUPPO PER LE LINGUE STRANIERE - PERCORSI INDIVIDUALI PER LA DIDATTICA SPECIALE (CON PROFESSIONISTI SPECIFICI PER DSA/BES/ADHD/ecc.) - CAMP ESTIVI DI MATEMATICA, TEDESCO E METODO DI STUDIO - CAMP DI ROBOTICA EDUCATIVA DI BASE E AVANZATA Un servizio aggiuntivo offerto da SuisseUp è la PET THERAPY con l'ausilio di cani certificati e professioniste altamente qualificate. In tal senso, nel 2023 abbiamo creato un nuovo brand dedicato a professionisti e amanti degli animali, PET ACADEMY un centro di FORMAZIONE IN AMBITO PET per creare corsi inediti in Canton Ticino , professionalizzanti e specializzanti in questo settore ( https://petacademy.suisseup.ch/ ) La nostra offerta formativa è in continua evoluzione e ci trovate presso la nostra sala corsi “ SuisseUp Academy ” presso il World Trade Center di Agno, dove svolgiamo corsi in modalità mista (presenza e online), oltre a quelli a distanza e alle lezioni telematiche. Chiamaci per una chiacchierata senza impegno con la nostra Responsabile Didattica! Siamo qui per rispondere ad ogni tua esigenza!

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Il contesto in cui operiamo influenza in modo decisivo il nostro approccio al progetto. Per formulare ipotesi progettuali corrette, riteniamo fondamentale confrontarci con il tessuto costruito e con le proprietà morfologiche del paesaggio. Ancorandoci a modelli architettonici del passato, intesi quali riferimenti tipologici per le proposte formali e compositive, definiamo un filo conduttore tra il contesto e il nostro intervento. L’idea fondante il nostro operato risulta dall’interpretazione di un modo di vivere e sperimentare lo spazio in un determinato contesto, dal profilo fisico e delle interazioni sociali. Partners Matteo Inches dipl. usi sia otia reg a bsa/fas dal 2019 . Membro comitato BSA / FAS, sezione Ticino dal 2018 . Membro BSA / FAS , Federazione Architetti Svizzeri dal 2017 . Titolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2013/19 . Collaboratore scientifico presso Dipartimento del Territorio, Cantone Ticino 2011/13 . Assistente di progettazione USI, Accademia di Mendrisio dal 2010 . Attività indipendente, titolare studio inches architettura 2009/11 . Architetto presso BuzzieBuzzi architetti, Locarno nel 2009 . Diploma di architetto 10/10, Accademia Architettura Mendrisio Nastasja Geleta dipl. supsi vsi asai dal 2017 . Contitolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2015/2016 . Assistente di progettazione SUPSI, Dipartimento ambiente costruzione e design 2014/2015 . Membro junior comitato VSI ASAI Svizzera italiana dal 2014 . Partner presso studio inches architettura nel 2014 . Diploma architetto d’interni (premio Talenthesis), Scuola universitaria professionale Svizzera italiana Lista collaboratori Marta Mascheroni . Alfonso Di Sabato . Matteo Lorenzini . Perica Kovac . Tommaso Pareschi Luca Suriano . Tommaso Fantini . Emilio Trevisiol . Alberto Rossi . Giovanni Lazzareschi Premi Premio SIA Ticino 2024 Menzione under40 . Mensa scolastica Viganello Premio >> best architect 23 << . Casa Zanini Porta Premio d’architettura BETON21 Förderpreis . Palazzo Pioda Premio >> best architect 19 << . Palazzo Pioda Die Besten 2018 . nominato . Palazzo Pioda Premio >> best architect 18 << . Museo MeCrì Swiss Art Award 2017 . finalista A+ Award 2017 . distinzione . Museo MeCrì Der Best Umbau 2016 . finalista . Casa Rizza A+ Award 2014 . finalista . Casa Rizza mandato di studio Lungolago e Centro . Lugano . 2021 . 1° posto concorso Ampliamento Casa anziani . Balerna . 2019 . 1° premio mandato di studio Comparto Ex Macello Ex Gas . Locarno . 2019 . 1° posto concorso Ampliamento Scuola elementare . Melano . 2018 . 1° premio concorso Mensa scolastica . Viganello . 2017 . 1° premio concorso Ampliamento Ospedale Civico EOC . Lugano . 2016 . 3° premio concorso Centro polivalente per anziani . Losone . 2014 . 6° premio concorso Centrale d’allarme cantonale . Bellinzona 2012 . 4° premio concorso Oratorio parrocchiale . Giubiasco . 2012 . 6° premio concorso Ampliamento scuola elementare . Savosa . 2011 . 3° premio Mostre “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Fakultät für Architektur . München “Schweizweit” . arc en rêve centre d’architecture . 14.12.2017 – 15.04.2018 . Bordeaux “Schweizweit” . Architetture recenti in Svizzera . 07.07.2017 – 29.07.2017 . Lugano “Swiss Art Award 2017” . Messe Basel, Hall 3 . 13.06.2017 – 18.06.2017 . Basel “Schweizweit” . SAM Architecture Museum Basel . 18.11.2016 – 07.05.2017 . Basel “Architektur0.16” . Maag Hallen. 28.10.2016 – 30.10.2016 . Zürich Conferenze “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Facoltà di Architettura . München “Serata Ticinese” . 28.09.2022 . Architekturforum Zürich “Inches Geleta” . 07.09.2022 . Architekturforum Thun “Struttura: tra territorio e tettonica” . 03.11.2021 . Università di Ferrara “Frame Work” . 13.04.2021 . Syracuse University Florence “Sino-Swiss dialogue on Architecture and Structure”12.09.2020 . Evento Web . Teatro Power Station of Arts . Shanghai “Inches Geleta” . 28.05.2020 . Mantova Architettura 2020 “Inches Geleta” . 04.12.2019 . Form & Structure . Technischen Universität Nürnberg “Inches Geleta 2009-2019” . 29.11.2019 . Ordine Architetti Como . Novocomum . Como “Das Bild als Referenz” . 21.09.2019 . Swisness Applied Exhibition . Kunsthaus Glarus “Inches Geleta” . 24.06.2019 . Facoltà di architettura . Technischen Universität München “Inches Geleta” . 16.05.2019 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Ghilotti . Piacenza “Inches Geleta” . 04.05.2018 . Nomad Hotel . WarmUp-Open House Basel 2018. Basilea “Continuum” . 25.10.2017 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Scaramellini . Milano “Trasformazioni” . 1.11.2016 . Accademia di architettura di Mendrisio . Atelier Botta . prof. Canevascini “Metropoli Ticino?” . 23.06.2016 . Istituto i2a . Lugano “Il Piano direttore cantonale” . 02.02.2014 . USI – Accademia di architettura . Mendrisio

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Il contesto in cui operiamo influenza in modo decisivo il nostro approccio al progetto. Per formulare ipotesi progettuali corrette, riteniamo fondamentale confrontarci con il tessuto costruito e con le proprietà morfologiche del paesaggio. Ancorandoci a modelli architettonici del passato, intesi quali riferimenti tipologici per le proposte formali e compositive, definiamo un filo conduttore tra il contesto e il nostro intervento. L’idea fondante il nostro operato risulta dall’interpretazione di un modo di vivere e sperimentare lo spazio in un determinato contesto, dal profilo fisico e delle interazioni sociali. Partners Matteo Inches dipl. usi sia otia reg a bsa/fas dal 2019 . Membro comitato BSA / FAS, sezione Ticino dal 2018 . Membro BSA / FAS , Federazione Architetti Svizzeri dal 2017 . Titolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2013/19 . Collaboratore scientifico presso Dipartimento del Territorio, Cantone Ticino 2011/13 . Assistente di progettazione USI, Accademia di Mendrisio dal 2010 . Attività indipendente, titolare studio inches architettura 2009/11 . Architetto presso BuzzieBuzzi architetti, Locarno nel 2009 . Diploma di architetto 10/10, Accademia Architettura Mendrisio Nastasja Geleta dipl. supsi vsi asai dal 2017 . Contitolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2015/2016 . Assistente di progettazione SUPSI, Dipartimento ambiente costruzione e design 2014/2015 . Membro junior comitato VSI ASAI Svizzera italiana dal 2014 . Partner presso studio inches architettura nel 2014 . Diploma architetto d’interni (premio Talenthesis), Scuola universitaria professionale Svizzera italiana Lista collaboratori Marta Mascheroni . Alfonso Di Sabato . Matteo Lorenzini . Perica Kovac . Tommaso Pareschi Luca Suriano . Tommaso Fantini . Emilio Trevisiol . Alberto Rossi . Giovanni Lazzareschi Premi Premio SIA Ticino 2024 Menzione under40 . Mensa scolastica Viganello Premio >> best architect 23 << . Casa Zanini Porta Premio d’architettura BETON21 Förderpreis . Palazzo Pioda Premio >> best architect 19 << . Palazzo Pioda Die Besten 2018 . nominato . Palazzo Pioda Premio >> best architect 18 << . Museo MeCrì Swiss Art Award 2017 . finalista A+ Award 2017 . distinzione . Museo MeCrì Der Best Umbau 2016 . finalista . Casa Rizza A+ Award 2014 . finalista . Casa Rizza mandato di studio Lungolago e Centro . Lugano . 2021 . 1° posto concorso Ampliamento Casa anziani . Balerna . 2019 . 1° premio mandato di studio Comparto Ex Macello Ex Gas . Locarno . 2019 . 1° posto concorso Ampliamento Scuola elementare . Melano . 2018 . 1° premio concorso Mensa scolastica . Viganello . 2017 . 1° premio concorso Ampliamento Ospedale Civico EOC . Lugano . 2016 . 3° premio concorso Centro polivalente per anziani . Losone . 2014 . 6° premio concorso Centrale d’allarme cantonale . Bellinzona 2012 . 4° premio concorso Oratorio parrocchiale . Giubiasco . 2012 . 6° premio concorso Ampliamento scuola elementare . Savosa . 2011 . 3° premio Mostre “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Fakultät für Architektur . München “Schweizweit” . arc en rêve centre d’architecture . 14.12.2017 – 15.04.2018 . Bordeaux “Schweizweit” . Architetture recenti in Svizzera . 07.07.2017 – 29.07.2017 . Lugano “Swiss Art Award 2017” . Messe Basel, Hall 3 . 13.06.2017 – 18.06.2017 . Basel “Schweizweit” . SAM Architecture Museum Basel . 18.11.2016 – 07.05.2017 . Basel “Architektur0.16” . Maag Hallen. 28.10.2016 – 30.10.2016 . Zürich Conferenze “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Facoltà di Architettura . München “Serata Ticinese” . 28.09.2022 . Architekturforum Zürich “Inches Geleta” . 07.09.2022 . Architekturforum Thun “Struttura: tra territorio e tettonica” . 03.11.2021 . Università di Ferrara “Frame Work” . 13.04.2021 . Syracuse University Florence “Sino-Swiss dialogue on Architecture and Structure”12.09.2020 . Evento Web . Teatro Power Station of Arts . Shanghai “Inches Geleta” . 28.05.2020 . Mantova Architettura 2020 “Inches Geleta” . 04.12.2019 . Form & Structure . Technischen Universität Nürnberg “Inches Geleta 2009-2019” . 29.11.2019 . Ordine Architetti Como . Novocomum . Como “Das Bild als Referenz” . 21.09.2019 . Swisness Applied Exhibition . Kunsthaus Glarus “Inches Geleta” . 24.06.2019 . Facoltà di architettura . Technischen Universität München “Inches Geleta” . 16.05.2019 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Ghilotti . Piacenza “Inches Geleta” . 04.05.2018 . Nomad Hotel . WarmUp-Open House Basel 2018. Basilea “Continuum” . 25.10.2017 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Scaramellini . Milano “Trasformazioni” . 1.11.2016 . Accademia di architettura di Mendrisio . Atelier Botta . prof. Canevascini “Metropoli Ticino?” . 23.06.2016 . Istituto i2a . Lugano “Il Piano direttore cantonale” . 02.02.2014 . USI – Accademia di architettura . Mendrisio

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ECAP è un ente senza scopo di lucro per la formazione degli adulti. Quest’organizzazione interculturale con le sue attività permette la formazione di migranti e di lavoratori e lavoratrici anche non qualificati/e. Con più di cinquantamila persone che ogni anno frequentano le nostre attività, ECAP è uno dei più grandi enti di formazione degli adulti attivi in Svizzera. ECAP Ticino Unia è nata nel 1994 dalla collaborazione tra il Sindacato Edilizia e Industria del canton Ticino (oggi Unia) e la Fondazione ECAP. Le nostre attività sono riconosciute e finanziate dalla Divisione della Formazione Professionale del Canton Ticino. Su mandato dell’Ufficio delle Misure Attive della sezione cantonale del lavoro e in collaborazione con gli uffici regionali di collocamento organizziamo corsi collettivi a sostegno del reinserimento lavorativo di persone alla ricerca di impiego e corsi per i disoccupati che desiderano avviare un’attività indipendente. Nell'ambito delle misure per l'integrazione dei e delle migranti offriamo corsi di italiano in diversi comuni. Abitualmente operiamo in stretta cooperazione con scuole pubbliche e altri enti attivi nel mondo della formazione dei lavoratori e dei disoccupati. Siamo convenzionati con i Centri professionali SPAI di Biasca, Bellinzona, Locarno, Trevano e Mendrisio e abbiamo accordi di collaborazione con i centri professionali e commerciali di Lugano e di Chiasso, con cui svolgiamo diversi progetti e corsi. ECAP Ticino Unia offre corsi nei seguenti settori: • Corsi per il conseguimento della qualifica professionale (Art. 33 della LFpr) per l’edilizia (muratore, gessatore, pittore), la vendita (assistente CFP e impiegato AFC del commercio al dettaglio) e per la metalcostruzione e il montaggio di avvolgibili • Aggiornamento professionale per architetti, ingegneri, disegnatori, ecc., con AutoCAD • Aggiornamento professionale per il settore alberghiero e della ristorazione (L'ABC del settore alberghiero e della ristorazione) • Contabilità con il Software Banana • Gestione aziendale, in collaborazione con il Centro SPAI di Trevano • Corsi di informatica (introduzione e approfondimento a Word, Excel, Access, Internet, Power Point) con la possibilità di conseguire la “Patente europea di guida del computer” (ECDL) • Tecnico hardware • Corsi di lingua per la professione (Tedesco e Inglese per il settore della vendita o per impiegati di commercio), con la possibilità di conseguire le rispettive certificazioni telc • Corsi di alfabetizzazione in collaborazione con l’Associazione Leggere & Scrivere della Svizzera italiana • Creazione di impresa • TRIS, tecniche di ricerca d’impiego per disoccupati • Italiano per l’integrazione in diversi comuni, con la possibilità di conseguire la certificazione CELI • «Corsi di preparazione agli esami di fine tirocinio» per apprendisti elettricisti e muratori, in collaborazione con Unia ECAP Ticino Unia è un centro d’esame riconosciuto per certificazioni ECDL, CELI e telc. Visita il nostro sito e troverai molto di più: Offerta corrente ECAP Ticino Unia

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Municipio di Lamone

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Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
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Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. 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Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). 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Concorsi • Ampliamento università della Svizzera italiana – Facoltà di teologia – 2° Premio • Ampliamento scuola agraria istituto cantonale di Mezzana • Amliamento e copertura pista di ghiaccio centro sportivo della Siberia – Ascona • Ampliamento biblioteca cantonale di Lugano • Ampliamento passeggiata al lago – Brissago – Studio parallelo • Concorso ampliamento delle scuole elementari di Savosa – 1° Premio • Concorso nuovo centro polivalente di Pollegio - 2° Premio Progetti realizzati 1997–2018 • Piscina esterna casa Gebhardt – Brissago • Casa Alberti – Gudo • Casa Gandolfi – Agarone • Casa Monte Sereno – Brissago • Case Cooperativa al Ponte, Lift esterno – Ascona • Casa Iropoi – San Nazzaro • Nuovi posteggi coperti e lift esterno – Case Buob – Wild – Brissago • Villa Emden – Isole di Brissago – Lavori di miglioria • Casa Grieder - Brissago • Sopraelevazione stabile commerciale - abitativo Eredi Losa - Locarno • Nuovo Lido comunale di Brissago Direzione lavori – opere pubbliche 1997–2018 • Opere in calcestruzzo armato – Sistemazione esterna casa Baccalà, Brissago – Progetto architetto LivioVacchini – 1997–1998 • Nuovo stabile amministrativo cantonale – Locarno – Progetto arch Sergio Cattaneo – 2002–2006 • Lavori di miglioria villa Emden – Isole di Brissago – 2010–2011 • Edificazione nuova sede Sevizio Ambulanza Locarnese e Valli - 2015-2018 Direzione lavori – opere private 1997–2018 • Piscina esterna casa Gebhardt – Brissago • Casa Alberti – Gudo • Casa Gandolfi – Agarone • Casa Monte Sereno – Brissago • Casa Iropoi – San Nazzaro • Nuovi posteggi coperti e lift esterno – Case Buob – Wild – Brissago • Sopraelevazione stabile commerciale - abitativo Eredi Losa - Locarno

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ArchitettoCostruzione, direzione lavori
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ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 3 valutazioni

ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

Via Giovan Antonio Orelli 29, 6600 Locarno

Nella sua attività la casa editrice di Armando Dadò ha pubblicato più di mille libri. Il catalogo, che è andato componendosi dal 1961 ad oggi, comprende opere riguardanti i più diversi settori: dalla letteratura all'arte, dalla storia alla politica, dal costume all'etnografia, dall'attualità alle scienze naturali. Molti dei volumi pubblicati, in particolare negli scorsi anni, sono legati alla realtà regionale, indagata nei suoi vari aspetti; una realtà che la casa locarnese ha cercato e cerca di promuovere non solo all'interno dei confini regionali e cantonali ma anche al loro esterno, facendo conoscere oltre Gottardo e in Italia le specificità delle nostre terre. Per ritrovare le origini dell'azienda bisogna riandare all'estate del 1961, quando un gruppo di amici decide di riunire forze e fondi necessari per dar vita a Locarno a una nuova tipografia. Ufficialmente essa nasce il 22 luglio di quell'anno, giorno di costituzione di una società anonima che dichiara un capitale sociale di 150 mila franchi e che annovera nel suo Consiglio d'amministrazione anche Plinio Martini, scrittore valmaggese che qualche anno più tardi animerà la scena letteraria della Svizzera italiana. Prudente l'esordio: nei primi anni l'attività è essenzialmente quella di una piccola tipografia che impiega meno di una mezza dozzina di collaboratori. L'azienda è insediata in un paio di locali del vecchio Palazzo Pax di Muralto, proprio di fronte alla Stazione FFS (è in virtù di questa vicinanza che le si darà il nome di Tipografia Stazione). I primi lavori sono stampati commerciali, composti al piombo e impressi secondo i metodi di una tradizione che oggi è ormai tramontata. Al titolare però la sola attività di stampatore non basta: scopre la passione per i libri. Armando Dadò arriva all'editoria per il tramite di una conoscenza che si trasformerà in seguito in fertile amicizia: quella con il poeta e incisore Giovanni Bianconi, che gli propone di pubblicare un suo libro di etnografia regionale. La gratificazione provata nel 1965 all'uscita di Artigianati scomparsi conforta il giovane tipografo valmaggese nelle sue speranze e lo persuade a imboccare una strada certo difficile, irta di insidie e difficoltà, ma fatta anche di vive soddisfazioni, di contatti umani e di intime comunanze. Di fondamentale importanza sarà l'incontro con Piero Bianconi, fratello di Giovanni: i suoi Occhi sul Ticino e Ticino com'era sono opere che – al di là del successo di vendite quasi insperato – confermeranno Dadò nei suoi intendimenti culturali. Attività culturale, impegno civile Nel corso degli anni Settanta gli indirizzi della casa editrice si precisano, tanto che alcuni temi specifici segnano buona parte della produzione libraria di quegli anni. C'è soprattutto la partecipazione al dibattito civile di quel periodo, quando i ticinesi si accorgono delle «ferite» inferte alle loro terre da quasi trent'anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, di urbanizzazione selvaggia, di svendita del territorio. È nelle opere di Piero Bianconi, e di altri autori, che appare evidente la necessità di ricuperare e difendere un patrimonio di civiltà contadina messo in pericolo (se non già largamente compromesso) da deleterie dinamiche economiche e sociali innescatesi in Ticino a partire dal secondo dopoguerra. L'interesse per la storia, le vicende e gli aspetti del passato è confermato dal successo editoriale di diverse altre opere che appaiono in quegli anni: basti citare la Storia del Cantone Ticino di Giulio Rossi ed Eligio Pometta e le sue ventimila copie vendute. In quel periodo la casa locarnese ha ormai fissato solide radici. Parallelamente, il settore tipografico conosce una vera e propria rivoluzione tecnologica che porta alla soppressione del piombo per far posto a nuove tecniche di fotoriproduzione e, soprattutto, all'avvento dell'informatica. L'attività editoriale può così rafforzarsi e le pubblicazioni iniziano a ordinarsi in un programma coerente con gli indirizzi della casa. È così che al principio degli anni Ottanta vengono avviate le collane de «Il Castagno» e de «L'Officina» : nella prima trovano posto testimonianze di autori del passato, mentre la seconda è riservata a studi condotti secondo i più moderni criteri di ricerca. In particolare ne «Il Castagno» Dadò inizia sin da subito a proporre opere di autori come Karl Viktor von Bonstetten, Hans Rudolf Schinz e Otto Weiss, la cui traduzione e pubblicazione darà un contributo fondamentale alla storiografia cantonale. Gli orizzonti si ampliano A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta cresce l'impegno nel campo delle traduzioni e ciò apre nuove interessanti prospettive alla casa editrice locarnese: pur continuando nell'opera di valorizzazione del patrimonio culturale della Svizzera italiana, Dadò rivolge l'attenzione anche alla storia e alle letterature nazionali. Lo spettro quindi si allarga, tanto che a temi di interesse regionale si sovrappongono opere di portata più ampia, che riescono a guadagnarsi l'attenzione anche della stampa e del pubblico italiano. Gli anni Novanta sono stati segnati da una serie di iniziative che hanno profilato ancor maggiormente gli indirizzi culturali di Dadò: tra queste si può senz'altro citare la collaborazione con la Pro Grigioni Italiano che ha portato alla nascita dell'omonima collana, la pubblicazione dei tre volumi dell' Introduzione al paesaggio naturale e dei nove dell' Atlante dell'edilizia rurale - in co-edizione con il Museo cantonale di storia naturale, rispettivamente con la Scuola tecnica superiore del Cantone Ticino - che risultano fra le opere più importanti apparse in Ticino in questi ultimi anni. Nel corso del decennio hanno visto la luce diverse nuove collane. Quella de «I Classici» , diretta da Carlo Carena, vanta già in catalogo una decina di capolavori della nostra civiltà: citiamo il Libro di Giobbe , il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, il Lamento della Pace di Erasmo da Rotterdam, la Storia della Colonna Infame del Manzoni, nonché la nuova traduzione de I Vangeli , curata da un gruppo di insigni specialisti italiani, edizione che ha suscitato vasta e positiva eco anche nel mondo culturale italiano. Attenzione e interesse suscita pure la collana «Alea» , nella quale sono confluite raccolte di poeti di indiscusso valore come Piero Bigongiari, Jacques Dupin, Neuro Bonifazi, Fabio Muggiasca, Dubravko Pusek, Gilberto Isella, Ismail Kadaré e Giovanni Bonalumi. In particolare le raccolte di questi ultimi due autori hanno ottenuto significativi riconoscimenti dalla critica italiana: Kadaré con l'opera Le spiagge d'inverno , che ha vinto il Premio Regione Brianza nel 1996; Bonalumi con La traversata del Gottardo , una serie di traduzioni poetiche dal francese e dal tedesco che è pure stata insignita del Premio Città di Monselice; un riconoscimento che, per quanto riguarda la traduzione, è il più prestigioso dell'intera area italiana. Ma l'accresciuto impegno editoriale si è concretizzato in diverse altre iniziative: è il caso della collana «Il Cardellino» – dove si ospitano opere letterarie di autori svizzeri e stranieri scelti secondo i criteri della varietà e dell'originalità – e quella de «I Sottili» che raccoglie testi in minore per quanto riguarda la forma editoriale ma di acuto e penetrante spessore intellettuale. Nel 1998, in occasione del 150° anniversario della costituzione dello Stato federale, è poi stata inaugurata la collana intitolata «I Cristalli - Helvetia nobilis» , destinata ad opere di narrativa e di saggistica, mai tradotte finora o non più disponibili, di scrittori in prevalenza svizzeri di lingua tedesca, francese e romancia. Ai lettori italofoni sono stati finora proposti o sono in fase di preparazione capolavori come La Svizzera. Storia di un popolo felice di Denis de Rougemont e Il Santo di Conrad Ferdinand Meyer, Il dolore dei contadini di Corinna Bille, Adamo ed Eva di Charles-Ferdinand Ramuz, Dal Diario berlinese di Max Frisch e testi di molti altri scrittori di grande spessore letterario come Walser, Chappaz, Muschg, Tocqueville, Gotthelf, Jung, Dürrenmatt, Zweig, Mme de Staël e altri. Con La Svizzera tra origini e progresso di Peter von Matt, la collana ha raggiunto il traguardo dei cinquanta titoli pubblicati, e da allora l’attività prosegue con rinnovato vigore. L'intendimento è che questi testi contribuiscano a una riflessione sull'identità elvetica e sul lungo cammino che ha portato al formarsi dello Stato attuale. Tra le ultime nate due collane che stanno portando grandi soddisfazioni all’editore. Una è «La Rondine» , che raccoglie i migliori frutti della narrativa svizzero-italiana dell'Otto e Novecento, avviata nel 2000 con una nuova edizione del Signore dei poveri morti di Felice Filippini poi proseguita con l'uscita di Lungo la strada , originale raccolta di prose di Anna Gnesa, del Requiem per zia Domenica di Plinio Martini e da La cava della sabbia di Pio Ortelli come pure le nuove edizioni di Albero genealogico di Piero Bianconi e La voce del padre di Ugo Canonica, e l’inedito di Remo Beretta I giorni e la morte . La seconda nasce nel 2008 con La baronessa delle isole , di Daniela Calastri-Winzenried. È «La Betulla» che, sull'esempio di questa pianta pioniera, dà la possibilità a scrittori non ancora affermati di proporsi al pubblico dei lettori. Recentissimo è il varo della collana «Le Sfide della Svizzera» , curata dal politologo Oscar Mazzoleni, che vuole riflettere sulla realtà elvetica partendo da contributi di specialisti del settore. Non solo libri La diversificazione dell'attività editoriale ha portato Dadò ad entrare anche nel mondo della stampa periodica. Lo ha fatto dando il via alla pubblicazione di due periodici regionali: La Rivista del Locarnese e valli nel 1994 e Il Mendrisiotto nel 1999, che con gli anni si sono ampiamente affermate nel tessuto sociale locale, acquisendo una loro identità e autorevolezza. Sulla scia del successo delle due riviste, gli ultimi anni hanno visto nascere due nuove pubblicazioni, La Turrita , destinata ai lettori del Bellinzonese e del piano di Magadino, e Il Ceresio , periodico del Luganese. Presente e futuro Nel ristretto mercato dell'editoria ticinese la produzione libraria della casa editrice Dadò è da considerarsi per molti versi eccezionale: oggi sono quasi una trentina i volumi che escono ogni anno con il suo marchio. Un marchio che è garanzia di qualità, sia per il livello culturale delle pubblicazioni, sia per quel che riguarda l'eccellenza grafica del prodotto. Non è un caso che alcune delle opere pubblicate a Locarno sono state insignite del «Premio Lago Maggiore» e che altre hanno vinto il concorso indetto dalla giuria de «I più bei libri svizzeri dell'anno», patrocinato dal Dipartimento federale dell'interno. Ma altri riconoscimenti hanno gratificato l'attività di Dadò: nel 1991, in occasione del 700° della Confederazione, l'editore locarnese si è visto assegnare la stampa e la pubblicazione del Dizionario delle letterature svizzere ; e ancor maggior prestigio ha portato alla casa l'edizione italiana del Dizionario Storico della Svizzera , monumentale opera di ricerca che è partita nel 2002 e si è conclusa nel 2014 con il tredicesimo volume. Un'operazione, questa, che ha sottoposto la casa editrice a un impegno non indifferente, tanto nella preparazione e nella stampa dei volumi, quanto nella promozione e diffusione. Ormai superato il mezzo secolo di vita, la casa editrice locarnese si ritrova in un momento che, se paragonato alla vita di un uomo, corrisponde alla maturità. Momento in cui l'esperienza e l'ormai piena coscienza della propria identità inducono a profondere le migliori energie. Un obiettivo e una sfida. È quanto si proporrà di fare la casa editrice nei prossimi anni: continuando ad offrire ai lettori delle opere di valore e qualità, cogliendo le voci più importanti della narrativa e della saggistica della Svizzera italiana, proponendo in traduzione quelle altrettanto significative delle altre culture nazionali, promuovendo infine le nostre specificità culturali anche di là dei limiti regionali, in Italia e in Europa. Servizi offerti Da oltre 50 anni la Tipografia Stazione SA è attiva nel Locarnese. Grazie ai macchinari più moderni e al personale formato e competente siamo in grado di soddisfare anche le esigenze più particolari dei nostri clienti. Fra i servizi più richiesti: • Prospetti e depliant • Riviste • Fascicoli e libri • Buste e carta da lettere • Biglietti da visita • Bloc notes Se hai un’idea ma non sai come realizzarla, i nostri grafici sono a disposizione per dar forma alla tua creatività!

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Nella sua attività la casa editrice di Armando Dadò ha pubblicato più di mille libri. Il catalogo, che è andato componendosi dal 1961 ad oggi, comprende opere riguardanti i più diversi settori: dalla letteratura all'arte, dalla storia alla politica, dal costume all'etnografia, dall'attualità alle scienze naturali. Molti dei volumi pubblicati, in particolare negli scorsi anni, sono legati alla realtà regionale, indagata nei suoi vari aspetti; una realtà che la casa locarnese ha cercato e cerca di promuovere non solo all'interno dei confini regionali e cantonali ma anche al loro esterno, facendo conoscere oltre Gottardo e in Italia le specificità delle nostre terre. Per ritrovare le origini dell'azienda bisogna riandare all'estate del 1961, quando un gruppo di amici decide di riunire forze e fondi necessari per dar vita a Locarno a una nuova tipografia. Ufficialmente essa nasce il 22 luglio di quell'anno, giorno di costituzione di una società anonima che dichiara un capitale sociale di 150 mila franchi e che annovera nel suo Consiglio d'amministrazione anche Plinio Martini, scrittore valmaggese che qualche anno più tardi animerà la scena letteraria della Svizzera italiana. Prudente l'esordio: nei primi anni l'attività è essenzialmente quella di una piccola tipografia che impiega meno di una mezza dozzina di collaboratori. L'azienda è insediata in un paio di locali del vecchio Palazzo Pax di Muralto, proprio di fronte alla Stazione FFS (è in virtù di questa vicinanza che le si darà il nome di Tipografia Stazione). I primi lavori sono stampati commerciali, composti al piombo e impressi secondo i metodi di una tradizione che oggi è ormai tramontata. Al titolare però la sola attività di stampatore non basta: scopre la passione per i libri. Armando Dadò arriva all'editoria per il tramite di una conoscenza che si trasformerà in seguito in fertile amicizia: quella con il poeta e incisore Giovanni Bianconi, che gli propone di pubblicare un suo libro di etnografia regionale. La gratificazione provata nel 1965 all'uscita di Artigianati scomparsi conforta il giovane tipografo valmaggese nelle sue speranze e lo persuade a imboccare una strada certo difficile, irta di insidie e difficoltà, ma fatta anche di vive soddisfazioni, di contatti umani e di intime comunanze. Di fondamentale importanza sarà l'incontro con Piero Bianconi, fratello di Giovanni: i suoi Occhi sul Ticino e Ticino com'era sono opere che – al di là del successo di vendite quasi insperato – confermeranno Dadò nei suoi intendimenti culturali. Attività culturale, impegno civile Nel corso degli anni Settanta gli indirizzi della casa editrice si precisano, tanto che alcuni temi specifici segnano buona parte della produzione libraria di quegli anni. C'è soprattutto la partecipazione al dibattito civile di quel periodo, quando i ticinesi si accorgono delle «ferite» inferte alle loro terre da quasi trent'anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, di urbanizzazione selvaggia, di svendita del territorio. È nelle opere di Piero Bianconi, e di altri autori, che appare evidente la necessità di ricuperare e difendere un patrimonio di civiltà contadina messo in pericolo (se non già largamente compromesso) da deleterie dinamiche economiche e sociali innescatesi in Ticino a partire dal secondo dopoguerra. L'interesse per la storia, le vicende e gli aspetti del passato è confermato dal successo editoriale di diverse altre opere che appaiono in quegli anni: basti citare la Storia del Cantone Ticino di Giulio Rossi ed Eligio Pometta e le sue ventimila copie vendute. In quel periodo la casa locarnese ha ormai fissato solide radici. Parallelamente, il settore tipografico conosce una vera e propria rivoluzione tecnologica che porta alla soppressione del piombo per far posto a nuove tecniche di fotoriproduzione e, soprattutto, all'avvento dell'informatica. L'attività editoriale può così rafforzarsi e le pubblicazioni iniziano a ordinarsi in un programma coerente con gli indirizzi della casa. È così che al principio degli anni Ottanta vengono avviate le collane de «Il Castagno» e de «L'Officina» : nella prima trovano posto testimonianze di autori del passato, mentre la seconda è riservata a studi condotti secondo i più moderni criteri di ricerca. In particolare ne «Il Castagno» Dadò inizia sin da subito a proporre opere di autori come Karl Viktor von Bonstetten, Hans Rudolf Schinz e Otto Weiss, la cui traduzione e pubblicazione darà un contributo fondamentale alla storiografia cantonale. Gli orizzonti si ampliano A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta cresce l'impegno nel campo delle traduzioni e ciò apre nuove interessanti prospettive alla casa editrice locarnese: pur continuando nell'opera di valorizzazione del patrimonio culturale della Svizzera italiana, Dadò rivolge l'attenzione anche alla storia e alle letterature nazionali. Lo spettro quindi si allarga, tanto che a temi di interesse regionale si sovrappongono opere di portata più ampia, che riescono a guadagnarsi l'attenzione anche della stampa e del pubblico italiano. Gli anni Novanta sono stati segnati da una serie di iniziative che hanno profilato ancor maggiormente gli indirizzi culturali di Dadò: tra queste si può senz'altro citare la collaborazione con la Pro Grigioni Italiano che ha portato alla nascita dell'omonima collana, la pubblicazione dei tre volumi dell' Introduzione al paesaggio naturale e dei nove dell' Atlante dell'edilizia rurale - in co-edizione con il Museo cantonale di storia naturale, rispettivamente con la Scuola tecnica superiore del Cantone Ticino - che risultano fra le opere più importanti apparse in Ticino in questi ultimi anni. Nel corso del decennio hanno visto la luce diverse nuove collane. Quella de «I Classici» , diretta da Carlo Carena, vanta già in catalogo una decina di capolavori della nostra civiltà: citiamo il Libro di Giobbe , il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, il Lamento della Pace di Erasmo da Rotterdam, la Storia della Colonna Infame del Manzoni, nonché la nuova traduzione de I Vangeli , curata da un gruppo di insigni specialisti italiani, edizione che ha suscitato vasta e positiva eco anche nel mondo culturale italiano. Attenzione e interesse suscita pure la collana «Alea» , nella quale sono confluite raccolte di poeti di indiscusso valore come Piero Bigongiari, Jacques Dupin, Neuro Bonifazi, Fabio Muggiasca, Dubravko Pusek, Gilberto Isella, Ismail Kadaré e Giovanni Bonalumi. In particolare le raccolte di questi ultimi due autori hanno ottenuto significativi riconoscimenti dalla critica italiana: Kadaré con l'opera Le spiagge d'inverno , che ha vinto il Premio Regione Brianza nel 1996; Bonalumi con La traversata del Gottardo , una serie di traduzioni poetiche dal francese e dal tedesco che è pure stata insignita del Premio Città di Monselice; un riconoscimento che, per quanto riguarda la traduzione, è il più prestigioso dell'intera area italiana. Ma l'accresciuto impegno editoriale si è concretizzato in diverse altre iniziative: è il caso della collana «Il Cardellino» – dove si ospitano opere letterarie di autori svizzeri e stranieri scelti secondo i criteri della varietà e dell'originalità – e quella de «I Sottili» che raccoglie testi in minore per quanto riguarda la forma editoriale ma di acuto e penetrante spessore intellettuale. Nel 1998, in occasione del 150° anniversario della costituzione dello Stato federale, è poi stata inaugurata la collana intitolata «I Cristalli - Helvetia nobilis» , destinata ad opere di narrativa e di saggistica, mai tradotte finora o non più disponibili, di scrittori in prevalenza svizzeri di lingua tedesca, francese e romancia. Ai lettori italofoni sono stati finora proposti o sono in fase di preparazione capolavori come La Svizzera. Storia di un popolo felice di Denis de Rougemont e Il Santo di Conrad Ferdinand Meyer, Il dolore dei contadini di Corinna Bille, Adamo ed Eva di Charles-Ferdinand Ramuz, Dal Diario berlinese di Max Frisch e testi di molti altri scrittori di grande spessore letterario come Walser, Chappaz, Muschg, Tocqueville, Gotthelf, Jung, Dürrenmatt, Zweig, Mme de Staël e altri. Con La Svizzera tra origini e progresso di Peter von Matt, la collana ha raggiunto il traguardo dei cinquanta titoli pubblicati, e da allora l’attività prosegue con rinnovato vigore. L'intendimento è che questi testi contribuiscano a una riflessione sull'identità elvetica e sul lungo cammino che ha portato al formarsi dello Stato attuale. Tra le ultime nate due collane che stanno portando grandi soddisfazioni all’editore. Una è «La Rondine» , che raccoglie i migliori frutti della narrativa svizzero-italiana dell'Otto e Novecento, avviata nel 2000 con una nuova edizione del Signore dei poveri morti di Felice Filippini poi proseguita con l'uscita di Lungo la strada , originale raccolta di prose di Anna Gnesa, del Requiem per zia Domenica di Plinio Martini e da La cava della sabbia di Pio Ortelli come pure le nuove edizioni di Albero genealogico di Piero Bianconi e La voce del padre di Ugo Canonica, e l’inedito di Remo Beretta I giorni e la morte . La seconda nasce nel 2008 con La baronessa delle isole , di Daniela Calastri-Winzenried. È «La Betulla» che, sull'esempio di questa pianta pioniera, dà la possibilità a scrittori non ancora affermati di proporsi al pubblico dei lettori. Recentissimo è il varo della collana «Le Sfide della Svizzera» , curata dal politologo Oscar Mazzoleni, che vuole riflettere sulla realtà elvetica partendo da contributi di specialisti del settore. Non solo libri La diversificazione dell'attività editoriale ha portato Dadò ad entrare anche nel mondo della stampa periodica. Lo ha fatto dando il via alla pubblicazione di due periodici regionali: La Rivista del Locarnese e valli nel 1994 e Il Mendrisiotto nel 1999, che con gli anni si sono ampiamente affermate nel tessuto sociale locale, acquisendo una loro identità e autorevolezza. Sulla scia del successo delle due riviste, gli ultimi anni hanno visto nascere due nuove pubblicazioni, La Turrita , destinata ai lettori del Bellinzonese e del piano di Magadino, e Il Ceresio , periodico del Luganese. Presente e futuro Nel ristretto mercato dell'editoria ticinese la produzione libraria della casa editrice Dadò è da considerarsi per molti versi eccezionale: oggi sono quasi una trentina i volumi che escono ogni anno con il suo marchio. Un marchio che è garanzia di qualità, sia per il livello culturale delle pubblicazioni, sia per quel che riguarda l'eccellenza grafica del prodotto. Non è un caso che alcune delle opere pubblicate a Locarno sono state insignite del «Premio Lago Maggiore» e che altre hanno vinto il concorso indetto dalla giuria de «I più bei libri svizzeri dell'anno», patrocinato dal Dipartimento federale dell'interno. Ma altri riconoscimenti hanno gratificato l'attività di Dadò: nel 1991, in occasione del 700° della Confederazione, l'editore locarnese si è visto assegnare la stampa e la pubblicazione del Dizionario delle letterature svizzere ; e ancor maggior prestigio ha portato alla casa l'edizione italiana del Dizionario Storico della Svizzera , monumentale opera di ricerca che è partita nel 2002 e si è conclusa nel 2014 con il tredicesimo volume. Un'operazione, questa, che ha sottoposto la casa editrice a un impegno non indifferente, tanto nella preparazione e nella stampa dei volumi, quanto nella promozione e diffusione. Ormai superato il mezzo secolo di vita, la casa editrice locarnese si ritrova in un momento che, se paragonato alla vita di un uomo, corrisponde alla maturità. Momento in cui l'esperienza e l'ormai piena coscienza della propria identità inducono a profondere le migliori energie. Un obiettivo e una sfida. È quanto si proporrà di fare la casa editrice nei prossimi anni: continuando ad offrire ai lettori delle opere di valore e qualità, cogliendo le voci più importanti della narrativa e della saggistica della Svizzera italiana, proponendo in traduzione quelle altrettanto significative delle altre culture nazionali, promuovendo infine le nostre specificità culturali anche di là dei limiti regionali, in Italia e in Europa. Servizi offerti Da oltre 50 anni la Tipografia Stazione SA è attiva nel Locarnese. Grazie ai macchinari più moderni e al personale formato e competente siamo in grado di soddisfare anche le esigenze più particolari dei nostri clienti. Fra i servizi più richiesti: • Prospetti e depliant • Riviste • Fascicoli e libri • Buste e carta da lettere • Biglietti da visita • Bloc notes Se hai un’idea ma non sai come realizzarla, i nostri grafici sono a disposizione per dar forma alla tua creatività!

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MiniCentro

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MiniCentro

6916 Grancia

L'asilo Nido "Mini Centro" è un servizio socio educativo rivolto ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età circa, che necessitano di un collocamento diurno al di fuori della famiglia per motivazioni diverse: necessità di lavoro di entrambi i genitori, famiglie monoparentali, bisogni particolari del bambino che va inserito in una collettività di suoi coetanei. Su richiesta vengono accolti anche bambini di 4/5 anni, se per svariati motivi, non vengono subito inseriti nella scuola dell'infanzia. La struttura è autorizzata dalla Lfam, è aperta circa 240 giorni all'anno e può accogliere 20 bambini della regione. L' ente è aconfessionale e apolitico. I principi fondamentali ai quali si ispira il progetto educativo - pedagogico del nido sono: • l'attenzione al bambino ed il rispetto dei ritmi individuali di crescita • il riconoscimento dei bisogni e delle risorse del bambino • il dialogo costante tra la famiglia ed il personale educativo • l'offerta di un ambiente sicuro, nel quale il bambino può sperimentare, esprimersi, orientarsi, sviluppare l'autonomia e le relazioni socio-affettive Stanza dei piccoli (dai 3 ai 12 mesi) Lo spazio è suddiviso in due locali. Una cameretta con lettini e materassi singoli, “la stanza della nanna”. Uno spazio, dove in un angolo vi è il fasciatoio per il cambio con armadietti personalizzati, un angolo morbido, per i più piccoli, una scrivania per gli adulti, un armadietto con i giochi Stanza da gioco . È suddivisa in vari angoli. L’angolo casina dove il bambino ha la possibilità di sperimentare il gioco simbolico della casa (stirare, cucinare, bambole, passeggini ecc...), un angolo lettura con cuscini e libri dove il bambino può sedersi a sfogliarli e a guardarli, l’angolo del gioco delle macchinine e garage, l'angolo dei travestimenti e l'angolo delle costruzioni. Stanza del movimento e del sonno Vi sono parecchi materiali da gioco, una mansola con radio e CD, i materassini per il sonno e una cassettiera contenente lenzuola e copertine. Durante la giornata si utilizzano vari materiali come palloni, foulards, corde, cerchi ecc. In questo locale viene privilegiata l’attività motoria dando così la possibilità ai bambini di compiere un percorso saliscendi, correre, saltare, ballare al ritmo della musica ecc. Questo locale viene usato anche per la siesta e ogni bambino dispone di un materassino e biancheria da letto contrassegnata. Sala da pranzo Vi é un armadietto contenente l’occorrente per i pranzi (stoviglie, bavaglini,...). Un armadio con piccoli divisori contenente tutti i materiali neccessari per le attività ludiche e creative e giochi a tavolino. Una lavagna, tavoli e seggioline a misura di bambino. In questo locale si svolgono gli spuntini, i pranzi, le merende, giochi al tavolo e attività manuali. Il bagno Vi é un fasciatoio, armadietti con cestini per il cambio di vestiti e pannolini (individuali), tre lavelli con specchio e una mensola porta bicchieri per spazzolini da denti. Due gabinetti, uno a misura di bambino che permette loro di essere indipendenti. Una macchina da lavare. Un piccolo ripostiglio per prodotti e materiali di pulizia. Una farmacia. Nella sala da bagno i bambini hanno la possibilità di giocare con l’acqua. Cucina La cucina è completamente equipaggiata per la preparazione di tutti i pasti serviti ai bambini. Gli elettrodomestici e gli strumenti più all'avanguardia permettono alla cuoca di preparare cibi freschi e genuini . Ogni anno la nostra cucina viene esaminata dall'autorità cantonale competente in materia di sanità alimentare. Terrazza La nostra terrazza misura 60m2, 50 dei quali sono coperti e quindi agibili con qualsiasi tempo. Lo spazio è diviso in due zone, una è specialmente concepita per i bebè, mentre la seconda è più adatta ai bambini più grandi. In estate i bambini possono approfittare della piscina installata in terrazza: in inverno la stessa piscina è riempita di palline colorate e può quindi essere sfruttata in tutte le stagioni. In terrazza si trovano diversi giochi adatti ai bambini. Le attività proposte sono formulate sia individulmente sia a piccoli gruppi, tenendo conto della motivazione di ognuno e nel rispetto dei loro ritmi individuali.Vengono proposte attività ludiche, creative, espressive e musicali. In particolare: Il gioco libero in terrazza E’ un momento di condivisione dove a volte i bambini imparano a stare con gli altri, più piccoli o più grandi. Il materiale informe... ...come la sabbia, l'acqua , la farinetta, la schiuma da barba , la pasta di sale, i travasi , la plastilina ... segna una tappa veramente importante nella evoluzione della creatività del bambino; con questi elementi egli ha la possibilità di creare ciò che prima non esisteva. Queste attività appagano molte esigenze del bambino dal punto di vista cognitivo, motorio ed espressivo. Le attività grafico pittorica Dipingere per i bambini è un gioco naturale, è un'occasione per esprimersi liberamente. Le piccole attività di cucina Biscotti, torte, pizza, macedonia, ... I "collages" Canti e musica Ai giochi cantati e ai canti dedichiamo un momento ogni giorno, dando a questa attività un tempo e un luogo che favoriscono l'attenzione dei bambini, il senso di protezione, la quiete. La lettura e i racconti Il gioco simbolico Il bambino sviluppa una crescente capacità di usare la fantasia e la parola per imitare ciò che ha osservato. Le passeggiate e le uscite al parco giochi

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Asilo nidoAccoglienza per l'Infanzia
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I principi fondamentali ai quali si ispira il progetto educativo - pedagogico del nido sono: • l'attenzione al bambino ed il rispetto dei ritmi individuali di crescita • il riconoscimento dei bisogni e delle risorse del bambino • il dialogo costante tra la famiglia ed il personale educativo • l'offerta di un ambiente sicuro, nel quale il bambino può sperimentare, esprimersi, orientarsi, sviluppare l'autonomia e le relazioni socio-affettive Stanza dei piccoli (dai 3 ai 12 mesi) Lo spazio è suddiviso in due locali. Una cameretta con lettini e materassi singoli, “la stanza della nanna”. Uno spazio, dove in un angolo vi è il fasciatoio per il cambio con armadietti personalizzati, un angolo morbido, per i più piccoli, una scrivania per gli adulti, un armadietto con i giochi Stanza da gioco . È suddivisa in vari angoli. L’angolo casina dove il bambino ha la possibilità di sperimentare il gioco simbolico della casa (stirare, cucinare, bambole, passeggini ecc...), un angolo lettura con cuscini e libri dove il bambino può sedersi a sfogliarli e a guardarli, l’angolo del gioco delle macchinine e garage, l'angolo dei travestimenti e l'angolo delle costruzioni. Stanza del movimento e del sonno Vi sono parecchi materiali da gioco, una mansola con radio e CD, i materassini per il sonno e una cassettiera contenente lenzuola e copertine. Durante la giornata si utilizzano vari materiali come palloni, foulards, corde, cerchi ecc. In questo locale viene privilegiata l’attività motoria dando così la possibilità ai bambini di compiere un percorso saliscendi, correre, saltare, ballare al ritmo della musica ecc. Questo locale viene usato anche per la siesta e ogni bambino dispone di un materassino e biancheria da letto contrassegnata. Sala da pranzo Vi é un armadietto contenente l’occorrente per i pranzi (stoviglie, bavaglini,...). Un armadio con piccoli divisori contenente tutti i materiali neccessari per le attività ludiche e creative e giochi a tavolino. Una lavagna, tavoli e seggioline a misura di bambino. In questo locale si svolgono gli spuntini, i pranzi, le merende, giochi al tavolo e attività manuali. Il bagno Vi é un fasciatoio, armadietti con cestini per il cambio di vestiti e pannolini (individuali), tre lavelli con specchio e una mensola porta bicchieri per spazzolini da denti. Due gabinetti, uno a misura di bambino che permette loro di essere indipendenti. Una macchina da lavare. Un piccolo ripostiglio per prodotti e materiali di pulizia. Una farmacia. Nella sala da bagno i bambini hanno la possibilità di giocare con l’acqua. Cucina La cucina è completamente equipaggiata per la preparazione di tutti i pasti serviti ai bambini. Gli elettrodomestici e gli strumenti più all'avanguardia permettono alla cuoca di preparare cibi freschi e genuini . Ogni anno la nostra cucina viene esaminata dall'autorità cantonale competente in materia di sanità alimentare. Terrazza La nostra terrazza misura 60m2, 50 dei quali sono coperti e quindi agibili con qualsiasi tempo. Lo spazio è diviso in due zone, una è specialmente concepita per i bebè, mentre la seconda è più adatta ai bambini più grandi. In estate i bambini possono approfittare della piscina installata in terrazza: in inverno la stessa piscina è riempita di palline colorate e può quindi essere sfruttata in tutte le stagioni. In terrazza si trovano diversi giochi adatti ai bambini. Le attività proposte sono formulate sia individulmente sia a piccoli gruppi, tenendo conto della motivazione di ognuno e nel rispetto dei loro ritmi individuali.Vengono proposte attività ludiche, creative, espressive e musicali. In particolare: Il gioco libero in terrazza E’ un momento di condivisione dove a volte i bambini imparano a stare con gli altri, più piccoli o più grandi. Il materiale informe... ...come la sabbia, l'acqua , la farinetta, la schiuma da barba , la pasta di sale, i travasi , la plastilina ... segna una tappa veramente importante nella evoluzione della creatività del bambino; con questi elementi egli ha la possibilità di creare ciò che prima non esisteva. Queste attività appagano molte esigenze del bambino dal punto di vista cognitivo, motorio ed espressivo. Le attività grafico pittorica Dipingere per i bambini è un gioco naturale, è un'occasione per esprimersi liberamente. Le piccole attività di cucina Biscotti, torte, pizza, macedonia, ... I "collages" Canti e musica Ai giochi cantati e ai canti dedichiamo un momento ogni giorno, dando a questa attività un tempo e un luogo che favoriscono l'attenzione dei bambini, il senso di protezione, la quiete. La lettura e i racconti Il gioco simbolico Il bambino sviluppa una crescente capacità di usare la fantasia e la parola per imitare ciò che ha osservato. Le passeggiate e le uscite al parco giochi

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

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ABACO Asilo Nido, Scuola dell'Infanzia e Centro Extrascolastico

Valutazione 4.0 di 5 stelle su 1 valutazione

ABACO Asilo Nido, Scuola dell'Infanzia e Centro Extrascolastico

Via delle Aie 1, 6900 Lugano
Asilo Nido-Scuola dell'infanzia e Centro Extrascolastico ABACO

L’asilo nido Abaco accoglie 39 bambini da tre mesi a tre anni e mezzo. Grazie al prezioso lavoro di educatori qualificati e specializzati nella pedagogia Montessori, offriamo ai piccoli un ambiente sereno e accogliente che risponde alle esigenze di ciascuna fascia di età. L'equipe, impegnata a costruire relazioni positive con ciascun bambino e con le famiglie, si pone al servizio dello sviluppo dei bambini e li accompagna nella costruzione delle loro conoscenze, consentendogli di fare in autonomia, di scegliere e sperimentare . Oltre alle attività e ai materiali Montessori proponiamo ai bambini laboratori motori, di musica e inglese. Il menu' e le merende sempre ricche di frutta e verdura di stagione, sono adatti alle esigenze di ciascun bambino, e approvati dalla Fourchette Verte ed ha ottenuto dal medico cantonale il marchio Capriola. Il nido dispone di un ampio terrazzo ed è autorizzato all'utilizzo del parco giochi attrezzato di via delle Aie. L'Asilo nido resta chiuso una settimana in estate e una settimana a natale. La Scuola dell'infanzia Abaco accoglie 20 bambini da 3 anni a 6 anni e segue il calendario scolastico cantonale. Gli educatori, specializzati nel metodo Montessori, accompagnano e guidano i bambini nel loro percorso di crescita, affinchè ciascuno possa esprimere al massimo le proprie potenzialità. Nel rispetto dei tempi e delle attitudini personali di ogni singolo bambino, attraverso la presentazione dei diversi materiali e attività, favoriamo la crescita armoniosa e il benessere psicofico di ogni bambino. Proponiamo diversi laboratori (motori, creativi e di lingue) che possono variare durante l'anno. Sono previste uscite nel bosco e in biblioteca. La scuola dispone di un giardino privato e di un parco giochi nelle immediate vicinanze. Il menu' e le merende sono approvati dal marchio Fourchette Verte. Il centro Extrascolastico Abaco pu o ' accogliere 25 bambini da 3 a 12 anni. Le iscrizioni sono aperte anche ai bambini che non frequentano la nostra scuola dell'infanzia.ORARI 7:00/9.00; 11:30/13.30 e 15:30/19:00. Il mercoledì 11:30/19.00 Durante l'estate, con apertura dalle 7.00 alle 19.00, offriamo un ricco campo estivo al quale ci si puo' iscrivere riservando le settimane di proprio interesse.

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Asilo nidoScuola d'infanziaAsilo, Asilo-nido privatoAsiliScuola privataCentro
ABACO Asilo Nido, Scuola dell'Infanzia e Centro Extrascolastico

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Asilo Nido-Scuola dell'infanzia e Centro Extrascolastico ABACO

L’asilo nido Abaco accoglie 39 bambini da tre mesi a tre anni e mezzo. Grazie al prezioso lavoro di educatori qualificati e specializzati nella pedagogia Montessori, offriamo ai piccoli un ambiente sereno e accogliente che risponde alle esigenze di ciascuna fascia di età. L'equipe, impegnata a costruire relazioni positive con ciascun bambino e con le famiglie, si pone al servizio dello sviluppo dei bambini e li accompagna nella costruzione delle loro conoscenze, consentendogli di fare in autonomia, di scegliere e sperimentare . Oltre alle attività e ai materiali Montessori proponiamo ai bambini laboratori motori, di musica e inglese. Il menu' e le merende sempre ricche di frutta e verdura di stagione, sono adatti alle esigenze di ciascun bambino, e approvati dalla Fourchette Verte ed ha ottenuto dal medico cantonale il marchio Capriola. Il nido dispone di un ampio terrazzo ed è autorizzato all'utilizzo del parco giochi attrezzato di via delle Aie. L'Asilo nido resta chiuso una settimana in estate e una settimana a natale. La Scuola dell'infanzia Abaco accoglie 20 bambini da 3 anni a 6 anni e segue il calendario scolastico cantonale. Gli educatori, specializzati nel metodo Montessori, accompagnano e guidano i bambini nel loro percorso di crescita, affinchè ciascuno possa esprimere al massimo le proprie potenzialità. Nel rispetto dei tempi e delle attitudini personali di ogni singolo bambino, attraverso la presentazione dei diversi materiali e attività, favoriamo la crescita armoniosa e il benessere psicofico di ogni bambino. Proponiamo diversi laboratori (motori, creativi e di lingue) che possono variare durante l'anno. Sono previste uscite nel bosco e in biblioteca. La scuola dispone di un giardino privato e di un parco giochi nelle immediate vicinanze. Il menu' e le merende sono approvati dal marchio Fourchette Verte. Il centro Extrascolastico Abaco pu o ' accogliere 25 bambini da 3 a 12 anni. Le iscrizioni sono aperte anche ai bambini che non frequentano la nostra scuola dell'infanzia.ORARI 7:00/9.00; 11:30/13.30 e 15:30/19:00. Il mercoledì 11:30/19.00 Durante l'estate, con apertura dalle 7.00 alle 19.00, offriamo un ricco campo estivo al quale ci si puo' iscrivere riservando le settimane di proprio interesse.

Valutazione 4.0 di 5 stelle su 1 valutazione

 Chiuso fino a lunedì alle 07:30
 Chiuso fino a lunedì alle 07:45
Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco

Valutazione 4.3 di 5 stelle su 6 valutazioni

Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco

Via Luigi Canonica 15, 6900 Lugano
CHI SIAMO

Da oltre 100 anni , l’Istituto Elvetico dei Salesiani di Don Bosco è presente a Lugano con i suoi tre percorsi di studio: Scuola Elementare – parificata alle scuole comunali, della durata di 5 anni. Scuola Media – parificata alle scuole cantonali, della durata di 4 anni. Liceo Internazionale – parificato e con maturità italiana riconosciuta dalle università della Svizzera, della durata di 4 anni. Il nostro Liceo offre tre indirizzi di studio: liceo scientifico (con opzione scienze applicate), liceo linguistico e liceo delle scienze umane (con opzione economico-sociale). Il nostro Istituto Elvetico è aperto a tutti, senza alcuna distinzione di credo religioso, di appartenenza etnica e di ceto sociale. METODO SALESIANO (VALORI e PROGETTO EDUCATIVO) I NOSTRI VALORI Don Bosco chiamava l’avventura educativa del crescere insieme “Sistema Preventivo” e ne ha individuato gli aspetti più qualificanti attorno a quattro ambienti: la Scuola , la Casa , il Cortile e la Chiesa , spazi di vita nei quali condividere esperienze di crescita e formazione personale. L’esperienza della Scuola offre tutti gli strumenti necessari affinché ogni studente sviluppi capacità e attitudini fondamentali per la vita nella società, grazie allo sviluppo armonioso della sua personalità, di una coscienza critica e di una solida formazione culturale. L’esperienza della Casa genera un ambiente ricco di confidenza e familiarità e costituisce un elemento caratteristico della nostra pedagogia: l’ accoglienza incondizionata e l’esserci quando si ha bisogno di condividere ciò che si sta vivendo. L’esperienza del Cortile favorisce un ambiente spontaneo e informale, nel quale nascono e si consolidano rapporti di amicizia e di fiducia , nel rispetto reciproco e nella civica convivenza. L’esperienza spirituale dà spazio al desiderio di ognuno di noi di essere felici nel tempo e nell' eternità . Nel rispetto di ciascuno e partendo dal vissuto degli allievi, offriamo diverse occasioni per coltivare la propria dimensione interiore e scoprire il proprio progetto di vita. IL NOSTRO METODO L’allievo è da sempre al centro della pedagogia salesiana e delle sue scelte metodologiche. Ogni studente dell’Istituto Elvetico, con il suo profilo culturale, racchiude in sé un ampio orizzonte di valori e interessi, inclinazioni personali e bisogni educativi che ha appreso grazie alla sua famiglia. La nostra Scuola riconosce e si impegna a valorizzare questo orizzonte per favorire la piena realizzazione della persona . La condivisione del Progetto Educativo d’Istituto è il presupposto imprescindibile per avviare un percorso formativo chiamato a coinvolgere, con la dovuta gradualità e la necessaria chiarezza, la responsabilità di tutti: allievi e genitori, docenti ed educatori. A ciascun allievo/a è richiesto il rispetto , la disponibilità all’ ascolto e alla ricerca personale . All’Istituto Elvetico accompagniamo ciascun allievo e la sua famiglia nell’appassionata avventura dell’educazione costruendo un ambiente educativo sicuro e performante , assicurando relazioni che promuovano un confronto personale significativo tra allievi e adulti, superando così un approccio funzionale per costruire insieme rapporti improntati al rispetto e alla cura della persona. Favoriamo esperienze di gruppo per rispondere ai diversi interessi degli allievi attraverso l’apprendimento attivo, dove lo sperimentare in prima persona e l’essere protagonisti favorisce la ricerca personale e la possibilità di esprimere se stessi in nuove iniziative. Affianchiamo, inoltre, l’allievo nelle sue scelte più personali , incontrando ciascuno nella propria originalità, “a tu per tu”. Lo stile pedagogico di Don Bosco unisce lo stare insieme in cortile all’incontro con il singolo, favorendo così il cammino educativo attraverso la relazione personale.

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IstitutoScuola privataFondazione
Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco

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CHI SIAMO

Da oltre 100 anni , l’Istituto Elvetico dei Salesiani di Don Bosco è presente a Lugano con i suoi tre percorsi di studio: Scuola Elementare – parificata alle scuole comunali, della durata di 5 anni. Scuola Media – parificata alle scuole cantonali, della durata di 4 anni. Liceo Internazionale – parificato e con maturità italiana riconosciuta dalle università della Svizzera, della durata di 4 anni. Il nostro Liceo offre tre indirizzi di studio: liceo scientifico (con opzione scienze applicate), liceo linguistico e liceo delle scienze umane (con opzione economico-sociale). Il nostro Istituto Elvetico è aperto a tutti, senza alcuna distinzione di credo religioso, di appartenenza etnica e di ceto sociale. METODO SALESIANO (VALORI e PROGETTO EDUCATIVO) I NOSTRI VALORI Don Bosco chiamava l’avventura educativa del crescere insieme “Sistema Preventivo” e ne ha individuato gli aspetti più qualificanti attorno a quattro ambienti: la Scuola , la Casa , il Cortile e la Chiesa , spazi di vita nei quali condividere esperienze di crescita e formazione personale. L’esperienza della Scuola offre tutti gli strumenti necessari affinché ogni studente sviluppi capacità e attitudini fondamentali per la vita nella società, grazie allo sviluppo armonioso della sua personalità, di una coscienza critica e di una solida formazione culturale. L’esperienza della Casa genera un ambiente ricco di confidenza e familiarità e costituisce un elemento caratteristico della nostra pedagogia: l’ accoglienza incondizionata e l’esserci quando si ha bisogno di condividere ciò che si sta vivendo. L’esperienza del Cortile favorisce un ambiente spontaneo e informale, nel quale nascono e si consolidano rapporti di amicizia e di fiducia , nel rispetto reciproco e nella civica convivenza. L’esperienza spirituale dà spazio al desiderio di ognuno di noi di essere felici nel tempo e nell' eternità . Nel rispetto di ciascuno e partendo dal vissuto degli allievi, offriamo diverse occasioni per coltivare la propria dimensione interiore e scoprire il proprio progetto di vita. IL NOSTRO METODO L’allievo è da sempre al centro della pedagogia salesiana e delle sue scelte metodologiche. Ogni studente dell’Istituto Elvetico, con il suo profilo culturale, racchiude in sé un ampio orizzonte di valori e interessi, inclinazioni personali e bisogni educativi che ha appreso grazie alla sua famiglia. La nostra Scuola riconosce e si impegna a valorizzare questo orizzonte per favorire la piena realizzazione della persona . La condivisione del Progetto Educativo d’Istituto è il presupposto imprescindibile per avviare un percorso formativo chiamato a coinvolgere, con la dovuta gradualità e la necessaria chiarezza, la responsabilità di tutti: allievi e genitori, docenti ed educatori. A ciascun allievo/a è richiesto il rispetto , la disponibilità all’ ascolto e alla ricerca personale . All’Istituto Elvetico accompagniamo ciascun allievo e la sua famiglia nell’appassionata avventura dell’educazione costruendo un ambiente educativo sicuro e performante , assicurando relazioni che promuovano un confronto personale significativo tra allievi e adulti, superando così un approccio funzionale per costruire insieme rapporti improntati al rispetto e alla cura della persona. Favoriamo esperienze di gruppo per rispondere ai diversi interessi degli allievi attraverso l’apprendimento attivo, dove lo sperimentare in prima persona e l’essere protagonisti favorisce la ricerca personale e la possibilità di esprimere se stessi in nuove iniziative. Affianchiamo, inoltre, l’allievo nelle sue scelte più personali , incontrando ciascuno nella propria originalità, “a tu per tu”. Lo stile pedagogico di Don Bosco unisce lo stare insieme in cortile all’incontro con il singolo, favorendo così il cammino educativo attraverso la relazione personale.

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Liceo Galileo Galilei

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

Liceo Galileo Galilei

Via al Chioso 9, 6900 Lugano

Il Liceo Galileo Galilei, di indirizzo laico, è sorto nel 1994 per iniziativa di un gruppo di genitori animati dalla volontà di creare una scuola che consenta ai suoi studenti di lavorare con serietà e con profitto in un ambiente sereno e stimolante. Esso prepara alla maturità federale di tipo scientifico, linguistico ed economico. Esso prepara all'anno passarella Oltre alla finalità di carattere prettamente scolastico, il Liceo Galileo Galilei intende perseguire altri obiettivi : consentire agli studenti di assumere piena consapevolezza delle proprie aspirazioni, sviluppare le potenzialità insite in ogni ragazzo, creare un saldo rapporto di fiducia e di collaborazione tra docenti e allievi e tra gli studenti stessi. Grazie all'ambiente raccolto e famigliare e a un numero limitato di allievi per classe, la nostra struttura può garantire agli studenti un'assidua assistenza individualizzata anche al di fuori del normale orario di lezione. Sono inoltre previste sessioni di doposcuola, organizzate sulla base delle specifiche esigenze degli allievi, tenute dai docenti titolari. Gli insegnanti costituiscono un gruppo affiatato e competente, che lavora con collegialità, assicurando regolari contatti con i genitori. Gli allievi hanno la possibilità di usufruire di una mensa accogliente e di alloggiare presso l'istituto in camere doppie o singole. Durante questi 13 anni di attività la percentuale dei promossi è stata del 90% Il Liceo Galileo Galilei si trova a due passi dal centro città di Lugano ed è comodamente servito dai mezzi pubblici.

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Scuola privataScuola di lingueInglese
Liceo Galileo Galilei

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Via al Chioso 9, 6900 Lugano
Scuola privataScuola di lingueInglese

Il Liceo Galileo Galilei, di indirizzo laico, è sorto nel 1994 per iniziativa di un gruppo di genitori animati dalla volontà di creare una scuola che consenta ai suoi studenti di lavorare con serietà e con profitto in un ambiente sereno e stimolante. Esso prepara alla maturità federale di tipo scientifico, linguistico ed economico. Esso prepara all'anno passarella Oltre alla finalità di carattere prettamente scolastico, il Liceo Galileo Galilei intende perseguire altri obiettivi : consentire agli studenti di assumere piena consapevolezza delle proprie aspirazioni, sviluppare le potenzialità insite in ogni ragazzo, creare un saldo rapporto di fiducia e di collaborazione tra docenti e allievi e tra gli studenti stessi. Grazie all'ambiente raccolto e famigliare e a un numero limitato di allievi per classe, la nostra struttura può garantire agli studenti un'assidua assistenza individualizzata anche al di fuori del normale orario di lezione. Sono inoltre previste sessioni di doposcuola, organizzate sulla base delle specifiche esigenze degli allievi, tenute dai docenti titolari. Gli insegnanti costituiscono un gruppo affiatato e competente, che lavora con collegialità, assicurando regolari contatti con i genitori. Gli allievi hanno la possibilità di usufruire di una mensa accogliente e di alloggiare presso l'istituto in camere doppie o singole. Durante questi 13 anni di attività la percentuale dei promossi è stata del 90% Il Liceo Galileo Galilei si trova a due passi dal centro città di Lugano ed è comodamente servito dai mezzi pubblici.

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laltralingua soggiorni linguistici

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 8 valutazioni

laltralingua soggiorni linguistici

Via Giovan Battista Pioda 4, 6900 Lugano
laltralingua - soggiorni linguistici

Agenzia in Ticino scelta e selezionata dal Dipartimento Cantonale Educazione e Cultura LSE quale partner pubblico-privato per i corsi di lingua all'estero. I soggiorni studio laltralingua sono il metodo più efficace per imparare o perfezionare una lingua straniera, conseguire un diploma, completare la propria formazione professionale, entrare in un’università. Per la scelta delle scuole laltralingua tiene in considerazione la loro qualità e affidabilità piuttosto che la lusinga di prezzi eccezionali. Inoltre, per informarti al meglio anche nei dettagli, visita regolarmente tutti gli istituti rappresentati. Oltre all’insegnamento laltralingua controlla con cura i servizi delle scuole come le escursioni, l’organizzazione delle attività per il tempo libero, le attrezzature sportive e naturalmente le possibilità di alloggio. Quello che farai, quindi, laltralingua lo ha vissuto per te in prima persona, ed è per questo che è in grado di darti tutte le garanzie di qualità che cerchi. Oltre alle lingue più richieste come l’inglese, il tedesco, il francese e lo spagnolo, rappresentiamo scuole che ti possono insegnare il portoghese, il giapponese, il cinese, il russo e l'arabo. Chiedici un’offerta senza impegno! Perchè scegliere laltralingua? • Scelta delle scuole con giudizio imparziale, non legato al prezzo ma alla qualità dell’offerta • Pagamenti personalizzati • Assistenza personale nel luogo del soggiorno • Prezzi rigorosamente ufficiali delle scuole • Consulenze gratuite anche per l’ottenimento di un prestito di studio • Numero limitato di parlanti la stessa lingua in classe • Offerte speciali disponibili solo grazie a nostri accordi con le scuole

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Scuola di lingueSoggiorno linguisticoCorsi di lingue all'esteroIngleseCorsi
laltralingua soggiorni linguistici

laltralingua soggiorni linguistici

Via Giovan Battista Pioda 4, 6900 Lugano
Scuola di lingueSoggiorno linguisticoCorsi di lingue all'esteroIngleseCorsi
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Agenzia in Ticino scelta e selezionata dal Dipartimento Cantonale Educazione e Cultura LSE quale partner pubblico-privato per i corsi di lingua all'estero. I soggiorni studio laltralingua sono il metodo più efficace per imparare o perfezionare una lingua straniera, conseguire un diploma, completare la propria formazione professionale, entrare in un’università. Per la scelta delle scuole laltralingua tiene in considerazione la loro qualità e affidabilità piuttosto che la lusinga di prezzi eccezionali. Inoltre, per informarti al meglio anche nei dettagli, visita regolarmente tutti gli istituti rappresentati. Oltre all’insegnamento laltralingua controlla con cura i servizi delle scuole come le escursioni, l’organizzazione delle attività per il tempo libero, le attrezzature sportive e naturalmente le possibilità di alloggio. Quello che farai, quindi, laltralingua lo ha vissuto per te in prima persona, ed è per questo che è in grado di darti tutte le garanzie di qualità che cerchi. Oltre alle lingue più richieste come l’inglese, il tedesco, il francese e lo spagnolo, rappresentiamo scuole che ti possono insegnare il portoghese, il giapponese, il cinese, il russo e l'arabo. Chiedici un’offerta senza impegno! Perchè scegliere laltralingua? • Scelta delle scuole con giudizio imparziale, non legato al prezzo ma alla qualità dell’offerta • Pagamenti personalizzati • Assistenza personale nel luogo del soggiorno • Prezzi rigorosamente ufficiali delle scuole • Consulenze gratuite anche per l’ottenimento di un prestito di studio • Numero limitato di parlanti la stessa lingua in classe • Offerte speciali disponibili solo grazie a nostri accordi con le scuole

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Koller Cornel

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Koller Cornel

Strada di Soragno 13B, 6964 Davesco-Soragno
IL METODO CHE TI RIDÀ LA FORMA - ROLFING- INTEGRAZIONE STRUTTURALE

Cornel Koller, certified advanced Rolfer, massaggiatore medico La costante e crescente passione per il funzionamento del corpo umano guida da 33 anni il mio percorso personale e professionale. Praticando diversi sport, come il trailrunning, lo sci, l’alpinismo, il triathlon, il ciclismo, l’allenamento con Sypoba® (stabilità, forza, equilibrio, coordinazione, condizione), ecc…, la mia curiosità del corpo umano e del suo funzionamento è cresciuta sempre di più. Il metodo Rol fing® abbinato alle mie ulteriori conoscenze e formazioni (vedi curriculum vitae) in ambito terapeutico sono alla base del mio lavoro. Le varie discipline vengono integrate al meglio per trovare le soluzioni più efficaci per il vostro benessere psicofisico. Mi piace costruire una relazione basata sulla “partecipazione responsabile” con i miei clienti, perché ritengo che il percorso di riequilibrio corporeo passi sempre dalla considerazione della persona nella sua totalità tramite il dialogo ed il confronto costante, fondamentali per il raggiungimento dei propri obiettivi. I 3 pilastri principali di lavoro/insegnamento: 1. lavoro posturale “rolfing” tramite una manipolazione manuale del tessuto connettivo atto ad equilibrare tensioni muscolari, sciogliere “nodi” nel tessuto connettivo, nelle viscere, nei nervi, nella circolazione sanguigna e linfatica 2. insegnare a trovare un modo di muoversi in maniera più funzionale, armonico e meno faticoso da applicare nei gesti che si compiono quotidianamente come camminare, alzarsi, sedersi, alzare pesi, mantenersi “dritti” senza sforzo, eseguire lavori domestici, fare sport,… 3. discutere, elaborare, consigliare temi come la salute, l’alimentazione sana e dei modi per raggiungere un buon equilibrio psicofisico. ROLFING ® - INTEGRAZIONE STRUTTURALE IL METODO CHE TI RIDÀ LA FORMA II rolfing® ha tre obiettivi principali: - migliorare l'equilibrio strutturale del corpo (postura) - aumentare l'ampiezza del movimento - raggiungere una postura ,,facile" Il rolfing® è un metodo terapeutico di ripristino dell’equilibrio delle strutture corporee (p.es. in presenza di difetti di portamento o tensioni) per mezzo di una forma particolare di massaggio. Il trattamento non riguarda tuttavia principalmente i muscoli, bensì i loro involucri, chiamati tessuti o fasce connettivali. Sono infatti le fasce connettivali ad avvolgere tutti i muscoli e gli organi, conferendo loro forma e stabilità. Se questo importante sostegno si «deforma» o «incolla» come conseguenza dello stress subìto nella vita quotidiana o in seguito a un incidente, ne derivano problemi di carattere strutturale nel corpo. A subirne l’influsso negativo non sarà quindi solo il portamento, ma l’intera statica corporea. Il rolfing® studia le dinamiche interne importanti per la corporatura (struttura) e per il movimento (funzione) dell’uomo. A chi si rivolge il rolfing® ? Mal di schiena e dolori cervicali, dolori alla colonna vertebrale, mal di testa, tensioni, problemi di portamento, limitazioni nei movimenti – ad esempio in seguito a incidenti o altro, possono essere positivamente trattati con il metodo rolfing®. Le sedute di rolfing® effettuate a titolo preventivo aiutano invece a migliorare la percezione del proprio corpo e il proprio benessere emozionale. Il metodo rolfing® è adatto per qualsiasi persona di qualsiasi fascia d’età, e si rivolge generalmente alle persone che si sentono inadeguate o registrano tensioni croniche, che sono esposte a grande stress in ambito professionale o che desiderano migliorare i propri movimenti e la percezione del proprio corpo (p.es. praticando sport, yoga, ballo, teatro, ecc.). Il tratto caratteristico del metodo Rolfing® è la capacità di mettere in relazione queste forze interne con una forza esterna, la forza di gravità. Come agisce il rolfing® ? È a questo punto che interviene il metodo rolfing® , per ripristinare un equilibrio della rete di fasce connettivali e per migliorarne nuovamente l’elasticità e flessibilità. Il Rolfing® è un metodo che sul lungo termine riesce a dare forma al corpo. Infatti, le fasce modellate manualmente sono adattabili, si estendono e aumentano la propria elasticità, flessibilità e strutturazione. Il metodo rolfing® è inoltre in grado di ottimizzare l’interazione tra le singole parti del corpo. Molti movimenti ne risultano pertanto più agevoli. La terapia rolfing® mette in moto all’interno del corpo un processo di strutturazione che prosegue anche dopo il trattamento. Ma non solo. Ottimizzando la struttura corporea si può conseguire un miglioramento complessivo della percezione di sé e del proprio benessere interiore che si traduce spesso in una forza espressiva più autentica. Come sono organizzate le sedute di rolfing® ? Il ciclo base di sedute del trattamento rolfing® comprende dieci sedute di durata pari a 60–80 minuti. Le applicazioni vengono eseguite sui clienti distesi, seduti, in piedi o in movimento. Il metodo rolfing® richiede una collaborazione attiva da parte del cliente e del rolfer. La disponibilità a indagare il proprio corpo e i relativi movimenti e di esplorare attivamente nuove possibilità di lavoro sul proprio corpo rappresentano i presupposti fondamentali per il successo della terapia. Ogni seduta si basa sistematicamente su quella precedente e, oltre alla nuova strutturazione della corporatura, persegue al contempo l’obiettivo di radicare e attuare concretamente nella vita quotidiana movimenti più efficaci. Si imparano ex novo movimenti della vita quotidiana come quello di sedersi, alzarsi, camminare, stare in piedi, sollevare oggetti ecc. o specifici del proprio campo d’attività: scrivere, suonare uno strumento, danzare, cantare, ecc. Le sedute possono aver luogo a distanza di una o più settimane, e in caso di necessità possono anche essere interrotte. Per approfondire quanto appreso, o su particolare richiesta personale, il ciclo di dieci sedute di base può essere prolungato e integrato. È inoltre possibile seguire in qualsiasi momento sedute di «manutenzione». Fu Ida P. Rolf (1896–1979) a sviluppare e insegnare il rolfing® quale metodo terapeutico. La D.ssa Rolf fu una delle prime donne degli Stati Uniti a conseguire, nel 1920, un titolo di dottorato in biochimica e fisiologia alla Columbia University di New York. Nel corso del lungo lavoro svolto alla ricerca di soluzioni per le malattie croniche, la D.ssa Rolf ebbe vari tipi di approccio, tutti incentrati sugli effetti della struttura del corpo e della propria funzione, tra cui lo yoga e l’osteopatia. Sviluppò il metodo dell’«Integrazione strutturale», basato sulla constatazione che la strutturazione del corpo umano e i suoi movimenti soggiacciono alle leggi della forza di gravità. Fritz Perls, il fondatore della «Gestalt Therapy», la invitò a insegnare il proprio metodo all’istituto Esalen in California, consentendole in tal modo di far conoscere meglio il proprio lavoro a un pubblico più ampio. All’inizio degli anni ‘70, Ida Rolf fondò un suo istituto in Colorado, dove insegnò attivamente sino alla sua morte, sopraggiunta nel 1979. La definizione del metodo terapeutico trae origine dal suo nome, ed è nota appunto come metodo rolfing® . Sciogliere dolcemente le cicatrici con ScarWork sviluppato di Sharon Wheeler ScarWork è una tecnica manuale – dolce e gentile – che reintegra le cicatrici nei tessuti fasciali che le circondano. Le cicatrici diventano più mobili, gli strati dei tessuti corporei sono ripristinati, le aderenze, i cordoni e gli avvallamenti sono eliminati o ridotti. Dopo ScarWork la cicatrice non interferisce più così profondamente con la nostra mobilità e ci si riappropria di un pezzo di sé, i movimenti o la respirazione possono trarne beneficio, uno schema posturale compensativo può sparire. La sensibilità tende a tornare normale. Ogni cicatrice, piccola o grande, profonda o superficiale, chirurgica o accidentale, recente o antica trattata con ScarWork può restituirci la parte di noi e del nostro benessere che sta trattenendo. ScarWork combina una serie di movimenti apparentemente casuali con un tocco privo di sforzo. L’approccio è gentile e gli effetti non tardano a manifestarsi. Le sessioni durano indicativamente 60 minuti e il numero di sessioni consigliate dipenderà dall’estensione e condizione della/e cicatrice/i. Il lavoro di Integrazione Strutturale può essere un complemento soprattutto in quei casi in cui la cicatrice ha interferito con la postura. CURRICULUM VITAE CORNEL KOLLER 2013-2020 - advanced concepts in lumbopelvic motor control: treatment of motor control dysfunction: Prof. Paul Hodges - diversi corsi con Sharon Wheeler: trattamento speciale per cicatrici e ossa + integrazione nella rete fasciale del corpo - osteopatia dell’apparato digestivo (interazione tra disbiosi e sistema immunitario) Dr. Bruno Donatini - Sypoba® Basic-Trainer - post advanced rolfing, Dr Peter Schwind - trattamento traumi meccanici cranio e torace , Jean-Pierre Barral D.O. - relazioni neurali e viscerali tra i nervi toracici e gli organi addominali , Olivier Bazin D.O. 2005 - 2012 div. aggiornamenti - concetto di Hubert Godard di movimento, relazione tra struttura e funzione e relative correzioni di disfunzioni anatomiche e posturali - manipolazione dei nervi periferici, dei nervi craniali e delle arterie (Jean-Pierre Barral D.O.div. corsi) - formazione di base del movimento (secondo Laban/Bartenieff) - manipolazione delle articolazioni (Jean-Pierre Barral D.O. div. corsi) - div. corsi di diagnosi e di concetto di lavoro ( Alain Croibier D.O. e Rolfing®) 1998 - 2004 Studio in proprio formazione ulteriore: - formazione advanced Rolfer - manipolazione viscerale (Didier Prat D.O.) /manipolazione urogenitale (Didier Prat) - lavoro con bebè e bambini (Rolfing®) - diversi corsi di manipolazione del tessuto connettivo (Rolfing®) - corso di movimento efficace secondo Dr. Hans Flury 1997 apertura studio in proprio ed impiego parziale presso Centro della Salute Esplanade, Minusio 1996 - 1997 formazione Rolfing® (European Rolfing® Assoc., München, Germany) 1992 - 1995 Clinica Vitasana, Breganzona (clinica biologica con medicina integrale): massaggio classico, linfodrenaggio, riflessologia del piede, massaggio del tessuto connettivo, trattamento “triggerpoint”, lavoro con respirazione, movimento e rilassamento con persone singole o con gruppi formazione ulteriore: - trattamento “triggerpoint” - massaggio manipolativo (secondo Dr. Terrier) - introduzione all’integrazione strutturale Rolfing® - linfodrenaggio manuale ed edematerapia secondo Földi 1990 - 1992 Clinica psichiatrica cantonale, Herisau (AR): massaggiatore medico e cinesiterapista (con persone singole o con gruppi) Formazione ulteriore: - tecniche di esame manuale delle articolazioni 1989 - 1990 Casa di cura Oberwaid, San Gallo: stage come massaggiatore medico Formazione ulteriore: - riflessologia del piede secondo Marquardt 1988-1989 scuola a tempo pieno per massaggiatore medico, San Gallo fra l’altro: massaggio classico, massaggio del tessuto connettivo, idroterapia, elettroterapia 1986 - 1987 viaggio in bicicletta nel mondo (18 mesi) 1984 viaggio in bicicletta nel mondo (9 mesi) 1982 - 1988 Banca di Credito di San Gallo: apprendista ed impiegato

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IL METODO CHE TI RIDÀ LA FORMA - ROLFING- INTEGRAZIONE STRUTTURALE

Cornel Koller, certified advanced Rolfer, massaggiatore medico La costante e crescente passione per il funzionamento del corpo umano guida da 33 anni il mio percorso personale e professionale. Praticando diversi sport, come il trailrunning, lo sci, l’alpinismo, il triathlon, il ciclismo, l’allenamento con Sypoba® (stabilità, forza, equilibrio, coordinazione, condizione), ecc…, la mia curiosità del corpo umano e del suo funzionamento è cresciuta sempre di più. Il metodo Rol fing® abbinato alle mie ulteriori conoscenze e formazioni (vedi curriculum vitae) in ambito terapeutico sono alla base del mio lavoro. Le varie discipline vengono integrate al meglio per trovare le soluzioni più efficaci per il vostro benessere psicofisico. Mi piace costruire una relazione basata sulla “partecipazione responsabile” con i miei clienti, perché ritengo che il percorso di riequilibrio corporeo passi sempre dalla considerazione della persona nella sua totalità tramite il dialogo ed il confronto costante, fondamentali per il raggiungimento dei propri obiettivi. I 3 pilastri principali di lavoro/insegnamento: 1. lavoro posturale “rolfing” tramite una manipolazione manuale del tessuto connettivo atto ad equilibrare tensioni muscolari, sciogliere “nodi” nel tessuto connettivo, nelle viscere, nei nervi, nella circolazione sanguigna e linfatica 2. insegnare a trovare un modo di muoversi in maniera più funzionale, armonico e meno faticoso da applicare nei gesti che si compiono quotidianamente come camminare, alzarsi, sedersi, alzare pesi, mantenersi “dritti” senza sforzo, eseguire lavori domestici, fare sport,… 3. discutere, elaborare, consigliare temi come la salute, l’alimentazione sana e dei modi per raggiungere un buon equilibrio psicofisico. ROLFING ® - INTEGRAZIONE STRUTTURALE IL METODO CHE TI RIDÀ LA FORMA II rolfing® ha tre obiettivi principali: - migliorare l'equilibrio strutturale del corpo (postura) - aumentare l'ampiezza del movimento - raggiungere una postura ,,facile" Il rolfing® è un metodo terapeutico di ripristino dell’equilibrio delle strutture corporee (p.es. in presenza di difetti di portamento o tensioni) per mezzo di una forma particolare di massaggio. Il trattamento non riguarda tuttavia principalmente i muscoli, bensì i loro involucri, chiamati tessuti o fasce connettivali. Sono infatti le fasce connettivali ad avvolgere tutti i muscoli e gli organi, conferendo loro forma e stabilità. Se questo importante sostegno si «deforma» o «incolla» come conseguenza dello stress subìto nella vita quotidiana o in seguito a un incidente, ne derivano problemi di carattere strutturale nel corpo. A subirne l’influsso negativo non sarà quindi solo il portamento, ma l’intera statica corporea. Il rolfing® studia le dinamiche interne importanti per la corporatura (struttura) e per il movimento (funzione) dell’uomo. A chi si rivolge il rolfing® ? Mal di schiena e dolori cervicali, dolori alla colonna vertebrale, mal di testa, tensioni, problemi di portamento, limitazioni nei movimenti – ad esempio in seguito a incidenti o altro, possono essere positivamente trattati con il metodo rolfing®. Le sedute di rolfing® effettuate a titolo preventivo aiutano invece a migliorare la percezione del proprio corpo e il proprio benessere emozionale. Il metodo rolfing® è adatto per qualsiasi persona di qualsiasi fascia d’età, e si rivolge generalmente alle persone che si sentono inadeguate o registrano tensioni croniche, che sono esposte a grande stress in ambito professionale o che desiderano migliorare i propri movimenti e la percezione del proprio corpo (p.es. praticando sport, yoga, ballo, teatro, ecc.). Il tratto caratteristico del metodo Rolfing® è la capacità di mettere in relazione queste forze interne con una forza esterna, la forza di gravità. Come agisce il rolfing® ? È a questo punto che interviene il metodo rolfing® , per ripristinare un equilibrio della rete di fasce connettivali e per migliorarne nuovamente l’elasticità e flessibilità. Il Rolfing® è un metodo che sul lungo termine riesce a dare forma al corpo. Infatti, le fasce modellate manualmente sono adattabili, si estendono e aumentano la propria elasticità, flessibilità e strutturazione. Il metodo rolfing® è inoltre in grado di ottimizzare l’interazione tra le singole parti del corpo. Molti movimenti ne risultano pertanto più agevoli. La terapia rolfing® mette in moto all’interno del corpo un processo di strutturazione che prosegue anche dopo il trattamento. Ma non solo. Ottimizzando la struttura corporea si può conseguire un miglioramento complessivo della percezione di sé e del proprio benessere interiore che si traduce spesso in una forza espressiva più autentica. Come sono organizzate le sedute di rolfing® ? Il ciclo base di sedute del trattamento rolfing® comprende dieci sedute di durata pari a 60–80 minuti. Le applicazioni vengono eseguite sui clienti distesi, seduti, in piedi o in movimento. Il metodo rolfing® richiede una collaborazione attiva da parte del cliente e del rolfer. La disponibilità a indagare il proprio corpo e i relativi movimenti e di esplorare attivamente nuove possibilità di lavoro sul proprio corpo rappresentano i presupposti fondamentali per il successo della terapia. Ogni seduta si basa sistematicamente su quella precedente e, oltre alla nuova strutturazione della corporatura, persegue al contempo l’obiettivo di radicare e attuare concretamente nella vita quotidiana movimenti più efficaci. Si imparano ex novo movimenti della vita quotidiana come quello di sedersi, alzarsi, camminare, stare in piedi, sollevare oggetti ecc. o specifici del proprio campo d’attività: scrivere, suonare uno strumento, danzare, cantare, ecc. Le sedute possono aver luogo a distanza di una o più settimane, e in caso di necessità possono anche essere interrotte. Per approfondire quanto appreso, o su particolare richiesta personale, il ciclo di dieci sedute di base può essere prolungato e integrato. È inoltre possibile seguire in qualsiasi momento sedute di «manutenzione». Fu Ida P. Rolf (1896–1979) a sviluppare e insegnare il rolfing® quale metodo terapeutico. La D.ssa Rolf fu una delle prime donne degli Stati Uniti a conseguire, nel 1920, un titolo di dottorato in biochimica e fisiologia alla Columbia University di New York. Nel corso del lungo lavoro svolto alla ricerca di soluzioni per le malattie croniche, la D.ssa Rolf ebbe vari tipi di approccio, tutti incentrati sugli effetti della struttura del corpo e della propria funzione, tra cui lo yoga e l’osteopatia. Sviluppò il metodo dell’«Integrazione strutturale», basato sulla constatazione che la strutturazione del corpo umano e i suoi movimenti soggiacciono alle leggi della forza di gravità. Fritz Perls, il fondatore della «Gestalt Therapy», la invitò a insegnare il proprio metodo all’istituto Esalen in California, consentendole in tal modo di far conoscere meglio il proprio lavoro a un pubblico più ampio. All’inizio degli anni ‘70, Ida Rolf fondò un suo istituto in Colorado, dove insegnò attivamente sino alla sua morte, sopraggiunta nel 1979. La definizione del metodo terapeutico trae origine dal suo nome, ed è nota appunto come metodo rolfing® . Sciogliere dolcemente le cicatrici con ScarWork sviluppato di Sharon Wheeler ScarWork è una tecnica manuale – dolce e gentile – che reintegra le cicatrici nei tessuti fasciali che le circondano. Le cicatrici diventano più mobili, gli strati dei tessuti corporei sono ripristinati, le aderenze, i cordoni e gli avvallamenti sono eliminati o ridotti. Dopo ScarWork la cicatrice non interferisce più così profondamente con la nostra mobilità e ci si riappropria di un pezzo di sé, i movimenti o la respirazione possono trarne beneficio, uno schema posturale compensativo può sparire. La sensibilità tende a tornare normale. Ogni cicatrice, piccola o grande, profonda o superficiale, chirurgica o accidentale, recente o antica trattata con ScarWork può restituirci la parte di noi e del nostro benessere che sta trattenendo. ScarWork combina una serie di movimenti apparentemente casuali con un tocco privo di sforzo. L’approccio è gentile e gli effetti non tardano a manifestarsi. Le sessioni durano indicativamente 60 minuti e il numero di sessioni consigliate dipenderà dall’estensione e condizione della/e cicatrice/i. Il lavoro di Integrazione Strutturale può essere un complemento soprattutto in quei casi in cui la cicatrice ha interferito con la postura. CURRICULUM VITAE CORNEL KOLLER 2013-2020 - advanced concepts in lumbopelvic motor control: treatment of motor control dysfunction: Prof. Paul Hodges - diversi corsi con Sharon Wheeler: trattamento speciale per cicatrici e ossa + integrazione nella rete fasciale del corpo - osteopatia dell’apparato digestivo (interazione tra disbiosi e sistema immunitario) Dr. Bruno Donatini - Sypoba® Basic-Trainer - post advanced rolfing, Dr Peter Schwind - trattamento traumi meccanici cranio e torace , Jean-Pierre Barral D.O. - relazioni neurali e viscerali tra i nervi toracici e gli organi addominali , Olivier Bazin D.O. 2005 - 2012 div. aggiornamenti - concetto di Hubert Godard di movimento, relazione tra struttura e funzione e relative correzioni di disfunzioni anatomiche e posturali - manipolazione dei nervi periferici, dei nervi craniali e delle arterie (Jean-Pierre Barral D.O.div. corsi) - formazione di base del movimento (secondo Laban/Bartenieff) - manipolazione delle articolazioni (Jean-Pierre Barral D.O. div. corsi) - div. corsi di diagnosi e di concetto di lavoro ( Alain Croibier D.O. e Rolfing®) 1998 - 2004 Studio in proprio formazione ulteriore: - formazione advanced Rolfer - manipolazione viscerale (Didier Prat D.O.) /manipolazione urogenitale (Didier Prat) - lavoro con bebè e bambini (Rolfing®) - diversi corsi di manipolazione del tessuto connettivo (Rolfing®) - corso di movimento efficace secondo Dr. Hans Flury 1997 apertura studio in proprio ed impiego parziale presso Centro della Salute Esplanade, Minusio 1996 - 1997 formazione Rolfing® (European Rolfing® Assoc., München, Germany) 1992 - 1995 Clinica Vitasana, Breganzona (clinica biologica con medicina integrale): massaggio classico, linfodrenaggio, riflessologia del piede, massaggio del tessuto connettivo, trattamento “triggerpoint”, lavoro con respirazione, movimento e rilassamento con persone singole o con gruppi formazione ulteriore: - trattamento “triggerpoint” - massaggio manipolativo (secondo Dr. Terrier) - introduzione all’integrazione strutturale Rolfing® - linfodrenaggio manuale ed edematerapia secondo Földi 1990 - 1992 Clinica psichiatrica cantonale, Herisau (AR): massaggiatore medico e cinesiterapista (con persone singole o con gruppi) Formazione ulteriore: - tecniche di esame manuale delle articolazioni 1989 - 1990 Casa di cura Oberwaid, San Gallo: stage come massaggiatore medico Formazione ulteriore: - riflessologia del piede secondo Marquardt 1988-1989 scuola a tempo pieno per massaggiatore medico, San Gallo fra l’altro: massaggio classico, massaggio del tessuto connettivo, idroterapia, elettroterapia 1986 - 1987 viaggio in bicicletta nel mondo (18 mesi) 1984 viaggio in bicicletta nel mondo (9 mesi) 1982 - 1988 Banca di Credito di San Gallo: apprendista ed impiegato

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Via Lugano 13, 6982 Agno
Benvenuti in SuisseUp: società di didattica e formazione!

SuisseUp è una società di formazione nata nel febbraio del 2021, che mette al centro il Benessere e l'Empowerment della persona offrendo percorsi formativi, cosi di riqualifica professionale, workshop, lezioni e servizi a beneficio di tutti coloro che desiderano crescere o rinnovarsi nella vita personale, scolastica o professionale. I percorsi rivolti agli adulti si possono suddividere in 2 macroaree: CORSI E WORKSHOP PER L’ AREA AZIENDALE: - Workshop di crescita personale e professionale: public speaking, team building, gestione dei conflitti, comunicazione efficace … - Corsi di lingua per l’ottenimento delle certificazioni linguistiche o l’apprendimento di lingue settoriali; - Corsi per inserirsi nel mondo del lavoro, con formazioni per il conseguimento delle certificazioni cantonali di Contabilità di base e avanzata, Assistente HR in partnership con L’HRSE, corsi sull’uso del software banana, ecc. CORSI CON DIPLOMA PROFESSIONALIZZANTE – AREA BENESSERE: - Corso per diventare Coach della Nutrizione (130 ore) - Corso per diventare Consulente Mindfulness (90 ore) - Corso per diventare Insegnante Yoga per bambini e adolescenti (80 ore) - Corso per diventare Leader Yoga della Risata (19 ore) Tutti i corsi hanno materiali inediti creati e strutturati meticolosamente dai formatori al fine di rispondere alle aspettative di una formazione attenta e di qualità . I gruppi classe non sono molto numerosi in modo tale da creare un clima di condivisione e di risposta immediata ai dubbi e alle domande dei partecipanti. I servizi del MONDO SCUOLA rivolti agli STUDENTI di ogni ordine e grado scolastico sono invece i seguenti: - LEZIONI E RIPETIZIONI SCOLASTICHE IN OGNI MATERIA E OER OGNI LIVELLO - CORSI INDIVIDUALI E DI GRUPPO SUL METODO E LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO - CORSI INDIVIDUALI E DI GRUPPO PER LE LINGUE STRANIERE - PERCORSI INDIVIDUALI PER LA DIDATTICA SPECIALE (CON PROFESSIONISTI SPECIFICI PER DSA/BES/ADHD/ecc.) - CAMP ESTIVI DI MATEMATICA, TEDESCO E METODO DI STUDIO - CAMP DI ROBOTICA EDUCATIVA DI BASE E AVANZATA Un servizio aggiuntivo offerto da SuisseUp è la PET THERAPY con l'ausilio di cani certificati e professioniste altamente qualificate. In tal senso, nel 2023 abbiamo creato un nuovo brand dedicato a professionisti e amanti degli animali, PET ACADEMY un centro di FORMAZIONE IN AMBITO PET per creare corsi inediti in Canton Ticino , professionalizzanti e specializzanti in questo settore ( https://petacademy.suisseup.ch/ ) La nostra offerta formativa è in continua evoluzione e ci trovate presso la nostra sala corsi “ SuisseUp Academy ” presso il World Trade Center di Agno, dove svolgiamo corsi in modalità mista (presenza e online), oltre a quelli a distanza e alle lezioni telematiche. Chiamaci per una chiacchierata senza impegno con la nostra Responsabile Didattica! Siamo qui per rispondere ad ogni tua esigenza!

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Il contesto in cui operiamo influenza in modo decisivo il nostro approccio al progetto. Per formulare ipotesi progettuali corrette, riteniamo fondamentale confrontarci con il tessuto costruito e con le proprietà morfologiche del paesaggio. Ancorandoci a modelli architettonici del passato, intesi quali riferimenti tipologici per le proposte formali e compositive, definiamo un filo conduttore tra il contesto e il nostro intervento. L’idea fondante il nostro operato risulta dall’interpretazione di un modo di vivere e sperimentare lo spazio in un determinato contesto, dal profilo fisico e delle interazioni sociali. Partners Matteo Inches dipl. usi sia otia reg a bsa/fas dal 2019 . Membro comitato BSA / FAS, sezione Ticino dal 2018 . Membro BSA / FAS , Federazione Architetti Svizzeri dal 2017 . Titolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2013/19 . Collaboratore scientifico presso Dipartimento del Territorio, Cantone Ticino 2011/13 . Assistente di progettazione USI, Accademia di Mendrisio dal 2010 . Attività indipendente, titolare studio inches architettura 2009/11 . Architetto presso BuzzieBuzzi architetti, Locarno nel 2009 . Diploma di architetto 10/10, Accademia Architettura Mendrisio Nastasja Geleta dipl. supsi vsi asai dal 2017 . Contitolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2015/2016 . Assistente di progettazione SUPSI, Dipartimento ambiente costruzione e design 2014/2015 . Membro junior comitato VSI ASAI Svizzera italiana dal 2014 . Partner presso studio inches architettura nel 2014 . Diploma architetto d’interni (premio Talenthesis), Scuola universitaria professionale Svizzera italiana Lista collaboratori Marta Mascheroni . Alfonso Di Sabato . Matteo Lorenzini . Perica Kovac . Tommaso Pareschi Luca Suriano . Tommaso Fantini . Emilio Trevisiol . Alberto Rossi . Giovanni Lazzareschi Premi Premio SIA Ticino 2024 Menzione under40 . Mensa scolastica Viganello Premio >> best architect 23 << . Casa Zanini Porta Premio d’architettura BETON21 Förderpreis . Palazzo Pioda Premio >> best architect 19 << . Palazzo Pioda Die Besten 2018 . nominato . Palazzo Pioda Premio >> best architect 18 << . Museo MeCrì Swiss Art Award 2017 . finalista A+ Award 2017 . distinzione . Museo MeCrì Der Best Umbau 2016 . finalista . Casa Rizza A+ Award 2014 . finalista . Casa Rizza mandato di studio Lungolago e Centro . Lugano . 2021 . 1° posto concorso Ampliamento Casa anziani . Balerna . 2019 . 1° premio mandato di studio Comparto Ex Macello Ex Gas . Locarno . 2019 . 1° posto concorso Ampliamento Scuola elementare . Melano . 2018 . 1° premio concorso Mensa scolastica . Viganello . 2017 . 1° premio concorso Ampliamento Ospedale Civico EOC . Lugano . 2016 . 3° premio concorso Centro polivalente per anziani . Losone . 2014 . 6° premio concorso Centrale d’allarme cantonale . Bellinzona 2012 . 4° premio concorso Oratorio parrocchiale . Giubiasco . 2012 . 6° premio concorso Ampliamento scuola elementare . Savosa . 2011 . 3° premio Mostre “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Fakultät für Architektur . München “Schweizweit” . arc en rêve centre d’architecture . 14.12.2017 – 15.04.2018 . Bordeaux “Schweizweit” . Architetture recenti in Svizzera . 07.07.2017 – 29.07.2017 . Lugano “Swiss Art Award 2017” . Messe Basel, Hall 3 . 13.06.2017 – 18.06.2017 . Basel “Schweizweit” . SAM Architecture Museum Basel . 18.11.2016 – 07.05.2017 . Basel “Architektur0.16” . Maag Hallen. 28.10.2016 – 30.10.2016 . Zürich Conferenze “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Facoltà di Architettura . München “Serata Ticinese” . 28.09.2022 . Architekturforum Zürich “Inches Geleta” . 07.09.2022 . Architekturforum Thun “Struttura: tra territorio e tettonica” . 03.11.2021 . Università di Ferrara “Frame Work” . 13.04.2021 . Syracuse University Florence “Sino-Swiss dialogue on Architecture and Structure”12.09.2020 . Evento Web . Teatro Power Station of Arts . Shanghai “Inches Geleta” . 28.05.2020 . Mantova Architettura 2020 “Inches Geleta” . 04.12.2019 . Form & Structure . Technischen Universität Nürnberg “Inches Geleta 2009-2019” . 29.11.2019 . Ordine Architetti Como . Novocomum . Como “Das Bild als Referenz” . 21.09.2019 . Swisness Applied Exhibition . Kunsthaus Glarus “Inches Geleta” . 24.06.2019 . Facoltà di architettura . Technischen Universität München “Inches Geleta” . 16.05.2019 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Ghilotti . Piacenza “Inches Geleta” . 04.05.2018 . Nomad Hotel . WarmUp-Open House Basel 2018. Basilea “Continuum” . 25.10.2017 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Scaramellini . Milano “Trasformazioni” . 1.11.2016 . Accademia di architettura di Mendrisio . Atelier Botta . prof. Canevascini “Metropoli Ticino?” . 23.06.2016 . Istituto i2a . Lugano “Il Piano direttore cantonale” . 02.02.2014 . USI – Accademia di architettura . Mendrisio

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Il contesto in cui operiamo influenza in modo decisivo il nostro approccio al progetto. Per formulare ipotesi progettuali corrette, riteniamo fondamentale confrontarci con il tessuto costruito e con le proprietà morfologiche del paesaggio. Ancorandoci a modelli architettonici del passato, intesi quali riferimenti tipologici per le proposte formali e compositive, definiamo un filo conduttore tra il contesto e il nostro intervento. L’idea fondante il nostro operato risulta dall’interpretazione di un modo di vivere e sperimentare lo spazio in un determinato contesto, dal profilo fisico e delle interazioni sociali. Partners Matteo Inches dipl. usi sia otia reg a bsa/fas dal 2019 . Membro comitato BSA / FAS, sezione Ticino dal 2018 . Membro BSA / FAS , Federazione Architetti Svizzeri dal 2017 . Titolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2013/19 . Collaboratore scientifico presso Dipartimento del Territorio, Cantone Ticino 2011/13 . Assistente di progettazione USI, Accademia di Mendrisio dal 2010 . Attività indipendente, titolare studio inches architettura 2009/11 . Architetto presso BuzzieBuzzi architetti, Locarno nel 2009 . Diploma di architetto 10/10, Accademia Architettura Mendrisio Nastasja Geleta dipl. supsi vsi asai dal 2017 . Contitolare studio Inches Geleta Architetti Sagl, Locarno 2015/2016 . Assistente di progettazione SUPSI, Dipartimento ambiente costruzione e design 2014/2015 . Membro junior comitato VSI ASAI Svizzera italiana dal 2014 . Partner presso studio inches architettura nel 2014 . Diploma architetto d’interni (premio Talenthesis), Scuola universitaria professionale Svizzera italiana Lista collaboratori Marta Mascheroni . Alfonso Di Sabato . Matteo Lorenzini . Perica Kovac . Tommaso Pareschi Luca Suriano . Tommaso Fantini . Emilio Trevisiol . Alberto Rossi . Giovanni Lazzareschi Premi Premio SIA Ticino 2024 Menzione under40 . Mensa scolastica Viganello Premio >> best architect 23 << . Casa Zanini Porta Premio d’architettura BETON21 Förderpreis . Palazzo Pioda Premio >> best architect 19 << . Palazzo Pioda Die Besten 2018 . nominato . Palazzo Pioda Premio >> best architect 18 << . Museo MeCrì Swiss Art Award 2017 . finalista A+ Award 2017 . distinzione . Museo MeCrì Der Best Umbau 2016 . finalista . Casa Rizza A+ Award 2014 . finalista . Casa Rizza mandato di studio Lungolago e Centro . Lugano . 2021 . 1° posto concorso Ampliamento Casa anziani . Balerna . 2019 . 1° premio mandato di studio Comparto Ex Macello Ex Gas . Locarno . 2019 . 1° posto concorso Ampliamento Scuola elementare . Melano . 2018 . 1° premio concorso Mensa scolastica . Viganello . 2017 . 1° premio concorso Ampliamento Ospedale Civico EOC . Lugano . 2016 . 3° premio concorso Centro polivalente per anziani . Losone . 2014 . 6° premio concorso Centrale d’allarme cantonale . Bellinzona 2012 . 4° premio concorso Oratorio parrocchiale . Giubiasco . 2012 . 6° premio concorso Ampliamento scuola elementare . Savosa . 2011 . 3° premio Mostre “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Fakultät für Architektur . München “Schweizweit” . arc en rêve centre d’architecture . 14.12.2017 – 15.04.2018 . Bordeaux “Schweizweit” . Architetture recenti in Svizzera . 07.07.2017 – 29.07.2017 . Lugano “Swiss Art Award 2017” . Messe Basel, Hall 3 . 13.06.2017 – 18.06.2017 . Basel “Schweizweit” . SAM Architecture Museum Basel . 18.11.2016 – 07.05.2017 . Basel “Architektur0.16” . Maag Hallen. 28.10.2016 – 30.10.2016 . Zürich Conferenze “Tendezen Reloaded” . 14.12.2023 . HM Facoltà di Architettura . München “Serata Ticinese” . 28.09.2022 . Architekturforum Zürich “Inches Geleta” . 07.09.2022 . Architekturforum Thun “Struttura: tra territorio e tettonica” . 03.11.2021 . Università di Ferrara “Frame Work” . 13.04.2021 . Syracuse University Florence “Sino-Swiss dialogue on Architecture and Structure”12.09.2020 . Evento Web . Teatro Power Station of Arts . Shanghai “Inches Geleta” . 28.05.2020 . Mantova Architettura 2020 “Inches Geleta” . 04.12.2019 . Form & Structure . Technischen Universität Nürnberg “Inches Geleta 2009-2019” . 29.11.2019 . Ordine Architetti Como . Novocomum . Como “Das Bild als Referenz” . 21.09.2019 . Swisness Applied Exhibition . Kunsthaus Glarus “Inches Geleta” . 24.06.2019 . Facoltà di architettura . Technischen Universität München “Inches Geleta” . 16.05.2019 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Ghilotti . Piacenza “Inches Geleta” . 04.05.2018 . Nomad Hotel . WarmUp-Open House Basel 2018. Basilea “Continuum” . 25.10.2017 . Politecnico di Milano . Lab. prof. Scaramellini . Milano “Trasformazioni” . 1.11.2016 . Accademia di architettura di Mendrisio . Atelier Botta . prof. Canevascini “Metropoli Ticino?” . 23.06.2016 . Istituto i2a . Lugano “Il Piano direttore cantonale” . 02.02.2014 . USI – Accademia di architettura . Mendrisio

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Via Industria 3, 6814 Lamone
Benvenuti all'ECAP Ticino Unia

ECAP è un ente senza scopo di lucro per la formazione degli adulti. Quest’organizzazione interculturale con le sue attività permette la formazione di migranti e di lavoratori e lavoratrici anche non qualificati/e. Con più di cinquantamila persone che ogni anno frequentano le nostre attività, ECAP è uno dei più grandi enti di formazione degli adulti attivi in Svizzera. ECAP Ticino Unia è nata nel 1994 dalla collaborazione tra il Sindacato Edilizia e Industria del canton Ticino (oggi Unia) e la Fondazione ECAP. Le nostre attività sono riconosciute e finanziate dalla Divisione della Formazione Professionale del Canton Ticino. Su mandato dell’Ufficio delle Misure Attive della sezione cantonale del lavoro e in collaborazione con gli uffici regionali di collocamento organizziamo corsi collettivi a sostegno del reinserimento lavorativo di persone alla ricerca di impiego e corsi per i disoccupati che desiderano avviare un’attività indipendente. Nell'ambito delle misure per l'integrazione dei e delle migranti offriamo corsi di italiano in diversi comuni. Abitualmente operiamo in stretta cooperazione con scuole pubbliche e altri enti attivi nel mondo della formazione dei lavoratori e dei disoccupati. Siamo convenzionati con i Centri professionali SPAI di Biasca, Bellinzona, Locarno, Trevano e Mendrisio e abbiamo accordi di collaborazione con i centri professionali e commerciali di Lugano e di Chiasso, con cui svolgiamo diversi progetti e corsi. ECAP Ticino Unia offre corsi nei seguenti settori: • Corsi per il conseguimento della qualifica professionale (Art. 33 della LFpr) per l’edilizia (muratore, gessatore, pittore), la vendita (assistente CFP e impiegato AFC del commercio al dettaglio) e per la metalcostruzione e il montaggio di avvolgibili • Aggiornamento professionale per architetti, ingegneri, disegnatori, ecc., con AutoCAD • Aggiornamento professionale per il settore alberghiero e della ristorazione (L'ABC del settore alberghiero e della ristorazione) • Contabilità con il Software Banana • Gestione aziendale, in collaborazione con il Centro SPAI di Trevano • Corsi di informatica (introduzione e approfondimento a Word, Excel, Access, Internet, Power Point) con la possibilità di conseguire la “Patente europea di guida del computer” (ECDL) • Tecnico hardware • Corsi di lingua per la professione (Tedesco e Inglese per il settore della vendita o per impiegati di commercio), con la possibilità di conseguire le rispettive certificazioni telc • Corsi di alfabetizzazione in collaborazione con l’Associazione Leggere & Scrivere della Svizzera italiana • Creazione di impresa • TRIS, tecniche di ricerca d’impiego per disoccupati • Italiano per l’integrazione in diversi comuni, con la possibilità di conseguire la certificazione CELI • «Corsi di preparazione agli esami di fine tirocinio» per apprendisti elettricisti e muratori, in collaborazione con Unia ECAP Ticino Unia è un centro d’esame riconosciuto per certificazioni ECDL, CELI e telc. Visita il nostro sito e troverai molto di più: Offerta corrente ECAP Ticino Unia

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Municipio di Lamone

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Municipio di Lamone

Via al Casello 3, 6814 Lamone
IL COMUNE

Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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MunicipioScuola pubblicaPolizia
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Lamone è di origine molto antica ed è diviso in tre parti distinte: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. È situato ai piedi del colle di San Zeno, le cui falde formano a meridione un anfiteatro naturale. Da alcuni anni esiste un "Sentiero naturalistico": questa via, che in parte utilizza una vecchissima mulattiera caduta in disuso, si congiunge in prossimità della cima con un sentiero che sale da Origlio, e lungo il percorso si trovano cartelli indicatori che informano sulla particolare vegetazione del luogo. La parte nuova del paese è invece situata sulla pianura che si estende a meridione della chiesa. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria, e in questa frazione passa la strada principale. Profilo storico “Lamone con l’Ostarietta, il principale villaggio, sebbene per la natura della situazione non sia capoluogo del circolo di Vezia (distretto di Lugano). La via postale rade i lembi della campagna di Lamone; ma il paese trovasi collocato a qualche distanza, alla falda di un monte che, riparandolo da’ freddi venti, gli permette di produr vini di buona riputazione. Il suo smembramento dalla parrocchia di Lugano rimonta agli anni 1580-90. Sul monte ha l’eremitaggio di San Zenone con prospetto sul val d’Agno e su quel di Lugano...” Così Stefano Franscini parla di Lamone nella sua opera “La Svizzera Italiana” edita nel 1840. Per poter meglio illustrarare il nostro comune si è attinto a quella ricchissima fonte che è la monografia storica su Lamone, scritta dal Canonico Giovanni Sarinelli (1885-1967). Le origini Lamone, nei documenti antichi (prima dell’anno 1000) è chiamato Namonne. Nel 1300 è detto Lemonno o Lemonne e in qualche caso Lamonno. Già verso il 1400 si parla però di Lemone e di Alamone, denominazioni che si avvicinano maggiormente al nome attuale di Lamone. Non è facile risolvere etimologicamente l’origine e il significato del nome di Lamone. Sarinelli afferma che probabilmente esso deriva da un antico personaggio proveniente da un villaggio italiano che ha il medesimo nome del nostro (Lamon in provincia di Belluno). Se invece consideriamo il termine più antico con II quale è definito il villaggio e cioè “Namonne, lo stesso ci può portare a riflettere sul vocabolo Iatino “nemus” che significa “bosco ricco di pascolo”. Non è da escludere infatti che il territorio dove sorse il paese di Lamone in origine fosse un luogo dedito in modo preponderante alla pastorizia. Quali fatti siano accaduti e come il villaggio si sia sviluppato, non è facile da accertare. Sappiamo poco o nulla del Ticino nell’epoca delle invasioni barbariche e dell’influsso che esse lasciarono nella popolazione. Esistono tracce archeologiche dei Longobardi nel secolo VII. Essi negli anni 568-572 conquistarono la pianura Padana e successivamente si spinsero nelle valli alpine dove, verso il 590 si scontrarono con i Franchi a Ponte Tresa. Alcuni signori longobardi possedevano beni nel Sottoceneri: tra questi possiamo annoverare un certo Totone da Campione, i cui possedimenti erano molto estesi, da comprendere anche tutte le terre di Lamone. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni (quindi anche le terre lamonesì) al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano. Con questa donazione, il monastero del capoluogo lombardo divenne una delle signorie feudali dì più antica data del Sottoceneri di cui si trovarono le maggiori tracce. La giurisdizione del monastero durò fino al 1300. La vita comunitaria antica Le diverse famiglie che si trovavano a vivere l’una accanto all’altra, nella medesima terra, creavano una comunità in cui il godimento dei beni era libero a tutti senza essere proprietari. Infatti non c’era la proprietà privata che escludeva la compartecipazione di altre famiglie. La legna del bosco, la pietra per la casa erano da godersi in comune, cosi pure dicasi per i pascoli per il bestiame, mentre le terre da coltivare, di solito, venivano estratte a sorte; durante una pubblica riunione. Questa forma di autogestione era detta “vicinìa”. Essa aveva i suoi ordinamenti, tra cui citiamo, la nomina del “decano” o “console” (corrispondente all’attuale sindaco), la discussione e I’approvazione di statuti e ordinamenti per la conduzione della comunità, ecc... Le assemblee, dette “vicinanze”, potevano essere di tipo ordinario o straordinario e generalmente si tenevano nella piazza centrale del villaggio o sul sagrato della chiesa. Attività della comunità Lamone era un paese prevalentemente agricolo poiché la gente traeva sostentamento dalla coltivazione della terra e dall’allevamento del bestiame. II numero di quest’ultimo doveva essere molto grande in quanto sappiamo che nel 1392 Lamone era proprietario di due alpi sul Camoghè sopra Isone: questa proprietà venne tenuta fino al 1500 circa. Un altro fatto che denota la massiccia presenza di bestiame sono gli ordinamenti e i decreti comunali per regolare l’uso dei pascoli. Oltre alle già citate attività agricole e d’allevamento, bisogna segnalare l’industria della bachicoltura, molto fiorente a Lamone tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, protrattasi poi per quasi un secolo. Venivano pure coltivati la canapa e il lino, le cui fibre, dopo essere state opportunamente lavorate, erano trasformate in filo da tessere su telai a mano, per ricavarne dei tessuti. Chi non ricorda le famose tele di lino dei nostri nonni? A titolo di curiosità, segnaliamo il ritrovamento qualche anno fa, durante uno scavo nel nucleo storico, di una grossa pietra lavorata, appartenente ad un torchio a leva o piemontese (strumento molto usato tra il 1500 e il 1800 per la lavorazione dell’uva ed in modo particolare per la preparazione dell’olio di noci). L’agricoltura non era però l’unica attività dei lamonesi. Nel seicento sul nostro territorio erano infatti funzionanti alcune fornaci per la cottura della terracotta. Con l’incremento demografico e la perdita degli alpeggi, parecchi abitanti dovettero cambiare mestiere, diventando muratori, pittori, falegnami, fabbri. Queste attività non sempre davano la garanzia di lavoro in paese e di conseguenza, non restava che una soluzione: l’emigrazione. Il nucleo abitativo Lamone è diviso in tre parti distinti: il nucleo storico, la parte nuova e la frazione di Ostarietta. Il nucleo storico è un insieme di case prevalentemente rustiche, raggruppate intorno a poche vie e contrade. Percorrendo queste vie e osservando attentamente case, muri, porte, inferiate, cancelli, possiamo notare come alcune costruzioni siano state realizzate senza materiali nobili, ma con tanta passione. Molto spesso i realizzatori di queste opere erano persone di umili condizioni che per poter vivere erano costretti ad emigrare. Lontano da casa imparavano il mestiere e poi quando ritornavano dimostravano ciò che avevano imparato, costruendo o abbellendo le loro abitazioni. Il nucleo vecchio, complessivamente ben conservato e protetto da norme speciali volute dal Consiglio comunale una decina di anni fa, rappresenta una testimonianza inconfondibile della civiltà contadina. La parte nuova del paese, situata sulla pianura che si estende a sud del nucleo, è andata via via sviluppandosi a partire dagli anni sessanta, con la costruzione di nuove casette e numerosi palazzi. All’arrivo di nuova popolazione, ha fatto riscontro l’insediamento di molte attività eaconomiche nel settore industriale e terziario. Anche la frazione di Ostarietta ha origini piuttosto remote. Infatti vediamo che Schinz nella sua opera “Descrizione della Svizzera Italiana nel settecento” afferma che a Ostarietta esisteva“... una casa isolata con accanto un mulino e una segheria “..., essa è separata dalla parte nuova di Lamone dalla linea ferroviaria. Vie di comunicazione II nucleo abitativo non era né è mai stato attraversato da strade di transito: ciò non ha però impedito al comune di svilupparsi sempre più. La strada principale, chiamata Regina prima e Cantonale poi, passa ancor oggi nella frazione di Ostarietta. Essa fu ampliata in due tappe: dapprima la tratta Lugano-Ostarietta, realizzata tra il 1806 e il 1808, poi il tracciato Ostarietta-Cadenazzo, realizzato tra il 1808 e il 1811. Questa via era (fino all’apertura dell’autostrada) l’arteria principale di comunicazione tra Lugano e il Monte Ceneri. Nel 1896 su questa strada fu introdotto un servizio passeggeri che collegava i paesi limitrofi con la città di Lugano mediante una diligenza. Nel 1934 la diligenza fu sostituita da un servizio automobilistico (tre corse giornaliere). Inoltre con la costruzione della ferrovia del Gottardo (1882) e dopo una serie di lunghe vicissitudini durate oltre 30 anni, le autorità comunali di Lamone, congiuntamente a quelle di Cadempino, riuscivano ad ottenere un ulteriore servizio per la comunità: la stazione ferroviaria. La chiesa Dedicata a Sant’Andrea, si trova a sud del nucleo storico. L’aspetto attuale è il risultato delle frequenti trasformazioni in parte avvenute nel 1612 e in parte nel 1800. Altri rinnovamenti furono eseguiti nel 1920, mentre negli anni 1976-77 fu restaurato l’interno. Il campanile, posto a sud della chiesa, risale all’epoca romanica (1100): ne sono testimoni le nicchie cieche definite da due o tre archi. Nel 1820 venne ampliato verso nord e rialzato. La facciata della chiesa è neoclassica; eseguita nel 1894 dall’architetto A.Ghezzi, ha come entrata un portico con pilastri d’ordine toscano. L’interno comprende una navata a tre campate, il coro e due cappelle laterali. Le pareti della navata sono sostenute da pilastri d’ordine toscano reggenti un cornicione neoclassico. L’altare maggiore è in stucco, con colonne sovrastate da capitelli di ordine composito; esso è arricchito da una pala del 1600 raffigurante Gesù che invita i due fratelli Andrea e Pietro a seguirlo e da una mensa in marmo di Arzo della metà del secolo XVIII. Nelle cappelle laterali, notevoli sono gli stucchi di Gabriele Cattori di Lamone (artista che decorò l’altare maggiore). In quella di sinistra, dedicata a San Sebastiano, vi è una pala raffigurante il Santo in compagnia della Vergine e di San Rocco. Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, l’altare è sovrastato da una nicchia decorata da stucchi e contenente una statua databile verso la fine del 1600. Notevoli sono le tele dei dodici apostoli esposte alle pareti, attribuite al Caresana di Cureglia e realizzate attorno al 1700. Il pavimento, in mosaico veneziano, fu eseguito nel 1858.

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Via Costa di Fuori 7, 6614 Brissago

Concorsi • Ampliamento università della Svizzera italiana – Facoltà di teologia – 2° Premio • Ampliamento scuola agraria istituto cantonale di Mezzana • Amliamento e copertura pista di ghiaccio centro sportivo della Siberia – Ascona • Ampliamento biblioteca cantonale di Lugano • Ampliamento passeggiata al lago – Brissago – Studio parallelo • Concorso ampliamento delle scuole elementari di Savosa – 1° Premio • Concorso nuovo centro polivalente di Pollegio - 2° Premio Progetti realizzati 1997–2018 • Piscina esterna casa Gebhardt – Brissago • Casa Alberti – Gudo • Casa Gandolfi – Agarone • Casa Monte Sereno – Brissago • Case Cooperativa al Ponte, Lift esterno – Ascona • Casa Iropoi – San Nazzaro • Nuovi posteggi coperti e lift esterno – Case Buob – Wild – Brissago • Villa Emden – Isole di Brissago – Lavori di miglioria • Casa Grieder - Brissago • Sopraelevazione stabile commerciale - abitativo Eredi Losa - Locarno • Nuovo Lido comunale di Brissago Direzione lavori – opere pubbliche 1997–2018 • Opere in calcestruzzo armato – Sistemazione esterna casa Baccalà, Brissago – Progetto architetto LivioVacchini – 1997–1998 • Nuovo stabile amministrativo cantonale – Locarno – Progetto arch Sergio Cattaneo – 2002–2006 • Lavori di miglioria villa Emden – Isole di Brissago – 2010–2011 • Edificazione nuova sede Sevizio Ambulanza Locarnese e Valli - 2015-2018 Direzione lavori – opere private 1997–2018 • Piscina esterna casa Gebhardt – Brissago • Casa Alberti – Gudo • Casa Gandolfi – Agarone • Casa Monte Sereno – Brissago • Casa Iropoi – San Nazzaro • Nuovi posteggi coperti e lift esterno – Case Buob – Wild – Brissago • Sopraelevazione stabile commerciale - abitativo Eredi Losa - Locarno

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ArchitettoCostruzione, direzione lavori
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ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

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ARMANDO DADÒ EDITORE Tipografia Stazione SA

Via Giovan Antonio Orelli 29, 6600 Locarno

Nella sua attività la casa editrice di Armando Dadò ha pubblicato più di mille libri. Il catalogo, che è andato componendosi dal 1961 ad oggi, comprende opere riguardanti i più diversi settori: dalla letteratura all'arte, dalla storia alla politica, dal costume all'etnografia, dall'attualità alle scienze naturali. Molti dei volumi pubblicati, in particolare negli scorsi anni, sono legati alla realtà regionale, indagata nei suoi vari aspetti; una realtà che la casa locarnese ha cercato e cerca di promuovere non solo all'interno dei confini regionali e cantonali ma anche al loro esterno, facendo conoscere oltre Gottardo e in Italia le specificità delle nostre terre. Per ritrovare le origini dell'azienda bisogna riandare all'estate del 1961, quando un gruppo di amici decide di riunire forze e fondi necessari per dar vita a Locarno a una nuova tipografia. Ufficialmente essa nasce il 22 luglio di quell'anno, giorno di costituzione di una società anonima che dichiara un capitale sociale di 150 mila franchi e che annovera nel suo Consiglio d'amministrazione anche Plinio Martini, scrittore valmaggese che qualche anno più tardi animerà la scena letteraria della Svizzera italiana. Prudente l'esordio: nei primi anni l'attività è essenzialmente quella di una piccola tipografia che impiega meno di una mezza dozzina di collaboratori. L'azienda è insediata in un paio di locali del vecchio Palazzo Pax di Muralto, proprio di fronte alla Stazione FFS (è in virtù di questa vicinanza che le si darà il nome di Tipografia Stazione). I primi lavori sono stampati commerciali, composti al piombo e impressi secondo i metodi di una tradizione che oggi è ormai tramontata. Al titolare però la sola attività di stampatore non basta: scopre la passione per i libri. Armando Dadò arriva all'editoria per il tramite di una conoscenza che si trasformerà in seguito in fertile amicizia: quella con il poeta e incisore Giovanni Bianconi, che gli propone di pubblicare un suo libro di etnografia regionale. La gratificazione provata nel 1965 all'uscita di Artigianati scomparsi conforta il giovane tipografo valmaggese nelle sue speranze e lo persuade a imboccare una strada certo difficile, irta di insidie e difficoltà, ma fatta anche di vive soddisfazioni, di contatti umani e di intime comunanze. Di fondamentale importanza sarà l'incontro con Piero Bianconi, fratello di Giovanni: i suoi Occhi sul Ticino e Ticino com'era sono opere che – al di là del successo di vendite quasi insperato – confermeranno Dadò nei suoi intendimenti culturali. Attività culturale, impegno civile Nel corso degli anni Settanta gli indirizzi della casa editrice si precisano, tanto che alcuni temi specifici segnano buona parte della produzione libraria di quegli anni. C'è soprattutto la partecipazione al dibattito civile di quel periodo, quando i ticinesi si accorgono delle «ferite» inferte alle loro terre da quasi trent'anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, di urbanizzazione selvaggia, di svendita del territorio. È nelle opere di Piero Bianconi, e di altri autori, che appare evidente la necessità di ricuperare e difendere un patrimonio di civiltà contadina messo in pericolo (se non già largamente compromesso) da deleterie dinamiche economiche e sociali innescatesi in Ticino a partire dal secondo dopoguerra. L'interesse per la storia, le vicende e gli aspetti del passato è confermato dal successo editoriale di diverse altre opere che appaiono in quegli anni: basti citare la Storia del Cantone Ticino di Giulio Rossi ed Eligio Pometta e le sue ventimila copie vendute. In quel periodo la casa locarnese ha ormai fissato solide radici. Parallelamente, il settore tipografico conosce una vera e propria rivoluzione tecnologica che porta alla soppressione del piombo per far posto a nuove tecniche di fotoriproduzione e, soprattutto, all'avvento dell'informatica. L'attività editoriale può così rafforzarsi e le pubblicazioni iniziano a ordinarsi in un programma coerente con gli indirizzi della casa. È così che al principio degli anni Ottanta vengono avviate le collane de «Il Castagno» e de «L'Officina» : nella prima trovano posto testimonianze di autori del passato, mentre la seconda è riservata a studi condotti secondo i più moderni criteri di ricerca. In particolare ne «Il Castagno» Dadò inizia sin da subito a proporre opere di autori come Karl Viktor von Bonstetten, Hans Rudolf Schinz e Otto Weiss, la cui traduzione e pubblicazione darà un contributo fondamentale alla storiografia cantonale. Gli orizzonti si ampliano A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta cresce l'impegno nel campo delle traduzioni e ciò apre nuove interessanti prospettive alla casa editrice locarnese: pur continuando nell'opera di valorizzazione del patrimonio culturale della Svizzera italiana, Dadò rivolge l'attenzione anche alla storia e alle letterature nazionali. Lo spettro quindi si allarga, tanto che a temi di interesse regionale si sovrappongono opere di portata più ampia, che riescono a guadagnarsi l'attenzione anche della stampa e del pubblico italiano. Gli anni Novanta sono stati segnati da una serie di iniziative che hanno profilato ancor maggiormente gli indirizzi culturali di Dadò: tra queste si può senz'altro citare la collaborazione con la Pro Grigioni Italiano che ha portato alla nascita dell'omonima collana, la pubblicazione dei tre volumi dell' Introduzione al paesaggio naturale e dei nove dell' Atlante dell'edilizia rurale - in co-edizione con il Museo cantonale di storia naturale, rispettivamente con la Scuola tecnica superiore del Cantone Ticino - che risultano fra le opere più importanti apparse in Ticino in questi ultimi anni. Nel corso del decennio hanno visto la luce diverse nuove collane. Quella de «I Classici» , diretta da Carlo Carena, vanta già in catalogo una decina di capolavori della nostra civiltà: citiamo il Libro di Giobbe , il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, il Lamento della Pace di Erasmo da Rotterdam, la Storia della Colonna Infame del Manzoni, nonché la nuova traduzione de I Vangeli , curata da un gruppo di insigni specialisti italiani, edizione che ha suscitato vasta e positiva eco anche nel mondo culturale italiano. Attenzione e interesse suscita pure la collana «Alea» , nella quale sono confluite raccolte di poeti di indiscusso valore come Piero Bigongiari, Jacques Dupin, Neuro Bonifazi, Fabio Muggiasca, Dubravko Pusek, Gilberto Isella, Ismail Kadaré e Giovanni Bonalumi. In particolare le raccolte di questi ultimi due autori hanno ottenuto significativi riconoscimenti dalla critica italiana: Kadaré con l'opera Le spiagge d'inverno , che ha vinto il Premio Regione Brianza nel 1996; Bonalumi con La traversata del Gottardo , una serie di traduzioni poetiche dal francese e dal tedesco che è pure stata insignita del Premio Città di Monselice; un riconoscimento che, per quanto riguarda la traduzione, è il più prestigioso dell'intera area italiana. Ma l'accresciuto impegno editoriale si è concretizzato in diverse altre iniziative: è il caso della collana «Il Cardellino» – dove si ospitano opere letterarie di autori svizzeri e stranieri scelti secondo i criteri della varietà e dell'originalità – e quella de «I Sottili» che raccoglie testi in minore per quanto riguarda la forma editoriale ma di acuto e penetrante spessore intellettuale. Nel 1998, in occasione del 150° anniversario della costituzione dello Stato federale, è poi stata inaugurata la collana intitolata «I Cristalli - Helvetia nobilis» , destinata ad opere di narrativa e di saggistica, mai tradotte finora o non più disponibili, di scrittori in prevalenza svizzeri di lingua tedesca, francese e romancia. Ai lettori italofoni sono stati finora proposti o sono in fase di preparazione capolavori come La Svizzera. Storia di un popolo felice di Denis de Rougemont e Il Santo di Conrad Ferdinand Meyer, Il dolore dei contadini di Corinna Bille, Adamo ed Eva di Charles-Ferdinand Ramuz, Dal Diario berlinese di Max Frisch e testi di molti altri scrittori di grande spessore letterario come Walser, Chappaz, Muschg, Tocqueville, Gotthelf, Jung, Dürrenmatt, Zweig, Mme de Staël e altri. Con La Svizzera tra origini e progresso di Peter von Matt, la collana ha raggiunto il traguardo dei cinquanta titoli pubblicati, e da allora l’attività prosegue con rinnovato vigore. L'intendimento è che questi testi contribuiscano a una riflessione sull'identità elvetica e sul lungo cammino che ha portato al formarsi dello Stato attuale. Tra le ultime nate due collane che stanno portando grandi soddisfazioni all’editore. Una è «La Rondine» , che raccoglie i migliori frutti della narrativa svizzero-italiana dell'Otto e Novecento, avviata nel 2000 con una nuova edizione del Signore dei poveri morti di Felice Filippini poi proseguita con l'uscita di Lungo la strada , originale raccolta di prose di Anna Gnesa, del Requiem per zia Domenica di Plinio Martini e da La cava della sabbia di Pio Ortelli come pure le nuove edizioni di Albero genealogico di Piero Bianconi e La voce del padre di Ugo Canonica, e l’inedito di Remo Beretta I giorni e la morte . La seconda nasce nel 2008 con La baronessa delle isole , di Daniela Calastri-Winzenried. È «La Betulla» che, sull'esempio di questa pianta pioniera, dà la possibilità a scrittori non ancora affermati di proporsi al pubblico dei lettori. Recentissimo è il varo della collana «Le Sfide della Svizzera» , curata dal politologo Oscar Mazzoleni, che vuole riflettere sulla realtà elvetica partendo da contributi di specialisti del settore. Non solo libri La diversificazione dell'attività editoriale ha portato Dadò ad entrare anche nel mondo della stampa periodica. Lo ha fatto dando il via alla pubblicazione di due periodici regionali: La Rivista del Locarnese e valli nel 1994 e Il Mendrisiotto nel 1999, che con gli anni si sono ampiamente affermate nel tessuto sociale locale, acquisendo una loro identità e autorevolezza. Sulla scia del successo delle due riviste, gli ultimi anni hanno visto nascere due nuove pubblicazioni, La Turrita , destinata ai lettori del Bellinzonese e del piano di Magadino, e Il Ceresio , periodico del Luganese. Presente e futuro Nel ristretto mercato dell'editoria ticinese la produzione libraria della casa editrice Dadò è da considerarsi per molti versi eccezionale: oggi sono quasi una trentina i volumi che escono ogni anno con il suo marchio. Un marchio che è garanzia di qualità, sia per il livello culturale delle pubblicazioni, sia per quel che riguarda l'eccellenza grafica del prodotto. Non è un caso che alcune delle opere pubblicate a Locarno sono state insignite del «Premio Lago Maggiore» e che altre hanno vinto il concorso indetto dalla giuria de «I più bei libri svizzeri dell'anno», patrocinato dal Dipartimento federale dell'interno. Ma altri riconoscimenti hanno gratificato l'attività di Dadò: nel 1991, in occasione del 700° della Confederazione, l'editore locarnese si è visto assegnare la stampa e la pubblicazione del Dizionario delle letterature svizzere ; e ancor maggior prestigio ha portato alla casa l'edizione italiana del Dizionario Storico della Svizzera , monumentale opera di ricerca che è partita nel 2002 e si è conclusa nel 2014 con il tredicesimo volume. Un'operazione, questa, che ha sottoposto la casa editrice a un impegno non indifferente, tanto nella preparazione e nella stampa dei volumi, quanto nella promozione e diffusione. Ormai superato il mezzo secolo di vita, la casa editrice locarnese si ritrova in un momento che, se paragonato alla vita di un uomo, corrisponde alla maturità. Momento in cui l'esperienza e l'ormai piena coscienza della propria identità inducono a profondere le migliori energie. Un obiettivo e una sfida. È quanto si proporrà di fare la casa editrice nei prossimi anni: continuando ad offrire ai lettori delle opere di valore e qualità, cogliendo le voci più importanti della narrativa e della saggistica della Svizzera italiana, proponendo in traduzione quelle altrettanto significative delle altre culture nazionali, promuovendo infine le nostre specificità culturali anche di là dei limiti regionali, in Italia e in Europa. Servizi offerti Da oltre 50 anni la Tipografia Stazione SA è attiva nel Locarnese. Grazie ai macchinari più moderni e al personale formato e competente siamo in grado di soddisfare anche le esigenze più particolari dei nostri clienti. Fra i servizi più richiesti: • Prospetti e depliant • Riviste • Fascicoli e libri • Buste e carta da lettere • Biglietti da visita • Bloc notes Se hai un’idea ma non sai come realizzarla, i nostri grafici sono a disposizione per dar forma alla tua creatività!

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Nella sua attività la casa editrice di Armando Dadò ha pubblicato più di mille libri. Il catalogo, che è andato componendosi dal 1961 ad oggi, comprende opere riguardanti i più diversi settori: dalla letteratura all'arte, dalla storia alla politica, dal costume all'etnografia, dall'attualità alle scienze naturali. Molti dei volumi pubblicati, in particolare negli scorsi anni, sono legati alla realtà regionale, indagata nei suoi vari aspetti; una realtà che la casa locarnese ha cercato e cerca di promuovere non solo all'interno dei confini regionali e cantonali ma anche al loro esterno, facendo conoscere oltre Gottardo e in Italia le specificità delle nostre terre. Per ritrovare le origini dell'azienda bisogna riandare all'estate del 1961, quando un gruppo di amici decide di riunire forze e fondi necessari per dar vita a Locarno a una nuova tipografia. Ufficialmente essa nasce il 22 luglio di quell'anno, giorno di costituzione di una società anonima che dichiara un capitale sociale di 150 mila franchi e che annovera nel suo Consiglio d'amministrazione anche Plinio Martini, scrittore valmaggese che qualche anno più tardi animerà la scena letteraria della Svizzera italiana. Prudente l'esordio: nei primi anni l'attività è essenzialmente quella di una piccola tipografia che impiega meno di una mezza dozzina di collaboratori. L'azienda è insediata in un paio di locali del vecchio Palazzo Pax di Muralto, proprio di fronte alla Stazione FFS (è in virtù di questa vicinanza che le si darà il nome di Tipografia Stazione). I primi lavori sono stampati commerciali, composti al piombo e impressi secondo i metodi di una tradizione che oggi è ormai tramontata. Al titolare però la sola attività di stampatore non basta: scopre la passione per i libri. Armando Dadò arriva all'editoria per il tramite di una conoscenza che si trasformerà in seguito in fertile amicizia: quella con il poeta e incisore Giovanni Bianconi, che gli propone di pubblicare un suo libro di etnografia regionale. La gratificazione provata nel 1965 all'uscita di Artigianati scomparsi conforta il giovane tipografo valmaggese nelle sue speranze e lo persuade a imboccare una strada certo difficile, irta di insidie e difficoltà, ma fatta anche di vive soddisfazioni, di contatti umani e di intime comunanze. Di fondamentale importanza sarà l'incontro con Piero Bianconi, fratello di Giovanni: i suoi Occhi sul Ticino e Ticino com'era sono opere che – al di là del successo di vendite quasi insperato – confermeranno Dadò nei suoi intendimenti culturali. Attività culturale, impegno civile Nel corso degli anni Settanta gli indirizzi della casa editrice si precisano, tanto che alcuni temi specifici segnano buona parte della produzione libraria di quegli anni. C'è soprattutto la partecipazione al dibattito civile di quel periodo, quando i ticinesi si accorgono delle «ferite» inferte alle loro terre da quasi trent'anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, di urbanizzazione selvaggia, di svendita del territorio. È nelle opere di Piero Bianconi, e di altri autori, che appare evidente la necessità di ricuperare e difendere un patrimonio di civiltà contadina messo in pericolo (se non già largamente compromesso) da deleterie dinamiche economiche e sociali innescatesi in Ticino a partire dal secondo dopoguerra. L'interesse per la storia, le vicende e gli aspetti del passato è confermato dal successo editoriale di diverse altre opere che appaiono in quegli anni: basti citare la Storia del Cantone Ticino di Giulio Rossi ed Eligio Pometta e le sue ventimila copie vendute. In quel periodo la casa locarnese ha ormai fissato solide radici. Parallelamente, il settore tipografico conosce una vera e propria rivoluzione tecnologica che porta alla soppressione del piombo per far posto a nuove tecniche di fotoriproduzione e, soprattutto, all'avvento dell'informatica. L'attività editoriale può così rafforzarsi e le pubblicazioni iniziano a ordinarsi in un programma coerente con gli indirizzi della casa. È così che al principio degli anni Ottanta vengono avviate le collane de «Il Castagno» e de «L'Officina» : nella prima trovano posto testimonianze di autori del passato, mentre la seconda è riservata a studi condotti secondo i più moderni criteri di ricerca. In particolare ne «Il Castagno» Dadò inizia sin da subito a proporre opere di autori come Karl Viktor von Bonstetten, Hans Rudolf Schinz e Otto Weiss, la cui traduzione e pubblicazione darà un contributo fondamentale alla storiografia cantonale. Gli orizzonti si ampliano A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta cresce l'impegno nel campo delle traduzioni e ciò apre nuove interessanti prospettive alla casa editrice locarnese: pur continuando nell'opera di valorizzazione del patrimonio culturale della Svizzera italiana, Dadò rivolge l'attenzione anche alla storia e alle letterature nazionali. Lo spettro quindi si allarga, tanto che a temi di interesse regionale si sovrappongono opere di portata più ampia, che riescono a guadagnarsi l'attenzione anche della stampa e del pubblico italiano. Gli anni Novanta sono stati segnati da una serie di iniziative che hanno profilato ancor maggiormente gli indirizzi culturali di Dadò: tra queste si può senz'altro citare la collaborazione con la Pro Grigioni Italiano che ha portato alla nascita dell'omonima collana, la pubblicazione dei tre volumi dell' Introduzione al paesaggio naturale e dei nove dell' Atlante dell'edilizia rurale - in co-edizione con il Museo cantonale di storia naturale, rispettivamente con la Scuola tecnica superiore del Cantone Ticino - che risultano fra le opere più importanti apparse in Ticino in questi ultimi anni. Nel corso del decennio hanno visto la luce diverse nuove collane. Quella de «I Classici» , diretta da Carlo Carena, vanta già in catalogo una decina di capolavori della nostra civiltà: citiamo il Libro di Giobbe , il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, il Lamento della Pace di Erasmo da Rotterdam, la Storia della Colonna Infame del Manzoni, nonché la nuova traduzione de I Vangeli , curata da un gruppo di insigni specialisti italiani, edizione che ha suscitato vasta e positiva eco anche nel mondo culturale italiano. Attenzione e interesse suscita pure la collana «Alea» , nella quale sono confluite raccolte di poeti di indiscusso valore come Piero Bigongiari, Jacques Dupin, Neuro Bonifazi, Fabio Muggiasca, Dubravko Pusek, Gilberto Isella, Ismail Kadaré e Giovanni Bonalumi. In particolare le raccolte di questi ultimi due autori hanno ottenuto significativi riconoscimenti dalla critica italiana: Kadaré con l'opera Le spiagge d'inverno , che ha vinto il Premio Regione Brianza nel 1996; Bonalumi con La traversata del Gottardo , una serie di traduzioni poetiche dal francese e dal tedesco che è pure stata insignita del Premio Città di Monselice; un riconoscimento che, per quanto riguarda la traduzione, è il più prestigioso dell'intera area italiana. Ma l'accresciuto impegno editoriale si è concretizzato in diverse altre iniziative: è il caso della collana «Il Cardellino» – dove si ospitano opere letterarie di autori svizzeri e stranieri scelti secondo i criteri della varietà e dell'originalità – e quella de «I Sottili» che raccoglie testi in minore per quanto riguarda la forma editoriale ma di acuto e penetrante spessore intellettuale. Nel 1998, in occasione del 150° anniversario della costituzione dello Stato federale, è poi stata inaugurata la collana intitolata «I Cristalli - Helvetia nobilis» , destinata ad opere di narrativa e di saggistica, mai tradotte finora o non più disponibili, di scrittori in prevalenza svizzeri di lingua tedesca, francese e romancia. Ai lettori italofoni sono stati finora proposti o sono in fase di preparazione capolavori come La Svizzera. Storia di un popolo felice di Denis de Rougemont e Il Santo di Conrad Ferdinand Meyer, Il dolore dei contadini di Corinna Bille, Adamo ed Eva di Charles-Ferdinand Ramuz, Dal Diario berlinese di Max Frisch e testi di molti altri scrittori di grande spessore letterario come Walser, Chappaz, Muschg, Tocqueville, Gotthelf, Jung, Dürrenmatt, Zweig, Mme de Staël e altri. Con La Svizzera tra origini e progresso di Peter von Matt, la collana ha raggiunto il traguardo dei cinquanta titoli pubblicati, e da allora l’attività prosegue con rinnovato vigore. L'intendimento è che questi testi contribuiscano a una riflessione sull'identità elvetica e sul lungo cammino che ha portato al formarsi dello Stato attuale. Tra le ultime nate due collane che stanno portando grandi soddisfazioni all’editore. Una è «La Rondine» , che raccoglie i migliori frutti della narrativa svizzero-italiana dell'Otto e Novecento, avviata nel 2000 con una nuova edizione del Signore dei poveri morti di Felice Filippini poi proseguita con l'uscita di Lungo la strada , originale raccolta di prose di Anna Gnesa, del Requiem per zia Domenica di Plinio Martini e da La cava della sabbia di Pio Ortelli come pure le nuove edizioni di Albero genealogico di Piero Bianconi e La voce del padre di Ugo Canonica, e l’inedito di Remo Beretta I giorni e la morte . La seconda nasce nel 2008 con La baronessa delle isole , di Daniela Calastri-Winzenried. È «La Betulla» che, sull'esempio di questa pianta pioniera, dà la possibilità a scrittori non ancora affermati di proporsi al pubblico dei lettori. Recentissimo è il varo della collana «Le Sfide della Svizzera» , curata dal politologo Oscar Mazzoleni, che vuole riflettere sulla realtà elvetica partendo da contributi di specialisti del settore. Non solo libri La diversificazione dell'attività editoriale ha portato Dadò ad entrare anche nel mondo della stampa periodica. Lo ha fatto dando il via alla pubblicazione di due periodici regionali: La Rivista del Locarnese e valli nel 1994 e Il Mendrisiotto nel 1999, che con gli anni si sono ampiamente affermate nel tessuto sociale locale, acquisendo una loro identità e autorevolezza. Sulla scia del successo delle due riviste, gli ultimi anni hanno visto nascere due nuove pubblicazioni, La Turrita , destinata ai lettori del Bellinzonese e del piano di Magadino, e Il Ceresio , periodico del Luganese. Presente e futuro Nel ristretto mercato dell'editoria ticinese la produzione libraria della casa editrice Dadò è da considerarsi per molti versi eccezionale: oggi sono quasi una trentina i volumi che escono ogni anno con il suo marchio. Un marchio che è garanzia di qualità, sia per il livello culturale delle pubblicazioni, sia per quel che riguarda l'eccellenza grafica del prodotto. Non è un caso che alcune delle opere pubblicate a Locarno sono state insignite del «Premio Lago Maggiore» e che altre hanno vinto il concorso indetto dalla giuria de «I più bei libri svizzeri dell'anno», patrocinato dal Dipartimento federale dell'interno. Ma altri riconoscimenti hanno gratificato l'attività di Dadò: nel 1991, in occasione del 700° della Confederazione, l'editore locarnese si è visto assegnare la stampa e la pubblicazione del Dizionario delle letterature svizzere ; e ancor maggior prestigio ha portato alla casa l'edizione italiana del Dizionario Storico della Svizzera , monumentale opera di ricerca che è partita nel 2002 e si è conclusa nel 2014 con il tredicesimo volume. Un'operazione, questa, che ha sottoposto la casa editrice a un impegno non indifferente, tanto nella preparazione e nella stampa dei volumi, quanto nella promozione e diffusione. Ormai superato il mezzo secolo di vita, la casa editrice locarnese si ritrova in un momento che, se paragonato alla vita di un uomo, corrisponde alla maturità. Momento in cui l'esperienza e l'ormai piena coscienza della propria identità inducono a profondere le migliori energie. Un obiettivo e una sfida. È quanto si proporrà di fare la casa editrice nei prossimi anni: continuando ad offrire ai lettori delle opere di valore e qualità, cogliendo le voci più importanti della narrativa e della saggistica della Svizzera italiana, proponendo in traduzione quelle altrettanto significative delle altre culture nazionali, promuovendo infine le nostre specificità culturali anche di là dei limiti regionali, in Italia e in Europa. Servizi offerti Da oltre 50 anni la Tipografia Stazione SA è attiva nel Locarnese. Grazie ai macchinari più moderni e al personale formato e competente siamo in grado di soddisfare anche le esigenze più particolari dei nostri clienti. Fra i servizi più richiesti: • Prospetti e depliant • Riviste • Fascicoli e libri • Buste e carta da lettere • Biglietti da visita • Bloc notes Se hai un’idea ma non sai come realizzarla, i nostri grafici sono a disposizione per dar forma alla tua creatività!

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 3 valutazioni

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MiniCentro

Valutazione 5.0 di 5 stelle su 1 valutazione

MiniCentro

6916 Grancia

L'asilo Nido "Mini Centro" è un servizio socio educativo rivolto ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età circa, che necessitano di un collocamento diurno al di fuori della famiglia per motivazioni diverse: necessità di lavoro di entrambi i genitori, famiglie monoparentali, bisogni particolari del bambino che va inserito in una collettività di suoi coetanei. Su richiesta vengono accolti anche bambini di 4/5 anni, se per svariati motivi, non vengono subito inseriti nella scuola dell'infanzia. La struttura è autorizzata dalla Lfam, è aperta circa 240 giorni all'anno e può accogliere 20 bambini della regione. L' ente è aconfessionale e apolitico. I principi fondamentali ai quali si ispira il progetto educativo - pedagogico del nido sono: • l'attenzione al bambino ed il rispetto dei ritmi individuali di crescita • il riconoscimento dei bisogni e delle risorse del bambino • il dialogo costante tra la famiglia ed il personale educativo • l'offerta di un ambiente sicuro, nel quale il bambino può sperimentare, esprimersi, orientarsi, sviluppare l'autonomia e le relazioni socio-affettive Stanza dei piccoli (dai 3 ai 12 mesi) Lo spazio è suddiviso in due locali. Una cameretta con lettini e materassi singoli, “la stanza della nanna”. Uno spazio, dove in un angolo vi è il fasciatoio per il cambio con armadietti personalizzati, un angolo morbido, per i più piccoli, una scrivania per gli adulti, un armadietto con i giochi Stanza da gioco . È suddivisa in vari angoli. L’angolo casina dove il bambino ha la possibilità di sperimentare il gioco simbolico della casa (stirare, cucinare, bambole, passeggini ecc...), un angolo lettura con cuscini e libri dove il bambino può sedersi a sfogliarli e a guardarli, l’angolo del gioco delle macchinine e garage, l'angolo dei travestimenti e l'angolo delle costruzioni. Stanza del movimento e del sonno Vi sono parecchi materiali da gioco, una mansola con radio e CD, i materassini per il sonno e una cassettiera contenente lenzuola e copertine. Durante la giornata si utilizzano vari materiali come palloni, foulards, corde, cerchi ecc. In questo locale viene privilegiata l’attività motoria dando così la possibilità ai bambini di compiere un percorso saliscendi, correre, saltare, ballare al ritmo della musica ecc. Questo locale viene usato anche per la siesta e ogni bambino dispone di un materassino e biancheria da letto contrassegnata. Sala da pranzo Vi é un armadietto contenente l’occorrente per i pranzi (stoviglie, bavaglini,...). Un armadio con piccoli divisori contenente tutti i materiali neccessari per le attività ludiche e creative e giochi a tavolino. Una lavagna, tavoli e seggioline a misura di bambino. In questo locale si svolgono gli spuntini, i pranzi, le merende, giochi al tavolo e attività manuali. Il bagno Vi é un fasciatoio, armadietti con cestini per il cambio di vestiti e pannolini (individuali), tre lavelli con specchio e una mensola porta bicchieri per spazzolini da denti. Due gabinetti, uno a misura di bambino che permette loro di essere indipendenti. Una macchina da lavare. Un piccolo ripostiglio per prodotti e materiali di pulizia. Una farmacia. Nella sala da bagno i bambini hanno la possibilità di giocare con l’acqua. Cucina La cucina è completamente equipaggiata per la preparazione di tutti i pasti serviti ai bambini. Gli elettrodomestici e gli strumenti più all'avanguardia permettono alla cuoca di preparare cibi freschi e genuini . Ogni anno la nostra cucina viene esaminata dall'autorità cantonale competente in materia di sanità alimentare. Terrazza La nostra terrazza misura 60m2, 50 dei quali sono coperti e quindi agibili con qualsiasi tempo. Lo spazio è diviso in due zone, una è specialmente concepita per i bebè, mentre la seconda è più adatta ai bambini più grandi. In estate i bambini possono approfittare della piscina installata in terrazza: in inverno la stessa piscina è riempita di palline colorate e può quindi essere sfruttata in tutte le stagioni. In terrazza si trovano diversi giochi adatti ai bambini. Le attività proposte sono formulate sia individulmente sia a piccoli gruppi, tenendo conto della motivazione di ognuno e nel rispetto dei loro ritmi individuali.Vengono proposte attività ludiche, creative, espressive e musicali. In particolare: Il gioco libero in terrazza E’ un momento di condivisione dove a volte i bambini imparano a stare con gli altri, più piccoli o più grandi. Il materiale informe... ...come la sabbia, l'acqua , la farinetta, la schiuma da barba , la pasta di sale, i travasi , la plastilina ... segna una tappa veramente importante nella evoluzione della creatività del bambino; con questi elementi egli ha la possibilità di creare ciò che prima non esisteva. Queste attività appagano molte esigenze del bambino dal punto di vista cognitivo, motorio ed espressivo. Le attività grafico pittorica Dipingere per i bambini è un gioco naturale, è un'occasione per esprimersi liberamente. Le piccole attività di cucina Biscotti, torte, pizza, macedonia, ... I "collages" Canti e musica Ai giochi cantati e ai canti dedichiamo un momento ogni giorno, dando a questa attività un tempo e un luogo che favoriscono l'attenzione dei bambini, il senso di protezione, la quiete. La lettura e i racconti Il gioco simbolico Il bambino sviluppa una crescente capacità di usare la fantasia e la parola per imitare ciò che ha osservato. Le passeggiate e le uscite al parco giochi

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Asilo nidoAccoglienza per l'Infanzia
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L'asilo Nido "Mini Centro" è un servizio socio educativo rivolto ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età circa, che necessitano di un collocamento diurno al di fuori della famiglia per motivazioni diverse: necessità di lavoro di entrambi i genitori, famiglie monoparentali, bisogni particolari del bambino che va inserito in una collettività di suoi coetanei. Su richiesta vengono accolti anche bambini di 4/5 anni, se per svariati motivi, non vengono subito inseriti nella scuola dell'infanzia. La struttura è autorizzata dalla Lfam, è aperta circa 240 giorni all'anno e può accogliere 20 bambini della regione. L' ente è aconfessionale e apolitico. I principi fondamentali ai quali si ispira il progetto educativo - pedagogico del nido sono: • l'attenzione al bambino ed il rispetto dei ritmi individuali di crescita • il riconoscimento dei bisogni e delle risorse del bambino • il dialogo costante tra la famiglia ed il personale educativo • l'offerta di un ambiente sicuro, nel quale il bambino può sperimentare, esprimersi, orientarsi, sviluppare l'autonomia e le relazioni socio-affettive Stanza dei piccoli (dai 3 ai 12 mesi) Lo spazio è suddiviso in due locali. Una cameretta con lettini e materassi singoli, “la stanza della nanna”. Uno spazio, dove in un angolo vi è il fasciatoio per il cambio con armadietti personalizzati, un angolo morbido, per i più piccoli, una scrivania per gli adulti, un armadietto con i giochi Stanza da gioco . È suddivisa in vari angoli. L’angolo casina dove il bambino ha la possibilità di sperimentare il gioco simbolico della casa (stirare, cucinare, bambole, passeggini ecc...), un angolo lettura con cuscini e libri dove il bambino può sedersi a sfogliarli e a guardarli, l’angolo del gioco delle macchinine e garage, l'angolo dei travestimenti e l'angolo delle costruzioni. Stanza del movimento e del sonno Vi sono parecchi materiali da gioco, una mansola con radio e CD, i materassini per il sonno e una cassettiera contenente lenzuola e copertine. Durante la giornata si utilizzano vari materiali come palloni, foulards, corde, cerchi ecc. In questo locale viene privilegiata l’attività motoria dando così la possibilità ai bambini di compiere un percorso saliscendi, correre, saltare, ballare al ritmo della musica ecc. Questo locale viene usato anche per la siesta e ogni bambino dispone di un materassino e biancheria da letto contrassegnata. Sala da pranzo Vi é un armadietto contenente l’occorrente per i pranzi (stoviglie, bavaglini,...). Un armadio con piccoli divisori contenente tutti i materiali neccessari per le attività ludiche e creative e giochi a tavolino. Una lavagna, tavoli e seggioline a misura di bambino. In questo locale si svolgono gli spuntini, i pranzi, le merende, giochi al tavolo e attività manuali. Il bagno Vi é un fasciatoio, armadietti con cestini per il cambio di vestiti e pannolini (individuali), tre lavelli con specchio e una mensola porta bicchieri per spazzolini da denti. Due gabinetti, uno a misura di bambino che permette loro di essere indipendenti. Una macchina da lavare. Un piccolo ripostiglio per prodotti e materiali di pulizia. Una farmacia. Nella sala da bagno i bambini hanno la possibilità di giocare con l’acqua. Cucina La cucina è completamente equipaggiata per la preparazione di tutti i pasti serviti ai bambini. Gli elettrodomestici e gli strumenti più all'avanguardia permettono alla cuoca di preparare cibi freschi e genuini . Ogni anno la nostra cucina viene esaminata dall'autorità cantonale competente in materia di sanità alimentare. Terrazza La nostra terrazza misura 60m2, 50 dei quali sono coperti e quindi agibili con qualsiasi tempo. Lo spazio è diviso in due zone, una è specialmente concepita per i bebè, mentre la seconda è più adatta ai bambini più grandi. In estate i bambini possono approfittare della piscina installata in terrazza: in inverno la stessa piscina è riempita di palline colorate e può quindi essere sfruttata in tutte le stagioni. In terrazza si trovano diversi giochi adatti ai bambini. Le attività proposte sono formulate sia individulmente sia a piccoli gruppi, tenendo conto della motivazione di ognuno e nel rispetto dei loro ritmi individuali.Vengono proposte attività ludiche, creative, espressive e musicali. In particolare: Il gioco libero in terrazza E’ un momento di condivisione dove a volte i bambini imparano a stare con gli altri, più piccoli o più grandi. Il materiale informe... ...come la sabbia, l'acqua , la farinetta, la schiuma da barba , la pasta di sale, i travasi , la plastilina ... segna una tappa veramente importante nella evoluzione della creatività del bambino; con questi elementi egli ha la possibilità di creare ciò che prima non esisteva. Queste attività appagano molte esigenze del bambino dal punto di vista cognitivo, motorio ed espressivo. Le attività grafico pittorica Dipingere per i bambini è un gioco naturale, è un'occasione per esprimersi liberamente. Le piccole attività di cucina Biscotti, torte, pizza, macedonia, ... I "collages" Canti e musica Ai giochi cantati e ai canti dedichiamo un momento ogni giorno, dando a questa attività un tempo e un luogo che favoriscono l'attenzione dei bambini, il senso di protezione, la quiete. La lettura e i racconti Il gioco simbolico Il bambino sviluppa una crescente capacità di usare la fantasia e la parola per imitare ciò che ha osservato. Le passeggiate e le uscite al parco giochi

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